Non la definirei proprio noia, forse la ricerca dell'araba fenice, o della penna perfetta che naturalmente non esiste.
Penso che gli oggetti abbiano tutti una specifica e diversa funzione, in parole povere siano specializzate. E ciò può giustificare una molteplicità di acquisti (in una civiltà di benessere; in una primordiale gli unici strumenti indispensabili sono il bastone ed il coltello).
Un esempio solo vagamente attinente: in campagna ho cinque vanghe diverse, ognuna con forma e dimensioni difformi, a secondo l'uso che ne debbo fare. Una penna per le pagine fitte di un diario può non essere idonea come penna per firma; e così pure una per partita doppia (sempre che qualcuno la faccia ancora a mano- io), diversa da una per disegno; una penna per gli appunti veloci, ed una per il cassetto dell'ufficio.
Le mie stanno tutte sulla scrivania di casa; tremo solo all'arrivo dei nipoti.
La Franklin Christoph mod. 20 la definirei la penna veloce da tasca, per le note; la ritengo abbastanza sottile e leggera, di rapida apertura, che si può usare con il cappuccio calzato. Non oso portarmi nel taschino la Omas ogiva.