Pennini prodotti in casa o presi da un produttore specializzato?

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merloplano ha scritto: lunedì 1 febbraio 2021, 21:29
beh, chi fa le penne si appoggia necessariamente a pennini OEM. edison lo fa (con jowo) e vende penne anche costose; il proprietario fu "certificato" nibmeister da binder, ci ha visto lungo. nakaya lo fa, ovviamente con i pennini della "consorella" platinum (tranne l'SM). per non parlare di conid, con bock
Vero, anche se poi Conid i pennini Bock te li manda con un certificato in cui dicono che lo hanno individualmente testato, te lo modificano su tue specifiche e sono in grado di fornirli con vari tipi di grind customizzato, Brian Gray non solo ha studiato con Binder ma è anche il distributore USA dei Jowo (e bisogna dargli atto che sembra avere fatto piazza pulita dei Bock in quel mercato ;) ) e Nakaya dà al concetto di "distribuzione selezionata" una dimensione tutta sua -credo che i negozi che la possono trattare fuori dal Giappone si contino sulle dita di una mano e comunque negli USA passano tutte dal noto venditore che del testare e aggiustare su specifiche cliente i pennini ha fatto la sua bandiera.
merloplano ha scritto: lunedì 1 febbraio 2021, 21:29 certo, mi aspetterei che il nibmeister sia stipendiato dal produttore, non da un negozio
Quando compravo le penne da Brunori, sapevo che parte del suo ricarico era perchè per ogni piccolo difetto di scrittura gliela riportavo e lui me la metteva a posto e bene. Per me il "nibmeister" lo può stipendiare chi vuole, basta che ci sia in un qualche punto della catena :D
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Messaggio da merloplano »

maylota ha scritto: martedì 2 febbraio 2021, 1:28
merloplano ha scritto: lunedì 1 febbraio 2021, 21:29
beh, chi fa le penne si appoggia necessariamente a pennini OEM. edison lo fa (con jowo) e vende penne anche costose; il proprietario fu "certificato" nibmeister da binder, ci ha visto lungo. nakaya lo fa, ovviamente con i pennini della "consorella" platinum (tranne l'SM). per non parlare di conid, con bock
Vero, anche se poi Conid i pennini Bock te li manda con un certificato in cui dicono che lo hanno individualmente testato, te lo modificano su tue specifiche e sono in grado di fornirli con vari tipi di grind customizzato, Brian Gray non solo ha studiato con Binder ma è anche il distributore USA dei Jowo (e bisogna dargli atto che sembra avere fatto piazza pulita dei Bock in quel mercato ;) ) e Nakaya dà al concetto di "distribuzione selezionata" una dimensione tutta sua -credo che i negozi che la possono trattare fuori dal Giappone si contino sulle dita di una mano e comunque negli USA passano tutte dal noto venditore che del testare e aggiustare su specifiche cliente i pennini ha fatto la sua bandiera.
bis-vero; intendevo dimostrare che nulla impedisce a produttori di sole penne di offrire pennini oem su penne sopra i 400 euro e di far si che tali pennini non abbiano nulla da invidiare a quelli prodotti in casa. di conseguenza, attendersi che un pennino oem sia adeguato a penne costose non e' illusorio (la posizione che sostieni). la patente "oem" significa ben poco, secondo me: generalizzare puo' portare a macroscopiche topiche in un verso o nell'altro

