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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Caratterisriche degli Inchiostri e scelte d'acquisto
Caratterisriche degli Inchiostri e scelte d'acquisto
Ciao a tutti,
quando scegliete un inchiostro, quali sono, a parità di colore, le caratteristiche in base alle quali propendete per uno piuttosto che un altro? Fluidità?
tempo asciugatura? Ecc...
Io, al momento, mi sto facendo guidare dal colore, sperimentando vari mix penne / inchiostri giusto per acquisire dimestichezza e cercare di capire le differenze a parità di colore.
Quali sono, invece, le caratteristiche che un inchiostro non dovrebbe avere? A me ad esempio viene in mente il tratto poco visibile, il bleed through rd i tempi eccessivi di asciugatura.
Grazie e Buona Serata
quando scegliete un inchiostro, quali sono, a parità di colore, le caratteristiche in base alle quali propendete per uno piuttosto che un altro? Fluidità?
tempo asciugatura? Ecc...
Io, al momento, mi sto facendo guidare dal colore, sperimentando vari mix penne / inchiostri giusto per acquisire dimestichezza e cercare di capire le differenze a parità di colore.
Quali sono, invece, le caratteristiche che un inchiostro non dovrebbe avere? A me ad esempio viene in mente il tratto poco visibile, il bleed through rd i tempi eccessivi di asciugatura.
Grazie e Buona Serata
Caratterisriche degli Inchiostri e scelte d'acquisto
Caratteristiche positive: costo basso e comportamento ottimo su ogni carta. Alcuni esempi: Lamy T52, Pelikan 4001, Noodler's (con un po' di selezione), J. Herbin serie standard e Waterman.
Caratteristiche negative: allargamento del tratto, attraversamento del foglio, spiumaggio, tempo di asciugatura lungo, costo e confezione da boutique. Alcuni esempi: certi Noodler's, Graf Von Faber Castell, Pilot Iroshizuku, tutti i Sailor, tutti i giapponesi col nome strano, Caran d'Ache, Colorverse etc etc
Caratteristiche negative: allargamento del tratto, attraversamento del foglio, spiumaggio, tempo di asciugatura lungo, costo e confezione da boutique. Alcuni esempi: certi Noodler's, Graf Von Faber Castell, Pilot Iroshizuku, tutti i Sailor, tutti i giapponesi col nome strano, Caran d'Ache, Colorverse etc etc
- jackfountain
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Ciao, personalmente a quelli con caratteristiche positive aggiungerei anche i diamine e i roher & klinger.
Però è un gusto personale.
Ciao.
Però è un gusto personale.
Ciao.
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Io considero, più o meno in ordine d'importanza: colore, spiumaggio, trapasso della carta, sfumature (shading), fluidità/scorrevolezza, bassa tendenza a seccare o incrostarsi nella penna, resistenza alla luce.
Se le caratteristiche precedenti mi soddisfano, sono per me - di norma - caratteristiche secondarie o del tutto indifferenti: tempo di asciugatura, resistenza all'acqua, confezione lussuosa, prezzo.
Se le caratteristiche precedenti mi soddisfano, sono per me - di norma - caratteristiche secondarie o del tutto indifferenti: tempo di asciugatura, resistenza all'acqua, confezione lussuosa, prezzo.
- Colombre
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Premetto che non sono un buon esempio da seguire.
Io valuto prima di tutto il tipo di penna e il tipo di carta sul quale un certo inchiostro deve andare: se si tratta di penna scolastica oppure se devo scrivere su quaderni scolasici e/o carta da fotocopie standard vado con gli inchiostri più "classici" e dal comportamento quasi senza sorprese: Pelikan 4001, Aurora e Waterman.
Se devo provare una penna usata (ad esempio presa sulla baia) vado con Aurora Nero, Pelikan 4001 Nero o Pelikan 4001 blu. Se ha problemi con quelli allora c'è qualcosa da sistemare nella new entry, se invece passa questo primo test posso azzardare qualche inchiostro più esotico.
