Riesumo questo topic per dirvi che mio nonno quando ero piccola andava da un anzianissimo barbiere col Parkinson e la definiva "la mia rasatura col brivido" perché diceva che non sapevi mai se saresti tornato a casa tutto intero
Il signor Sollis (questo il nome del professionista, tra l'altro coscritto dell'avo o giù per di lì) usava un impressionante rasoio monolama con un'abilità allucinante nonostante le mani tremebonde e il fisico da notaio degli Aristogatti, a pochi millimetri dalla giugulare di mio nonno.
Uno potrebbe chiedersi perché non passasse alla concorrenza, ma era il suo barbiere da decenni, e gli è rimasto fedele con una ostinazione canina finché il Parkinson non ha reso traballante anche lui (il nonno stesso).
Per tutti i giorni, usava invece un Braun elettrico.
Quando avevo 6 anni preda di un raptus tentai di tagliarmi la frangetta con quest'ultimo, ottenendo una simpatica attaccatura alta alla Richard Feynman, ragion per cui mio nonno pensò bene di rimediare prima che i miei se ne accorgessero e mia nonna lo inseguisse con una casseruola: nell'emergenza, pensò fosse astutissimo portarmi dal signor Sollis che mi tagliò i capelli da maschio, con la riga da parte.
Tre settimane dopo c'era il matrimonio di un mio cugino e io - in mancanza di altre bambine tenerose da infilare in un vestito pizzi e trine - dovevo portare le fedi su un cuscino: quando mia madre tornò e vide che il mio improbabile caschetto da Beatle era stato rimpiazzato, per poco non le venne un infarto. Come avrebbe preso il parentame l'idea di una paggetta dal collo in giù Shirley Temple, dal collo in su Soldato Jane?
Mio nonno, a questo punto, credette bene di mettere una pezza al rimedio noleggiandomi un completo gemello al suo, forse nel tentativo di spacciarmi per
suo nipote. Ci presentammo alla cerimonia in smoking - e siccome per me mio nonno era l'uomo più elegante e più bello del mondo non ci trovai niente di strano.
A tutt'oggi, devo ancora avere le foto da qualche parte, mia madre se ne vergogna come di uno zio baro.