in conclusione, secondo me no, avere un pennino in acciaio oem non significa (non dovrebbe significare, ma c'e' sempre il fattore C) scendere a compromessi sulla qualita' di scrittura in cambio di materiali esteticamente piu' appaganti e di costruzioni piu' sofisticate. evidentemente, quando la difettosita' va oltre la media, puo' trattarsi di un oem non compliant, o di specifiche rispettate ma non all'altezza del cliente del prodotto (in questo caso il produttore ha tagliato troppo i costi, e l'oem e' assolutamente incolpevole)
merloplano ha scritto: lunedì 1 febbraio 2021, 21:29 certo, mi aspetterei che il nibmeister sia stipendiato dal produttore, non da un negozio
Quando compravo le penne da Brunori, sapevo che parte del suo ricarico era perchè per ogni piccolo difetto di scrittura gliela riportavo e lui me la metteva a posto e bene. Per me il "nibmeister" lo può stipendiare chi vuole, basta che ci sia in un qualche punto della catena :D
era esattamente lo scenario cui mi riferivo con utente consapevole. immagino (pura speculazione :D ) che i meno esperti possano essere soddisfatti della qualita' di un pennino dal nome prestigioso che scriva in modo anche solo sufficientemente buono: sara' comunque molto migliore di una penna a sfera
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Messaggio da francoiacc »

Io la vedo in maniera estremamente semplice, poco mi cala se il pennino se lo fanno in casa o meno. Per me nella maggior parte dei casi è solo marketing questa cosa del pennino fatto in casa, quel che conta è che funziona bene. Ad esempio sento parlare molto di Stipula e Santini che fanno tanti proseliti perché si fanno il pennino in casa, e ho l'impressione che non siano meno esenti da difetti di pennini OEM.
Purtroppo c'è da constatare che i gruppi scrittura, specialmente quelli in acciaio, di Bock negli ultimi anni hanno una alta percentuale di esemplari difettosi, tuttavia quando ho il piacere di averne uno messo a posto lo trovo molto più piacevole dei pennini JoWo. Il pennino Bock rispecchia i miei gusti di scrittura, e stranamente più quello in acciaio che quello in oro, è generoso nel tratto e nel flusso ed è morbido. I pennini JoWo li trovo rigidi e parchi e mi danno poco piacere nella scrittura. Ho due Leonardo con pennino stub, una Momento Zero con pennino Bock e una Messenger con pennino JoWo, la Momento Zero è un vero piacere da usare con quel tratto generoso e morbido, gli inchiostri prendono vita e la penna scorre sulla carta senza mai la minima interruzione, se non per il rifornimento del converter. :wave:
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Messaggio da Normie »

francoiacc ha scritto: martedì 2 febbraio 2021, 11:32 Io la vedo in maniera estremamente semplice, poco mi cala se il pennino se lo fanno in casa o meno. Per me nella maggior parte dei casi è solo marketing questa cosa del pennino fatto in casa, quel che conta è che funziona bene. Ad esempio sento parlare molto di Stipula e Santini che fanno tanti proseliti perché si fanno il pennino in casa, e ho l'impressione che non siano meno esenti da difetti di pennini OEM.
Purtroppo c'è da constatare che i gruppi scrittura, specialmente quelli in acciaio, di Bock negli ultimi anni hanno una alta percentuale di esemplari difettosi, tuttavia quando ho il piacere di averne uno messo a posto lo trovo molto più piacevole dei pennini JoWo. Il pennino Bock rispecchia i miei gusti di scrittura, e stranamente più quello in acciaio che quello in oro, è generoso nel tratto e nel flusso ed è morbido. I pennini JoWo li trovo rigidi e parchi e mi danno poco piacere nella scrittura. Ho due Leonardo con pennino stub, una Momento Zero con pennino Bock e una Messenger con pennino JoWo, la Momento Zero è un vero piacere da usare con quel tratto generoso e morbido, gli inchiostri prendono vita e la penna scorre sulla carta senza mai la minima interruzione, se non per il rifornimento del converter. :wave:
Stessa impressione sui pennini in acciaio: i JoWo sono più affidabili ma se sistemati sono meglio i Bock.
Purtroppo questoa storia dei pennini in acciao Bock va avanti dal lancio della Twsbi Micarta e della Vac700, le prime generazioni dei due modelli montavano pennini Bock per poi passare ai JoWo dopo lamentele diffuse e sostituzione gratuita dei gruppi scrittura difettosi
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Messaggio da francoiacc »

