Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
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Non mi sorprende il fatto che un pennino in oro 18K e 14K sia meglio di uno solo placcato e di uno d'acciaio, mi domando però se la differenza la faccia solo il materiale o se anche la tipologia di lavorazione a cui certi pennini sono sottoposti sia un fattore fondamentale.
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Io uso una Pelikan M800 con pennino F in oro 18 carati, e una Pelikan M200 con un pennino F in acciaio (preso da una M215).
Come dice Giampaolo la differenza e' impercettibile (anche se io ora, con l'esperienza, la avverto).
Nel mio caso specifico mi trovo meglio col pennino in acciaio.
Il motivo sto ancora cercando di capirlo.
Sul sito Pelikan si dichiara che il pennino della 215 e' in acciaio lavorato a mano.
(anche il pennino della M800 e' lavorato a mano)
Come dice Giampaolo la differenza e' impercettibile (anche se io ora, con l'esperienza, la avverto).
Nel mio caso specifico mi trovo meglio col pennino in acciaio.
Il motivo sto ancora cercando di capirlo.
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Sul sito Pelikan si dichiara che il pennino della 215 e' in acciaio lavorato a mano.
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(anche il pennino della M800 e' lavorato a mano)
Domenico
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Anzitutto meglio è un concetto relativo...
Comunque dal punto di vista tecnico con le leghe moderne un pennino in acciaio è probabilmente superiore, per la restistenza del materiale, ad uno d'oro. Questo è praticamente vero dagli anni '60, prima no, tant'è vero che i pennini in lega d'acciaio della Omas (chiamata in maniera altisonate °Permanio°) fatti al tempo della guarra quando l'oro era razionato, costano un occhio della testa perché trovarne uno intero (e non corroso dall'inchiostro) è molto difficile.
Il problema perciò è di marketing, un pennino d'acciaio non da l'impressione di essere prezioso...
Per la robustezza comunque il 14 carati è generalmente superiore al 18 (l'oro è un materiale malleabilissimo, si piega a guardarlo, se è puro...) ma in certi paesi (come avveniva in francia prima della seconda guerra mondiale, non potevi dire che un oggetto era d'oro se non era almeno a 18 carati, per cui molti produttori (specie i tedeschi) facevano pennini "d'oro" a 18 carati solo per il mercato francese...
Dopo di che negli anni '70 se ricordo bene in Giappone ci fu la corsa a fare il pennino d'oro più d'oro che c'è, con una escalation che arrivò ai 23 carati (che non si piegava solo per miracolo...). Oggi la Saior credo faccia ancora modelli con pennini a 21 carati. Sono dei capolavori della metallurgia, perché per farli robusti bisogna fare i salti mortali con le leghe. Ma dal punto di vista pratico non credo proprio che abbiano nulla di superiore ad un qualunque pennino di acciaio.
Perché alla fine la qualità sta tutta nella lavorazione accurata della punta e del taglio della stessa, e nell'aver creato un accoppiamento riuscito con l'alimentatore. Da questo punto di visto oggi trovo i giapponesi superiori a tutti gli altri. Una prova di scrittura con una Pilot, o ancora meglio con una Sailor è sufficiente a far capire di cosa parlo.
Il problema è che per me comunque qualunque pennino moderno, anche quelli assolutamente superlativi come quelli citati, è "peggio". Perché sostanzialmente non esistono più pennini flessibili, e una volta provato un buon pennino flessibile tutto il resto scompare...
Ciao
Simone
Comunque dal punto di vista tecnico con le leghe moderne un pennino in acciaio è probabilmente superiore, per la restistenza del materiale, ad uno d'oro. Questo è praticamente vero dagli anni '60, prima no, tant'è vero che i pennini in lega d'acciaio della Omas (chiamata in maniera altisonate °Permanio°) fatti al tempo della guarra quando l'oro era razionato, costano un occhio della testa perché trovarne uno intero (e non corroso dall'inchiostro) è molto difficile.
