Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Con una cifra del genere potrei coronare un sogno (Aurora Internazionale) e mi rimarrebbe anche una discreta somma da investire in altro (magari una Leonardo Speranza aggiungendo qualcosa alla cifra rimasta). Vi sono penne che vorrei aggiungere alla mia collezione il cui prezzo è decisamente più basso di quelle che ho citato ma la cui qualità comunque è garantita (Sailor 1911, Pilot 74 Custom giusto per fare qualche esempio).
Preferisco avere poche penne di qualità piuttosto che tanti oggetti inutili e in questa mia affermazione immagino di trovare molti consensi in questo forum.
Credo che questa raccolta si concluderà dopo pochi numeri, non appena saranno evidenti i problemi legati alla qualità delle stilografiche. Quanto al termine "da collezione" è ovviamente una trovata pubblicitaria, lo slogan più azzeccato per far cadere in tentazione i potenziali acquirenti e vendere il maggior numero possible di numeri della raccolta.
Preferisco avere poche penne di qualità piuttosto che tanti oggetti inutili e in questa mia affermazione immagino di trovare molti consensi in questo forum.
Credo che questa raccolta si concluderà dopo pochi numeri, non appena saranno evidenti i problemi legati alla qualità delle stilografiche. Quanto al termine "da collezione" è ovviamente una trovata pubblicitaria, lo slogan più azzeccato per far cadere in tentazione i potenziali acquirenti e vendere il maggior numero possible di numeri della raccolta.
So che è sempre molto saggio dubitare della saggezza dei saggi.
- lucacecchi
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Concordo!!!!Hiver77 ha scritto: ↑mercoledì 24 giugno 2020, 10:32Questa sì che sarebbe una bella ideaTribbo ha scritto: ↑martedì 23 giugno 2020, 23:31 Io personalmente avrei proprio gradito delle belle uscite sulla "storia illustrata delle stilografiche, Italiane e straniere" con tante belle foto, particolari tecnici e descrizioni, senza aver alcun bisogno di pseudo regali
Magari poi seguita e commentata da esperti del settore (tipo Piccardi e altre persone del Forum)...![]()
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E se pubblicizzato bene non credo venderebbe meno di questa collezione!
Io mi ci sono imbattuto in uno che aveva comprato alcuni numeri di una vecchia collezione: scrivevano male ed ha abbandonato l'idea stilografica. Fanno cattiva pubblicità!
Poi mi chiedo che fantasia ci voglia per fare una rivista che descriva le caratteristiche della penna... e per diversi numeri con tutte le penne simili!
Comunque io sono uno di quelli che compra i primi numeri per curiosità e se capito dal giornalaio (lo frequento poco dal covid) farà l'acquisto, anche se con quella cifra potrei comprarmi un inchiostro pelikan!
Ultima nota: penne pessime ma il regalo di 3 inchiostri eldestein?
Saluti,
Luca
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Secondo me te li regalano (forse, non ho approfondito in realtà) solo se fai la sottoscrizione a tutta la collana... ma se davvvero fosse così, direi che con 1200 € di spesa ci stanno più che tre boccette di eldestein...lucacecchi ha scritto: ↑giovedì 25 giugno 2020, 9:14 ...
Ultima nota: penne pessime ma il regalo di 3 inchiostri eldestein?
Saluti,
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Chiara
"Una grande scoperta risolve un grande problema, ma nella soluzione di qualsiasi problema c'è un pizzico di scoperta."
G. Polya
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probabilmente nella speranza che facciano scrivere le penne in maniera pseudo decentelucacecchi ha scritto: ↑giovedì 25 giugno 2020, 9:14Concordo!!!!
E se pubblicizzato bene non credo venderebbe meno di questa collezione!
Io mi ci sono imbattuto in uno che aveva comprato alcuni numeri di una vecchia collezione: scrivevano male ed ha abbandonato l'idea stilografica. Fanno cattiva pubblicità!
Poi mi chiedo che fantasia ci voglia per fare una rivista che descriva le caratteristiche della penna... e per diversi numeri con tutte le penne simili!
