Ma queste Tibaldi...

[A Casirati]

Il tema dell'originalità del design oppure delle soluzioni tecniche è ricorrente. In effetti, i casi di autentica originalità sono pochissimi ed è del tutto naturale. Mi viene in mente in particolare Sheaffer'S, per le forme della Balance ma, soprattutto, per il pennino Triumph, per il sistema di caricamento Snorkel e per il pennino intarsiato.
Il fatto di copiare non mi sembra un delitto. Quello che conta è la qualità di ciò che si realizza. Basti pensare alla Whal Eversharp Doric ed alle tante Omas sfaccettate, a partire dalla Extra del 1932...

[Automedonte]

Guardatela bene la Bononia, a parte che appunto è il rifacimento di una Tibaldi in celluloide dgli anni 90 che si rifà ad una Bononia in celluloide di ancora prima quindi copia se stessa, ma la sezione è completamente diversa dalle Lonardo e tra l'altro appetibile per questo motivo, senza sbalzo sezione-fusto.
Io la trovo molto carina e la sto puntando da un po'...
Su chi la produca, dove, questo mi incuriosisce di più (nei materiali somiglia alle Leonardo...).
Tra l'altro stanno uscendo degli altri colori, una blu e una grigia mi pare.

E non dimentichiamoci che ha l’alimentatore in ebanite e non in plastica come la Leonardo.il modello originale ho letto che era degli anni 30 addirittura
Io ho preso quella rossa F e scrive benissimo.
La penna è molto leggera ed i materiali hanno un colore molto bello.

[sansenri]

giusto, hai ragione, bel vantaggio aggiuntivo che stavo dimenticando
grazie per il commento sul pennino, era l'unico dubbio residuo...

[sansenri]

Il tema dell'originalità del design oppure delle soluzioni tecniche è ricorrente. In effetti, i casi di autentica originalità sono pochissimi ed è del tutto naturale. Mi viene in mente in particolare Sheaffer'S, per le forme della Balance ma, soprattutto, per il pennino Triumph, per il sistema di caricamento Snorkel e per il pennino intarsiato.
Il fatto di copiare non mi sembra un delitto. Quello che conta è la qualità di ciò che si realizza. Basti pensare alla Whal Eversharp Doric ed alle tante Omas sfaccettate, a partire dalla Extra del 1932...

concordo perfettamente, una stilografica non può uscire da un determinato ambito di forme e dimensioni, alla fine le somiglianze sono inevitabili.
Come si è detto altre volte l'intera storia degli strumenti usati dall'uomo si basa sul rifacimento e spesso il perfezionamento di idee precedenti.
Qualche volta la copia è davvero spudorata (la Moonman M800 credo sia stata copiata dalla Momento Zero in ogni suo minimo dettaglio, immagino scansionata 3d al computer) ma non certo in questo caso.

[fufluns]

Il vantaggio di una marca "storica" come Tibaldi (che contende a Montegrappa il primato della prima marca italiana di stilografiche) é che i disegnatori possono liberamente attingere ai modelli della casa, senza "copiare" strettamente nessuno se non se stessi (il che é certamente legittimo).

Nel caso di marche come Tibaldi, che a differenza di Montegrappa non possono contare con una continuità nella loro storia produttiva, queste "ispirazioni" suonano piuttosto come omaggi, ma anch'essi sicuramente legittimi giacché le penne, sebbene di epoche e maestranze diverse, portano lo stesso nome.

Quanto, specificamente, alla Tibaldi Bonomia, anch'io la trovo una penna semplice e bella, con linee pulite e, come scrive sansenri, senza quel gradino tra fusto e sezione che si ritrova in molte penne e che é un dettaglio, per me, non gradevole.

[french82]

Sono sempre lì lì per comprarne uno ma non concludo mai . In ogni caso la Bononia trovo sia bellissima , anche se forse un po’ cara

[raddande]

Sono sempre lì lì per comprarne uno ma non concludo mai . In ogni caso la Bononia trovo sia bellissima , anche se forse un po’ cara

Ho già dato... con una Bononia ed una Perfecta,
e dopo la disavventura con la Perfecta credo che la mia collezione di stilografiche non si arricchirà ulteriormente di penne di questa marca.

Per onestà intellettuale devo dar seguito alla recensione della Perfecta qui sotto:

[url_new=]viewtopic.php?f=72&t=23757[/url_new]

aggiungendo l'epilogo della vicenda con l'head of Accounts dell'azienda.
Vi anticipo che la faccenda si è chiusa positivamente, ma il tutto mi ha lasciato sufficiente amaro in bocca da rinunciare ad una N.60 in resina giallo ambra... peccato.
Del resto pero' l'esperienza di scrittura tra una N.60 ed una Bononia è pressoché identica.

un saluto a tutti
ale

[french82]

Sono sempre lì lì per comprarne uno ma non concludo mai . In ogni caso la Bononia trovo sia bellissima , anche se forse un po’ cara

Ho già dato... con una Bononia ed una Perfecta,
e dopo la disavventura con la Perfecta credo che la mia collezione di stilografiche non si arricchirà ulteriormente di penne di questa marca.

Per onestà intellettuale devo dar seguito alla recensione della Perfecta qui sotto:

[url_new=]viewtopic.php?f=72&t=23757[/url_new]

aggiungendo l'epilogo della vicenda con l'head of Accounts dell'azienda.
Vi anticipo che la faccenda si è chiusa positivamente, ma il tutto mi ha lasciato sufficiente amaro in bocca da rinunciare ad una N.60 in resina giallo ambra... peccato.
Del resto pero' l'esperienza di scrittura tra una N.60 ed una Bononia è pressoché identica.

un saluto a tutti
ale

Ti ringrazio per il tuo contributo , mi hai risparmiato una spesa che probabilmente mi avrebbe deluso .

[maicol69]

Scusate il ritardo col quale posto queste foto, ma volevo condividere comunque con voi la mia "Bononia" (ed. 2000) n. 012.
Mi ci sono sempre trovato molto bene, anche se, in effetti, la filettatura del cappuccio sul corpo della penna proprio nel punto in cui il blocco pennino si deve tuffare nell'inchiostro ...
Ma la celluloide e la forma erano troppo accattivanti !
Per me, soprattutto nella forma, davvero elegante.
Peccato che le foto non rendano il dettaglio della celluloide e delle sue screziature, che tendono al giallo ed in alcuni punti anche al bianco