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OMAS 360 Tabellionis Stilus

Le recensioni: impressioni d'uso e valutazioni direttamente dagli utenti
rizzi83
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Messaggio da rizzi83 »

La Penna del Notaio... e l'Inchiostro del Falsario!
una piccola "recensione celebrativa"

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Chi ha già avuto occasione di leggere i pochi messaggi che ho scritto finora, forse ricorderà che l'interesse per le stilografiche è (ri)nato in me dal ritrovamento di due penne appartenute a mio nonno. Una è una "banale" Parker 45 Insigna, abbandonata in un cassetto col pennino in un grumo di inchiostro, che tuttavia si è fatta pulire facilmente e si sta rivelando un muletto infaticabile: di fatto la sto usando come penna di tutti i giorni.

La seconda è più recente ma più impegnativa: una OMAS 360 "Tabellionis Stilus", edizione speciale riservata ai Notai italiani, che fu il suo regalo da parte dei colleghi per il pensionamento. Correva l'anno 1995.
Riuscire a usarla è stato piuttosto complicato. La penna non era mai stata inchiostrata. Il pistone pareva fluido e così l'ho caricata. Ha scritto subito bene, ma ha cominciato anche a spandere, sia dal fondello (abbondantemente ma solo in posizione verticale) che al margine inferiore della sezione (piccola perdita ma antipatica perché andava a sporcare il dito medio). Ho pensato che le guarnizioni dello stantuffo fossero seccate causa inattività e l'ho inviata ad uno dei pochi riparatori specializzati in penne "vintage": è tornata uguale come prima - e il riparatore è stato onesto perché quando gli ho detto che spandeva ancora mi ha restituito l'intero importo, spedizione compresa. Diagnosi difficile: serbatoio deformato, pezzo impossibile da trovare. Prima di disperare ho contattato un secondo riparatore (dopodiché le mie risorse ottenute scandagliando la rete sarebbero praticamente finite) il quale mi ha fatto aspettare un po' ma ha fatto il miracolo!
E così la sto usando da un po' e... se avete dieci minuti da perdere, ve la racconto.
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Anche la confezione è quasi intonsa, ma rivela l'età. Le dimensioni importanti tradiscono già una certa pennona...
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Il cofanetto vellutato ha un colore grigio topo che, secondo me, squalifica l'articolo che contiene. Anche il libretto è la solita banale autosviolinata con contorno di istruzioni per il caricamento a pistone. Vabbè.
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Però basta aprirlo e le cose cambiano! Devo scriverlo che è una penna sensazionalmente pulita ed elegante?
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Il materiale indicato nel libretto è "resina di cotone nera"; guarniture e verette (con la classicissima greca) in laminato oro 18kt.
E' veramente molto nera e molto lucida, e non tende farsi stampare dalle ditate. Soprattutto è molto leggera: 30g col pieno e il cappuccio.
Immagino che lo sappiate tutti, stiamo parlando di una penna che sfiora i 16 cm chiusa, 14 cm dalla punta del pennino alla coda del fondello; quasi 15mm di sezione che diventano 12 all'impugnatura (col beneficio d'inventario, non ho un calibro e misurare un triangolo bombato è complicato).
Ecco, però ho l'impressione che il materiale sia anche delicato. Il fondello del mio esemplare presenta qualche piccola incrinatura, credo dovuta allo smontaggio/rimontaggio/rismontaggio/rimontaggio del doppio viaggio in assistenza...
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Trattandosi di una 360 vintage, non serve dire che quel che fa la penna è la sezione triangolare, mantenuta anche nell'impugnatura. Che è molto grossa ma, secondo me, comodissima. Questa impostazione obbliga a impugnare la penna correttamente: per uno con la classica scrittura da gallina come me, significa guadagnare due decimi in leggibilità in automatico!
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Ovviamente il cappuccio è chiuso a scatto.
Il fondello (triangolare pure lui) fuoriesce di circa 1cm svitandolo; riavviandolo ferma la corsa esattamente al suo posto, allineato al corpo.
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Il pennino (Bock? devo averlo letto da qualche parte ma sicuramente c'è qualcuno che lo sa meglio di me...) è in oro 18kt, decisamente grande (23mm la parte esposta), molto lineare.
Il mio è misura F, erano disponibili solo F e M per questa edizione speciale. Non so l'M come sia, ma questo è decisamente abbondante. Insomma "fine europeo" è un po' riduttivo.
Alimentatore in ebanite, col classico profilo piatto delle OMAS. Generoso, pure troppo.
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Scorre sulla carta che è una meraviglia!
Non è un pennino flessibile, impossibile ottenere una variazione di tratto; però non è nemmeno un chiodo: piacevolmente pastoso (con cautela, ché l'oro non perdona...) e si carica appena un po' di più aumenta leggermente il flusso.
E' la penna più piacevole che abbia mai usato: estrema scorrevolezza (che un po' sarà pure merito dell'inchiostro di cui parleremo subito) unita all'ergonomia per me perfetta e alla leggerezza dell'insieme, rendono veramente lo scrivere un piacere... letteralmente vola, anche su carta ruvida!
Però serve una carta compatta, o un inchiostro un po' avaro. Altrimenti esprime la sua leggerezza da piuma... spiumando allegramente qua e là!
rizzi83
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Messaggio da rizzi83 »

