Neofita e Parallel Pen: ma quale?
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Neofita e Parallel Pen: ma quale?
Dopo aver letto l’utilissima discussione evidenziata di Courthand (con il/la quale mi scuso per la mia incapacità di citarla propriamente), mi trovo dinanzi un bivio.
La suddetta discussione infatti, di utili consigli pregna, mi ha fatto intendere quanto sia auspicabile, scegliendo un pennino a punta tronca, un tratto non inferiore ai 2mm. Questo per evidenziare quei difetti comuni al neofita, - sostantivo di cui rappresento il paradigma - quali il non corretto appoggio del pennino sulla pagina, o la scarsa attenzione nella distinzione dei tratti “sottili” da quelli “spessi”.
Scusandomi per il gergo probabilmente non corretto, chiedo: non essendovi in vendita vie intermedie tra i 2.4 mm e i 3.8 mm, quali fra questi due mi consigliereste per la mia prima penna per esercizio calligrafico?
Sono, per il momento, in possesso di due sole stilografiche, che presto vi presenterò sul forum ma che probabilmente non si prestano a quest’uso.
Saluti!
La suddetta discussione infatti, di utili consigli pregna, mi ha fatto intendere quanto sia auspicabile, scegliendo un pennino a punta tronca, un tratto non inferiore ai 2mm. Questo per evidenziare quei difetti comuni al neofita, - sostantivo di cui rappresento il paradigma - quali il non corretto appoggio del pennino sulla pagina, o la scarsa attenzione nella distinzione dei tratti “sottili” da quelli “spessi”.
Scusandomi per il gergo probabilmente non corretto, chiedo: non essendovi in vendita vie intermedie tra i 2.4 mm e i 3.8 mm, quali fra questi due mi consigliereste per la mia prima penna per esercizio calligrafico?
Sono, per il momento, in possesso di due sole stilografiche, che presto vi presenterò sul forum ma che probabilmente non si prestano a quest’uso.
Saluti!
- Automedonte
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Neofita e Parallel Pen: ma quale?
Calligrafia quale? Cancelleresca?
Direi meglio cominciare con un 2.4 che è meno impegnativo.
Direi meglio cominciare con un 2.4 che è meno impegnativo.
Cesare Augusto
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Neofita e Parallel Pen: ma quale?
Li ho entrambi e penso tu abbia ragione.Automedonte ha scritto: ↑martedì 27 luglio 2021, 20:45 Calligrafia quale? Cancelleresca?
Direi meglio cominciare con un 2.4 che è meno impegnativo.
Però, mi sono andato a rileggere la discussione cui si riferisce Settebellezze (viewtopic.php?f=32&t=9839 ) e sembra che la ratio della scelta sia di rendere difficile la scrittura per costringere ad imparare bene il controllo del pennino nell'appoggio con la carta ed evidenziare al massimo eventuali errori. Quindi anche il 3.8 potrebbe avere la sua ragione, specie per fare esercizio.
Detto questo non avrei dubbi ed andrei di 2.4, per me è meglio imparare senza essere perfetti che ricercare la perfezione senza riuscire ad imparare molto
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Venceremos.
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Neofita e Parallel Pen: ma quale?
Ho anch'io il 2.4 e la misura più piccola (mi pare 1.9). Come inizio prenderei comunque il 2.4. Ciao!
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Neofita e Parallel Pen: ma quale?
Esatto. Avrei forse dovuto precisarlo.
Già che ci siamo, potrei chiederti per quali altri stili la Parallel si presta come modello base (entry level) ideale?
Ho inoltre cercato una sezione/discussione del forum che elenchi i diversi stili calligrafici, ma non sono stato in grado di trovare nulla. Per adesso mi rifaccio alla bibliografia generica di riferimento provando a capirne qualcosa in più, e di creare quella fondazione teorica parallelamente al primo approccio pratico.
Ho deciso di optare per la 2.4, anche nella speranza di servirmi della sua, forse maggiore, versatilità. Rimando l’acquisto degli altri tratti a quando saprò sfruttarli maggiormente… idealmente il prima possibile!maylota ha scritto: ↑mercoledì 28 luglio 2021, 0:09Li ho entrambi e penso tu abbia ragione.Automedonte ha scritto: ↑martedì 27 luglio 2021, 20:45 Calligrafia quale? Cancelleresca?
