Pennini prodotti in casa o presi da un produttore specializzato?

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Messaggio da merloplano »

piccardi ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 21:40
merloplano ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 21:09 facile, trattasi di sineddoche :D
Già, però peccato che ci siano i produttori che il pennino lo comprano da Boch, Jowo, Schmidt (o meno noti produttori indiani e cinesi) e però l'alimentatore se lo fanno in casa.
intendevo che con "pennino" ci si rivolge al "gruppo scrittura"
PS mi risulta inoltre che anche chi se li fa in casa i pennini comunque abbia linee di approvvigionamento esterne
la stessa cosa mi ha detto sanpei circa i pennini dell'aurora 98. ne ho 2 visivamente diversi in quanto a colore/lega

non so, non mi pare sia ragionevole fare in casa alimentatori in abs e non i pennini. chi lo fa? so che leonardo fa i suoi in ebanite sui modelli *grande, ma gli investimenti sono inferiori. ed in caso di cambio di fornitore del pennino cosa si fa, si butta lo stampo e se ne studia un altro? in ogni caso, anche considerando gli alimentatori in ebanite, direi che i produttori che allestiscono l'alimentatore in-house non siano molti, come riporta francoiacc, ma una sparuta minoranza

tempo fa postai questo, ma passo' inosservato (adesso so che almeno a maylota interessera', quindi ri-posto). la gran parte dei costi e' non ricorrente, quindi dubito che il supplier abbia versioni diverse in funzione delle diverse gradazioni qualitative del pennino. semplicemente studiera' la geometria migliore possibile (infatti lamy usa il suo dalla abc alla dialog 3). analoga cosa fa tesla: l'hardware e' sempre montato, ma attivato (o meno) via software
Phormula ha scritto: Quel che sto osservando io è che ormai si è perso il concetto di alimentatore bilanciato sul pennino, sia che venga fatto in casa, sia che venga acquistato da fuori. Le esigenze di un pennino EF sono diverse da quelle di un BB, e nonostante questo ormai l'alimentatore sotto il pennino è lo stesso
ricordo di avere letto su fpn, secoli fa, un intervento diretto di twsbi che raccomandava di non scambiare pennini nella eco, che usava un alimentatore dedicato per il solo pennino 1.1, diverso da quello delle altre misure. sarebbe davvero necessario per i pennini piu' morbidi o piu' larghi
francoiacc ha scritto: In effetti già tempo fa espressi la mia idea a riguardo, credo che in molti casi la causa per cui i gruppi scrittura Bock non vadano è l'alimentatore. La prova è, almeno sulle Leonardo, che i pennini in oro soffrono meno problemi perché vengono utilizzati alimentatori in ebanite fatti in house.
non ho neanche un singolo bock (devo rimediare :mrgreen: ), ma con gli altri produttori la mia esperienza e' diversa. tranne l'ahab, temperamentale e dal pennino soffice, ho avuto un solo caso di alimentatore mal stampato che ho dovuto rifilare con una lametta (su oltre 30 penne). in compenso, i pennini lamy z50/51 cui ho dovuto mettere mani sono una maggioranza qualificata (tra i 2/3 e i 3/4, l'ultimo oggi, un M)
nelle lamentele su leonardo che ho incontrato nel forum, la maggioranza si riferisce a quello che sembra baby bottom oppure ad un gruppo scrittura che necessita lavaggio (presenza di olio). sono ben piu' rare le lamentele circa alimentatori che non reggono il flusso dopo 1-2 pagine A4, forse perche' si scrivono note brevi (per esempio, io) o forse perche' la difettosita' di un alimentatore e' intrinsecamente inferiore. credo sia una conclusione generale. ulteriori 2 esempi a supporto: la duocart 2017 aveva l'alimentatore sbagliato (come progetto, non come realizzazione), la mk2 ne presenta uno ridisegnato. di converso, una ditta usa che realizza alimentatori in ebanite lo fa per pennini "flessibili", sui quali e' manifesta l'incapacita' dell'alimentatore in plastica di rifornire il pennino durante la flessione
Ultima modifica di merloplano il giovedì 4 febbraio 2021, 16:18, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Phormula »

Lo stesso alimentatore può funzionare con pennini di case diverse, se sono pennini "standard", di solito identificati dal numero.
Quindi se una casa realizza un buon alimentatore, può funzionare bene con pennini di case diverse.