Ricordo di aver messo mani tempo fa su un Bock vintage, ho capito il perché si sono guadagnati la reputazione che ancora li tiene a galla, era una vera goduria.
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Messaggio da maylota »

merloplano ha scritto: martedì 2 febbraio 2021, 10:49 la patente "oem" significa ben poco, secondo me: generalizzare puo' portare a macroscopiche topiche in un verso o nell'altro
Beh si, OEM è in questo caso riferito al prodotto generico, semplicemente rimarchiato. Non al componente prodotto dal terzista su specifica.
Poi la storia si complica se il terzista ha a catalogo varie tipologie di pennino, con caratteristiche più o meno sofisticate da cui i produttori attingono. (non so nemmeno se sia veramente così)

Il problema è che questa discussione sui massimi sistemi, pur se interessante (almeno per me), è finita come OT all'interno di un thread su Leonardo, con cui c'entra fino ad un certo punto. E questo confonde ed inquina tutto.
Mi scuso per aver contribuito al pasticcio.
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Messaggio da Monet63 »

In ogni caso, e lo dico da appassionato che preferisce pennini in-house perché sono molto eterogenei da marca a marca, il punto non è tanto chi fa il pennino, quanto la messa a punto. A volte bastano pochissimi interventi semplici per far diventare fantastico un pennino che, prima, era mediocre; ha anche un suo enorme peso quanto a lungo la si fa scrivere: gli alimentatori hanno bisogno di stabilizzarsi, non partono subito a palla una volta caricata la penna, bisogna scriverci.
Sulla Momento Zero che posseggo vi era stato un problema di pennino, che in quel caso ho preferito risolvere io, senza neanche interpellare il fabbricante. Trovo la penna bellissima (è quella verde scuro, la mia è la n° 1065), ed è la prima candidata alla sostituzione dell'ottimo pennino in acciaio dorato con uno in oro, ancora da determinare, in modo da darle quel tocco di preziosità in più; nonostante i suoi due in acciaio dorato (un EF e uno stub, entrambi Bock) vadano benissimo.
Ne prenderò un'altra? Forse, non mi è ancora chiaro tutto, se non il fatto che la voglio a converter, e con pennino Jowo (per variare). Forse due, perché ne vorrei una in ebanite. Forse tre, perché me ne piacerebbe anche una a pistone. Se poi, ora, sistemano i pennini alla fonte...
:wave:
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francoiacc ha scritto: martedì 2 febbraio 2021, 11:32 Io la vedo in maniera estremamente semplice, poco mi cala se il pennino se lo fanno in casa o meno. Per me nella maggior parte dei casi è solo marketing questa cosa del pennino fatto in casa, quel che conta è che funziona bene.
A mio parere, che il pennino di una penna stilografica funzioni bene dovrebbe essere solo il minimo Sindacale.

Nel momento in cui quasi tutti i marchi ti offrono penne che sono un caleidoscopio di forme, materiali, colori, edizioni speciali e chi più ne ha più ne metta, è logico e comprensibile che chi compra le penne vada anche alla ricerca di pennini che siano anche quelli particolari, diversi, e con un loro carattere specifico.

Secondo me nei pennini stiamo per vedere una esplosione di scelte e opzioni, simile a quanto successo con gli inchiostri negli ultimi 10 anni.
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Messaggio da francoiacc »

maylota ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 9:51
francoiacc ha scritto: martedì 2 febbraio 2021, 11:32 Io la vedo in maniera estremamente semplice, poco mi cala se il pennino se lo fanno in casa o meno. Per me nella maggior parte dei casi è solo marketing questa cosa del pennino fatto in casa, quel che conta è che funziona bene.
A mio parere, che il pennino di una penna stilografica funzioni bene dovrebbe essere solo il minimo Sindacale.
E su questo ovvio concetto siamo assolutamente d'accordo :thumbup:
maylota ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 9:51 Nel momento in cui quasi tutti i marchi ti offrono penne che sono un caledoscopio di forme, materiali, colori, edizioni speciali e chi più ne ha più ne metta, è logico e comprensibile che chi compra le penne vada anche alla ricerca di pennini che siano anche quelli particolari, diversi, e con un loro carattere specifico.
Non capisco se ti riferisci al discorso produttore, argomento di questo thread o parli di considerare diverse gradazioni/tipologie di pennini offerti dallo stesso produttore.

