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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
- A Casirati
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Al di là della piacevolezza, per molti, di scrivere con un pennino veramente flessibile ed al di là delle mode, ultimamente ho letto un intervento interessante d’un appassionato inglese, che verteva principalmente sul fatto che i pennini flessibili, nell’era vintage, erano sostanzialmente montati su penne di fascia media o bassa, mentre i pennini fermi, più spessi e costosi anche a causa dell’utilizzo d’una maggior quantità d’oro, caratterizzavano le stilografiche più prestigiose.
L’autore faceva riferimento, quali esempi, alle Swan Ethernal, alle Conway Stewart Duro, alle Parker Duofold, alle Sheaffer’S Balance Premier etc…
In buona sostanza, sostiene l’autore, chi poteva permetterselo preferiva stilografiche con pennini che, lasciando un tratto più nitido, consentivano una scrittura più chiara ed un’asciugatura dell’inchiostro più veloce, rendendo tutto più comodo e pratico.
La tesi non mi è sembrata peregrina, anche pensando, per esempio, al fatto che Parker, introducendo la famosa 51, ricorse al pennino coperto anche perché nel contempo offriva un inchiostro nuovo, ad alta velocità d’asciugatura. Una dimostrazione, ma ve ne sono altre, della tendenza a favorire la praticità. Elemento, quest’ultimo, che avrebbe favorito oltre misura l’affermazione della penna a sfera, anche dopo l’introduzione della cartuccia in plastica.
Aggiungo, quale semplice riflessione, che, pur non essendo un esperto d’annunci pubblicitari d’epoca, non ne ricordo uno che, fra le caratteristiche migliori del prodotto, elencasse la flessibilità del pennino, mentre sono frequentissimi i richiami all’affidabilità nella scrittura, alla mancanza di perdite d’inchiostro, alla facilità d’alimentazione della penna, alla robustezza… tutte qualità, di nuovo, eminentemente pratiche.
Cosa ne pensate?
L’autore faceva riferimento, quali esempi, alle Swan Ethernal, alle Conway Stewart Duro, alle Parker Duofold, alle Sheaffer’S Balance Premier etc…
In buona sostanza, sostiene l’autore, chi poteva permetterselo preferiva stilografiche con pennini che, lasciando un tratto più nitido, consentivano una scrittura più chiara ed un’asciugatura dell’inchiostro più veloce, rendendo tutto più comodo e pratico.
La tesi non mi è sembrata peregrina, anche pensando, per esempio, al fatto che Parker, introducendo la famosa 51, ricorse al pennino coperto anche perché nel contempo offriva un inchiostro nuovo, ad alta velocità d’asciugatura. Una dimostrazione, ma ve ne sono altre, della tendenza a favorire la praticità. Elemento, quest’ultimo, che avrebbe favorito oltre misura l’affermazione della penna a sfera, anche dopo l’introduzione della cartuccia in plastica.
Aggiungo, quale semplice riflessione, che, pur non essendo un esperto d’annunci pubblicitari d’epoca, non ne ricordo uno che, fra le caratteristiche migliori del prodotto, elencasse la flessibilità del pennino, mentre sono frequentissimi i richiami all’affidabilità nella scrittura, alla mancanza di perdite d’inchiostro, alla facilità d’alimentazione della penna, alla robustezza… tutte qualità, di nuovo, eminentemente pratiche.
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Alberto Casirati
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“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
seguo con interesse 
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- sanpei
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Non vorrei utilizzare il termine grandissima stupidaggine non sapendo chi è l'autore, per scrivere un articolo va bene tutto, ma magari documentarsi un pochino?
Waterman Patrician? Wahl Eversharp Personal Point, Wahl Eversharph Doric, Montblanc 139, tutte le Aurora, tutte le Omas e qui mi fermo... parliamo di fascia medio bassa? 
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- Crescent Filler
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Mi sembra il modo sbagliato di impostare la questione. I pennini flessibili non erano diffusi perché economici, ma perché servivano. Molte delle grafie in uso nella prima metà del Novecento richiedevano pennini flessibili ed era questa necessità, non un eventuale risparmio sul materiale prezioso, a creare ai pennini flessibili una nicchia di mercato. Stili di scrittura come il palmer, eminentemente utilitari e legati all'uso di pennini rigidi, non erano molto popolari in Europa. Del resto, non mi pare affatto sicuro che il tratto uniforme dei pennini rigidi migliori sempre la chiarezza e leggibilità. Infine, l'assunto che i pennini flessibili si trovino su penne di fascia media e non fossero pubblicizzati, quasi che si trattasse di un prodotto di secondo rango, mi pare fantasioso. Basta pensare alla pubblicità della Waterman o della McNiven&Cameron e alla loro insistenza sulla flessibilità dei pennini.
Ultima modifica di kircher il mercoledì 14 aprile 2021, 18:13, modificato 1 volta in totale.
- maylota
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Io noto che i pennini flessibili sono quasi sempre presenti nelle penne di inizio secolo e dopo gli anni 20/30 iniziano a gradualmente diminuire fino a scomparire (anche se alcune case li offrivano come opzione).
Secondo me la spiegazione di questo è la demografica degli acquirenti (sempre più giovani a mano a mano che il costo diminuiva) e il fatto che la penna era uno strumento di lavoro e quindi doveva essere pratica.
