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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Un gentiluomo inglese ...
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...tra parentesi a me farebbe ancora pù paura uno shavette, in quanto la superficie di taglio è più piccola di quella di un mano libera.... credo (forse a torto, in quanto NON li uso) che il pericolo di tagliarsi sia ancora più probabile che con la grande lama di un rasoio convenzionale
Si, un poco come il discorso del fachiro che si sdraia sul letto di chiodi perchè ridistribuisce la superficie di contatto su un'area grande, e quindi non si ferisce
Comunque mi attira molto la manualità della rasatura tradizionale.. sa molto di papà o nonno che ti parlavano mentre si facevano la barba e sciacquando il loro rasoio nel lavandino pieno lasciavano quelle montagnette di schiuma con il pelo tagliato che galleggiavano sulla superficie dell'acqua.. e io stavo lì a guardarle, sulla punta dei piedi cercando di guardare oltre l'orlo del lavandino..
Oppure indelebile il ricordo di mio padre che nella casa di cura faceva la barba al nonno con il mano libera.. questo ricordo mi è tornato alla mente quando a mia volta mi trovai a fare la barba a mio padre in ospedale, però con un rasoio elettrico
Quanrti ricordi legati.. ad una rasatura
Si, un poco come il discorso del fachiro che si sdraia sul letto di chiodi perchè ridistribuisce la superficie di contatto su un'area grande, e quindi non si ferisce
Comunque mi attira molto la manualità della rasatura tradizionale.. sa molto di papà o nonno che ti parlavano mentre si facevano la barba e sciacquando il loro rasoio nel lavandino pieno lasciavano quelle montagnette di schiuma con il pelo tagliato che galleggiavano sulla superficie dell'acqua.. e io stavo lì a guardarle, sulla punta dei piedi cercando di guardare oltre l'orlo del lavandino..
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Beh, eventi considerati banali possono scatenare un mondo di ricordi. Uno dal profumo delle madeleines che portano ricordi del passato ci ha scritto un romanzetto in sette volumi, che viene considerato il romanzo più lungo del mondo... Mi pare iniziasse con la P il cognome del tipo
- Tribbo
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Giusto!Spiller84 ha scritto: ↑domenica 25 aprile 2021, 22:14 Beh, eventi considerati banali possono scatenare un mondo di ricordi. Uno dal profumo delle madeleines che portano ricordi del passato ci ha scritto un romanzetto in sette volumi, che viene considerato il romanzo più lungo del mondo... Mi pare iniziasse con la P il cognome del tipo
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Confermo, lo shavette è più bastardello, oltre alla lama più corta (in realtà ne esistono anche a lama lunga) hanno gli "angoli vivi" che sono quelli che più facilmente possono "graffiare". Ma oltre a questo, il taglio dei mano libera si dice essere "più dolce", un po' difficile definire cosa voglia dire di preciso ma il risultato è che a fine rasatura con il mano libera la pelle rimane meno irritata rispetto allo shavette.Tribbo ha scritto: ↑domenica 25 aprile 2021, 21:59 ...tra parentesi a me farebbe ancora pù paura uno shavette, in quanto la superficie di taglio è più piccola di quella di un mano libera.... credo (forse a torto, in quanto NON li uso) che il pericolo di tagliarsi sia ancora più probabile che con la grande lama di un rasoio convenzionale
Si, un poco come il discorso del fachiro che si sdraia sul letto di chiodi perchè ridistribuisce la superficie di contatto su un'area grande, e quindi non si ferisce
Comunque mi attira molto la manualità della rasatura tradizionale.. sa molto di papà o nonno che ti parlavano mentre si facevano la barba e sciacquando il loro rasoio nel lavandino pieno lasciavano quelle montagnette di schiuma con il pelo tagliato che galleggiavano sulla superficie dell'acqua.. e io stavo lì a guardarle, sulla punta dei piedi cercando di guardare oltre l'orlo del lavandino..
Oppure indelebile il ricordo di mio padre che nella casa di cura faceva la barba al nonno con il mano libera.. questo ricordo mi è tornato alla mente quando a mia volta mi trovai a fare la barba a mio padre in ospedale, però con un rasoio elettrico
Quanrti ricordi legati.. ad una rasatura
Confermo anche le montagnette si schiuma che galleggiano, succede proprio così
Oltre a questo, ci sono anche molti saponi e dopobarba con fragranze un po' retrò che fanno tornare in mente ricordi di vecchie barberie, quelle con i "giornaletti"
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Oltre a questo, ci sono anche molti saponi e dopobarba con fragranze un po' retrò che fanno tornare in mente ricordi di vecchie barberie, quelle con i "giornaletti"
[/quote]
... e i calendarietti profumati coi fogli tenuti da cordini colorati (ricordi di quando non avevo ancora la barba ). Comunque la rasatura tradizionale non è solo quella col rasoio "manolibera", va considerata anche - e a pieno titolo - quella coi rasoi di sicurezza con le lamette a singolo (GEM ecc.) e a doppio taglio.
