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Noodler's La Reine Mauve ....perché è cosi costoso ?
Noodler's La Reine Mauve ....perché è cosi costoso ?
Per fare compagnia alla nuova Ahab ho acquistato l'inchiostro La Reine Mauve della stessa casa. Il flaconcino da 1 oz ha un costo di euro 14,50 a fronte di un prezzo tipico degli inchiostri Noodler's di euro 13,50 per flaconcini da 3 oz ( qualcuno, pochi, arrivano a 20 euro sempre per 3 oz). Considerato che la marca è la medesima come anche l'involucro non capisco a cosa sia dovuta la differenza (consistente) di prezzo. Qualcuno sa darmi spiegazioni e comunque il suo parere su questo inchiostro ? ( anche sugli altri viola della Noodler's se possibile). Io non sono abbastanza esperto da poter fare una rensione ma non appena caricherò la Ahab vi farò sapere ...
- Ghiandaia
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Noodler's La Reine Mauve ....perché è cosi costoso ?
Mi dispiace di non poterti aiutare circa le tue curiosità, ma essendo interessato al suo cugino Periwinkle mi farebbe piacere sentire le tue opinioni su questo, quando l'avrai usato. 

- Monet63
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Noodler's La Reine Mauve ....perché è cosi costoso ?
E' più costoso perché alcuni coloranti sono più costosi di altri, anche di molto.
Nei colori per belle arti - ad esempio - è comune che i colori di alta gamma siano suddivisi per fasce di prezzo, a seconda del pigmento utilizzato.
Alcuni viola, come i fosfati di cobalto e i pirofosfati di manganese, hanno un prezzo estremamente alto. La scelta di un colorante/pigmento in luogo di un altro è un fatto che riguarda il risultato che il fabbricante si prefigge, e a volte non è possibile fare altrimenti. Ad esempio, i viola di cobalto e manganese rendono pochissimo e sono estremamente costosi, ma non macchiano. Esistono poi violetti molto performanti (come le diossazine di carbazolo) per i quali una concentrazione al 8%-12% è già ampiamente sufficiente, a fronte di una concentrazione intorno al 75%-80% necessaria per ottenere una saturazione decente con cobalto e manganese. Tuttavia le diossazine sono parecchio macchianti e nella produzione degli inchiostri possono creare più di un problema di formulazione, che alcuni fabbricanti potrebbero preferire evitare, anche a fronte di un costo maggiore.

Nei colori per belle arti - ad esempio - è comune che i colori di alta gamma siano suddivisi per fasce di prezzo, a seconda del pigmento utilizzato.
Alcuni viola, come i fosfati di cobalto e i pirofosfati di manganese, hanno un prezzo estremamente alto. La scelta di un colorante/pigmento in luogo di un altro è un fatto che riguarda il risultato che il fabbricante si prefigge, e a volte non è possibile fare altrimenti. Ad esempio, i viola di cobalto e manganese rendono pochissimo e sono estremamente costosi, ma non macchiano. Esistono poi violetti molto performanti (come le diossazine di carbazolo) per i quali una concentrazione al 8%-12% è già ampiamente sufficiente, a fronte di una concentrazione intorno al 75%-80% necessaria per ottenere una saturazione decente con cobalto e manganese. Tuttavia le diossazine sono parecchio macchianti e nella produzione degli inchiostri possono creare più di un problema di formulazione, che alcuni fabbricanti potrebbero preferire evitare, anche a fronte di un costo maggiore.

L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Quindi, presumibilmente, il maggior costo è dato dai componenti utilizzati, ho caricato la penna e il primo impatto è positivo: scorre molto bene, non trapassa, il colore( ma questo è soggettivo) mi piace molto (lo trovo elegante e non vistoso e, cosa che apprezzo, è un viola ...non qualcos'altro con del viola), vi farò sapere fra qualche giorno ( e magari inserisco qualche foto)
Ps. speriamo che non crei problemi di intasamento e macchie ...
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semplicemente gli inchiostri da 1oz fanno parte della linea più "di lusso" della noodler's, ricordo di aver visto un video di goulet in cui anche lui confermava il fatto che il prezzo più alto è dato dai materiali più difficili da reperire e quindi, per non avere un prezzo troppo alto, il produttore decise di produrre questa linea in dei barattoli più piccoli (altrimenti ci saremmo facilmente ritrovati con dei barattoli da ~90ml sui 30/35 euro!)
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Non è che siano coloranti più difficili da reperire, sono semplicemente più costosi.Nepgdamn ha scritto: ↑giovedì 30 settembre 2021, 0:47 semplicemente gli inchiostri da 1oz fanno parte della linea più "di lusso" della noodler's, ricordo di aver visto un video di goulet in cui anche lui confermava il fatto che il prezzo più alto è dato dai materiali più difficili da reperire e quindi, per non avere un prezzo troppo alto, il produttore decise di produrre questa linea in dei barattoli più piccoli (altrimenti ci saremmo facilmente ritrovati con dei barattoli da ~90ml sui 30/35 euro!)
Oggi c'è una quantità mostruosa di materie coloranti; quelle di difficile reperibilità, quale che sia il motivo, semplicemente vengono ignorate (tranne rarissimi casi noti, che esulano però dalla produzione di inchiostri).

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Umberto Saba
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Casi noti come il bruno di mummia?Monet63 ha scritto: ↑giovedì 30 settembre 2021, 2:01
Non è che siano coloranti più difficili da reperire, sono semplicemente più costosi.
Oggi c'è una quantità mostruosa di materie coloranti; quelle di difficile reperibilità, quale che sia il motivo, semplicemente vengono ignorate (tranne rarissimi casi noti, che esulano però dalla produzione di inchiostri).
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No, quello è ormai in disuso da molto tempo, perché esistono alternative migliori, sintetiche, più stabili, più economiche e non problematiche.
Un esempio tipico è il bianco di piombo, noto anche come "biacca" e altri nomi. Oggi esistono ovviamente molte alternative, come il biossido di titanio e l'ossido di zinco (tanto per citare i due bianchi più famosi), che hanno un prezzo ridicolo; tuttavia le caratteristiche di elasticità e resistenza di un film pittorico composto da carbonato basico di piombo sono uniche e non replicabili, né dal biossido di titanio rutilo, tantomeno dall'ossido di zinco (che invece soffre del problema opposto, ovvero una certa fragilità). Come risultato si è ottenuto che il prezzo della biacca si è alzato a dismisura, un po' per via della richiesta ancora alta, ma anche perché costa effettivamente di più produrre il pigmento e lavorarlo per trasformarlo in colore vero e proprio, perché la normativa che i fabbricanti devono adempiere è severa e molto restrittiva, al punto che quasi tutti lo hanno semplicemente eliminato dalle proprie gamme.
Esistono altri casi, ma funziona sempre nello stesso modo: in presenza di un'alternativa valida il vecchio pigmento/colorante finisce nel dimenticatoio, altrimenti si continua a usare ma il prezzo si alza.
Poi ci sono pigmenti/coloranti che semplicemente sono costosi (per i motivi più disparati) pur essendo comuni, come i cobalti, i cadmi, i pyrroli, gli antrachinoni, etc.
Infine esistono coloranti/pigmenti, anche moderni, estinti per motivi diversi, tra cui il più comune è la cessazione di utilizzo da parte delle aziende automobilistiche. E' il caso del mai troppo rimpianto PO49 (un arancio quinacridone dorato brillantissimo), ormai tristemente fuori produzione da moltissimi anni e ancora privo di un reale sostituto.

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Umberto Saba
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