Ciao a tutti,
ho iniziato a scrivere da qualche mese tutti i giorni usando la calligrafia italica, seguendo i consigli di Eric Hebborn.
Premesso che il miglior strumento è sempre e comunque il pennino da inserire in cannuccia (Brause-Mitchell-etc...)
volevo chiedervi qual'è secondo voi il pennino migliore in uso su stilografiche per scrivere in Italico tutti i giorni.
Premetto che ho usato i seguenti mezzi:
Bock-Jowo -Lamy - Sailor calligraphic - Pilot Prera - Platinum - Pilot Heritage.
Al momento i migliori mi sembrano gli Osmiroid, a parità di spessore i tratti fini e spessi sono nettamente migliori degli altri.
Avete avuto altre esperienze?
Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Pennini per Italico
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STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
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- maylota
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Una curiosità da profano/curioso: ma perchè per l'italico lo strumento migliore è il pennino per cannuccia?Stormwolfie ha scritto: ↑lunedì 14 dicembre 2020, 16:44
Premesso che il miglior strumento è sempre e comunque il pennino da inserire in cannuccia (Brause-Mitchell-etc...)
Cioè capisco per gli stili che richiedono pennini flessibil tipo il copperplate.
Ma per una calligrafia italica tipo la cancelleresca, una stilografica con un tagliato ben fatto su punta in iridio, perchè dovrebbe essere sempre e comunque peggio di un pennino per cannuccia che è untipped, ha una durata più limitata e non è facilmente adattabile alla mano di chi scrive?
(Perdonatemi la curiosità, se OT )
Venceremos.
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Pennini per Italico
I pennini che usano le penne che citi dovrebbero essere tutti stub, non italici. Mi sono informato sulla differenza e credo di averla capita... L'italico ha bordi netti e il taglio più sottile (se non si sta attenti si rischia di strappare la pagina). Questo per permettere variazioni di tratto più incisive e nette.
Lo stub invece ha dei bordi arrotondati, ed è più "amichevole" con chi scrive, visto che non richiede molta accortezza.
Ho anche letto da qualche parte che oggi sono poche le penne a essere prodotte con pennini italici... Ma gli esperti del forum sapranno dire di più (e meglio).
Lo stub invece ha dei bordi arrotondati, ed è più "amichevole" con chi scrive, visto che non richiede molta accortezza.
Ho anche letto da qualche parte che oggi sono poche le penne a essere prodotte con pennini italici... Ma gli esperti del forum sapranno dire di più (e meglio).
- Stormwolfie
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maylota ha scritto: ↑lunedì 14 dicembre 2020, 17:23Una curiosità da profano/curioso: ma perchè per l'italico lo strumento migliore è il pennino per cannuccia?Stormwolfie ha scritto: ↑lunedì 14 dicembre 2020, 16:44
Premesso che il miglior strumento è sempre e comunque il pennino da inserire in cannuccia (Brause-Mitchell-etc...)
Cioè capisco per gli stili che richiedono pennini flessibil tipo il copperplate.
Ma per una calligrafia italica tipo la cancelleresca, una stilografica con un tagliato ben fatto su punta in iridio, perchè dovrebbe essere sempre e comunque peggio di un pennino per cannuccia che è untipped, ha una durata più limitata e non è facilmente adattabile alla mano di chi scrive?
(Perdonatemi la curiosità, se OT )
Il pennino da intinzione ha la caratteristica di poter definire in maniera perfetta i tratti pieni da quelli fini, cosa praticamente impossibile per un pennino da stilografica tipo stub od italic. Gli unici pennini che si avvicinano a quello da intinzione sono gli Osmiroid, infatti il bordo di attacco è sottilissimo. Chiedevo se qualcuno avesse esperienza di pennini migliori degli Osmiroid (o dei Platignum, praticamente identici,ma anche quelli che montavano le Esterbrook vintage hanno la medesima forma, cambia solo l'alimentatore)
STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.