“Fondata nel 1761 da Kaspar Faber a Norimberga, divenne famosa grazie alla produzione di matite. Da circa il 1880 fino al 1975 la Faber-Castell è stata anche uno dei principali produttori di regoli calcolatori. Produce ogni tipo di materiale di cancelleria.”
Estetica
L’aspetto estetico è tra i più controversi argomenti, specialmente tra esperti ed appassionati di stilografiche, qualche volte è bene non osare confronti oppure apprezzamenti troppo caustici e definitivi. Se i gusti sono personali non sempre si riesce ad esternarli con la giusta comprensione verso chi ci guarda o ci legge. In questa prima fase iniziale, direi di tenerci su uno stile cauto e insolitamente tecnico.
“La collezione di strumenti da scrittura Loom è caratterizzata dal fusto conico con impugnatura ergonomica e anelli in rilievo. Tutti questi strumenti da scrittura hanno colori brillanti e una forma pura ed elegante. Il moderno trio, penna a sfera, roller e penna stilografica, cattura grazie non solo alla forma conica ma anche al contrasto tra effetti lucidi ed opachi. La collezione “metallic” aggiunge un tono ancor più brillante alla scrivania o al blocco per gli appunti: oltre al fusto e all’impugnatura grigio opaco la lucentezza del cappuccio blu, viola, arancio e argento aggiunge luminosità allo strumento. La collezione “piano” incarna invece eleganza classica ed uno stile di vita affascinante: il fusto in metallo lucido mette in risalto il bianco puro, il nero, il viola e il lime del cappuccio.”
Commento tecnico
Una stilografica devastante nella sua affidabilità di scrittura (in senso positivo), un cappuccio in plastica rispetto al fusto “pesante” metallico che non può essere tolto con una sola mano. Con l’inchiostro giusto la sua esperienza di scrittura è veramente esaltante, nonostante il suo pennino rigido (per gli amanti della bella calligrafia che amano i flessibili) dal tratto generoso e con un flusso eccellente, ben equilibrata e un controllo decisamente positivo. Tra Lamy Safari e Faber Castell Loom Metallic, questa ultima vince ai punti e forse per KO alla decima ripresa, ma la Loom non può essere considerata una scolastica, la sua superiorità rispetto alla Pilot Metropolitan è manifesta, ma non sono d’accordo su questi tipi di confronti, che non fanno contenti nessuno e portano solo polemiche e taglienti commenti, esaltando però confronti e acide risposte. Riteniamoci fortunati se parliamo di una piacevole sensazione di scrittura quando, per la prima volta, ci troviamo a scrivere su un foglio bianco. In realtà, si scrive senza graffiare la carta, ma non a tutti piace scrivere con un pennino che ti rende la sensazione di pattinare su una superficie bianca e scivolosa come il ghiaccio, c’è chi preferisce l’incedere elegante ma graffiante. Chi ama la sensazione di “burrosità” quando si scrive, non potrà rimanere deluso da questo pennino e dal suo sistema di scrittura, al punto che chi è attratto da orientali visioni, troverà conforto nella scrittura serale prima di coricarsi.
https://www.sbrebrown.com/2018/09/faber ... arter-pen/
Dettagli prodotto:
- Fusto in metallo cromato lucido
- Solchi in rilievo sull’impugnatura per un uso confortevole durante la scrittura
- Clip a molla in metallo, cromata lucida
- Cappuccio rimovibile in metallo laccato
- Con pregiata molla in acciaio, larghezza M (media)
- Dotata di un sistema a convertitore/cartucce
- Provvista di cartuccia d’inchiostro
- Cartucce d’inchiostro di diversi colori disponibili a parte
- Sistema a convertitore acquistabile separatamente
Pareri diversi
In genere di questa stilografica se ne parla assai bene, l’unica nota negativa può riguardare l’impugnatura e la sua possibilità di avere una mancanza di “grip”, per via del materiale metallico di cui è composta.
Faber Castell Loom (scossa)
viewtopic.php?f=72&t=13061&p=157898#p157898
Faber Castell Loom (frenkt)
viewtopic.php?f=72&t=13079#p158074
Scrive M. D. F.: “La Faber-Castell Loom ha pennini impeccabili, fluidi ma non privi di un gradevole feedback; si inchiostrano bene, senza bagnare il foglio. Mai una falsa partenza.”
