Ciao a tutti, mi accingo a recensire, con tutti i limiti della mia inesperienza, la Montblanc Starwalker modello 2019, che ho comprato da poco cogliendo un occasione ghiotta al volo, con pennino M.
La penna è arrivata nella sua scatola originale con rivestimento nero martellato e controscatola di cartone. È arrivata corredata di due cartucce, una piena di inchiostro nero e l’altra vuota da inserire nel fusto insieme a quella innestata.
Inizio la descrizione con qualche informazione di carattere generale reperita direttamente dal sito del produttore su questa penna dal cappuccio caratteristico. Questo nuovo modello trae ispirazione da “una delle avventure più misteriose e potenti del genere umano: l’esplorazione dello spazio.” Il nuovo design “celebra l’emozione descritta dagli astronauti alla vista del nostro pianeta azzurro nella vastità dello spazio” una cosa altisonante
Le misure della penna (perfetta per la mia mano media) sono:
Chiusa: 136 mm circa
Aperta: 123 mm circa
Aperta con cappuccio: 149 mm circa
Diametro fusto nella parte più larga: 14,5 mm circa
Diametro sezione metallica: 12,5 mm circa
Peso in ordine di scrittura: con cappuccio e Converter pieno: 26 gr circa
La qualità costruttiva la reputo molto alta, si nota infatti la grande attenzione per i dettagli (tanto per fare un esempio avvitando il cappuccio al fondo la clip risulta perfettamente allineata al pennino) e la buona qualità dei materiali. Il corpo e il cappuccio sono in resina nera, la classica resina Montblanc, la clip e gli altri dettagli in metallo hanno finitura platino e il pennino è in oro 14K con finitura rodio e lavorato a mano (non so in cosa consista effettivamente la lavorazione del pennino a mano ma sul sito ne parla diverse volte).
La forma è slanciata con il corpo che va a stringersi verso il fondo e il corpo del cappuccio leggermente bombato, la parte finale del fusto ospita la filettatura per avvitare il cappuccio quando si scrive. La sezione è in metallo e presenta delle sottili righe longitudinali che al tatto quasi non si percepiscono ma di fatto evitano che il pennino possa ruotare mentre si scrive.
Tra la sezione e il fusto c’è un piccolo gradino che non da fastidio perché non è troppo pronunciato e si trova abbastanza in alto da permettere che le dita facciano presa interamente sulla sezione, almeno per come la impugno io.
Il cappuccio è particolare: alla sua sommità trova posto “la cupoletta azzurra traslucida sotto l’emblema Montblanc, ispirata alla terra che emerge dall’orizzonte lunare”.
Ora… lasciando perdere le ricercate parole prese dal sito, nel concreto vi dirò che il design a me piace e trovo la cupoletta azzurra un piacevole dettaglio da guardare di tanto in tanto mentre la uso con il cappuccio calzato.
Il pennino ha un disegno molto semplice con le classiche incisioni, il logo della casa, la scritta Montblanc e l’indicazione del materiale “Au 585” oltre ad un altra scritta che non so a cosa si riferisca ovvero Stod con la O tagliata in diagonale (si vede in foto e anzi, se qualcuno potesse illuminarmi al riguardo gliene sarei grato).
Il sistema di caricamento è a cartuccia e il fusto ne può ospitare due contemporaneamente, io però la sto usando con un converter Schmidt, che calza alla perfezione, grazie al consiglio di un altro utente del forum.
Per quanto riguarda l’ergonomia, la trovo molto comoda da usare, anche per lunghe sessioni di scrittura. Si può usare benissimo senza cappuccio preferendo la leggerezza ma io la uso con il cappuccio perché trovo l’insieme piu bilanciato e stabile in mano. Oltretutto, come vi dicevo, mi piace di tanto in tanto ammirare “la terra che emerge dall’orizzonte lunare” mentre scrivo.
La clip è un po dura da flettere ma fa bene il suo lavoro almeno su stoffe piu corpose, mentre su quelle piu sottili e morbide va aiutata con le dita.
