Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Cosa ci spinge a collezionare?
- rolex hunter
- Siringa Rovesciata
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- Iscritto il: martedì 1 dicembre 2009, 10:54
- La mia penna preferita: Waterman 554 LEC
- Il mio inchiostro preferito: KWZ Walk over Vistula
- Misura preferita del pennino: Flessibile
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- Località: domiciliato a Reggio Calabria, residente a Chieri (TO)
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Cosa ci spinge a collezionare?
Lo Stephen_Brown_pensiero che gli oggetti che raccolgo (non li colleziono, non li accumulo, ma nel caso, quelli che stanno nelle mie collezioni) non debbano/possano essere usati, mi disturba.
no vabbé, facciamo che mi trova affatto discorde.
no vabbé, facciamo che mi trova affatto discorde.
Ultima modifica di rolex hunter il giovedì 22 aprile 2021, 14:18, modificato 1 volta in totale.
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
&...
I don't want to belong to any club that will accept people like me as a member (cit)Cosa ci spinge a collezionare?
Periodicamente, non solo sui forum di penne, salta fuori qualche discussione nella quale si vorrebbe sindacare il perché e il percome collezioniamo, e cavillare su chi sarebbe degno di definirsi collezionista e chi invece si rivelerebbe un bieco e volgare accumulatore.
Mi permetto quindi di inserire il link a una discussione analoga di questo forum, dove avevo già espresso assieme ad altri utenti il mio parere (che non vale la pena di ricopiare anche qui):
viewtopic.php?f=8&t=19341
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- Levetta
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Cosa ci spinge a collezionare?
Ciao,
ma che bel thread!
Prima di tutto:
DISCLAIMER:
NON mi occupo di clinica, psicopatologie, etc
MI OCCUPO da decenni di psicologia dei consumi
Credo che la distinzione ACCUMULO vs COLLEZIONE sia un bel trick semantico: collezione suona "bene", accumulo suona "male".... ed esprime un giudizio.
Se dicessimo COLLEZIONE vs RACCOLTA? Come suonano, i due tipi di comportamento?
Il vero punto è chiedersi perché collezioniamo/raccogliamo?
Penne, tombini, sassi, amanti, giocattoli, auto d'epoca, cartoline, etc... cosa spinge a farlo? Quali bisogni soddisfano, questi comportamenti?
Alcuni collezionano per investimento, ma qui si apre un tema: l'investimento ha senso perché altri vogliono quello specifico oggetto/classe di oggetti.
Alcuni collezionano per puro piacere - è divertente. La componente ludica è spesso legata al bisogno di "chiusura" o completamento, come dicono gli psicologi che si occipano di Gestalt: gli esseri umani tendono a percepire gli oggetti come completi piuttosto che concentrarsi sulle lacune che caratterizzano l'oggetto. Di fondo c'è il bisogno di semplificazione/regolarità (forse di controllo, ipotizzo).
Alcuni collezionano per arricchire la loro vita sociale, partecipando alle riunioni, mercatini, forum (ops!), e scambiando informazioni con anime affini.
Atri ancora collezionano per preservare il passato (o per non dimenticarsene, o forse anche per non abbandonarlo).
Altre motivazioni del collezionista includono la sicurezza psicologica, per riempire un vuoto nel senso di sé. O per rivendicare un mezzo per distinguersi, per affermarsi, per ottenere un pezzettino di immortalità.
Per alcune persone collezionare è semplicemente una ricerca che dura tutta la vita e che non è mai completa.
Per altri, la soddisfazione proviene dallo sperimentare l'organizzazione, la riorganizzazione e la classificazione di parti di un grande mondo là fuori. Si tratta forse di un mezzo di controllo per creare una comfort zone nella propria vita, ad esempio, calmando le paure, cancellando l'insicurezza.
Ovviamente, questi motivi non si escludono a vicenda: non si mangia solo per fame.
Purtroppo spesso i bisogni che spingono a collezionare (o raccogliere) sfociano nell'acquisto compulsivo, che a sua volta è strettamente legato alla depressione, al disturbo ossessivo-compulsivo e, in particolare, all'accaparramento compulsivo.
Secondo alcuni autori l'acquisto compulsivo è influenzato da una serie di aree cognitive tra cui deficit nel processo decisionale, attaccamenti emotivi agli oggetti, credenze errate sul possesso e altre credenze disadattive. In letteratura si trova a volte la psicopatologia dell'accaparramento/accumulo compulsivo definita come "sindrome da acquisizione ripetitiva": la soddisfazione verrebbe dall'atto di acquistare, non di possedere o di usare.
Ma qui siamo al confine della patologia (quando i comportamenti ledono la qualità di vita propria o altrui, secondo me). E quindi qui mi fermo.
Ora scusate, ma sto seguendo 5 aste on-line per portarmi a casa alcune Esterbrook, che voglio ammonticchiare con le altre
ma che bel thread!