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E' da qualche tempo che ho abbandonato i "multilama" per la rasatura tradizionale, con il rasoio di sicurezza (Double Edge) e i profumi delle numerose varietà di saponi e dopo barba.....è un pò come tornare indietro nel tempo con tanti ricordi che tornano in mente.
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Stefano
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Sono molto felice di aver risolto alla radice questo problema, quando decisi a 17 anni che non mi sarei mai rasato...
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Ma qualcuno ha tentato i rasoi di sicurezza sulla testa?
Ho provato a documentarmi a riguardo, senza aver trovato però informazioni affidabili.
Ho provato a documentarmi a riguardo, senza aver trovato però informazioni affidabili.
Giovanni Paolo
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Personalmente non rado la testa, ma ho letto su un gruppo FB che frequento di utenti che si rasano la testa con rasoio di sicurezza senza alcun problema, ovviamente rasoio e lamette adatte
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Si può fare (e l'ho fatto tante volte), come al solito non bisogna premere e prestare attenzione. Certo, il tri/pentalama con gli angoli delle lame coperti, la striscetta lubrificante, la testina snodabile, ecc. ha un uso più facile ed immediato
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Idem, uso ormai i rasoi di sicurezza, niente di ricercato (ho un Gillette ed un Wilkinson a farfalla), ma fanno il loro lavoro. Ho comprato un kit di lamette assortite, finchè non ho trovato quella che meglio si adatta a me, cioè la Shark.SK8S ha scritto: ↑sabato 21 agosto 2021, 22:05 E' da qualche tempo che ho abbandonato i "multilama" per la rasatura tradizionale, con il rasoio di sicurezza (Double Edge) e i profumi delle numerose varietà di saponi e dopo barba.....è un pò come tornare indietro nel tempo con tanti ricordi che tornano in mente.
1629575851234.jpg
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Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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La mia abbinata - ormai classica - è Satinex con lo Slant di Merkur (quello col manico corto), mi ci trovo benissimo. Certo ne uso anche tanti (ma tanti) altri diversi, però con quell'accoppiata è come tornare a casa Non dimentichiamo però che per la riuscita di una rasatura "classica", è indispensabile una buona insaponata (anche il sapone/crema è per me importante per ragioni legate alla interazione con la pelle), possibilmente con un pennello non pungente e carezzevole (ma qui apriamo altri capitoli ).
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Riesumo questo topic per dirvi che mio nonno quando ero piccola andava da un anzianissimo barbiere col Parkinson e la definiva "la mia rasatura col brivido" perché diceva che non sapevi mai se saresti tornato a casa tutto intero
Il signor Sollis (questo il nome del professionista, tra l'altro coscritto dell'avo o giù per di lì) usava un impressionante rasoio monolama con un'abilità allucinante nonostante le mani tremebonde e il fisico da notaio degli Aristogatti, a pochi millimetri dalla giugulare di mio nonno.
Uno potrebbe chiedersi perché non passasse alla concorrenza, ma era il suo barbiere da decenni, e gli è rimasto fedele con una ostinazione canina finché il Parkinson non ha reso traballante anche lui (il nonno stesso).
Per tutti i giorni, usava invece un Braun elettrico.
Quando avevo 6 anni preda di un raptus tentai di tagliarmi la frangetta con quest'ultimo, ottenendo una simpatica attaccatura alta alla Richard Feynman, ragion per cui mio nonno pensò bene di rimediare prima che i miei se ne accorgessero e mia nonna lo inseguisse con una casseruola: nell'emergenza, pensò fosse astutissimo portarmi dal signor Sollis che mi tagliò i capelli da maschio, con la riga da parte.
Tre settimane dopo c'era il matrimonio di un mio cugino e io - in mancanza di altre bambine tenerose da infilare in un vestito pizzi e trine - dovevo portare le fedi su un cuscino: quando mia madre tornò e vide che il mio improbabile caschetto da Beatle era stato rimpiazzato, per poco non le venne un infarto. Come avrebbe preso il parentame l'idea di una paggetta dal collo in giù Shirley Temple, dal collo in su Soldato Jane?