In generale noto che la tendenza è di non aver nessuna riluttanza ad avere (ad esempio) 100 Pelikan con pennini prodotti tutti in house dalla stessa azienda, ma sembra "noioso" avere 20 pennini prodotti da Bock o JoWo. Io direi che una volta trovato un marchio che produce pennini che meglio aggradano le personali preferenze sia più logico puntare a quel marchio. Per me i Bock rispecchiano i miei gusti, posso cambiare tra le differenti gradazioni e tipologie ma se vedo una penna che monta un Bock la prendo volentieri (ovviamente a netto del fatto che sia funzionante).
maylota ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 9:51 Secondo me nei pennini stiamo per vedere una esplosione di scelte e opzioni, simile a quanto successo con gli inchiostri negli ultimi 10 anni.
Me lo auguro anche io vivamente. :wave:
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Messaggio da maylota »

francoiacc ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 10:08
In generale noto che la tendenza è di non aver nessuna riluttanza ad avere (ad esempio) 100 Pelikan con pennini prodotti tutti in house dalla stessa azienda, ma sembra "noioso" avere 20 pennini prodotti da Bock o JoWo. Io direi che una volta trovato un marchio che produce pennini che meglio aggradano le personali preferenze sia più logico puntare a quel marchio. Per me i Bock rispecchiano i miei gusti, posso cambiare tra le differenti gradazioni e tipologie ma se vedo una penna che monta un Bock la prendo volentieri (ovviamente a netto del fatto che sia funzionante).
In generale, le Pelikan....scrivono come una Pelkan. E se compro un marchio, mi piace che sia "unico" non solo nella scelta di forme, colori e fantasia ma anche come esperienza di scrittura. Quindi chiunque provi a far pennini in-house o comunque con modifiche proprietarie, ha la mia simpatia.

So di estremizzare, ma se tutti gli inchiostri neri in commercio fossero un re-packaging del "nero Aurora" con nomi e prezzi diversi...forse avremmo mediamente dei neri migliori in commercio, ma sarebbe tutto più triste.
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Messaggio da Iridium »

francoiacc ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 10:08
maylota ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 9:51

A mio parere, che il pennino di una penna stilografica funzioni bene dovrebbe essere solo il minimo Sindacale.
E su questo ovvio concetto siamo assolutamente d'accordo :thumbup:
maylota ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 9:51 Nel momento in cui quasi tutti i marchi ti offrono penne che sono un caledoscopio di forme, materiali, colori, edizioni speciali e chi più ne ha più ne metta, è logico e comprensibile che chi compra le penne vada anche alla ricerca di pennini che siano anche quelli particolari, diversi, e con un loro carattere specifico.
Non capisco se ti riferisci al discorso produttore, argomento di questo thread o parli di considerare diverse gradazioni/tipologie di pennini offerti dallo stesso produttore.