Prima di tutto:
DISCLAIMER:
NON mi occupo di clinica, psicopatologie, etc
MI OCCUPO da decenni di psicologia dei consumi
Credo che la distinzione ACCUMULO vs COLLEZIONE sia un bel trick semantico: collezione suona "bene", accumulo suona "male".... ed esprime un giudizio.
Se dicessimo COLLEZIONE vs RACCOLTA? Come suonano, i due tipi di comportamento?
Il vero punto è chiedersi perché collezioniamo/raccogliamo?
Penne, tombini, sassi, amanti, giocattoli, auto d'epoca, cartoline, etc... cosa spinge a farlo? Quali bisogni soddisfano, questi comportamenti?
Alcuni collezionano per investimento, ma qui si apre un tema: l'investimento ha senso perché altri vogliono quello specifico oggetto/classe di oggetti.
Alcuni collezionano per puro piacere - è divertente. La componente ludica è spesso legata al bisogno di "chiusura" o completamento, come dicono gli psicologi che si occipano di Gestalt: gli esseri umani tendono a percepire gli oggetti come completi piuttosto che concentrarsi sulle lacune che caratterizzano l'oggetto. Di fondo c'è il bisogno di semplificazione/regolarità (forse di controllo, ipotizzo).
Alcuni collezionano per arricchire la loro vita sociale, partecipando alle riunioni, mercatini, forum (ops!), e scambiando informazioni con anime affini.
Atri ancora collezionano per preservare il passato (o per non dimenticarsene, o forse anche per non abbandonarlo).
Altre motivazioni del collezionista includono la sicurezza psicologica, per riempire un vuoto nel senso di sé. O per rivendicare un mezzo per distinguersi, per affermarsi, per ottenere un pezzettino di immortalità.
Per alcune persone collezionare è semplicemente una ricerca che dura tutta la vita e che non è mai completa.
Per altri, la soddisfazione proviene dallo sperimentare l'organizzazione, la riorganizzazione e la classificazione di parti di un grande mondo là fuori. Si tratta forse di un mezzo di controllo per creare una comfort zone nella propria vita, ad esempio, calmando le paure, cancellando l'insicurezza.
Ovviamente, questi motivi non si escludono a vicenda: non si mangia solo per fame.
Purtroppo spesso i bisogni che spingono a collezionare (o raccogliere) sfociano nell'acquisto compulsivo, che a sua volta è strettamente legato alla depressione, al disturbo ossessivo-compulsivo e, in particolare, all'accaparramento compulsivo.
Secondo alcuni autori l'acquisto compulsivo è influenzato da una serie di aree cognitive tra cui deficit nel processo decisionale, attaccamenti emotivi agli oggetti, credenze errate sul possesso e altre credenze disadattive. In letteratura si trova a volte la psicopatologia dell'accaparramento/accumulo compulsivo definita come "sindrome da acquisizione ripetitiva": la soddisfazione verrebbe dall'atto di acquistare, non di possedere o di usare.
Ma qui siamo al confine della patologia (quando i comportamenti ledono la qualità di vita propria o altrui, secondo me). E quindi qui mi fermo.
Ora scusate, ma sto seguendo 5 aste on-line per portarmi a casa alcune Esterbrook, che voglio ammonticchiare con le altre

Cosa ci spinge a collezionare?
Disamina completa
inchiostrare non si può sentire, sarebbe come dire ho benzinato l'auto, o ho vinificato la damigiana, ho peperonato la pentola, ho orologiato il polso. mi ricorda molto il "esci il cane che lo piscio"
Cosa ci spinge a collezionare?
No, mi spiace ma hai frainteso il senso di questo thread( si scrive cos'ì?) e di quello che hanno scritto gli intervenutiScriptor ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 14:18 Periodicamente, non solo sui forum di penne, salta fuori qualche discussione nella quale si vorrebbe sindacare il perché e il percome collezioniamo, e cavillare su chi sarebbe degno di definirsi collezionista e chi invece si rivelerebbe un bieco e volgare accumulatore.

tutti siamo d'accordo nel dire che un modo di comperare penne non sia meglio o peggio degli altri. Ognuno ha le proprie motivazioni tutte valide.
Ultima modifica di levodi il giovedì 22 aprile 2021, 14:38, modificato 1 volta in totale.
inchiostrare non si può sentire, sarebbe come dire ho benzinato l'auto, o ho vinificato la damigiana, ho peperonato la pentola, ho orologiato il polso. mi ricorda molto il "esci il cane che lo piscio"
- maylota
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Cosa ci spinge a collezionare?
Mi ha quasi commosso che in due pagine di discussione non siano saltate fuori le trite e ritrite fasi dello sviluppo di Freud, secondo le quali noi saremmo una simpatica congrega di regrediti alla fase orale (a caccia di giocattoli) mentre l'esimio sbrebrown sarebbe un esempio da manuale di personalità anale (con le sue fisse di categorizzare tutto).
Benvenuto 21secolo: era ora.
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Venceremos.
Cosa ci spinge a collezionare?
Fa ridere che c'è gente che crede e pratica, seppur in forme moderne, queste sciocchezzemaylota ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 14:37 Mi ha quasi commosso che in due pagine di discussione non siano saltate fuori le trite e ritrite fasi dello sviluppo di Freud, secondo le quali noi saremmo una simpatica congrega di regrediti alla fase orale (a caccia di giocattoli) mentre l'esimio sbrebrown sarebbe un esempio da manuale di personalità anale (con le sue fisse di categorizzare tutto).
Benvenuto 21secolo: era ora.![]()