Per le penne nuove o provenienti da amici fidati (per le quali è abbastanza ragionevole pensare che la penna sia già operativa ed il pennino a punto) uso anche direttamente inchiostri costosi.
Di solito tendo a farmi guidare dal colore. Sono di quelli che hanno un po' la fissa di abbinare la tinata dell'inchiostro alla livrea della penna.
Questa mania però mi passa se la penna in questione è di quelle che non riesco a smettere di usare perché sono dei "muli da lavoro": qualche esempio: la Pelikan Soveran M805 Stresemann EF, la Lamy 2000 OOB sono perennemente inchiostrate ma la tinta e la marca dell'inchiostro possono variare spesso.
Siccome non amo lavaere spesso le penne tendo anche a dedicare ad alcune penne alle quali tengo particolarmente un solo tipo di inchiostro. Ad esempio sulla Momento Zero Olive in ebanite uso praticamente solo il Pilot Iroshizuku ku-jaku. Ormai ho deciso che penna ed inchiostro in questo caso sono praticamete sposati (e credo che andrò avanti almeno fino alla fine della boccetta).
Purtroppo ho un'insana infatuazione per gli Iroshizuku di Pilot. Dico purtroppo perché sono cari. Tuttavia, secondo me hanno delle tonalità fantastiche, una resa senza pari, sono fluidi e non mi hanno mai dato problemi su nessuna penna.
Se invece vuoi sperimentare e miscelare senza troppi problemi ti consiglio i Rohrer & Klingner della serie normale. (Quindi con l'esclusione dei ferrogallici e della serie sketch).
Io valuto prima di tutto il tipo di penna e il tipo di carta sul quale un certo inchiostro deve andare: se si tratta di penna scolastica oppure se devo scrivere su quaderni scolasici e/o carta da fotocopie standard vado con gli inchiostri più "classici" e dal comportamento quasi senza sorprese: Pelikan 4001, Aurora e Waterman.
Se devo provare una penna usata (ad esempio presa sulla baia) vado con Aurora Nero, Pelikan 4001 Nero o Pelikan 4001 blu. Se ha problemi con quelli allora c'è qualcosa da sistemare nella new entry, se invece passa questo primo test posso azzardare qualche inchiostro più esotico.
Per le penne nuove o provenienti da amici fidati (per le quali è abbastanza ragionevole pensare che la penna sia già operativa ed il pennino a punto) uso anche direttamente inchiostri costosi.
Di solito tendo a farmi guidare dal colore. Sono di quelli che hanno un po' la fissa di abbinare la tinata dell'inchiostro alla livrea della penna.
Questa mania però mi passa se la penna in questione è di quelle che non riesco a smettere di usare perché sono dei "muli da lavoro": qualche esempio: la Pelikan Soveran M805 Stresemann EF, la Lamy 2000 OOB sono perennemente inchiostrate ma la tinta e la marca dell'inchiostro possono variare spesso.
Siccome non amo lavaere spesso le penne tendo anche a dedicare ad alcune penne alle quali tengo particolarmente un solo tipo di inchiostro. Ad esempio sulla Momento Zero Olive in ebanite uso praticamente solo il Pilot Iroshizuku ku-jaku. Ormai ho deciso che penna ed inchiostro in questo caso sono praticamete sposati (e credo che andrò avanti almeno fino alla fine della boccetta).
Purtroppo ho un'insana infatuazione per gli Iroshizuku di Pilot. Dico purtroppo perché sono cari. Tuttavia, secondo me hanno delle tonalità fantastiche, una resa senza pari, sono fluidi e non mi hanno mai dato problemi su nessuna penna.
Se invece vuoi sperimentare e miscelare senza troppi problemi ti consiglio i Rohrer & Klingner della serie normale. (Quindi con l'esclusione dei ferrogallici e della serie sketch).
I've seen things you people wouldn't believe,
attack ships on fire off the shoulder of Orion,
I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates.
All those moments will be lost in time,
like tears in rain.
Time to die.