Ebbene, è venuto il momento di presentarvi anche l'Inchiostro del Falsario!
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Trattasi di Diamine Regency Blue, appartanente alla famiglia celebrativa del 150° anniversario della Casa.
L'ho scelto cercando un blu-nero molto scuro, molto saturo e che offrisse un po' di shading. Insomma un inchiostro serio ed elegante come la penna che doveva accompagnare.
Queste caratteristiche ce le ha tutte. Anzi è scuro pure troppo, e veramente molto saturo.
Ed è anche fluido. Quasi troppo, per una penna così generosa. Decisamente troppo per scriverci su carta da fotocopia. Ma su una bella carta compatta il risultato c'è tutto... anche se sulla classica Rhodia Blank arriva a trapassare leggermente.

Il motivo del nomignolo che gli ho affibbiato è semplice: se vi cade una goccia d'acqua sul foglio, il Regency blue si lava via senza lasciare un alone, manco fosse candeggina... ma se invece ve ne cade una goccia sulle mani, armatevi di santa pazienza perché nessun detergente potrà nulla e servirà un bell'ammollo (diciamo una doccia lunga, o un bagno) per toglierlo dalla pelle.
Voglio dire: sarebbe mica più semplice se l'inchiostro si attaccasse sulla carta, invece che sulle mani?

Ecco la mia piccola prova pratica, che farà giustamente inorridire i calligrafi e pure i tecnici esperti... mi scuso in anticipo, è quel poco che so fare!
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Insomma, questa per ora è la mia accoppiata "delle grandi occasioni". O almeno di quelle in cui si dispone di una carta decente...
Vi metto un'ultima fotina di commiato e poi... torno a sperimentare con gli inchiostri (ovviamente su una penna molto più banale!) ché poi avrò ancora tanti consigli da chiedervi!
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Messaggio da Iridium »

Ciao, bellissima penna, sono lieto che tu sia riuscito a farla sistemare :thumbup:
Fabio

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Tribbo
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Messaggio da Tribbo »

Bellissima penna! E ottima recensione, che comunica esattamente le tue sensazioni di scrittura e descrive benissimo la penna :thumbup:
Mi pare poi che la tua scrittura, perfettamente leggibile, non evidenzi particolari problemi di abbondanza di tratto .. io ho certi fini europei che veramente sono degli idranti al confronto.. però magari è merito della carta e dell’inchiostro

Ancora complimenti !
rizzi83
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Messaggio da rizzi83 »