Comunque io sono uno di quelli che compra i primi numeri per curiosità e se capito dal giornalaio (lo frequento poco dal covid) farà l'acquisto, anche se con quella cifra potrei comprarmi un inchiostro pelikan!
Ultima nota: penne pessime ma il regalo di 3 inchiostri eldestein?
Saluti,
Luca
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Fabio
Il silenzio è d’oro (W. Shakespeare)
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Concordo sul fatto che l'unica cosa interessante sia il contenitore/espositore.
Quello di Deagostini è a 4 ripiani x 17 posti per ripiano (se ho contato bene), quindi in totale 68 penne.
Come modello è abbastanza comune: io ne avevo preso uno simile qualche anno fa (su segnalazione di Max) a 6 ripiani x 12 posti per ripiano (totale 72 penne) per una quarantina di euro spedito, ed è bello esteticamente nonché ben fatto e funzionale.
Era un'inserzione kijiji di una gentile signora di Padova, ho ancora il link, ma purtroppo ora non è più attivo.
Aggiungo, come annotazione personale, che mi spiace che una Casa come Deagostini, che è stata per decenni un serio punto di riferimento per l'informazione con i suoi atlanti annuali in epoca pre-internet (quando non dovevamo difenderci dal diluvio di notizie vere o false come oggi, ma dovevamo andarcele faticosamente a cercare una per una su giornali, biblioteche, 1 o 2 canali RAI, radio ad onde corte per sapere qualcosa in più al di fuori dell'Italia), si sia da qualche anno ridotta ad operazioni commerciali (non è questa l'unica) di livello decisamente medio-basso.
Quello di Deagostini è a 4 ripiani x 17 posti per ripiano (se ho contato bene), quindi in totale 68 penne.
Come modello è abbastanza comune: io ne avevo preso uno simile qualche anno fa (su segnalazione di Max) a 6 ripiani x 12 posti per ripiano (totale 72 penne) per una quarantina di euro spedito, ed è bello esteticamente nonché ben fatto e funzionale.
Era un'inserzione kijiji di una gentile signora di Padova, ho ancora il link, ma purtroppo ora non è più attivo.
Aggiungo, come annotazione personale, che mi spiace che una Casa come Deagostini, che è stata per decenni un serio punto di riferimento per l'informazione con i suoi atlanti annuali in epoca pre-internet (quando non dovevamo difenderci dal diluvio di notizie vere o false come oggi, ma dovevamo andarcele faticosamente a cercare una per una su giornali, biblioteche, 1 o 2 canali RAI, radio ad onde corte per sapere qualcosa in più al di fuori dell'Italia), si sia da qualche anno ridotta ad operazioni commerciali (non è questa l'unica) di livello decisamente medio-basso.
Giuseppe.
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La signora in questione credo abbia rifornito parecchi di noi! Io ho tre dei suoi portapenne appunto pagati sulla 40ina di euro.Pettirosso ha scritto: ↑martedì 30 giugno 2020, 9:04 Concordo sul fatto che l'unica cosa interessante sia il contenitore/espositore.
Era un'inserzione kijiji di una gentile signora di Padova, ho ancora il link, ma purtroppo ora non è più attivo.
Aggiungo, come annotazione personale, che mi spiace che una Casa come Deagostini, che è stata per decenni un serio punto di riferimento per l'informazione con i suoi atlanti annuali in epoca pre-internet (quando non dovevamo difenderci dal diluvio di notizie vere o false come oggi, ma dovevamo andarcele faticosamente a cercare una per una su giornali, biblioteche, 1 o 2 canali RAI, radio ad onde corte per sapere qualcosa in più al di fuori dell'Italia), si sia da qualche anno ridotta ad operazioni commerciali (non è questa l'unica) di livello decisamente medio-basso.
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Aggiornamento di gennaio 2021 di una neo affiliata.
ciao a tutti sono elena e sono una designer. sto lavorando su una penna e sto cercando di imparare qualcosa in merito.
leggevo i vostri commenti sulla collezione che, per la precisione, costerebbe 1280 euro finita. Un costo inaccettabile per delle imitazioni.