Lamy ha standardizzato alimentatore e pennino (l'alimentatore è in due varianti, a seconda della larghezza del pennino).
Come si vede nel video della casa (lo trovate su youtube, è prodotto in serie e questo permette di contenere i costi.
I numeri di produzione sono tali da giustificare la produzione automatizzata.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da Monet63 »

francoiacc ha scritto: giovedì 4 febbraio 2021, 8:47 La Aurora 88 standard, stesso gruppo scrittura della Ipsilon Deluxe, stesso sistema di caricamento, stesso materiale ma costa 3 volte tanto.
Per me la 88 standard neanche esiste, è una leggenda, una diceria. Non l'ho mai capita, non l'ho mai considerata. Mi sfugge proprio la logica, così come mi sfugge la Talentum nana.
francoiacc ha scritto: giovedì 4 febbraio 2021, 8:47 Condivido che Leonardo sia un ottimo esempio, se non il migliore, ma in generale tutti i nostri marchi che non si fanno pennini trovo che siano mediamente bravi a creare prodotti interessanti.
Secondo me, no. Pensa che in passato io ho criticato Leonardo per vari motivi, ma hanno avuto un'evoluzione da vero e proprio schiaffo morale, e dimostrano continuamente di meritare il mio denaro. Si sono dati da fare. Molti altri, no: ecco quelli non li considero, me ne frego se sono italiani, io pago penne, non bandiere.
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Messaggio da piccardi »

merloplano ha scritto: giovedì 4 febbraio 2021, 13:41 non so, non mi pare sia ragionevole fare in casa alimentatori in abs e non i pennini. chi lo fa? so che leonardo fa i suoi in ebanite sui modelli *grande, ma gli investimenti sono inferiori. ed in caso di cambio di fornitore del pennino cosa si fa, si butta lo stampo e se ne studia un altro? in ogni caso, anche considerando gli alimentatori in ebanite, direi che i produttori che allestiscono l'alimentatore in-house non siano molti, come riporta francoiacc, ma una sparuta minoranza
Non so quanti sono, sicuramente anche Montegrappa, Visconti ed Omas lo facevano. Un alimentatore in plastica può essere realizzato a stampo e quindi anche fatto produrre a chi fa questi lavori per le più diverse tipologie di oggetti (che non so se conta come fatto in casa, ma la questione di dove porre il confine è labile, chi si fa stampare le clip da una fabbrica di minuteria metallica come lo classifichiamo?).

Fare un pennino è parecchio più complicato, per via dell'iridio delle punte e, se li fai in oro, della conoscenza sulle leghe più adatte.

Quanto all'intercambiabilità con quelli recenti non ho molta esperienza, ma sulle antiche è relativamente comune. E comunque rifare uno stampo e farne un altro non mi pare poi questa cosa così improbabile.

Simone
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Messaggio da maylota »

merloplano ha scritto: giovedì 4 febbraio 2021, 13:41
tempo fa postai questo, ma passo' inosservato (adesso so che almeno a maylota interessera', quindi ri-posto).
Si è indubbiamente interessante, anche se temo di dover prendere le ferie per leggerlo con la sicurezza di averlo capito sul serio. Di sicuro le considerazioni finali sono interessanti, non solo per il tema di questo thread ma senza aver capito bene i vari passaggi c'è il rischio di prendere abbagli.
Venceremos.
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Messaggio da merloplano »