Direi meglio cominciare con un 2.4 che è meno impegnativo.
Però, mi sono andato a rileggere la discussione cui si riferisce Settebellezze (viewtopic.php?f=32&t=9839 ) e sembra che la ratio della scelta sia di rendere difficile la scrittura per costringere ad imparare bene il controllo del pennino nell'appoggio con la carta ed evidenziare al massimo eventuali errori. Quindi anche il 3.8 potrebbe avere la sua ragione, specie per fare esercizio.
Detto questo non avrei dubbi ed andrei di 2.4, per me è meglio imparare senza essere perfetti che ricercare la perfezione senza riuscire ad imparare molto![]()
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Per queste cose devi aspettare gli esperti, io non posso aiutarti mi spiaceSettebellezze ha scritto: ↑mercoledì 28 luglio 2021, 11:22Esatto. Avrei forse dovuto precisarlo.
Già che ci siamo, potrei chiederti per quali altri stili la Parallel si presta come modello base (entry level) ideale?
Ho inoltre cercato una sezione/discussione del forum che elenchi i diversi stili calligrafici, ma non sono stato in grado di trovare nulla. Per adesso mi rifaccio alla bibliografia generica di riferimento provando a capirne qualcosa in più, e di creare quella fondazione teorica parallelamente al primo approccio pratico.
Cesare Augusto
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Riguardo allo stile.... la larghezza del pennino identifica l'altezza della scrittura, non lo stile. Faccio un esempio: il gotico Fraktur formale ha come standard di solito il modulo 2-5-2 (dove 5 sta per il corpo lettera e 2 per ascendente e discendente); questi numeri sono espressi in gradi calligrafici, cioè la larghezza del pennino, quindi prendendo il 5 (corpo lettera) significa che la sua altezza, se usi la parallel da 2,4 mm, è di 5 x 2,4 =12 mm.(per la parallel da 3,8 il corpo lettera equivale a 5 x 3,8 = 19 mm.). Stesso discorso per gli altri stili; ogni stile ha un modulo caratteristico espresso in gradi calligrafici (per l'onciale di solito è 4, per la cancelleresca di solito si usa il 5-5-5 o il 4-5-4). Quindi la larghezza della penna è indifferente allo stile, cambia solamente la "grandezza" della scrittura; lo stile sarà determinato, oltre che dal modulo, dalle forme dei tratti che compongono le lettere e dalla inclinazione del pennino rispetto alla linea orizzontale (nel gotico, ad esempio, si usa di solito l'inclinazione di 45°approssimativamente). Detto questo, all'inizio si preferiscono pennini larghi proprio perché la maggiore dimensione della scrittura fa capire meglio l'andamento dei tratti e ci si accorge immediatamente se il pennino è correttamente appoggiato alla carta.Settebellezze ha scritto: ↑mercoledì 28 luglio 2021, 11:22Esatto. Avrei forse dovuto precisarlo.
Già che ci siamo, potrei chiederti per quali altri stili la Parallel si presta come modello base (entry level) ideale?
Ho inoltre cercato una sezione/discussione del forum che elenchi i diversi stili calligrafici, ma non sono stato in grado di trovare nulla. Per adesso mi rifaccio alla bibliografia generica di riferimento provando a capirne qualcosa in più, e di creare quella fondazione teorica parallelamente al primo approccio pratico.
La parallel da 2,4 è già una buona misura ma, se sei "novizio" con questi stili, suggerirei la 3,8 o, se puoi, entrambe: con 2 misure di penna si possono fare molte cose (per esempio titoli e testo di diverse dimensioni). In ogni caso, all'inizio una penna "larga" favorisce l'acquisizione corretta della scrittura che risulterà più "facile" passando successivamente ad una penna meno larga.
Per le parallel credo comunque la misura minima da prendere in considerazione sia la 2,4 perché la più piccola (la 1,5) tende a non rendere molto precisi gli angoli (se non subito, dopo poco tempo; almeno nei limiti della mia esperienza).
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Una curiosità: la Parallel è indicata anche per stili calligrafici ampollosi? 
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Non saprei, intendo un qualche stile che nelle forme si accordi all'eloquio del nostro nuovo amico.
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La "ampollosità" (senza preocuuparsi di cosa possa esattamente significare) non dipende dalla penna ma da come si usa. La parallel è di fatto equivalente a un pennino tronco (da calligrafia), quindi tutto ciò che si può fare con il pennino tronco è ottenibile con la parallel; come già accennato cambiano solo le dimensioni della scrittura (con la parallel come per il pennino tronco).