In generale noto che la tendenza è di non aver nessuna riluttanza ad avere (ad esempio) 100 Pelikan con pennini prodotti tutti in house dalla stessa azienda, ma sembra "noioso" avere 20 pennini prodotti da Bock o JoWo. Io direi che una volta trovato un marchio che produce pennini che meglio aggradano le personali preferenze sia più logico puntare a quel marchio. Per me i Bock rispecchiano i miei gusti, posso cambiare tra le differenti gradazioni e tipologie ma se vedo una penna che monta un Bock la prendo volentieri (ovviamente a netto del fatto che sia funzionante).
maylota ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 9:51 Secondo me nei pennini stiamo per vedere una esplosione di scelte e opzioni, simile a quanto successo con gli inchiostri negli ultimi 10 anni.
Me lo auguro anche io vivamente. :wave:
Ciao, in linea di massima sono d’accordo però se compro 3 o 4 Pelikan ne sono consapevole se invece per esempio compro una Opus, una Twsbi e una Franklin Christoph mi piacerebbe avere anche pennini con un loro carattere diverso rispetto allo stesso identico Jowo (questo è il motivo per cui nella Franklin ho scelto il cursive italic). Ovviamente poi alla fine l’importante è che scrivàno bene per carità però se ci fossero più produttori sarei più contento :wave:
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Messaggio da Bons »

Io vorrei proprio sapere quanti hanno una sensibilità tale da riconoscere se stanno scrivendo con un pennino Pelikan Lamy Montblanc Bock Pilot JoWo Sailor Waterman Schmidt Platinum... ad occhi bendati.
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Messaggio da francoiacc »

Davvero non ci arrivo :eh:
Vanno bene tre penne con lo stesso pennino prodotto in house ma è un problema avere tre penne di marchi diversi con lo stesso pennino OEM. Capisco che danno la stessa esperienza di scrittura, ma è vero in entrambe i casi o no ? Se ho una M600 Verde dovrei reputare accettabile prendere una M600 Blue, anche se hanno lo stesso pennino, ma sarebbe noioso prendere una TWISBI avendo una OPUS perché entrambe montano JoWo. A me questo discorso non torna.
Personalmente sono per pari diritti :mrgreen:: così come accetto più penne con pennino in house accetto anche più penne con pennino OEM, l'importante è che mi piace la penna e come scrivono. Scusate ma non condivido, diversi punti di vista. :wave:
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Bons ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 10:52 Io vorrei proprio sapere quanti hanno una sensibilità tale da riconoscere se stanno scrivendo con un pennino Pelikan Lamy Montblanc Bock Pilot JoWo Sailor Waterman Schmidt Platinum... ad occhi bendati.
Eppure penso che la proverbiale "Casalinga di Voghera" ad occhi chiusi farebbe più fatica a distinguere un un Nebbiolo da un Barolo o una Fiat da una Renault, che un Lamy da un Sailor. :P
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francoiacc ha scritto: mercoledì 3 febbraio 2021, 11:04 Davvero non ci arrivo :eh:
Vanno bene tre penne con lo stesso pennino prodotto in house ma è un problema avere tre penne di marchi diversi con lo stesso pennino OEM. Capisco che danno la stessa esperienza di scrittura, ma è vero in entrambe i casi o no ? Se ho una M600 Verde dovrei reputare accettabile prendere una M600 Blue, anche se hanno lo stesso pennino, ma sarebbe noioso prendere una TWISBI avendo una OPUS perché entrambe montano JoWo. A me questo discorso non torna.
Personalmente sono per pari diritti :mrgreen:: così come accetto più penne con pennino in house accetto anche più penne con pennino OEM, l'importante è che mi piace la penna e come scrivono. Scusate ma non condivido, diversi punti di vista. :wave:
Non lo so, che ti devo dire? Sarà psicologico :mrgreen:
Comunque non lo reputo inaccettabile, infatti ne possiedo e ci scrivo con soddisfazione semplicemente mi piacerebbe che avessero caratteristiche diverse ma non ne faccio una questione tale da non comprarne ecco. Su questo punto ci sono pareri diversi e con diversi gradi di reazione nel senso che qualcuno magari non le compra, io non sono tra questi ma non vedo nulla di male nello sperare che le cose possano cambiare o nel preferire (nell accezione più benevola del termine) penne con pennini caratteristici. :wave:
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