Bons ha scritto: ↑domenica 28 febbraio 2021, 12:39
Le foto sono molto belle.
Più che una recensione, direi che questa è una dichiarazione d'amore
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per una penna, bella certamente, ma che non ha portato nulla di innovativo.
Difficile che una dichiarazione d'amore possa essere obiettiva.
Semplicemente, la più importante casa produttrice italiana ingaggiò uno dei maggiori designer dell'epoca per "ispirarsi" alla penna rivoluzionaria con cui tutti i produttori dovettero fare i conti per decenni, da Aurora a Waterman fino a Lamy (con la 2000): la Parker 51.
Direi che innamorarsi di qualcosa che non abbia qualità eccelse non è possibile. Almeno per me.
Nel contempo, non mi sembra d'aver esagerato, come confermano l'esperienza di tanti utilizzatori della 88 ed il numero d'esemplari venduti.
Ma capisco la natura dell'osservazione.
Relativamente all'innovazione portata dalla Parker 51, ricordo quanto affermato, a mio parere giustamente, dal nostro splendido Wiki: "Si accredita la 51 di essere stato un modello rivoluzionario avendo introdotto novità come il pennino coperto ed il cappuccio in metallo ad incastro, ma in realtà non esiste una primogenitura assoluta in nessuna di queste caratteristiche. Si tratta invece di una penna in cui la Parker riuscì a fare sintesi delle tendenze tecniche e stilistiche del momento, sfruttando le innovazioni tecnologiche e dei materiali ponendosi con questo all'avanguardia rispetto a tutta la produzione contemporanea con un modello che proprio per questa sintesi risultò essere rivoluzionario".
Rivoluzione di stile, quindi, e bella iniziativa di marketing, ma certamente nessuna vera innovazione tecnica, salvo l'apertura all'uso di materiali più poveri, a partire da quelli di corpo e sezione (semplice plastica ad iniezione), anche se più efficienti industrialmente ed economicamente.
Sotto il profilo tecnico, la 88 è senza dubbio più pregevole.
Parere personale, ovviamente.