Scrive Mauro 78: “Leggendo le recensioni e i commenti positivi su questa penna, alla fine mi sono deciso a comprarla anche io, soprattutto incuriosito di provare un pennino della Faber-Castell di cui ho sentito (o meglio letto) tesser tante lodi...ebbene appena arrivata oggi ho inserito la cartuccia di inchiostro che ho trovato nella penna e appoggiato il pennino F sulla carta sono rimasto stupito dalla scorrevolezza dello stesso! veramente eccezionale...certo è un pennino in acciaio rigido e non flessibile ma non mi aspettavo di trovare tanta scorrevolezza da parte di un pennino montato su una penna che, alla fine, potrebbe essere qualificata come entry-level o economica. Davvero soddisfatto e non posso che confermare le recensioni che ho trovato su questo sito. Quanto all'impugnatura col tempo potrò dire se alla lunga può stancare o dare fastidi, per ora nulla di ciò.”
Scrive Phormula: “É una penna che ho considerato (i pennini in acciaio Faber secondo me sono tra i migliori pennini economici) ma a cui ho rinunciato. Nelle lunghe sessioni di scrittura l'impugnatura metallica diventava scivolosa nonostante gli anelli in rilievo e quindi la penna scomoda da tenere. Tenete presente che lo stesso gruppo pennino-alimentatore viene montato su stilografiche che costano molto di più della Loom. E' un ottimo prodotto industriale, come i pennini Lamy, rigido il giusto, e quindi adatto ad un tipo di clientela abituata ad avere a che fare con le biro.”
viewtopic.php?t=13079
Scrive Aleck: “Negli ultimi giorni ho avuto modo di provare le Faber-Castell. Una piccola cartoleria aveva le Loom in esposizione, pronte alla prova, e le scolastiche in blister. Impugnata la Loom mi ci son trovato subito magnificamente: ben realizzata, ben pesata, dal design interessante (anche se non amo l'enorme tappo) e, soprattutto, strepitosa in quanto a scrittura! Davvero, mi son sentito subito proiettato su un altro livello quando ho iniziato a scrivere sul foglio offerto dall'espositore per i test. Questa penna ha del carattere: il tratto è preciso, scrive senza indecisioni, senza false partenze e senza bisogno di pressione alcuna. Il flusso è giusto, il tratto non è asciutto ma non dà problemi neanche sulle cartacce e, soprattutto, il pennino restituisce alla mano delle sensazioni piacevolissime durante la scrittura, specialmente su carte lisce: non si ha quella sensazione "burrosa" della mia Jinhao o di alcune Pelikan, ma il pennino scorre sulla carta anche meglio di quando ci si aspetterebbe da una giapponese (o almeno, meglio - a mio gusto - delle Pilot MR, Metropolitan e 78G che ho avuto modo di provare) e proprio agli standard giapponesi paragonerei il tratto, mai eccessivo.”
viewtopic.php?t=15429
Scrive Kute: “Faber Castell Loom ok, qualità pennino a mio parere superiore ai Lamy Safari/Al-Star, costo leggermente superiore, però è scomoda perché l'impugnatura metallica scivola molto. Infatti nonostante scriva benissimo la uso poco.”
viewtopic.php?f=48&t=14405
Filosofia e letteratura della stilografica
Il mondo della stilografica possiede un panorama vasto e assai variegato, non privo di qualche gelosia o sterile polemica, ma anche questa visione fa parte della vita quotidiana, aspetti fastidiosi, ma se affrontati con la giusta serenità ti portano a superare la negatività del nostro incoerente procedere. Una piccolissima porzione di appassionati di stilografiche è attratto dall’aspetto minimalista, alcuni tendono a trovare nell’atto della scrittura quello che alcuni monaci orientali (Nichiren) trovavano nel ripetere all’infinito tre “Daimoku” (Nam-Myōho-Renge-Kyō). Tralasciamo di entrare nel merito della liturgia in sé e concentriamoci esclusivamente nell’atto della scrittura, evitando esempi oppure esperienze altrui, così facendo mi ritrovo a confessare un mio atto di fede.
Confesso di scrivere spesso solo per il gusto di provare il tratto di una stilografica, anche poche semplici righe senza senso, ghirigori fantastici, scarabocchi o frasi senza senso, ricordi di poesie studiate a memoria negli anni delle elementari, flussi di pensiero, pacate sensazioni di scrittura, così, senza motivo, solo per il gusto di scrivere con una stilografica, così sorpreso quando trovo lo strumento giusto, quella calda sensazione di benessere che mi porta a sognare, prima di addormentarmi, i prossimi acquisti, le cose belle della vita.
Confesso che prima di addormentarmi, da sempre, da quando ero bambino, ho bisogno di concentrami su pensieri belli, che mi danno coraggio, positività, cose semplici, tra cui anche stilografiche, anche sensazioni di possedere qualcosa di mio, unico, che in realtà è chiaramente un prodotto aziendale, non mio, ma di tutti.