Ovviamente la carta aiuta… però, come detto, la Rhodia non basta ad evitare del tutto il trapasso. Su carta comune/scarsa (provato su fogli da fotocopia e protocollo anonimi) il tratto supera il mm e lo spiumaggio è sempre in agguato. Ma rimane usabile, con l’accortezza di rimanere leggerissimi…
Secondo me (che non sono un esperto!) è più che altro una questione di alimentazione: mi riprometto di provare con un inchiostro più secco, tipo una Schreibtinte R&K o un 4001…
Tra l’altro il serbatoio mi sembra avere una capienza generosa, ma la durata risente del consumo abbondante. Praticamente è una fuoriserie… poi non voglio dire che sia un’idrante, probabilmente si abbinerebbe ancora meglio a un inchiostro non troppo fluido.
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Messaggio da Spiller84 »

Bella ed esaustiva la recensione. Sono contento che la riparazione sia riuscita a rendere usabile una così bella penna. Proprio la penna mi piace molto, credo che assieme alla Montblanc 149 dia proprio l'idea di penna da notaio. La sua forma, perdonate la blasfemia, mi fa pensare a come potrebbe essere una Pelikan Twist raddizzata e ingentilita :shifty:. Non per questo è da svilire, è una penna prestigiosa, bel ritrovamento. Io non li faccio mai così, ho trovato solo una Niji e una penna anonima da cartoleria (però è bordeaux 😍) nei vari cassetti.
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Messaggio da ASTROLUX »

Molto bella la recensione, la penna colpisce molto nella sua forma così peculiare. Non so se riuscirei ad abituarmi a scriverci... ma un posto in prima fila, nel mio cofanetto portapenne, glielo troverei volentieri. :lol:

Prova la carta Lidl di cui si è parlato recentemente. Ha retto senza trapassamenti un B Pelikan e uno Stub Leonardo.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
rizzi83
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Messaggio da rizzi83 »

ASTROLUX ha scritto: sabato 14 agosto 2021, 18:45 Non so se riuscirei ad abituarmi a scriverci...
In realtà è veramente comodissima, a patto che si abbiano mani medio-grandi e non si prediligano le sezioni sottili.
La sezione triangolare sembra esotica ma quanto a comodità, nella mia modesta e personale esperienza, dà dei punti a qualsiasi altro oggetto scrivente io abbia provato!

PS
Grazie a tutti per i complimenti alla recensione (immeritati) e alla penna (che vanno a lei e non a me) nonché dei consigli sulla carta.
A quest’ultimo proposito, devo proprio dirvela tutta? In un altro cassetto dello stesso nonno ho trovato qualche pacco di carta vergata avorio per macchina da scrivere, A5, credo anni ‘70. Sottile e traslucida, che pare carta forno… ma lì non spiuma affatto. Solo quell’inchiostro, tutto il resto si! Non chiedetemi perché…
Tengo sulla scrivania quella penna e quella carta: ogni volta che dó un appunto a qualcuno mi sento DOC di Ritorno al Futuro :))
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Messaggio da ilValla »

Che invidiaaaa!!! Sto puntando questa penna da un secolo, ma anche da trovare usata è un calvario e chiedono cifre astronomiche! Splendida! Hai fatto benissimo a insistere nel volerla sistemare. Complimenti!
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fufluns
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OMAS 360 Tabellionis Stilus

Messaggio da fufluns »

La penna é stupenda, un monumento alla creatività e allo stile di OMAS, di un'eleganza come (quasi) solamente OMAS sapeva conferire alle sue penne.

La sua rassegna allo steso tempo appassionata e critica é buonissima e di grande utilità e le fotografie rendono giustizia alla sobria bellezza atemporale di questa penna. Grazie!.
rizzi83
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Messaggio da rizzi83 »

Anzitutto, in colpevole ritardo, ringrazio fufluns… cui invidio un po’ la 149 calligraphy e parecchio le relative stupende foto, per non parlare della grafia!

