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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
O siamo noi che ci adattiamo a lei ?
Scusate domanda da incompetente in materia.
Qualche settimana fa ho iniziato a diseg... ops scarabocchiare con la mia stilografica che penso sia una copia di un'Aurora (non ha alcuna scritta se non sul pennino...). Allego foto.
Comunque, all'inizio, la penna faceva capricci, non scriveva (scarabocchiava) bene, saltava segmenti, non scriveva col pennino rovesciato.
Ora invece non perde un colpo (compatibilmente con la qualità della penna immagino ), scrive anche col pennino rovesciato e mi pare che sia più fluida.
Può che essere che si sia rodata ... (esiste il rodaggio nelle stilografiche ??? ) o sono io che mi sono abituato ?
Grazie mille.
Scusate domanda da incompetente in materia.
Qualche settimana fa ho iniziato a diseg... ops scarabocchiare con la mia stilografica che penso sia una copia di un'Aurora (non ha alcuna scritta se non sul pennino...). Allego foto.
Comunque, all'inizio, la penna faceva capricci, non scriveva (scarabocchiava) bene, saltava segmenti, non scriveva col pennino rovesciato.
Ora invece non perde un colpo (compatibilmente con la qualità della penna immagino ), scrive anche col pennino rovesciato e mi pare che sia più fluida.
Può che essere che si sia rodata ... (esiste il rodaggio nelle stilografiche ??? ) o sono io che mi sono abituato ?
Grazie mille.
Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
Ora si riunisce l'ONU per cercare di intavolare una trattiva di pace tra le due fazioni, ossia tra chi sostiene che un pennino non cambia e chi sostiene il contrario. Sarà una guerra sanguinosa
Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
OPS, allora ritiro la domanda. A questo punto penso sia un argomento scottante. Farò le mie ricerche.
Non importa.
- Automedonte
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Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
Probabilmente la verità sta nel mezzo, Tu hai imparato come trattarla e L’inclinazione che devi dare al pennino e la penna si è stabilizzata.
Cesare Augusto
Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
Se non ci sono alternative direi di sì. Gigi Marzullo.
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Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
Beh però molti esperti del forum asseriscono che il
rodaggio esiste... ed è anche logico, sapendo il funzionamento del pennino dell’alimentatore...
Poi magaro c’erano dei grumi.. depositi...
O hai cambiato inchiostro...
Ci sono tanti fattori!
"L'umorismo non ha prezzo"
TOTO'
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Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
Certamente, un buon funzionamento e il rodaggio è scontato, altrimenti con una penna con dei problemi è impossibile adattarsi.
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Può una penna adattarsi alla nostra mano ?
Io sono anche un audiofilo, mi definirei "ragionato" (concedo la possibilità che ci siano aspetti del suono "particolari" ma mi focalizzo sulle esperienze scientifiche ed empiriche, più che esoteriche) e posso riportare la mia fresca esperienza di neofita riguardo le penne stilografiche.
Ho negli ultimi tempi acquistato diverse penne nuove, di medio prezzo (50-150€), solo alcune restituite.
Su un totale di una decina potrei all'incirca dividere le mie esperienze così:
1/3 restituite subito perchè (non) scrivevano troppo male da subito
1/3 ottime fin dalla prima ricarica
1/3 eccellenti adesso, ma problematiche all'inizio
In generale Pelikan e TWSBI sono andate tutte regolari da subito.
Ho restituito subito Kaweco e Visconti perchè scrivevano molto male e non ho avuto la pazienza di aspettare.
Per le giapponesi ho avuto qualche dubbio, ma dopo uno o due lavaggi e un po' di uso mi hanno stupito e si sono decisamente "liberate".
In particolare l'ultima arrivata Platinum 3776 con pennino SF, soffriva di false partenze se lasciata qualche secondo all'aria senza cappuccio (una cosa decisamente scocciante per una penna con brevetto "slip & seal").