Il problema perciò è di marketing, un pennino d'acciaio non da l'impressione di essere prezioso...
Per la robustezza comunque il 14 carati è generalmente superiore al 18 (l'oro è un materiale malleabilissimo, si piega a guardarlo, se è puro...) ma in certi paesi (come avveniva in francia prima della seconda guerra mondiale, non potevi dire che un oggetto era d'oro se non era almeno a 18 carati, per cui molti produttori (specie i tedeschi) facevano pennini "d'oro" a 18 carati solo per il mercato francese...
Dopo di che negli anni '70 se ricordo bene in Giappone ci fu la corsa a fare il pennino d'oro più d'oro che c'è, con una escalation che arrivò ai 23 carati (che non si piegava solo per miracolo...). Oggi la Saior credo faccia ancora modelli con pennini a 21 carati. Sono dei capolavori della metallurgia, perché per farli robusti bisogna fare i salti mortali con le leghe. Ma dal punto di vista pratico non credo proprio che abbiano nulla di superiore ad un qualunque pennino di acciaio.
Perché alla fine la qualità sta tutta nella lavorazione accurata della punta e del taglio della stessa, e nell'aver creato un accoppiamento riuscito con l'alimentatore. Da questo punto di visto oggi trovo i giapponesi superiori a tutti gli altri. Una prova di scrittura con una Pilot, o ancora meglio con una Sailor è sufficiente a far capire di cosa parlo.
Il problema è che per me comunque qualunque pennino moderno, anche quelli assolutamente superlativi come quelli citati, è "peggio". Perché sostanzialmente non esistono più pennini flessibili, e una volta provato un buon pennino flessibile tutto il resto scompare...
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Per il fatto dell'oro mi trovo d'accordo, più la lega è composta d'oro più il pennino è necessariamente "malleabile" scusate se non è forse il termine adatto.
Sono sorpreso di sapere che i pennini d'oro giapponesi sono i migliori! mi sarei aspettato di sentirmi citare pelikan o montblanc, st dupont o altre case pregiate
Le sailor mi piacciono moltissimo!
Sono sorpreso di sapere che i pennini d'oro giapponesi sono i migliori! mi sarei aspettato di sentirmi citare pelikan o montblanc, st dupont o altre case pregiate
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Dal sito Pelikan apprendo che il pennino Pelikan ha una punta in Iridio (metallo raffinato del gruppo del platino) saldata al pennino stesso, e viene descritta la procedura (affascinante) di lavorazione che porta ad ottenere il risultato finale: il pennino Pelikan! (Vedi: http://www.pelikan.com/pulse/Pulsar/it_ ... il-pennino)
Questo dovrebbe uniformare la sensazione percepita in scrittura nell'utilizzo dei pennini Pelikan in oro 18K, 14K, e acciaio. In un certo senso il materiale del pennino si ridurrebbe ad un mero supporto di un unica punta fatta di IRIDIO. Cadrebbero quindi i discorsi fatti sulla risposta del materiale (malleabilita' o meno) in fase di scrittura.
Resta solo la questione della flessibilita'. Ritengo pero' che per via della quantita' di forza esercitata per allargare le punte del pennino in fase di scrittura (per ottenere un tratto piu' largo in determinati punti), e per via della qualita' elevata dei materiali utilizzati (che sia oro o sia acciaio), anche la flessibilita' resta identica nei 2 (3) casi.
Non avendo molte esperienze per ora posso dire che questo e' vero, per quello che riguarda appunto la mia limitata esperienza, per i pennini, 18K della M800 e acciaio placcato oro della M200, di misura M.
Nella misura F ho dei problemi col pennino 18K della M800 in quanto a scorrevolezza della scrittura. Mentre, come gia' detto, il pennino F della M215 (acciaio non placcato oro) e' confortevolissimo, morbido e preciso (e' il mio preferito e non lo cedo manco morto - non mi faccio capace invece del fatto che abbia ottenuto questo risultato con soli 16 euro contro i 138 euro spesi per il pennino 18K misura F della M800).