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Se la presunta “ampollosità” del mio “eloquio” ti tedia, fortunatamente non puoi vedere l’inesperienza della mia scrittura… poiché ne resteresti sicuramente deluso.
Grazie del tuo utile contributo! (E del tuo parere non richiesto).
Sei stata/o chiarissimo, grazie della meravigliosa spiegazione.calli1958 ha scritto: ↑mercoledì 28 luglio 2021, 19:29 Riguardo allo stile.... la larghezza del pennino identifica l'altezza della scrittura, non lo stile. Faccio un esempio: il gotico Fraktur formale ha come standard di solito il modulo 2-5-2 (dove 5 sta per il corpo lettera e 2 per ascendente e discendente); questi numeri sono espressi in gradi calligrafici, cioè la larghezza del pennino, quindi prendendo il 5 (corpo lettera) significa che la sua altezza, se usi la parallel da 2,4 mm, è di 5 x 2,4 =12 mm.(per la parallel da 3,8 il corpo lettera equivale a 5 x 3,8 = 19 mm.). Stesso discorso per gli altri stili; ogni stile ha un modulo caratteristico espresso in gradi calligrafici (per l'onciale di solito è 4, per la cancelleresca di solito si usa il 5-5-5 o il 4-5-4). Quindi la larghezza della penna è indifferente allo stile, cambia solamente la "grandezza" della scrittura; lo stile sarà determinato, oltre che dal modulo, dalle forme dei tratti che compongono le lettere e dalla inclinazione del pennino rispetto alla linea orizzontale (nel gotico, ad esempio, si usa di solito l'inclinazione di 45°approssimativamente). Detto questo, all'inizio si preferiscono pennini larghi proprio perché la maggiore dimensione della scrittura fa capire meglio l'andamento dei tratti e ci si accorge immediatamente se il pennino è correttamente appoggiato alla carta.
La parallel da 2,4 è già una buona misura ma, se sei "novizio" con questi stili, suggerirei la 3,8 o, se puoi, entrambe: con 2 misure di penna si possono fare molte cose (per esempio titoli e testo di diverse dimensioni). In ogni caso, all'inizio una penna "larga" favorisce l'acquisizione corretta della scrittura che risulterà più "facile" passando successivamente ad una penna meno larga.
Per le parallel credo comunque la misura minima da prendere in considerazione sia la 2,4 perché la più piccola (la 1,5) tende a non rendere molto precisi gli angoli (se non subito, dopo poco tempo; almeno nei limiti della mia esperienza).
Rimando alla tua esperienza la domanda che ho posto prima ad altro utente: dove o a quale manuale potrei far riferimento per imparare a discernere fra i vari stili e fra le differenze che li rendono tali? La mia conoscenza per adesso si limita ai più noti, e sono consapevole di “grattare” appena la superficie.
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Prima di tutto dai un'occhiata ai manuali nelle risorse del sito:Settebellezze ha scritto: ↑giovedì 29 luglio 2021, 18:24 ..... dove o a quale manuale potrei far riferimento per imparare a discernere fra i vari stili e fra le differenze che li rendono tali?
https://www.fountainpen.it/Libreria_Condivisa
trattano di diversi stili con modelli e spiegazioni.
Per una panoramica dei vari stili raccolti in maniera sintetica puoi leggere o scaricare (liberamente) questo:
https://archive.org/details/art-of-call ... g/mode/2up
e in inglese, ma anche nel caso avessi difficoltà con la lingua dopo aver guardato i manuali cui accennavo sopra non dovresti avere difficoltà a capire
Per dei cenni introduttivi storici, postura e posizione di scrittura puoi leggere o scaricare (liberamente( questo:
https://archive.org/details/calligrafia ... c/mode/2up
Parla soprattutto del corsivo inglese ma la parte generale va bene per tutti gli stili; nella seconda parte del libro ci sono diversi modelli di scrittura.
Quando hai trovato lo stile che ti interessa puoi fare delle ricerche in rete. Suggerisco all'inizio di basarsi sul modello di un unico autore (per non fare confusione); poi, acquisite delle basi sufficientemente solide, puoi vedere eprovare le interpretazioni dei diversi calligrafi.
Buona scrittura!