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Fra le stilografiche che ho ricevuto recentemente, tratte da fondi di magazzino, rientra una coppia di piccole Columbus 90. Nonostante le dimensioni, davvero ridotte come vedremo, si tratta di penne che mi hanno affascinato, sia per l’estetica sia per la qualità di fabbricazione.
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Il numero scelto per questa stilografica fu utilizzato da Columbus almeno a partire dal 1948. Debbo confessare che ho qualche difficoltà ad individuare precisamente il periodo storico nel quale fu offerto questo modello, anche se la mia impressione è che si possa pensare agli anni 1950 / 1960. Non ho trovato alcun riferimento preciso nel nostro pur ottimo Wiki, anche perché, a giudicare da quanto dichiarato dalla stessa Casa produttrice, il codice completo del modello dovrebbe essere 90/10 (90 per il numero impresso sul fusto, 10 per quello riportato sul pennino), del quale, appunto, non ho trovato alcuna traccia.
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L’elemento più appariscente di questa piccola bellezza è naturalmente il cappuccio, laminato in oro 18 carati e classico per linee e forme. Bella la lavorazione a finissime linee orizzontali e piacevolmente elastica la clip. E’ presente solo un foro d’aereazione, sul lato sinistro.
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Il pennino dell’esemplare grigio, con foro rotondo, è in oro a 14 carati, molto piccolo naturalmente ma piacevolmente scorrevole e molleggiato. E’ marcato, su quattro linee, “Columbus - 585% - Extra - 10”. Il pennino dell’esemplare bordeaux, con foro a cuore, è anch’esso in oro a 14 carati ma è marcato, su 5 linee: “Rover - 585 - Extra - 600 - CCMII”. Entrambi hanno un minimo grado di flessibilità.
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Molto semplice l’alimentatore, senza alette. Il gruppo s’inserisce a pressione nella sezione, che a sua volta è montata a vite nel corpo. L’alimentazione è a stantuffo e lo scorrimento del meccanismo, anche a decine d’anni di distanza, è molto buono; la gomma fissata alla testa dello stantuffo tiene benissimo.
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Nel complesso, perciò, siamo di fronte ad una penna di ottima qualità costruttiva, che non ha nulla da invidiare a sorelle o cugine di dimensioni maggiori. Mi sembra di poter concludere che fu pensata per un pubblico di un certo livello, alla ricerca proprio d’una stilografica da taschino ma comunque esigente.
Passiamo alle caratteristiche principali:
- Lunghezza chiusa: 102 mm
- Lunghezza aperta: 92 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 114 mm
- Lunghezza della sezione: 10 mm
- Lunghezza del cappuccio: 47 mm
- Diametro del fusto: 9,5 mm
- Diametro medio della sezione: 7,5 mm
- Peso: 10 gr
- Peso del cappuccio: 4 gr
Come vedete, la penna è davvero piccola. Nell’immagine che segue viene confrontata con l’Aurora 88 e con la Parker 51:
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Ed ecco una prova di scrittura:
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Naturalmente, le piccole dimensioni suggeriscono la scrittura con cappuccio calzato ed è quasi inevitabile impugnare la penna sopra la filettatura, ma basta poco per abituarsi e la scrittura è piacevole.
Si tratta d’una penna molto pratica, senza dubbio comoda sia nel taschino (per chi, come me, ama ancora il gilet), sia in viaggio.
Una scoperta molto piacevole, che credo mi accompagnerà per lungo tempo.
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