muristenes ha scritto: ↑martedì 12 gennaio 2021, 13:08
Si tratta di uno di quei marchi "furbetti" che strizzavano l'occhio alle produzioni affermate
Vaitermass, Wassermen, Wattman, Watoman, Watermann, Waatterwann e chi più ne ha, più ne metta: l'unico limite era la fantasia
Lo dico?
Ok, lo dico.
Uno di quei marchi "furbetti" delle nomenclature mi è sembrato, fin dal primo giorno in cui ne ho visto pubblicità su alcuni siti di stilografiche, un marchio che è abbastanza rinomato attualmente.
Leggendo della Opus 88, infatti, non ho potuto fare a meno di pensare ad un "doppio" richiamo a due giganti italiani della penna: Aurora, naturalmente, da cui è stato ripreso il nome 88, ed Omas, col cui nome il marchio Opus mi sembra fortemente assonante; ovviamente, su questa seconda considerazione ho espresso un parere personalissimo, sulla prima delle due tuttavia la correlazione è addirittura perfetta.
Ecco, l'ho detto.