Non so a quale flessibilita' ti riferisci e spero un giorno di poterla sperimentare. Tuttavia, trascorso un primo periodo in cui non mi azzardavo a premere per paura di chissa' che, posso dirti che ora ottengo anche io tratti sottili e tratti doppi dai miei pennini, modulando la pressione. Vorrebbe forse dire, questo, che i miei pennini sono flessibili?
Ci sarebbe un modo certo di ottenere questi pennini flessibili per la mia M200?

Questo dovrebbe uniformare la sensazione percepita in scrittura nell'utilizzo dei pennini Pelikan in oro 18K, 14K, e acciaio. In un certo senso il materiale del pennino si ridurrebbe ad un mero supporto di un unica punta fatta di IRIDIO. Cadrebbero quindi i discorsi fatti sulla risposta del materiale (malleabilita' o meno) in fase di scrittura.
Resta solo la questione della flessibilita'. Ritengo pero' che per via della quantita' di forza esercitata per allargare le punte del pennino in fase di scrittura (per ottenere un tratto piu' largo in determinati punti), e per via della qualita' elevata dei materiali utilizzati (che sia oro o sia acciaio), anche la flessibilita' resta identica nei 2 (3) casi.
Non avendo molte esperienze per ora posso dire che questo e' vero, per quello che riguarda appunto la mia limitata esperienza, per i pennini, 18K della M800 e acciaio placcato oro della M200, di misura M.
Nella misura F ho dei problemi col pennino 18K della M800 in quanto a scorrevolezza della scrittura. Mentre, come gia' detto, il pennino F della M215 (acciaio non placcato oro) e' confortevolissimo, morbido e preciso (e' il mio preferito e non lo cedo manco morto - non mi faccio capace invece del fatto che abbia ottenuto questo risultato con soli 16 euro contro i 138 euro spesi per il pennino 18K misura F della M800).
Non e' la prima volta che mi dici questa cosa e non sai la rabbia (si fa per dire) che susciti in me quando lo dici. Soprattutto dopo aver speso un bel po' di soldi per acquistare Pelikan M800 con pennini M ed F in oro 18K e Pelikan M200 con pennini M ed F in acciaio (siamo a circa 500 euro di valore commerciale).piccardi ha scritto:Il problema è che per me comunque qualunque pennino moderno, anche quelli assolutamente superlativi come quelli citati, è "peggio". Perché sostanzialmente non esistono più pennini flessibili, e una volta provato un buon pennino flessibile tutto il resto scompare...
Non so a quale flessibilita' ti riferisci e spero un giorno di poterla sperimentare. Tuttavia, trascorso un primo periodo in cui non mi azzardavo a premere per paura di chissa' che, posso dirti che ora ottengo anche io tratti sottili e tratti doppi dai miei pennini, modulando la pressione. Vorrebbe forse dire, questo, che i miei pennini sono flessibili?
Ci sarebbe un modo certo di ottenere questi pennini flessibili per la mia M200?
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Domenico
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Attento, malleabilità è proprio il contrario di flessibilità, vuol dire che puoi piegare il materiale per fargli mantenere la forma che gli hai dato. Cioè in sostanza che premendo il pennino si apre di più, ma poi resta aperto. O si piega e resta piegato. In sostanza è più facile danneggiarlo se uno preme troppo. Per questo li fanno rigidi, i pennini flessibili se premuti troppo si piegano in permanenza, vedi questo articolo: http://www.richardspens.com/ref/nib_disaster.htm.domenico40 ha scritto:Dal sito Pelikan apprendo che il pennino Pelikan ha una punta in Iridio (metallo raffinato del gruppo del platino) saldata al pennino stesso, e viene descritta la procedura (affascinante) di lavorazione che porta ad ottenere il risultato finale: il pennino Pelikan! (Vedi: http://www.pelikan.com/pulse/Pulsar/it_ ... il-pennino)
Questo dovrebbe uniformare la sensazione percepita in scrittura nell'utilizzo dei pennini Pelikan in oro 18K, 14K, e acciaio. In un certo senso il materiale del pennino si ridurrebbe ad un mero supporto di un unica punta fatta di IRIDIO. Cadrebbero quindi i discorsi fatti sulla risposta del materiale (malleabilità o meno) in fase di scrittura.