piccardi ha scritto: giovedì 4 febbraio 2021, 22:10
merloplano ha scritto: giovedì 4 febbraio 2021, 13:41 non so, non mi pare sia ragionevole fare in casa alimentatori in abs e non i pennini. chi lo fa? so che leonardo fa i suoi in ebanite sui modelli *grande, ma gli investimenti sono inferiori. ed in caso di cambio di fornitore del pennino cosa si fa, si butta lo stampo e se ne studia un altro? in ogni caso, anche considerando gli alimentatori in ebanite, direi che i produttori che allestiscono l'alimentatore in-house non siano molti, come riporta francoiacc, ma una sparuta minoranza
Non so quanti sono, sicuramente anche Montegrappa, Visconti ed Omas lo facevano. Un alimentatore in plastica può essere realizzato a stampo e quindi anche fatto produrre a chi fa questi lavori per le più diverse tipologie di oggetti (che non so se conta come fatto in casa, ma la questione di dove porre il confine è labile, chi si fa stampare le clip da una fabbrica di minuteria metallica come lo classifichiamo?).

Fare un pennino è parecchio più complicato, per via dell'iridio delle punte e, se li fai in oro, della conoscenza sulle leghe più adatte.

Quanto all'intercambiabilità con quelli recenti non ho molta esperienza, ma sulle antiche è relativamente comune. E comunque rifare uno stampo e farne un altro non mi pare poi questa cosa così improbabile.

Simone
montegrappa, visconti e omas usavano alimentatori (preferibilmente in plastica) proprietari su pennini bock? perche' da li siamo partiti. non sono a conoscenza di fornitori di soli pennini bock, beaufort avvisa che e' necessario acquistare l'intero gruppo. al contrario, jowo fornisce soli pennini, a goulet per esempio. lo scenario proposto sarebbe quindi quello di un costruttore di penne che acquista un gruppo scrittura, ne cestina l'alimentatore e ne installa:
- uno di suo progettazione e realizzazione esterna, in plastica (e questo per me conta come fatto in casa, dove "fatto"=="progettato")
- uno progettato e costruito da un esterno, in plastica. tale fornitore dovra' avere adeguata esperienza: cioe' bock o jowo? ups, back to square 1 (e questo per me non conta come in-house)

continua a sembrarmi piu' plausibile comprare l'intero gruppo dal fornitore, se l'intento e' ridurre la difettosita', invece che comprare il pennino (da bock) e realizzare il proprio alimentatore (in plastica). il link e il recentissimo thread sull'alimentatore montblanc (ed i suoi triangoli) mostrano che trovare una buona soluzione non e' scontato, ne' sempre economicamente concorrenziale (contro il fornitore)

sulle penne recenti, i #6 non sono sempre intercambiabili. sulle penbbs ad esempio, ho trovato interessante questo. piu' o meno si installano tutti, il funzionamento ottimale e' altra cosa (alimentatori fnf ottimizzato per profilo pennini jowo). a fortiori, immaginare che un alimentatore in plastica in-house sia la soluzione di un problema con il fornitore di pennini mi sembra ottimistico
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Messaggio da francoiacc »

Leonardo Officina Italiana usa solo alimentatori fatti in casa per i pennini in oro. Sulla momento Zero Grande l'alimentatore utilizzato è quello fatto in casa anche con il pennino in acciaio. Sulle Momento Zero e Furore con pennino in acciaio usa invece il gruppo completo con alimentatore in ABS così come fornito da Bock o JoWo.
Montegrappa, produttore delle nuove penne Tibaldi, monta un alimentatore in ebanite sulla nuova N60, anche essa dotata di pennino Bock, e da quanto mi risulta questi vengano forniti di fabbrica solo con alimentatori in ABS, quindi presumo che siano fatti in casa.
In tutti i casi ho riscontrato un buon funzionamento della penna.
"E' sempre meglio vivere di rimorsi che di rimpianti"
Francesco
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