Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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WATERMAN & KOSKA
- fabbale09
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WATERMAN & KOSKA
Credo che sia ormai chiaro a tutti che KOSKA è stata una delle Aziende che ha "rivestito" le Waterman 42 nel periodo d'oro.
In molte waterman 42 rivestite, i richiami stilistici di Koska sono evidenti, come l'uso dei tre colori nella laminatura, oppure la emblematica clip a cravatta: nella foto le prime due penne hanno queste caratteristiche, marchiate però Waterman e basta.
La terza penna con le greche in smalto blu però, pur essendo una Waterman 42, ha inciso sul fondello la specifica che il rivestimento è stato effettuato da Koska, ossia si rimarca questo particolare ufficialmente.
Tutto questo quindi solo per ricordare che Koska, non è stata poi un'Azienda "banalotta".
Si vedono in tal senso anche le due piccole rientrati, con pennino "brandizzato" e che come misura sono leggermente più piccole di una waterman 42 1/2V, quasi come a volersi differenziare, come per prendere le distanze, anche perché quelli stessi rivestimenti poi si trovano su delle Waterman di serie.
In molte waterman 42 rivestite, i richiami stilistici di Koska sono evidenti, come l'uso dei tre colori nella laminatura, oppure la emblematica clip a cravatta: nella foto le prime due penne hanno queste caratteristiche, marchiate però Waterman e basta.
La terza penna con le greche in smalto blu però, pur essendo una Waterman 42, ha inciso sul fondello la specifica che il rivestimento è stato effettuato da Koska, ossia si rimarca questo particolare ufficialmente.
Tutto questo quindi solo per ricordare che Koska, non è stata poi un'Azienda "banalotta".
Si vedono in tal senso anche le due piccole rientrati, con pennino "brandizzato" e che come misura sono leggermente più piccole di una waterman 42 1/2V, quasi come a volersi differenziare, come per prendere le distanze, anche perché quelli stessi rivestimenti poi si trovano su delle Waterman di serie.
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Un gran bello spettacolo.
Luigi
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Ma non era Kosca, con la "c" ?
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Intanto congratulazioni, Fabio, per essere stato nominato
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Essendo uno dei pochi Grandi Collezionisti italiani, per tutti noi è un vero onore!!!
Devi però far presente in Amministrazione che il colore dell'onoreficenza non è ancora visibile nel nickname...
Quanto a Kosca, che tutti facilmente spesso confondiamo con il non corretto Koska (con la "k" anche nella seconda sillaba), evidentemente faceva le pentole ma non i coperchi, cioè realizzava le laminature (tutte di grande pregio e impatto, specie nel geometrico), ma probabilmente non si costruiva anche i pennini, come dimostrano i due che ci hai mostrato che presentano la Marca scritta in due modi diversi...
Il grande Max Michelassi mi aveva insegnato a riconoscere anche la versione in cartiglio della denominazione della Ditta "Kohler & Schaefer" (che su uno dei tuoi bellissimi esemplari
compare "per esteso"):
che veniva apposto anche sulle migliori penne delle loro sottomarche, come ad esempio su questo mio set RECORD (da cui è tratto).
Ovviamente non lo scrivo per te, che lo sai benissimo
, ma per tutti quelli che si dovessero chiedere come Kosca poteva marchiare le sue realizzazioni "in proprio".
A te, invece, cortesemente chiedo: il punzone che ti ho mostrato era presente anche su alcune delle tue Waterman laminate Kosca?
Grazie e sempre avanti così!!!
Giorgio
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Essendo uno dei pochi Grandi Collezionisti italiani, per tutti noi è un vero onore!!!

Devi però far presente in Amministrazione che il colore dell'onoreficenza non è ancora visibile nel nickname...

Quanto a Kosca, che tutti facilmente spesso confondiamo con il non corretto Koska (con la "k" anche nella seconda sillaba), evidentemente faceva le pentole ma non i coperchi, cioè realizzava le laminature (tutte di grande pregio e impatto, specie nel geometrico), ma probabilmente non si costruiva anche i pennini, come dimostrano i due che ci hai mostrato che presentano la Marca scritta in due modi diversi...
Il grande Max Michelassi mi aveva insegnato a riconoscere anche la versione in cartiglio della denominazione della Ditta "Kohler & Schaefer" (che su uno dei tuoi bellissimi esemplari