Mi diceva il proprietario della Visconti, che all'inizio aveva iniziato a fare pennini flssibili, che han smesso perché avevano una quantità di resi in pennini piegati enorme.
La punta in iridio (o in osmiridio o altre leghe durissime) c'è da sempre perché resiste di più alla consunzione per sfregatura sulla carta (cioè al fatto che scrivi). Il materiale di supporto conta appunto per la sua eventuale resistenza meccanica, e quella dell'acciaio è superiore a quella di una lega d'oro. Il problema a lungo è stato la resistenza chimica (su cui ovviamente è nettamente superiore l'oro, noto materiale inerte) ma gli acciai inossidabili presenti ai nostri giorni non hanno nulla da invidiare all'oro neanche da questo punto di vista. Solo che un pennino in acciaio è più brutto esteticamente e vende peggio di un pennino d'oro, che di certo è più prezioso perché l'oro costa di più e perché la lavorazione è più importante per evitare che sia troppo delicato.
Poi il grosso della sensazione della facilità di scrittura la fa l'accoppiamento con l'alimentatore, per avere un flusso di inchiostro adeguato e costante, ed il ''grinding'' della punta, che la renda scorrevole sul foglio.
No, l'acciaio è un materiale molto più flessibile dell'oro, che di suo non è flessibile per niente e viene reso tale solo grazie alla realizzazione di una lega opportuna e alla lavorazione meccanica. Per cui se vai a studiarti il limite nei due casi trovi che è molto ma molto più facile piegare (permanentemente) un pennino d'oro.domenico40 ha scritto: Resta solo la questione della flessibilita'. Ritengo pero' che per via della quantita' di forza esercitata per allargare le punte del pennino in fase di scrittura (per ottenere un tratto piu' largo in determinati punti), e per via della qualita' elevata dei materiali utilizzati (che sia oro o sia acciaio), anche la flessibilita' resta identica nei 2 (3) casi.
Attento a non premere troppo, se superi il limite della flessibilità illustrato nell'articolo di Binder puoi fare danni difficili da riparare... Dopo di che un minino di flessibilità c'è comunque anche nei pennini moderni, se no si piegherebbero e sarebbe un guaio, ma la vera "flessibilità" di un pennino sta nel fatto che:domenico40 ha scritto: Non avendo molte esperienze per ora posso dire che questo e' vero, per quello che riguarda appunto la mia limitata esperienza, per i pennini, 18K della M800 e acciaio placcato oro della M200, di misura M.
Nella misura F ho dei problemi col pennino 18K della M800 in quanto a scorrevolezza della scrittura. Mentre, come gia' detto, il pennino F della M215 (acciaio non placcato oro) e' confortevolissimo, morbido e preciso (e' il mio preferito e non lo cedo manco morto - non mi faccio capace invece del fatto che abbia ottenuto questo risultato con soli 16 euro contro i 138 euro spesi per il pennino 18K misura F della M800).
Non e' la prima volta che mi dici questa cosa e non sai la rabbia (si fa per dire) che susciti in me quando lo dici. Soprattutto dopo aver speso un bel po' di soldi per acquistare Pelikan M800 con pennini M ed F in oro 18K e Pelikan M200 con pennini M ed F in acciaio (siamo a circa 500 euro di valore commerciale).piccardi ha scritto:Il problema è che per me comunque qualunque pennino moderno, anche quelli assolutamente superlativi come quelli citati, è "peggio". Perché sostanzialmente non esistono più pennini flessibili, e una volta provato un buon pennino flessibile tutto il resto scompare...