L'ipotesi che il pennino rigido fosse più pregiato e quindi costoso invece non mi convince del tutto, perchè era un periodo di produzione di massa (veramente) per le stilografiche e qualsiasi tipo di pennino fosse il più richiesto dalle massa era anche probabilmente il più economico da produrre in serie. Il poco materiale in più necessario per un pennino rigido forse è un incremento costo oggi che parliamo di volumi di produzioni ridicoli, ma ai tempi d'oro della stilografica forse le dinamiche di costo erano diverse. Parere personale.
Secondo me la spiegazione di questo è la demografica degli acquirenti (sempre più giovani a mano a mano che il costo diminuiva) e il fatto che la penna era uno strumento di lavoro e quindi doveva essere pratica.
L'ipotesi che il pennino rigido fosse più pregiato e quindi costoso invece non mi convince del tutto, perchè era un periodo di produzione di massa (veramente) per le stilografiche e qualsiasi tipo di pennino fosse il più richiesto dalle massa era anche probabilmente il più economico da produrre in serie. Il poco materiale in più necessario per un pennino rigido forse è un incremento costo oggi che parliamo di volumi di produzioni ridicoli, ma ai tempi d'oro della stilografica forse le dinamiche di costo erano diverse. Parere personale.
Venceremos.
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- Crescent Filler
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Non è affatto chiaro perché una penna con pennino rigido sia più pratica di una con pennino flessibile. La praticità dipende dall'effetto che si vuole raggiungere. Le scritture derivate dal Palmer si accompagnano a pennini rigidi. Anche per utilizzare la carta carbone servono pennini rigidi. Quasi tutti gli stili adoperati in Europa fino almeno agli anni 1950, invece, vengono assai meglio con pennini flessibili o obliqui. E anche molto stili stenografici richiedono variazioni di spessore del tratto per le quali il pennino flessibile è più pratico.
Ultima modifica di kircher il mercoledì 14 aprile 2021, 20:43, modificato 1 volta in totale.
- maylota
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Credo che se riempi moduli in un ufficio o rapporti per il capitano del tuo battaglione o devi stenografare, un pennino rigido sia più pratico, e forse c'è meno il pericolo di spuntarlo nel momento peggiore?
In ogni caso il punto della praticità (o meno) è interessante, perchè c'è sempre il rischio di guardare al passato con gli occhiali di oggi.
In ogni caso il punto della praticità (o meno) è interessante, perchè c'è sempre il rischio di guardare al passato con gli occhiali di oggi.
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Credo che in passato, come nei tempi moderni, si trovavano penne con pennini flex o semiflex che costavano meno di certe penne con pennino rigido e viceversa.
L'unica differenza è che (forse) prima il flessibile era più reperibile e, spesso, fatto meglio rispetto ad oggi.
L'unica differenza è che (forse) prima il flessibile era più reperibile e, spesso, fatto meglio rispetto ad oggi.
- A Casirati
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Ringrazio tutti per i commenti, che ho trovato anche formativi.
Alberto Casirati
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Riflessione sulla Grafologia
Di recente mi è finito tra le mani un vecchio libro sulla Grafologia Morettiana ovvero la "oseudoscienza" che nasce a inizio 900 che studia la grafia delle persone e tenta di determinarne la personalità.
Tra gli elementi importantissimi che valutava un grafologo vi erano le variazioni di spessore nella scrittura.
Oggi queste variazioni di spessore sono più difficili da valutare, perchè le persone usando spesso una Bic o comunque strumenti con pennini rigidi, hanno scritture relativamente omogenee.
Mi viene da pensare che all'epoca (i primi decenni del 900) queste differenze di tratto fossero facilmente valutabili proprio perchè in commercio si trovavano comunemente pennini flessibili.
Di recente mi è finito tra le mani un vecchio libro sulla Grafologia Morettiana ovvero la "oseudoscienza" che nasce a inizio 900 che studia la grafia delle persone e tenta di determinarne la personalità.
Tra gli elementi importantissimi che valutava un grafologo vi erano le variazioni di spessore nella scrittura.
Oggi queste variazioni di spessore sono più difficili da valutare, perchè le persone usando spesso una Bic o comunque strumenti con pennini rigidi, hanno scritture relativamente omogenee.
Mi viene da pensare che all'epoca (i primi decenni del 900) queste differenze di tratto fossero facilmente valutabili proprio perchè in commercio si trovavano comunemente pennini flessibili.
Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Probabilmente i pennini rigidi sono stati introdotti per imitare le penne biro in quanto a durezza della punta, non penso che i flessibili fossero pennini di serie B all'epoca. Per me lo sono, ma è solo la mia preferenza.
- A Casirati
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Breve considerazione: dubito che i pennini non flessibili siano stati introdotti per imitare il tratto delle penne a sfera, poiché pennini rigidi (ad esempio il "Posting" di Swan - in commercio già negli anni 10 del secolo XX - oppure molti dei pennini Summit, Conway Stewart o Parker in commercio già negli anni Venti) erano già in commercio molti anni prima dell'avvento del nuovo tipo di penna.
Alberto Casirati
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Sì, ho scritto una fesseria! Intendevo dire che i pennini rigidi andavano di più durante il periodo di transizione, quando uscirono le penne a sfera. Ma è solo una mia ipotesi sicuramente falsa. Certo è che adesso quasi tutti vogliono i pennini flessibili.
- A Casirati
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Pennini flessibili nel passato: di "serie B" ?
Come al solito, io non appartengo alla maggioranza...
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Alberto Casirati
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siamo in dueA Casirati ha scritto: ↑giovedì 15 aprile 2021, 12:18Come al solito, io non appartengo alla maggioranza...![]()
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Cesare Augusto