A te, invece, cortesemente chiedo: il punzone che ti ho mostrato era presente anche su alcune delle tue Waterman laminate Kosca?
Grazie e sempre avanti così!!!
Giorgio
- fabbale09
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Giorgio grazie per i tuoi commenti e le tue precisazioni che sono sempre puntuali e precise.Musicus ha scritto: ↑mercoledì 31 marzo 2021, 19:24 Intanto congratulazioni, Fabio, per essere stato nominato
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Essendo uno dei pochi Grandi Collezionisti italiani, per tutti noi è un vero onore!!!![]()
Devi però far presente in Amministrazione che il colore dell'onoreficenza non è ancora visibile nel nickname...![]()
Quanto a Kosca, che tutti facilmente spesso confondiamo con il non corretto Koska (con la "k" anche nella seconda sillaba),
tempImagerON6sw.gif
evidentemente faceva le pentole ma non i coperchi, cioè realizzava le laminature (tutte di grande pregio e impatto, specie nel geometrico), ma probabilmente non si costruiva anche i pennini, come dimostrano i due che ci hai mostrato
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che presentano la Marca scritta in due modi diversi...
Il grande Max Michelassi mi aveva insegnato a riconoscere anche la versione in cartiglio della denominazione della Ditta "Kohler & Schaefer" (che su uno dei tuoi bellissimi esemplaricompare "per esteso"):
Record-Kosca-LaminataTraforata-Punzone.jpg
che veniva apposto anche sulle migliori penne delle loro sottomarche, come ad esempio su questo mio set RECORD (da cui è tratto).
Record-Kosca-LaminataTraforata-CappedSet.jpg
Ovviamente non lo scrivo per te, che lo sai benissimo, ma per tutti quelli che si dovessero chiedere come Kosca poteva marchiare le sue realizzazioni "in proprio".
A te, invece, cortesemente chiedo: il punzone che ti ho mostrato era presente anche su alcune delle tue Waterman laminate Kosca?
Grazie e sempre avanti così!!!
Giorgio
Ti ringrazio anche per aver "spoilerato" la mia onorificenza di cui apprendo a te; mi lamento ufficialmente con gli amministratori perché non ho ricevuto nessun invito a cena, medaglia, tappeto rosso e insomma festa in pompa magna!!!
Grazie cmq per qualsiasi cosa si tratti, fa sempre piacere ricevere una qualche considerazione e poi in questo Gruppo dove vedo che l'educazione di tutti la fa da padrone e le competenze che ognuno ha, vengono messe a disposizione senza nessun fine a tutti per la passione comune.
Dunque sul nome Koska/Kosca che compare sui pennini forse la tua tesi e giusta o forse con la K era foneticamente più tedesca?
Rileggendo la "sacra Bibbia" di Letizia Jacopini, il nome deriva dalla contrazione dei cognomi dei due fondatori, KOHELR e SCHAEFER.
Avrebbe quindi dovuto essere KO-SHA, ma per evitare la proununcia COSCIA in italiano fu pensato KOSCA...Che sia stato stampato qualche pennino con la K? Bho???
In relazione al punzone che mi chiedi, a memoria non ricordo di averlo sulla penna ma mi riprometto di controllare. Sulla particolare incisione dei nomi dei fondatori e della specifica che la penna è laminata, ti metto delle foto in dettaglio.
- Ottorino
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Come ben sai, le bocce di vino non mi mancano e nemmeno la voglia di berle in compagnia. Alla prima occasione si provvede !Ti ringrazio anche per aver "spoilerato" la mia onorificenza di cui apprendo a te; mi lamento ufficialmente con gli amministratori perché non ho ricevuto nessun invito a cena, medaglia, tappeto rosso e insomma festa in pompa magna!!!
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Ottorino ha scritto: ↑giovedì 1 aprile 2021, 12:33Come ben sai, le bocce di vino non mi mancano e nemmeno la voglia di berle in compagnia. Alla prima occasione si provvede !Ti ringrazio anche per aver "spoilerato" la mia onorificenza di cui apprendo a te; mi lamento ufficialmente con gli amministratori perché non ho ricevuto nessun invito a cena, medaglia, tappeto rosso e insomma festa in pompa magna!!!


- Tribbo
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Interessantissimo Fabio, le penne poi sono delle meraviglie di artigianato. Complimenti!
Grazie anche a Musicus per i suoi commenti e le precisazioni sul punzone Kosc(K)a. Anche io ho trovato molto interessante la storia e non ho potuto fare a meno di consultare il libro della Iacopini
Quindi in realtà il logo sarebbe dovuto essere Ko-scha, poi mutato in Kosca e quindi molto facilmente "interpretato" come Koska da una pronuncia "teutonica".... almeno credo

Grazie anche a Musicus per i suoi commenti e le precisazioni sul punzone Kosc(K)a. Anche io ho trovato molto interessante la storia e non ho potuto fare a meno di consultare il libro della Iacopini
Quindi in realtà il logo sarebbe dovuto essere Ko-scha, poi mutato in Kosca e quindi molto facilmente "interpretato" come Koska da una pronuncia "teutonica".... almeno credo
- fabbale09
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Così si dice...Tribbo ha scritto: ↑giovedì 1 aprile 2021, 21:21 Interessantissimo Fabio, le penne poi sono delle meraviglie di artigianato. Complimenti!![]()
Grazie anche a Musicus per i suoi commenti e le precisazioni sul punzone Kosc(K)a. Anche io ho trovato molto interessante la storia e non ho potuto fare a meno di consultare il libro della Iacopini
Quindi in realtà il logo sarebbe dovuto essere Ko-scha, poi mutato in Kosca e quindi molto facilmente "interpretato" come Koska da una pronuncia "teutonica".... almeno credo
Comunque riguardo a Koska o Kosca diciamo che tutto rientra nella norma