Ha avuto bisogno di diversi lavaggi (ho anche passato l'alimentatore in ultrasuoni), passato una volta il filo interdentale tra i rebbi, usato diversi inchiostri e un po' di sollecitazione con molte pagine scritte di cui alcun calcando un po' il tratto (è un soft, non flessibile) e ora il problema è definitivamente scomparso e scrive in maniera eccellente.
Credo che il rodaggio per le penne nuove riguardi principalmente un assestamento dei rebbi sotto il peso della scrittura e soprattutto una pulizia di eventuali residui di produzione, specialmente nell'alimentatore. Poi credo anche di aver imparato che ogni penna fa storia a sé.
Probabilmente se avessi avuto maggiore esperienza e soprattutto pazienza, avrei visto migliorare anche quelle penne di cui ho fatto il reso, ma capisco benissimo di chi si lamenta se una penna nuova scrive male (è parecchio frustrante).
Ricapitolando, quindi per me in alcuni casi il "rodaggio" è decisamente servito.
Ho negli ultimi tempi acquistato diverse penne nuove, di medio prezzo (50-150€), solo alcune restituite.
Su un totale di una decina potrei all'incirca dividere le mie esperienze così:
1/3 restituite subito perchè (non) scrivevano troppo male da subito
1/3 ottime fin dalla prima ricarica
1/3 eccellenti adesso, ma problematiche all'inizio
In generale Pelikan e TWSBI sono andate tutte regolari da subito.
Ho restituito subito Kaweco e Visconti perchè scrivevano molto male e non ho avuto la pazienza di aspettare.
Per le giapponesi ho avuto qualche dubbio, ma dopo uno o due lavaggi e un po' di uso mi hanno stupito e si sono decisamente "liberate".
In particolare l'ultima arrivata Platinum 3776 con pennino SF, soffriva di false partenze se lasciata qualche secondo all'aria senza cappuccio (una cosa decisamente scocciante per una penna con brevetto "slip & seal").
Ha avuto bisogno di diversi lavaggi (ho anche passato l'alimentatore in ultrasuoni), passato una volta il filo interdentale tra i rebbi, usato diversi inchiostri e un po' di sollecitazione con molte pagine scritte di cui alcun calcando un po' il tratto (è un soft, non flessibile) e ora il problema è definitivamente scomparso e scrive in maniera eccellente.
Credo che il rodaggio per le penne nuove riguardi principalmente un assestamento dei rebbi sotto il peso della scrittura e soprattutto una pulizia di eventuali residui di produzione, specialmente nell'alimentatore. Poi credo anche di aver imparato che ogni penna fa storia a sé.
Probabilmente se avessi avuto maggiore esperienza e soprattutto pazienza, avrei visto migliorare anche quelle penne di cui ho fatto il reso, ma capisco benissimo di chi si lamenta se una penna nuova scrive male (è parecchio frustrante).
Ricapitolando, quindi per me in alcuni casi il "rodaggio" è decisamente servito.
- Monet63
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I rebbi prendono certamente "la piega" di chi usa la penna; ad esempio, la mia compagna impugna e scrive in modo molto diverso da me, e quando le faccio provare una mia penna, non scrive subito.andreap ha scritto: ↑martedì 12 gennaio 2021, 12:52 Credo che il rodaggio per le penne nuove riguardi principalmente un assestamento dei rebbi sotto il peso della scrittura e soprattutto una pulizia di eventuali residui di produzione, specialmente nell'alimentatore. Poi credo anche di aver imparato che ogni penna fa storia a sé.