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1. Colore (qualsiasi colore desideri, purché sia blu (cit.))Aesse ha scritto: ↑venerdì 9 aprile 2021, 23:02 Ciao a tutti,
quando scegliete un inchiostro, quali sono, a parità di colore, le caratteristiche in base alle quali propendete per uno piuttosto che un altro? Fluidità?
tempo asciugatura? Ecc...
Io, al momento, mi sto facendo guidare dal colore, sperimentando vari mix penne / inchiostri giusto per acquisire dimestichezza e cercare di capire le differenze a parità di colore.
Quali sono, invece, le caratteristiche che un inchiostro non dovrebbe avere? A me ad esempio viene in mente il tratto poco visibile, il bleed through rd i tempi eccessivi di asciugatura.
Grazie e Buona Serata
2. Parere del forum (da cui reperire molte info e i punti successivi)
3. Saturazione (ho scoperto che li adoro molto saturi)
4. Shading (ho scoperto che mi piace, ma limitato)
5. Fluidità
6. Eventuali problemi
- Monet63
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Caratterisriche degli Inchiostri e scelte d'acquisto
Tralascio il discorso acquisto, che di solito - tranne rari casi di effettiva necessità - faccio per motivi del tutto arbitrari, lasciandomi trasportare dall'ispirazione del momento.
A parità di colore scelgo quello che so essere più adatto alla penna che voglio usare. Tendenzialmente evito quelli esageratamente fluidi (esempio Bad Blue Heron Noodler's), perché è una caratteristica che crea tutta una serie di problemi (allargamento tratto, trapassamento carta, spiumaggio, etc.), ma posso sceglierli se mi occorre una determinata caratteristica (esempio, inalterabilità). Comunque non è detto: ho, tra gli altri, due Noodler's davvero problematici (54th Massachussetts e Bernanke Red) che uso pochissimo ma che proprio ieri ho caricato in due penne identiche (una rossa, una blu teal) perché ho un quaderno che li regge entrambi benissimo, e quindi ne approfitto per usarli, perché trovo il colore di entrambi molto bello, il rosso in particolare.
Inoltre detesto gli inchiostri inutilmente costosi, ovvero costosi per soli motivi di marketing, come i Colorverse che trovo incomprensibili; tuttavia sono disposto a pagare prezzi alti per un buon inchiostro se è in grado di darmi qualcosa in più o semplicemente mi soddisfa pienamente: è il caso di alcuni Iroshizuku, di un paio di Graf Von Faber Castell e qualche altro. Infine, per me l'artigianalità non è motivo di scelta: tutto ciò che mi interessa è che un inchiostro faccia bene il suo mestiere, a prescindere che sia fatto in un grande laboratorio in enormi quantità o in piccolissimi lotti nel garage di casa; se hai problemi finisci nei tamponi e poi in discarica.
A parità di colore scelgo quello che so essere più adatto alla penna che voglio usare. Tendenzialmente evito quelli esageratamente fluidi (esempio Bad Blue Heron Noodler's), perché è una caratteristica che crea tutta una serie di problemi (allargamento tratto, trapassamento carta, spiumaggio, etc.), ma posso sceglierli se mi occorre una determinata caratteristica (esempio, inalterabilità). Comunque non è detto: ho, tra gli altri, due Noodler's davvero problematici (54th Massachussetts e Bernanke Red) che uso pochissimo ma che proprio ieri ho caricato in due penne identiche (una rossa, una blu teal) perché ho un quaderno che li regge entrambi benissimo, e quindi ne approfitto per usarli, perché trovo il colore di entrambi molto bello, il rosso in particolare.