Non so a quale flessibilita' ti riferisci e spero un giorno di poterla sperimentare. Tuttavia, trascorso un primo periodo in cui non mi azzardavo a premere per paura di chissa' che, posso dirti che ora ottengo anche io tratti sottili e tratti doppi dai miei pennini, modulando la pressione. Vorrebbe forse dire, questo, che i miei pennini sono flessibili?
Ci sarebbe un modo certo di ottenere questi pennini flessibili per la mia M200?
1) non devi premere molto, basta premere un poco e le punte si divaricano, nei pennini molto flessibili (i cosiddetti wet noodle) è possibile arrivare senza problemi anche a un paio di millimetri di separazione, se lo fai con un pennino moderno lo distruggi...
2) appena premi meno le punte ritornano subito in posizione o si divaricano meno, ed hai un intervallo di variazione molto ampio il che, per chi è bravo a scrivere come Giampaolo (che mi fa una invidia spaventosa!!!) significa riuscire a variare lo spessore del tratto a piacere ed ottenere dei risultati fantastici.
Gli esempi di scrittura dell'articolo che ti citavo illustrano la differenza (purtroppo è in inglese, ma se Giampaolo mi da una mano potremmo fare una versione in Italiano...). Con un pennino rigido anche il miglior calligrafo otterrà sempre una scrittura sostanzialmente piatta, al più potrà variare il tratto se usa un pennino piatto, ma è già una cosa diversa. Per questo anche un bruttigrafo come me adora i pennini flessibili, e per questo i calligrafi usano i pennini d'acciaio e la cannuccia.
Purtroppo non conosco produttori che vendano pennini da stilografica flessibili. Tempo fa ho visto (sempre alla casa della stilografica) dei pennini Omas flessibili che pare dovessero poter essere forniti, a richiesta sui modelli più costosi, ma non so che fine han fatto, non ne ho più sentito parlare. Però mi pare che lo stesso Richard Binder offra pennini personalizzati, anche per la M200, e fra questi anche dei flessibili (mi pare solo per la M250), ma come puoi verificare su http://www.richardspens.com/pens/nibs.htm sono piuttosto costosi...
Ciao
Simone
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Si sente parlare spesso di un pennino flessibile della Pilot 742, che dovrebbe chiamarsi Falcon (la marcatura è FA), ed è attualmente in produzione. Ammetto di non conoscere direttamente un pennino flessibile moderno, ma da quel che capisco sembra siano "molleggiati", dotati cioè di una elasticità piuttosto tonica, forte. Io li paragonerei ai pennini semiflessibili delle antiche Swan o Waterman.
Oltre a R. Binder, negli Usa è conosciuto anche Greg Minuskin. Val la pena di dare un'occhiata al suo sito solo per quello che riesce a fare con qualsiasi pennino rotto, spezzato, piegato o mancante di parti.
http://gregminuskin.com/
Aggiungerei che oltre al costo c'è da considerare anche i tempi di attesa, che pare si aggirino su 3 o più mesi.
La caratteristica invece di alcuni pennini flessibili antichi (sia d'acciaio sia d'oro) è che sembra quasi di usare un pennello invece che una penna. Molto morbidi, si aprono sotto una lievissima spinta, è una sensazione bellissima... di questi ne ho un paio: uno in oro del video della Waterman 52 e uno in acciaio di una Astura acquistata da sanpei.