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Cosa ci spinge a collezionare?
Sigmund ha tanti meriti (più di quanto spesso si sia disposti ad ammettere, nella psicologia europea), ma le fasi si sviluppo sono diventate nel corso dei decenni delle gabbiette ideologiche con cui semplificare la dialettica interiore.maylota ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 14:37 Mi ha quasi commosso che in due pagine di discussione non siano saltate fuori le trite e ritrite fasi dello sviluppo di Freud, secondo le quali noi saremmo una simpatica congrega di regrediti alla fase orale (a caccia di giocattoli) mentre l'esimio sbrebrown sarebbe un esempio da manuale di personalità anale (con le sue fisse di categorizzare tutto).
Benvenuto 21secolo: era ora.![]()
(mi ricordo di aver letto che il collezionismo fosse legato alla fase anale, con i suoi meccanismi di controllo e rilascio che giustificherebbero la difficoltà a "lasciar andare" un oggetto collezionato).

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Buttato fuori dalla finestra, lo spettro di Froid (!!!) è tornato dalla porta principale!mcanta ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 14:47Sigmund ha tanti meriti (più di quanto spesso si sia disposti ad ammettere, nella psicologia europea), ma le fasi si sviluppo sono diventate nel corso dei decenni delle gabbiette ideologiche con cui semplificare la dialettica interiore.maylota ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 14:37 Mi ha quasi commosso che in due pagine di discussione non siano saltate fuori le trite e ritrite fasi dello sviluppo di Freud, secondo le quali noi saremmo una simpatica congrega di regrediti alla fase orale (a caccia di giocattoli) mentre l'esimio sbrebrown sarebbe un esempio da manuale di personalità anale (con le sue fisse di categorizzare tutto).
Benvenuto 21secolo: era ora.![]()
(mi ricordo di aver letto che il collezionismo fosse legato alla fase anale, con i suoi meccanismi di controllo e rilascio che giustificherebbero la difficoltà a "lasciar andare" un oggetto collezionato).
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- jebstuart
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Ma il fatto che, quando becco una rarità a quattro centesimi, tutti mi dicano "Ma che c**o!!!" fa di me un collezionista anale?
Mauro
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Il mio problema è che ho una visione utilitaristica delle stilografiche e quindi per me il comprarle e non usarle non ha senso.Automedonte ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 13:43 Io non mi pongo, su alcune penne, il problema di non usarle perchè magari già in origine le ho comprate solo per il gusto estetico perchè mi piace guardarla anche se già sapevo che per sue caratteristiche l'avrei usata poco o nulla.
La stessa cosa vale per un quadro o un soprammobile tecnicamente non lo "uso" però mi dà gusto averlo e poterlo guardare, toccare ed ammirare ogni volta che voglio, stesse discorso vale per alcune penne che guardo con piacere perchè apprezzo la loro fattura.
Ho una raccolta/collezione/accumulo anche di coltelli a serramanico di produzione artigianale di cui molti stanno in bacheca e non uso mai però mi piace guardarli, prenderli in mano, studiare i meccanismi e vedere le differenze costruttive tra vari prodotti.
O almeno non ha senso in questo momento della mia vita.
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No. Credo si tratti di "invidia del pene", un altro capitolo

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Il fatto che non debbano essere utilizzati è sempre riferito al collezionare nel senso stretto del termine.rolex hunter ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 14:18 Lo Stephen_Brown_pensiero che gli oggetti che raccolgo (non li colleziono, non li accumulo, ma nel caso, quelli che stanno nelle mie collezioni) non debbano/possano essere usati, mi disturba.
no vabbé, facciamo che mi trova affatto discorde.
In tutti i casi io sono un "utilizzatore" quindi sono d'accordo con te.
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No no, qui non si vuole sindacare, criticare, giudicare niente e nessuno. È la prima cosa che ho scritto all'inizio.Scriptor ha scritto: ↑giovedì 22 aprile 2021, 14:18 Periodicamente, non solo sui forum di penne, salta fuori qualche discussione nella quale si vorrebbe sindacare il perché e il percome collezioniamo, e cavillare su chi sarebbe degno di definirsi collezionista e chi invece si rivelerebbe un bieco e volgare accumulatore.
Mi permetto quindi di inserire il link a una discussione analoga di questo forum, dove avevo già espresso assieme ad altri utenti il mio parere (che non vale la pena di ricopiare anche qui):
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Che poi questa cosa delle etichette "collezionista/accumulatore" sta sfuggendo di mano, non è quello il punto del discorso.
Ma in tutti i casi, ripeto, non si vuole dare una connotazione negativa al termine "accumulatore" né a quello di "collezionista".