Inoltre detesto gli inchiostri inutilmente costosi, ovvero costosi per soli motivi di marketing, come i Colorverse che trovo incomprensibili; tuttavia sono disposto a pagare prezzi alti per un buon inchiostro se è in grado di darmi qualcosa in più o semplicemente mi soddisfa pienamente: è il caso di alcuni Iroshizuku, di un paio di Graf Von Faber Castell e qualche altro. Infine, per me l'artigianalità non è motivo di scelta: tutto ciò che mi interessa è che un inchiostro faccia bene il suo mestiere, a prescindere che sia fatto in un grande laboratorio in enormi quantità o in piccolissimi lotti nel garage di casa; se hai problemi finisci nei tamponi e poi in discarica.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Di solito nell'acquisto mi faccio guidare dall'ispirazione, dopo aver letto e visto recensioni, foto, video... Faccio così per tutto. Poi, le caratteristiche che un inchiostro deve avere per piacermi, oltre al colore, sono l'affidabilità e l'adattabilità. Ovvero, deve andare in maniera quantomeno decente su parecchie carte e penne. Con alcune eccezioni, ovviamente, ad esempio il Noodler's Black che va bene quasi ovunque, non piace alle penne cinesi, ne esce slavato a prescindere dal flusso e dal tratto del pennino.
Poi in un inchiostro non mi piace che schiarisca troppo dopo un po' che è messo su carta, ad esempio il Visconti Blu in cartucce è bocciato proprio perché dopo un po' diventa un celestino slavato. E non mi piacciono la maggior parte dei Royal Blu, è una tonalità che non mi aggrada, soprattutto il Lamy Blue. Se poi un inchiostro è più o meno "secco" so su quali penne rende meglio, quindi è una caratteristica di quasi secondo piano la sua scorrevolezza, la prima è il colore e la sua adattabilità. Se poi non ci mette una vita ad asciugarsi, lo gradisco
Poi in un inchiostro non mi piace che schiarisca troppo dopo un po' che è messo su carta, ad esempio il Visconti Blu in cartucce è bocciato proprio perché dopo un po' diventa un celestino slavato. E non mi piacciono la maggior parte dei Royal Blu, è una tonalità che non mi aggrada, soprattutto il Lamy Blue. Se poi un inchiostro è più o meno "secco" so su quali penne rende meglio, quindi è una caratteristica di quasi secondo piano la sua scorrevolezza, la prima è il colore e la sua adattabilità. Se poi non ci mette una vita ad asciugarsi, lo gradisco
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Nella scelta di un inchiostro mi affido prima di tutto alle "preferenze" del momento. Premetto (come già scritto più volte) che adoro il blu e il viola, ma sono consapevole dell'esistenza di un'infinità di colori... Infatti ultimamente sono alla ricerca di un inchiostro verde ed un inchiostro marrone.
Caratteristiche fondamentali sono l'asciugatura rapida, così da non fare disastri in scrittura, la brillantezza del colore, che deve restare tale, un inchiostro ottimo, per me, non deve perdere il colore dopo la seconda riga...
Andare "d'accordo" con le penne, ma ovviamente questo lo saprò solo provando e riprovando.
E prima di ogni acquisto mi piace anche chiedere dei consigli, per orientarmi meglio ed evitare eventuali "errori".
Caratteristiche fondamentali sono l'asciugatura rapida, così da non fare disastri in scrittura, la brillantezza del colore, che deve restare tale, un inchiostro ottimo, per me, non deve perdere il colore dopo la seconda riga...
Andare "d'accordo" con le penne, ma ovviamente questo lo saprò solo provando e riprovando.
E prima di ogni acquisto mi piace anche chiedere dei consigli, per orientarmi meglio ed evitare eventuali "errori".
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Pur non avendo molta esperienza di Roher & Klinger posso dire che ho di recente fatto dei test (esaminavo esclusivamente il tratto e non altre caratteristiche) con inchiostri color giallo e l'Helianthus e mi è piaciuto tantissimo. Vorrei quindi provarne altri della stessa marca. A proposito, mi chiedo: inchiostri della stessa marca, stessa linea ma colore diverso, hanno caratteristiche simili in termini di resistenza all'acqua, asciugatura, shading ecc?jackfountain ha scritto: ↑venerdì 9 aprile 2021, 23:43 Ciao, personalmente a quelli con caratteristiche positive aggiungerei anche i diamine e i roher & klinger.