Confesso, da qualche tempo sento il bisogno di portare in giro la mia Faber Castell Loom Metallic Light/Blue, forse lei e non la Omas Extra Lucens sfaccettata oppure la Sailor 1911, perché la sento più robusta, più decisa a difendersi dal mondo esterno. Il suo cappuccio a chiusura così ermetica da non aprirsi se non con un atto di forza, così deciso che, a volte, ho paura di ferire qualcuno che mi è vicino. Grazie però alla sua struttura, la Loom ha resistito a cadute e scossoni violenti, che sono la prassi nella mia vita.
Confesso, tra le tante attività, sono anche un autore di giochi, non di società, ma di guerra, insomma quelli che progetto sono astrusi meccanismi che sono noti come “wargame”, ed è con la mia Faber Castell Loom che metto in fila i numeri e i valori delle unità di Hastati, Principes e Triari dei miei ultimi boardgame ambientati sulle battaglie puniche (De Bello Punico) oppure sulle future battaglie navali tra la Regia Marina e la Royal Navy ne Mediterraneo durante la seconda guerra mondiale.
La Faber Castell non rientra tra le mie dodici marche di stilografiche preferite, non fa parte della mia collezione, ma questa è un’altra storia, che forse racconterò un’altra volta… Nel frattempo, la mia Loom Metallic mi accompagna nelle passeggiate, nei momenti di svago o di lavoro, lo fa umilmente, qualche rarissima volta rilasciando una goccia di inchiostro, quando la stappo con violenza, ma non ne sono offeso, perché mi sono reso conto che mi sta avvertendo di ricaricarla, in effetti, questo è il suo modo, non avendo la finestrella di fine corsa, anche se mi basta svitare il fusto per capire se devo utilizzare la siringa per ricaricare la cartuccia standard. Qual è un buon “converter” per la Faber Castell Loom Metallic? La risposta giusta sarebbe: quello di proprietà che, però, potrebbe costare quanto la metà della stilografica, rimangono quindi quelli orientali adattabili stile SCHMIDT K5 (ma non è detto che ci sia poi un risparmio elevato)… Un giorno scopriremo assieme quali sono i miglior metodi per comprare su Amazon oppure su ebay...
SCHEDA TECNICA
Brand: Faber Castell
Collezione: Faber Castell Loom
Colore: Grigio
Edizione: Regolare
Materiale Corpo: Metallo
Materiale Pennino: Acciaio
Tipologia Pennino: Rigido
Caricamento: Cartuccia/Converter Standard
Converter Incluso: No
Paese di Produzione: Germania
Tipologia Cappuccio: Pressione
Finiture: Rodio
Lunghezza (chiusa): 130 mm
Lunghezza (corpo penna): 120 mm
Lunghezza (cappuccio): 60 mm
Diametro (corpo): 12 mm
Peso (totale): 32 g
PAGELLA – VOTO: 8
Costruzione, originalità e aspetto: 8,5
Rapporto qualità prezzo: 8
Sistema caricamento: 7,5 (ordinario cartuccia/converter)
Scrittura: 8 (affidabile)
Nota positiva: robusta, affidabile, generosa e di sostanza.
Nota negativa: non adatta a chi non ama le stilografiche pesanti.
Cit. “La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.” (A. Appelfeld)
APPROFONDIMENTO:
Il sito ufficiale Faber Castell:
https://www.faber-castell.com/products/ ... een/149123
Recensione di Marco Chiari:
https://www.youtube.com/watch?v=9_0W8extawc
Faber-Castell Loom Metallic, A Great Beginners Fountain Pen and Review
https://www.youtube.com/watch?v=hB8pkrmLR1E
Recensione Loom Metallic
https://www.youtube.com/watch?v=H0CZjfBQZKg&t=409s
Recensione Loom Metallic
https://www.youtube.com/watch?v=G_YIt9UF43c
N.B. Ogni voto, parola, parere, è un prodotto di un'esclusiva volontà personale e non rispecchia la verità assoluta. Ognuno è libero di pensarla come vuole. Sono benvenuti pareri, correzioni, precisazioni e domande. Al termine di qualunque residuo di conversazione, restiamo comunque amici o semplici conoscenti, ci si saluta e ognuno si conserva la sua personalissima opinione. Non è mia intenzione denigrare o delegittimare qualsiasi strumento di scrittura, compresi pennini e inchiostri. Tutti i miei sinonimi, aggettivi o parole ("sturalavandino" compreso) non fanno parte della tecnica di recensione stilografica, ma traggono origine da una particolare ironia del tutto personale (mai compresa) e di difficile interpretazione. Vi chiedo scusa per errori, lapsus, fraintendimenti e quant'altro.