Mio nonno, a questo punto, credette bene di mettere una pezza al rimedio noleggiandomi un completo gemello al suo, forse nel tentativo di spacciarmi per suo nipote. Ci presentammo alla cerimonia in smoking - e siccome per me mio nonno era l'uomo più elegante e più bello del mondo non ci trovai niente di strano.
A tutt'oggi, devo ancora avere le foto da qualche parte, mia madre se ne vergogna come di uno zio baro.
Il signor Sollis (questo il nome del professionista, tra l'altro coscritto dell'avo o giù per di lì) usava un impressionante rasoio monolama con un'abilità allucinante nonostante le mani tremebonde e il fisico da notaio degli Aristogatti, a pochi millimetri dalla giugulare di mio nonno.
Uno potrebbe chiedersi perché non passasse alla concorrenza, ma era il suo barbiere da decenni, e gli è rimasto fedele con una ostinazione canina finché il Parkinson non ha reso traballante anche lui (il nonno stesso).
Per tutti i giorni, usava invece un Braun elettrico.
Quando avevo 6 anni preda di un raptus tentai di tagliarmi la frangetta con quest'ultimo, ottenendo una simpatica attaccatura alta alla Richard Feynman, ragion per cui mio nonno pensò bene di rimediare prima che i miei se ne accorgessero e mia nonna lo inseguisse con una casseruola: nell'emergenza, pensò fosse astutissimo portarmi dal signor Sollis che mi tagliò i capelli da maschio, con la riga da parte.
Tre settimane dopo c'era il matrimonio di un mio cugino e io - in mancanza di altre bambine tenerose da infilare in un vestito pizzi e trine - dovevo portare le fedi su un cuscino: quando mia madre tornò e vide che il mio improbabile caschetto da Beatle era stato rimpiazzato, per poco non le venne un infarto. Come avrebbe preso il parentame l'idea di una paggetta dal collo in giù Shirley Temple, dal collo in su Soldato Jane?
Mio nonno, a questo punto, credette bene di mettere una pezza al rimedio noleggiandomi un completo gemello al suo, forse nel tentativo di spacciarmi per suo nipote. Ci presentammo alla cerimonia in smoking - e siccome per me mio nonno era l'uomo più elegante e più bello del mondo non ci trovai niente di strano.
A tutt'oggi, devo ancora avere le foto da qualche parte, mia madre se ne vergogna come di uno zio baro.
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Poteva andarti peggio... poteva piovere (cit.).Rodelinda ha scritto: ↑venerdì 17 settembre 2021, 23:49 Riesumo questo topic per dirvi che mio nonno quando ero piccola andava da un anzianissimo barbiere col Parkinson e la definiva "la mia rasatura col brivido" perché diceva che non sapevi mai se saresti tornato a casa tutto intero
Il signor Sollis (questo il nome del professionista, tra l'altro coscritto dell'avo o giù per di lì) usava un impressionante rasoio monolama con un'abilità allucinante nonostante le mani tremebonde e il fisico da notaio degli Aristogatti, a pochi millimetri dalla giugulare di mio nonno.
Uno potrebbe chiedersi perché non passasse alla concorrenza, ma era il suo barbiere da decenni, e gli è rimasto fedele con una ostinazione canina finché il Parkinson non ha reso traballante anche lui (il nonno stesso).
Per tutti i giorni, usava invece un Braun elettrico.
Quando avevo 6 anni preda di un raptus tentai di tagliarmi la frangetta con quest'ultimo, ottenendo una simpatica attaccatura alta alla Richard Feynman, ragion per cui mio nonno pensò bene di rimediare prima che i miei se ne accorgessero e mia nonna lo inseguisse con una casseruola: nell'emergenza, pensò fosse astutissimo portarmi dal signor Sollis che mi tagliò i capelli da maschio, con la riga da parte.
Tre settimane dopo c'era il matrimonio di un mio cugino e io - in mancanza di altre bambine tenerose da infilare in un vestito pizzi e trine - dovevo portare le fedi su un cuscino: quando mia madre tornò e vide che il mio improbabile caschetto da Beatle era stato rimpiazzato, per poco non le venne un infarto. Come avrebbe preso il parentame l'idea di una paggetta dal collo in giù Shirley Temple, dal collo in su Soldato Jane?
Mio nonno, a questo punto, credette bene di mettere una pezza al rimedio noleggiandomi un completo gemello al suo, forse nel tentativo di spacciarmi per suo nipote. Ci presentammo alla cerimonia in smoking - e siccome per me mio nonno era l'uomo più elegante e più bello del mondo non ci trovai niente di strano.
A tutt'oggi, devo ancora avere le foto da qualche parte, mia madre se ne vergogna come di uno zio baro.
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Bellissima storia Rodelinda!