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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Inchiostri home-made
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Ho cercato in lungo e in largo informazioni su inchiostri fatti in casa ma non ho trovato nulla, a parte la ricetta del nerofumo e del ferrogallico.
Mi spiego meglio: un conto è mischiare diversi inchiostri dello stesso tipo e creare nuovi colori, un conto è farli da 0. Reperire i colori non è certo difficile, esistono una quantità di pigmenti sintetici e naturali disponibili sul mercato che non basterebbe una vita intera per provarli tutti, il problema è invece la formulazione dell'inchiostro e la viscosità. Infatti è ben noto a tutti che lgi inchiostri non sono solo acqua e colore, ma hanno sostanze che li rendono facilmente asciugabili, facilmente assorbibili dalla carte e abbastanza viscosi, però quali sono queste sostanze? Se si potesse anche solo sapere il coefficiente di viscosità di un inchiostro si potrebbe facilmente calcolarlo per una formulazione autoprodotta, ma non credo si conosca.
Ecco, spero che a qualcuno di voi tra i più "trappolai" sia venuto in mente qualcosa di simile e mi possa dare qualche indicazione.
Grazie!
Mi spiego meglio: un conto è mischiare diversi inchiostri dello stesso tipo e creare nuovi colori, un conto è farli da 0. Reperire i colori non è certo difficile, esistono una quantità di pigmenti sintetici e naturali disponibili sul mercato che non basterebbe una vita intera per provarli tutti, il problema è invece la formulazione dell'inchiostro e la viscosità. Infatti è ben noto a tutti che lgi inchiostri non sono solo acqua e colore, ma hanno sostanze che li rendono facilmente asciugabili, facilmente assorbibili dalla carte e abbastanza viscosi, però quali sono queste sostanze? Se si potesse anche solo sapere il coefficiente di viscosità di un inchiostro si potrebbe facilmente calcolarlo per una formulazione autoprodotta, ma non credo si conosca.
Ecco, spero che a qualcuno di voi tra i più "trappolai" sia venuto in mente qualcosa di simile e mi possa dare qualche indicazione.
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ciao,
per mia esperienza è più facile estorcere la ricetta originale della torta con le mele ad una nonna che ottenere qualche indicazione dai produttori.
Per una ricerca che sto svolgendo in questi anni, interpellando qualche produttore, ho ottenuto - comprensibilmente - sempre risposte vaghe e basate su criteri generali, pur non avessi la scopo di produrne in proprio.
per mia esperienza è più facile estorcere la ricetta originale della torta con le mele ad una nonna che ottenere qualche indicazione dai produttori.
Per una ricerca che sto svolgendo in questi anni, interpellando qualche produttore, ho ottenuto - comprensibilmente - sempre risposte vaghe e basate su criteri generali, pur non avessi la scopo di produrne in proprio.
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CeRcando per altre ragioni, in questi giorni mi sono imbattuta in questo vecchio post
viewtopic.php?p=453#p453
Non so se l'avevi già visto...
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Chiara
"Una grande scoperta risolve un grande problema, ma nella soluzione di qualsiasi problema c'è un pizzico di scoperta."
G. Polya
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Chissà, magari aiuterebbe consultare uno dei "ricettari della nonna"...o della trisnonna!
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Intanto cominciamo a fare chiarezza.
I pigmenti non sono facilmente utilizzabili per gli inchiostri, a meno che non si voglia produrre un inchiostro ai pigmenti (appunto), che in formulazione deve per forza prevedere un agente antiseparatore (esempio, di-tristearato di alluminio o la comune bentonite), ovviamente un legante , e presupporre una scelta accuratissima della materia prima, preferendo quella con granulometrie molto ridotte. La cosa, quindi non è così immediata.
I coloranti, invece, andando in soluzione non creano quel genere di problema.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Mimmo, ti tiro le orecchie.
Si parlava di "fatti in casa", non "fatti in laboratorio".
Cosi' uccidi la discussione !
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Ciao ragazzi, grazie mille a tutti!
Marco, hai ragione, del resto perchè dovrebbero dirti la loro ricetta segreta? E ognuno credo che ne abbia di diverse, visto che i profumi sono abbastanza caratteristici.
Mimmo: non ti preoccupare, sono un biologo e sto in laboratorio un giorno sì e uno no. In casa ho in effetti sia l'acido salicilico che quello glaciale, glicole, glicerina, gomma arabica e quant'altro. Devo solo mettermi a "mercolare". Giusta la precisazione sulla differenza tra pigmenti e coloranti. Io mi riferivo ai secondi ovviamente. Al blu di metilene ci avevo pensato, non costa niente e ha un potere colorante pauroso.
Grazie Chiara, non avevo vosto quella discussione! Me la leggo subito
Marco, hai ragione, del resto perchè dovrebbero dirti la loro ricetta segreta? E ognuno credo che ne abbia di diverse, visto che i profumi sono abbastanza caratteristici.
Mimmo: non ti preoccupare, sono un biologo e sto in laboratorio un giorno sì e uno no. In casa ho in effetti sia l'acido salicilico che quello glaciale, glicole, glicerina, gomma arabica e quant'altro. Devo solo mettermi a "mercolare". Giusta la precisazione sulla differenza tra pigmenti e coloranti. Io mi riferivo ai secondi ovviamente. Al blu di metilene ci avevo pensato, non costa niente e ha un potere colorante pauroso.