Però è un gusto personale.
Ciao.
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Premetto che ho poca esperienza nel mondo stilografica quindi mi limito a valutare le caratteristiche visive nel tratto.Ho provato alcuni Iroshizuko (Fuyu-Gaki, Ama-iro e Yama Budo) ed a parte il prezzo altino mi sono sembrati molto validi. Tutti e tre si sono comportati bene anche su penne con pennini F o poco generosi dove con inchiostro di altra marca il tratto non mi piaceva granché. Della Seilor ho provato solo quelli giallo, Manyo yamabuki, e devo dire che mi è piaciuto molto lo shading.Lamy ha scritto: ↑venerdì 9 aprile 2021, 23:11 Caratteristiche positive: costo basso e comportamento ottimo su ogni carta. Alcuni esempi: Lamy T52, Pelikan 4001, Noodler's (con un po' di selezione), J. Herbin serie standard e Waterman.
Caratteristiche negative: allargamento del tratto, attraversamento del foglio, spiumaggio, tempo di asciugatura lungo, costo e confezione da boutique. Alcuni esempi: certi Noodler's, Graf Von Faber Castell, Pilot Iroshizuku, tutti i Sailor, tutti i giapponesi col nome strano, Caran d'Ache, Colorverse etc etc
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Gli inchiostri bocciati non sono necessariamente pessimi inchiostri, incide fortemente il costo esagerato. Ad esempio, i GVFC Carbon Black, Moss Green e Cobalt Blue sono i miei preferiti, però non mi sognerei mai di comprarli a prezzo di listino, non ne vale affatto la pena. Molti appassionati si divertono a scarabocchiare per rilasciare lo stresso accumulato dopo l'ennesimo giorno di prigionia in ufficio e quindi possono non badare a spese; io, da studente, consumo molto inchiostro e perciò il prezzo lo tengo assolutamente in considerazione quando compro un inchiostro. Con questo non dico che non mi piacciono i Colorverse, gli Iroshizuku o i GVFC, ma dal punto di vista dello studente, per il costo che hanno, sono inchiostri da divertimento ed ozio, come un buon vino costoso che ti concedi solo di domenica sul divano. Gli inchiostri di sostanza sono i soliti Waterman, Lamy, Noodler's etc etc
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E' una domanda molto personale che dipende sia da preferenze individuali sia da in quali penne devi usare l'inchiostro.
Personalmente apprezzo molto flusso abbondante e tratti larghi, per cui inchiostri troppo viscosi, che ti danno la sensazione di dover trascinare il pennino sul foglio per far scrivere la penna, o che riducono il tratto originario della penna non li apprezzo.
Alcuni cercano invece propro questo!
A me piace quando la penna scrive senza quasi che la punta del pennino tocchi il foglio, non mi piace premere, il solo poggiare il pennino sul foglio deve bastare. Se poi il pennino, per sua flessibilità, flette un poco senza che io lo cerchi, dandomi un po' di variazione di tratto, questo mi piace e mi piace vedere le sfumature dell'inchiostro anche se questo può voler dire scrivere un po' più grande.
Poi dipende tutto da che penna usi, da che pennino usi, da che carta usi...
Personalmente apprezzo molto flusso abbondante e tratti larghi, per cui inchiostri troppo viscosi, che ti danno la sensazione di dover trascinare il pennino sul foglio per far scrivere la penna, o che riducono il tratto originario della penna non li apprezzo.
Alcuni cercano invece propro questo!
A me piace quando la penna scrive senza quasi che la punta del pennino tocchi il foglio, non mi piace premere, il solo poggiare il pennino sul foglio deve bastare. Se poi il pennino, per sua flessibilità, flette un poco senza che io lo cerchi, dandomi un po' di variazione di tratto, questo mi piace e mi piace vedere le sfumature dell'inchiostro anche se questo può voler dire scrivere un po' più grande.
Poi dipende tutto da che penna usi, da che pennino usi, da che carta usi...