Con l’occasione qualche piccolo aggiornamento, visto che sto usando questa penna quasi quotidianamente.
Confermo l’estrema comodità di scrittura, anche per lunghe sessioni: sembra quasi di non averla in mano e l’impegnatura a cui ti obbliga evita di far affaticare il polso. È la penna perfetta per le letterone!
Il pennino è così scorrevole che viaggia bene anche su carte impegnative: l’ho provato con una carta a mano di Cartiera Amalfitana, spessa e strutturata… ovviamente c’è un po’ di feedback, ma si va sempre sul velluto!
Poi mi sembra che l’alimentatore, con l’uso, si stia “regolando”: ora il flusso è un po’ più misurato e riscontro allargamento di tratto e spiumaggio solo su carta molto scarsa. Il trapasso invece c’è, ma temo che l’inchiostro molto bagnato contribuisca…
Infine, un dettaglio che conferma l’ottima qualità del gruppo di scrittura: la penna riparte sempre senza il minimo tentennamento, anche dopo una settimana in verticale o un quarto d’ora aperta sulla scrivania. Neanche mezza lettera perde! E la cosa mi stupisce un po’ perché il tappo non è minimamente ermetico, se ci soffi dentro pare un fischietto…

Riesumo la discussione per qualche aggiornamento.

Purtroppo la penna ha richiesto un ulteriore passaggio in assistenza: nonostante l'uso molto leggero a cui la sottopongo e le poche cariche effettuate con molta cura, sono riuscito a sganciare il pistone dal relativo comando... per fortuna rimediato senza problemi!

Ho provato questa penna anche con altri inchiostri e i risultati mi hanno un po' sorpreso.
Come detto, con il Regency blue la ripartenza è sempre immediata e perfetta e il flusso costantemente abbondante.
Caricando la penna con un Pelikan 4001 blue-black credevo di aver trovato un equilibrio perfetto: flusso più controllato ma sempre ben uniforme e pennino ancora ottimamente scorrevole. Il tratto era diventato un F soddisfacente. Però dopo un paio di giorni di inutilizzo, anche riposta in orizzontale, non riparte proprio: l'unico modo di bagnare il pennino è agire sul pistone.
Sono passato a un R&K Sepia: anche qui resa come sopra e colore vintage, in tono con la penna... però stesso problema, anzi quasi peggio: basta una notte in orizzontale, per dover lavare la penna.

Le esperienze di cui sopra (e il consiglio del riparatore che temo sia compagno quasi necessario per questa stilografica) mi dicono che la 360 è piuttosto delicata, sia nel corpo che nel caricamento, e pure un po' schizzinosa. Bisogna fare attenzione nel conservarla, caricarla, pulirla... soltanto scriverci è una passeggiata! E richiede un inchiostro piuttosto liquido, se non si vuole imprecare ad ogni ripartenza; però con un inchiostro liquido il tratto e il flusso rimangono abbondanti e richiedono una carta adeguata.
Insomma, una penna che è un piacere da utilizzare, ma non è la stilografica per ogni situazione, tantomeno da portarsi appresso: va tenuta con riguardo in un cassetto e utilizzata senza strapazzi. Una nobildonna d'altri tempi, pure con un po' di puzza sotto il naso :)

PS: qualcuno può indicarmi un inchiostro, possibilmente scuro, che garantisca buone performance di ripartenza (= non tenda a seccare, come detto il cappuccio è piuttosto ventilato) ma non produca un flusso abbondante? Temo siano due caratteristiche poco conciliabili...
Avrei pensato di provare a usare un Noodler's: sia il Golden Brown che El Lawrence non mi danno problemi di ripartenza e hanno un flusso ben controllato. Altra ipotesi sarebbe un ferrogallico R&K: ho notato un flusso molto scarso ma una ripartenza sempre pronta. Però non so se mi fido a utilizzarle questi inchiostri sulla 360!!!
Altra possibilità sarebbe di provare a rendere ermetico il cappuccio con una pallina di blu-tack all'interno della punta, come avevo fatto con la Adagio ottenendo buoni risultati: ma anche qui ho troppa paura di combinare guai...
Ogni consiglio sarà bene accetto!