Nessuno però ha commentato i fascicoli, che per me sarebbero la cosa più importante.
Quello che infatti mi premeva di più è l'evoluzione della forma della penna per evitare grossolani errori nella sua composizione.
I commenti saranno più che apprezzati.
grazie e buona giornata
ciao a tutti sono elena e sono una designer. sto lavorando su una penna e sto cercando di imparare qualcosa in merito.
leggevo i vostri commenti sulla collezione che, per la precisione, costerebbe 1280 euro finita. Un costo inaccettabile per delle imitazioni.
Nessuno però ha commentato i fascicoli, che per me sarebbero la cosa più importante.
Quello che infatti mi premeva di più è l'evoluzione della forma della penna per evitare grossolani errori nella sua composizione.
I commenti saranno più che apprezzati.
grazie e buona giornata
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Non credo che qui ci sia qualcuno che abbia "investito" denaro e tempo in questa "eccellente opera di divulgazione" e, nel caso qualcuno lo avesse fatto, di coraggio per fare outing ce ne vorrebbe taaaaanto.
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beh c'è qualcuno che prende i primi numeri e quindi si fa un'idea di quale potrebbe essere il livello del contenuto: apparenza o sostanza.
tutto qui. grazie
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- rolex hunter
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Potresti, con un investimento decisamente inferiore, acquistare 1-2-3 libri sulla storia della stilografica (ce ne sono e, se vuoi consigli in materia, apri pure un'altra discussione), oppure potresti consultare fonti fotografiche e storiche direttamente sulla rete (ormai sono abbondantissime, anche se in maggioranza in lingua inglese);
Per ultimo, permettimi, proprio a scopo documentale/informativo, di segnalarti il lavoro che un appartenente al forum ha realizzato, con notevole fatica personale, e che puoi liberamente scaricare e consultare, cioè una raccolta di fonti, notizie, informazioni e foto sulle maggiori marche "storiche" di stilografiche.
Cerca, sul forum, il testo "Storia delle case stilografiche:" e ti verranno fuori i lavori dell'utente (benemerito) "Tribbo"
Se invece vuoi cercare partendo dall'indice, trovi tutto in "Retrospettiva" - "Storia e produttori"
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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&...
I don't want to belong to any club that will accept people like me as a member (cit)-
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molto gentile. seguirò le piste.
grazie
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- Tribbo
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rolex hunter ha scritto: ↑mercoledì 3 febbraio 2021, 12:16 [
Cerca, sul forum, il testo "Storia delle case stilografiche:" e ti verranno fuori i lavori dell'utente (benemerito) "Tribbo"

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La “collana” è scritta per neofiti e quindi non dovrebbe possedere contenuti “esoterici”. Tribbo ha scritto e ha pubblicato qui dove non ne perdonano una (sono capaci di distinguere una clip tra modello semisconosciuto del febbraio del 1935 e quello dell’ottobre dello stesso anno)
E lo abbiamo rigraziato in molti.
Fatti una domanda e datti una risposta.
E lo abbiamo rigraziato in molti.
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Provo a darti una escursione molto molto grezza ed approssimata degli inizi.
A fine 800 penne senza fermaglio, monocolori in ebanite nera, cilindriche, decorazioni per lo più fatte con guilloché vari ma anche con notevoli lavorazioni di gioielleria.
Ad inizio secolo scorso inizia la diffusione del fermaglio, l'uso di ebaniti di diverso colore (rossa, e "fiammata") e cresce l'uso di "rivestimenti" per lo più in metallo (ma non solo). Lo stile di base resta lo stesso, penne monocolori in ebanite nera, cilindriche.
Nel 1922 la Parker tira fuori la Duofold, che resta cilindrica (flat-top come si dice nell'ambiente), ma ha proporzioni più larghe, e soprattutto si distingue per essere bicolore con corpo e cappuccio rosso con estremità nere.
Qualche anno dopo entra in scena la celluloide con i suoi colori (LeBoeuf e Conway Stewart si contendono il primato, ma ritengo vinca la LeBouef), le penne restano cilindriche ma da quel momento è un imperversare di colorazioni.