Il discorso dell'alimentatore è invece più articolato. Io vedo molta gente che pretende di giudicare una penna dalle prime tre o quattro gocce di inchiostro, cosa assolutamente impossibile, a prescindere che sia nuova o vecchia. L'alimentatore deve impregnarsi a dovere di inchiostro per poter dare il suo massimo. E' di questi giorni l'ennesima riprova: un amico mi ha affidato una Dupont che scriveva malissimo. Lavata a fondo, senza smontarla, rimessa cartuccia nuova di Royal Blue Pelikan. Pessima. Fatta scrivere per un po': così e così. Fatta scrivere ancora: discreta. A fine prima cartuccia era diventata abbastanza buona. Nuova cartuccia, alla fine della quale è buona. Restituita, gli ho detto di farla scrivere, in modo che migliori ancora.
In buona sostanza, anche se la penna non è nuova, il materiale plastico (quando l'alimentatore non è in ebanite) non riesce sempre a dare tutto l'inchiostro che il pennino gli richiede. Date un minimo di tempo alle vostre penne, potrebbero stupirvi.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Perdonami ma la cosa mi ha fatto sorridere, quel brevetto funziona a penna chiusa non da aperta
Da aperta si comporta come qualunque altra penna ed avendo un tratto sottile è facile che si asciughi.
Comunque condivido l'esperienza sulla 3776, all'inizio ero rimasto molto deluso anch'io ora credo che sia una delle migliori penne che ho.
Cesare Augusto
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Ovviamente lo so che lo slip & seal funziona da chiuso. Ma mi dava ancora più fastidio che una penna con brevetto particolare per non far seccare l'inchiostro fosse l'unica in mio possesso a presentare problemi di questo tipoAutomedonte ha scritto: ↑martedì 12 gennaio 2021, 14:41Perdonami ma la cosa mi ha fatto sorridere, quel brevetto funziona a penna chiusa non da aperta
Da aperta si comporta come qualunque altra penna ed avendo un tratto sottile è facile che si asciughi.
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Oltre alla stima per quello che scrivi e per il suggerimento dello chante clair che mi ha rimesso in moto perfette e spettacolari due penne a cui tenevo molto -una Conklin che mi piaceva infinitamente ma che non vendeo solo per non dare una fregatura a qualcuno-la mia vera domanda è: quanto scrivi? E come fai?Monet63 ha scritto: ↑martedì 12 gennaio 2021, 13:12 E' di questi giorni l'ennesima riprova: un amico mi ha affidato una Dupont che scriveva malissimo. Lavata a fondo, senza smontarla, rimessa cartuccia nuova di Royal Blue Pelikan. Pessima. Fatta scrivere per un po': così e così. Fatta scrivere ancora: discreta. A fine prima cartuccia era diventata abbastanza buona. Nuova cartuccia, alla fine della quale è buona. Restituita, gli ho detto di farla scrivere, in modo che migliori ancora.
In buona sostanza, anche se la penna non è nuova, il materiale plastico (quando l'alimentatore non è in ebanite) non riesce sempre a dare tutto l'inchiostro che il pennino gli richiede. Date un minimo di tempo alle vostre penne, potrebbero stupirvi.
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Sono un grafomane e un drogato di inchiostri.JetMcQuack ha scritto: ↑martedì 12 gennaio 2021, 18:49 Oltre alla stima per quello che scrivi e per il suggerimento dello chante clair che mi ha rimesso in moto perfette e spettacolari due penne a cui tenevo molto -una Conklin che mi piaceva infinitamente ma che non vendeo solo per non dare una fregatura a qualcuno-la mia vera domanda è: quanto scrivi? E come fai?
In pratica con la Dupont del mio amico ci ho scritto la prima bozza (le mie prime bozze sono sempre in blu per default) di una relazione su uno studio effettuato in forma privata con altri colleghi sulla stabilità di alcuni nuovi pigmenti organici sintetici, che affiancheranno in futuro gli attuali "cadmium-free". Pensa che figata: non avessi avuto la Dupont, avrei usato una scolastica da 4 euro al momento caricata in royal blu Schneider, presa in uno store tedesco, che scrive comunque molto bene. Chiaro che, con la scusa che doveva scrivere, me la sono spupazzata un po'.
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