Grazie Chiara, non avevo vosto quella discussione! Me la leggo subito
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ripesco questo vecchio topic per chiedere se qualcuno sia venuto a capo di qualcosa....
Sto pensando di provare a formulare un inchiostro usando un colorante (per esser chiari, non un pigmento) sintetico (non ho alcuna intenzione di mettermi a trafficare con galle, bacche, e altri frutti della natura... belli ma poco riproducibili).
Ho una idea di quali siano i vari componenti di un inchiostro "chimico" di formula semplice.
Non trovo però che la ricerca dei coloranti sia così banale.
E' vero che sono tanti, ma non sempre è chiaro quali siano idonei, e comunque sono spesso reperibili presso note aziende di prodotti chimici, che li vendono a prezzi molto alti, perché di purezza elevata per scopi analitici/medicali.
Oppure sono reperibili presso ignote aziende (cinesi, indiane) con specifiche di purezza quasi mai dichiarate, e non di rado quantitativi minimi di acquisto impensabili.
Mi chiedevo se i coloranti in polvere (dyes, che sono le uniche forme realmente utili a formulare un inchiostro che possa somigliare ad uno di quelli in commercio, tipo il Methyl blue, aniline blue, etc. siano in vendita presso i colorifici magari per belle arti. Mi manca questa informazione, e la ricerca online è ardua. Qualcuno sa di più?
Sto pensando di provare a formulare un inchiostro usando un colorante (per esser chiari, non un pigmento) sintetico (non ho alcuna intenzione di mettermi a trafficare con galle, bacche, e altri frutti della natura... belli ma poco riproducibili).
Ho una idea di quali siano i vari componenti di un inchiostro "chimico" di formula semplice.
Non trovo però che la ricerca dei coloranti sia così banale.
E' vero che sono tanti, ma non sempre è chiaro quali siano idonei, e comunque sono spesso reperibili presso note aziende di prodotti chimici, che li vendono a prezzi molto alti, perché di purezza elevata per scopi analitici/medicali.
Oppure sono reperibili presso ignote aziende (cinesi, indiane) con specifiche di purezza quasi mai dichiarate, e non di rado quantitativi minimi di acquisto impensabili.
Mi chiedevo se i coloranti in polvere (dyes, che sono le uniche forme realmente utili a formulare un inchiostro che possa somigliare ad uno di quelli in commercio, tipo il Methyl blue, aniline blue, etc. siano in vendita presso i colorifici magari per belle arti. Mi manca questa informazione, e la ricerca online è ardua. Qualcuno sa di più?
- Monet63
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Nei colorifici per belle arti, no; per il semplice fatto che i coloranti non vengono di norma utilizzati in quel campo, dove i pigmenti la fanno giustamente da padrone (e comunque i negozi forniti di pigmenti sono pochissimi). Chi ha a che fare con i pigmenti si rifornisce spesso presso grossi store on-line che, solitamente, hanno anche coloranti dye. Il più celebre store di questi materiali è tedesco: digitando su google qualcosa come "pigmente deutschland" dovresti trovarlo nei primi risultati sponsorizzati.sansenri ha scritto: ↑venerdì 17 maggio 2024, 23:36 Mi chiedevo se i coloranti in polvere (dyes, che sono le uniche forme realmente utili a formulare un inchiostro che possa somigliare ad uno di quelli in commercio, tipo il Methyl blue, aniline blue, etc. siano in vendita presso i colorifici magari per belle arti. Mi manca questa informazione, e la ricerca online è ardua. Qualcuno sa di più?
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Umberto Saba
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grazie Mimmo! (speravo nella tua risposta...)
provo a guardare...
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- Monet63
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Se non ricordo male (il libro è rimasto a casa dei miei), c'è anche la ricetta per un inchiostro stilografico, oltre ad essere in generale una miniera di informazioni.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Mi chiedo se qualcuno abbia mai provato a fare inchiostri con i coloranti alimentari, e con che risultati.
So che c'è un sacco di gente che li usa per tingere le stoffe, ma è possibile che richiedano un'acidità troppo alta per funzionare bene nelle penne (e quindi immagino che sarebbero usabili solo ad intinzione)
So che c'è un sacco di gente che li usa per tingere le stoffe, ma è possibile che richiedano un'acidità troppo alta per funzionare bene nelle penne (e quindi immagino che sarebbero usabili solo ad intinzione)
- Esme
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Hey, smettila di anticiparmi!
Io li ho usati per tingere stoffe (di origine animale, quindi lana) e fungono bene, ma il processo è ben diverso.
Per l'acidità, visto il ph di certi inchiostri stilografici, non mi farei poi così tanti scrupoli (da leggere come: c'è sempre una gingiao a portata di esperimento).
Non so se possano lasciare residui, e mi riferisco a quelli liquidi, non a quelli in polvere.
E adesso alle scimmie si aggiunge pure questa... unita all'idea di prendere i miei henna, indigo, mallo, etc e tirarne fuori estratti da filtrare...
Il té l'ha mai provato qualcuno?
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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- Vacumatic
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ehm...
té, fatto come decotto e non come infuso per concentrarlo un po', acetato di ferro (ottenuto da chiodi arrugginiti e aceto dello scaffale in basso del supermercato) e gomma arabica (e quindi usabile solo per intinzione)
era (è tutt'ora, credo di averne ancora, se non gli son successe cose brutte nel frattempo) grigino anche dopo averlo lasciato maturare un po', ma più o meno usabile.
(ma l'indigo l'hai usato sulle stoffe? lì missà che hai anticipato tu me )