Se volete vederle:
http://picasaweb.google.com/tipstricks/ ... 2RedRipple#
http://picasaweb.google.com/tipstricks/Astura#
Oltre a R. Binder, negli Usa è conosciuto anche Greg Minuskin. Val la pena di dare un'occhiata al suo sito solo per quello che riesce a fare con qualsiasi pennino rotto, spezzato, piegato o mancante di parti.
http://gregminuskin.com/
Aggiungerei che oltre al costo c'è da considerare anche i tempi di attesa, che pare si aggirino su 3 o più mesi.
La caratteristica invece di alcuni pennini flessibili antichi (sia d'acciaio sia d'oro) è che sembra quasi di usare un pennello invece che una penna. Molto morbidi, si aprono sotto una lievissima spinta, è una sensazione bellissima... di questi ne ho un paio: uno in oro del video della Waterman 52 e uno in acciaio di una Astura acquistata da sanpei.
Se volete vederle:
http://picasaweb.google.com/tipstricks/ ... 2RedRipple#
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Come sempre delle bellissime foto...
La 52 l'avevo vista, ma la Astura no.
Ti invidio moltissimo, vorrei esser bravo come te a farle.
Ciao
Simone
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Grazie piccardi della spiegazione. Non sapevo che la flessibilità fosse riferita al fatto che i pennini si aprivano lasciando un tratto più largo ma pensavo si trattasse di una maggiore resistenza ad uno sforzo di flessione di tutta la punta! 
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Grazie Simone, per le delucidazioni.
Ieri ho letto l'articolo di Richardspens molto simpatico peraltro in apertura... mi ha lasciato molto perplesso... ma ci sto rimnuginando... al momento non ho cose da dire...
...solo che da qualche parte (la ritrovero'), nelle cose Pelikan, prima dei miei acquisti, lessi che i loro pennini erano flessibili, che loro curavano la flessibilita'... ed io pensavo si riferissero alla stessa cosa.
Ma capisco chiaramente che pennini cosi' delicati sarebbero difficili da tenere sul mercato.
Solo che non capisco dove va a finire quella caratteristica scrittura aggraziata e contraddistinta dai tratti raddoppiati...
...probabilmente oggi ci si aspetta da una stilografica moderna una perfetta alimentazione con conseguente assoluta morbidezza in fase di scrittura ed una robustezza dell'apparato preposto (pennino e alimentatore)...?
Magari le grazie di certe modalita' di scrittura sono lasciate ai pennini obliqui... che peraltro non ho ancora provato e conto di farlo a breve...
Ieri ho letto l'articolo di Richardspens molto simpatico peraltro in apertura... mi ha lasciato molto perplesso... ma ci sto rimnuginando... al momento non ho cose da dire...
...solo che da qualche parte (la ritrovero'), nelle cose Pelikan, prima dei miei acquisti, lessi che i loro pennini erano flessibili, che loro curavano la flessibilita'... ed io pensavo si riferissero alla stessa cosa.
Ma capisco chiaramente che pennini cosi' delicati sarebbero difficili da tenere sul mercato.
Solo che non capisco dove va a finire quella caratteristica scrittura aggraziata e contraddistinta dai tratti raddoppiati...
...probabilmente oggi ci si aspetta da una stilografica moderna una perfetta alimentazione con conseguente assoluta morbidezza in fase di scrittura ed una robustezza dell'apparato preposto (pennino e alimentatore)...?
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Magari le grazie di certe modalita' di scrittura sono lasciate ai pennini obliqui... che peraltro non ho ancora provato e conto di farlo a breve...
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Penso che Giampaolo, che di calligrafia ne sa 10000 volte più di me possa risponderti meglio, ma il tratto variato in spessore che si trova spesso presumo sia ottenuto con i pennini a punta tagliata, obliqua o meno. Lì è una questione di angolazione dell'appoggio, non di maggiore o minore pressione.
Simone
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Ho visto anch'io delle vecchie Pelikan o Montblanc col pennino flessibile (o meglio semiflessibile). L'esigenza attuale, che si riassume nel poter scrivere velocemente e con meno intoppi possibili, fa si che il pennino rigido possa dettar legge. Al giorno d'oggi se hai una necessità di scrivere qualcosa in bella calligrafia sfrutti il computer, che può essere ancora più veloce, pulito ed avere un risultato impeccabile.