Il pennino scrive benissimo con feedback quasi assente ma dopo un piccolo periodo di rodaggio, diciamo che durante la scrittura delle prime pagine di tanto in tanto saltava una partenza, niente di drammatico ma a me da molto fastidio, fortunatamente con la seconda ricarica il problema si è ridotto ulteriormente fino a sparire. La penna l’avevo lavata prima di usarla come faccio sempre con tutte. Inoltre ho notato che l’inchiostro sembra non aderire bene alla carta come se la carta fosse idrorepellente. Forse è solo una sensazione perché la carta è la solita Rhodia (anche se sto usando un blocco nuovo) e gli inchiostri sono i soliti, inoltre si asciuga dopo pochi secondi quindi mi viene il dubbio che sia solo una mia percezione errata. Eventualmente se la cosa dovesse evolvere mi riservo di aggiornarvi.
Il pennino è un M e lo trovo abbondante soprattutto con inchiostri piu fluidi, ma è pur vero che sono abituato a pennini fini ed extrafini anche Giapponesi quindi forse devo solo farci l’abitudine. Fin ora l’ho usata con diversi inchiostri: Montblanc nero, royal blue e irish green, Robert Oster graphite, Lamy benitoite e private reserve electric blue, quest’ultimo si è rivelato il più generoso nel flusso, mentre quello con cui mi son trovato meglio come equilibrio tra scorrevolezza e spessore del tratto è stato l’ irish green. Il peggiore il Monblanc nero per via dell’effetto pennarello.
Sul rapporto qualità prezzo stendo un velo pietoso , a parte gli scherzi è difficile da definire perché la qualità dell’oggetto, della realizzazione e dei materiali è indiscussa, ma è ovvio che una parte del prezzo la si debba solo al nome. Mi consolo perché è una penna dal design caratteristico e siccome mi piace, a parte un clone cinese da pochi euro, non avrei trovato una penna simile ad un prezzo piu basso.
Esiste una penna che scriva altrettanto bene, che sia costruita altrettanto bene e che costi meno? Sicuramente si e anche piu di qualcuna, ma al cuor non si comanda e siccome nel mio caso NON si tratta di uno strumento di lavoro ma di un capriccio, per me ne è valsa la pena.
Ringrazio coloro i quali hanno avuto la pazienza di arrivare fin qui e lascio qualche foto.
Saluti, Fabio
la penna
dettaglio
chiusa
aperta
la terra che emerge.....
il pennino
per i coraggiosi, la bozza della recensione su carta scritta con la Starwalker e inchiostro Lamy benitoite
P.S. se avete domande chiedete pure
Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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un utente in altro topic mi ha chiesto specificatamente se il gradino della sezione renda l'impugnatura scomoda. premesso che la risposta a tale domanda è necessariamente soggettiva, a me non da fastidio perché la punta delle dita ricade sotto il gradino.
per la serie... una foto vale più di mille parole
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Una bellissima recensione.
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Grazie mille Simone, per me è stato amore a prima vista. All’inizio puntavo la versione doué con il cappuccio in metallo, ma alla fine ho deciso per questa tutta nera.JetMcQuack ha scritto: ↑venerdì 5 febbraio 2021, 12:24 Una bellissima recensione.
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Grazie per la recensione e complimenti! E' scritta molto bene ed è molto esaustiva...adesso, dopo averla letta, mi tocca comprare la penna, sappilo!
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ti ringrazio e sono lieto che tu l’abbia apprezzata.
Fabio
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Complimenti per la recensione. La penna è molto bella ma trovo anch'io il tratto molto abbondante. Riesco ad usarla solo con carta Rhodia.
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Grazie mille, io ho risolto parzialmente con due accorgimenti:
Primo, la carico solo con inchiostri che reputo più asciutti come i Montblanc Royal blue e Irish green e diversi Herbin che ho provato tranne il perle noire.
Secondo, ho fatto opera di auto convincimento per convincermi che avendo tante penne con pennino F, variare è cosa buona e giusta
Diciamo che non la uso per scrivere il diario personale perché è piccolino ed è più funzionale un F o addirittura EF, però per tanti altri usi come appunti veloci o note da lasciare in giro va benissimo, e poi con il passare del tempo ci sto facendo l’occhio e non lo trovo più così abbondante come agli inizi.
Fabio
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