Riprendo questa vecchia discussione perché credo proprio di aver finalmente trovato l’inchiostro che fa per questa penna complicata…
Per più di un anno, ci ho tenuto il Pelikan 4001 blue-black leggermente diluito (un 15% circa di acqua distillata): in questo modo i problemi di ripartenza diminuiscono drasticamente, però l’inchiostro (che già non è supersaturo di suo) si appiattisce ulteriormente e il flusso (già abbondante in questa penna) aumenta, allargando il tratto. Insomma, un compromesso buono per tenerla carica e usarla, ma non per tirarne fuori le soddisfazioni che potrebbe dare.

Da un mesetto, però, ci ho messo il Noodler’s x-feather blue (lo stesso che una volta si chiamava true antifascist e aveva sulla scatola Churchill col sigaro e il fucile, mentre adesso ha una confezione anonima) e… la musica è cambiata!

Lascio giudicare a voi:
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Questo inchiostro è un blu elettrico, ipersaturo e molto scuro: personalmente il colore mi piace molto, ancora più del Diamine Regency Blue che avevo scelto per analoghe caratteristiche. Ma ha molti altri plus...
Anzitutto aiuta a contenere il flusso: il che, finalmente, consente di avere con questa penna un tratto effettivamente F, ben bagnato ma neanche così europeo. E il pennino conserva la sua scorrevolezza setosa tipicamente Omas.
La cosa straordinaria è che sulla carta asciuga subito (altrettanto in fretta del 4001) ma invece sul pennino non secca mai. Nel cappuccio della 360 praticamente c’è il giro d’aria… ma con questo inchiostro riparte al primo colpo anche dopo una settimana di stop - in orizzontale, però: in verticale regge comunque una giornata. E finora è l’unico inchiostro che lo fa…
Poi è pure indelebile, direi seriamente indelebile trattandosi di un Noodler’s: il che, per la Penna del Notaio, mi pare decisamente più adatto dell’Inchiostro del Falsario con cui abbiamo cominciato questa recensione. Tra l’altro, come anche il Noodler’s El Lawrence che amo particolarmente, dalle mani e anche dalla penna invece viene via ben più facilmente di molto inchiostri tradizionali.
Insomma, sembra proprio essere un matrimonio d’amore… speriamo che duri come quelli di una volta!
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Messaggio da balthazar »

Altro pregio del Noodler's ex Anti Fascist The True Blue (o Antifeather Blue) è che scrive su qualsiasi cartaccia (come l'omologo Black).
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Messaggio da rizzi83 »

Concordo: e ne esce sempre un bel blu!
Domanda un po’ OT: l’x-feather black è simile, cioè altrettanto veloce ad asciugare e poco propenso a seccare sul pennino, con flusso misurato… oppure ha caratteristiche diverse? Nel caso lo aggiungo alla lista della spesa…
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Messaggio da balthazar »

rizzi83 ha scritto: lunedì 27 maggio 2024, 17:36 Concordo: e ne esce sempre un bel blu!
Domanda un po’ OT: l’x-feather black è simile, cioè altrettanto veloce ad asciugare e poco propenso a seccare sul pennino, con flusso misurato… oppure ha caratteristiche diverse? Nel caso lo aggiungo alla lista della spesa…
Il Noodler's X Feather Black è un bel nero profondo, indelebile e non allarga il tratto, ma l'asciugatura è un tantino tardiva (su carte a lenta assorbenza e alta qualità asciuga con mooolta calma :D ). Nonostante questo è un "nero" dal quale non mi separerei (e non sono un amante degli inchiostri neri). Fine OT :oops:
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Messaggio da rizzi83 »

Grazie delle informazioni!
Sono in ballottaggio tra questo è il classico bullettproof black…
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