Però, come in tutte le cose, quelle più difficili da ottenere danno poi maggior soddisfazione; scrivere con pennino flessibile è senz'altro cosa non facile, e se poi non ti applichi un minimo, diventa frustrante perchè non vedi un risultato immediato, così abbandoni.
Quello di Binder è un sito con enormi informazioni:
http://www.richardspens.com/?page=ref/nib_primer.htm
Comunque qualche utile informazione anche in italiano la possiamo trovare qui:
http://www.perrupato.it/calligrafia/calligrafia.htm
Vedrete negli esempi riportati nell'elenco a sinistra, le scritture posata e corsiva realizzate con pennino flessibile e punta fine, mentre la scrittura rotonda realizzata con pennino a punta piatta.
Però, come in tutte le cose, quelle più difficili da ottenere danno poi maggior soddisfazione; scrivere con pennino flessibile è senz'altro cosa non facile, e se poi non ti applichi un minimo, diventa frustrante perchè non vedi un risultato immediato, così abbandoni.
Quello di Binder è un sito con enormi informazioni:
http://www.richardspens.com/?page=ref/nib_primer.htm
Comunque qualche utile informazione anche in italiano la possiamo trovare qui:
http://www.perrupato.it/calligrafia/calligrafia.htm
Vedrete negli esempi riportati nell'elenco a sinistra, le scritture posata e corsiva realizzate con pennino flessibile e punta fine, mentre la scrittura rotonda realizzata con pennino a punta piatta.
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Qualcuno ha già usato il nuovo pennino flessibile di Stipula?
Si chiama T-Flex ed è stato lanciato sulla penna "Modello T", che è stata pubblicizzata come penna di altissima qualità a prezzo contenuto, e infatti è disponibile solo nera come la vera Modello T (di qualunque colore purchè sia nero, diceva Henry Ford).
E' un pennino grande, di forma regolare, come gli altri di Stipula, ma è in titanio trattato superflessibile e a punta unica. Questo fatto della punta unica mi stupisce un po', ma pare che si adatti a ogni esigenza di spessore di tratto con grande facilità.
Ne sapete qualcosa?
Si chiama T-Flex ed è stato lanciato sulla penna "Modello T", che è stata pubblicizzata come penna di altissima qualità a prezzo contenuto, e infatti è disponibile solo nera come la vera Modello T (di qualunque colore purchè sia nero, diceva Henry Ford).
E' un pennino grande, di forma regolare, come gli altri di Stipula, ma è in titanio trattato superflessibile e a punta unica. Questo fatto della punta unica mi stupisce un po', ma pare che si adatti a ogni esigenza di spessore di tratto con grande facilità.
Ne sapete qualcosa?
Susanna
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Non lo avevo ancora visto, ma mi piacerebbe provarlo:
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Ho visto qualche prova di scrittura:
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ma se devo essere sincero, a me piacciono tanto le stilo "flat"! Questo tipo a punta conica (come la Pinocchio) non riesco a farmele proprio piacere... questione di gusti.
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Ho visto qualche prova di scrittura:
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ma se devo essere sincero, a me piacciono tanto le stilo "flat"! Questo tipo a punta conica (come la Pinocchio) non riesco a farmele proprio piacere... questione di gusti.
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Re: Pennini... oro, acciaio, tipologie di lavorazione... ?
Concordo...gpaolo ha scritto:Non lo avevo ancora visto, ma mi piacerebbe provarlo:
...riconcordo.gpaolo ha scritto:ma se devo essere sincero, a me piacciono tanto le stilo "flat"! Questo tipo a punta conica (come la Pinocchio) non riesco a farmele proprio piacere... questione di gusti.
Adriano