Pochi anni dopo Pilot risponde ai colori della celluloide con la fantastica lavorazione del Maki-e.
Nel 1929 la Sheaffer tira fuori la Balance, con le forme affusolate e rivoluziona la forma delle penne. Nasce la forma a sigaro che si ritrova ancora oggi (e che qualche male informato attribuisce alla MB 149, che arriva più di trent'anni dopo). Nel giro di un anno tutti i produttori abbandonano lo stile "flat-top" delle penne cilindriche per adottare una quache variante di stile "streamlined".
Nel 1931 la Wahl Eversharp tira fuori la Doric, la penna sfaccettata per antonomasia, la Omas copia a stretto giro di posta.
Nel 1941 la Parker 51 introduce il pennino coperto e rivoluziona lo stile passando alla plastica monocolore.
La Sheaffer risponde nel 1942 col il pennino conico Triumph, cui seguirà nel 1959 il pennino incastonato della PFM.
Poi di penne dotate di design particolari ne sono sempre esistite moltissime, e probabilmente mi son dimenticato di non so quante altre innovazioni stilistiche rilevanti (ho scritto di fretta). Personalmente trovo una delle più belle la Coronet (che non ha avuto lo stesso impatto delle altre, ma che a me piace infinitamente per cui ce la incastro a forza!).
Comunque se segui i link trovi gli esempi sul wiki di quel di cui sto parlando, ed al link seguente trovi una galleria di tutti i brevetti di design americani che ho classificato sul wiki, in ordine cronologico:
https://www.fountainpen.it/Categoria:Design_Patent
Simone
A fine 800 penne senza fermaglio, monocolori in ebanite nera, cilindriche, decorazioni per lo più fatte con guilloché vari ma anche con notevoli lavorazioni di gioielleria.
Ad inizio secolo scorso inizia la diffusione del fermaglio, l'uso di ebaniti di diverso colore (rossa, e "fiammata") e cresce l'uso di "rivestimenti" per lo più in metallo (ma non solo). Lo stile di base resta lo stesso, penne monocolori in ebanite nera, cilindriche.
Nel 1922 la Parker tira fuori la Duofold, che resta cilindrica (flat-top come si dice nell'ambiente), ma ha proporzioni più larghe, e soprattutto si distingue per essere bicolore con corpo e cappuccio rosso con estremità nere.
Qualche anno dopo entra in scena la celluloide con i suoi colori (LeBoeuf e Conway Stewart si contendono il primato, ma ritengo vinca la LeBouef), le penne restano cilindriche ma da quel momento è un imperversare di colorazioni.
Pochi anni dopo Pilot risponde ai colori della celluloide con la fantastica lavorazione del Maki-e.
Nel 1929 la Sheaffer tira fuori la Balance, con le forme affusolate e rivoluziona la forma delle penne. Nasce la forma a sigaro che si ritrova ancora oggi (e che qualche male informato attribuisce alla MB 149, che arriva più di trent'anni dopo). Nel giro di un anno tutti i produttori abbandonano lo stile "flat-top" delle penne cilindriche per adottare una quache variante di stile "streamlined".
Nel 1931 la Wahl Eversharp tira fuori la Doric, la penna sfaccettata per antonomasia, la Omas copia a stretto giro di posta.
Nel 1941 la Parker 51 introduce il pennino coperto e rivoluziona lo stile passando alla plastica monocolore.
La Sheaffer risponde nel 1942 col il pennino conico Triumph, cui seguirà nel 1959 il pennino incastonato della PFM.
Poi di penne dotate di design particolari ne sono sempre esistite moltissime, e probabilmente mi son dimenticato di non so quante altre innovazioni stilistiche rilevanti (ho scritto di fretta). Personalmente trovo una delle più belle la Coronet (che non ha avuto lo stesso impatto delle altre, ma che a me piace infinitamente per cui ce la incastro a forza!).
Comunque se segui i link trovi gli esempi sul wiki di quel di cui sto parlando, ed al link seguente trovi una galleria di tutti i brevetti di design americani che ho classificato sul wiki, in ordine cronologico:
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Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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