sansenri ha scritto: ↑lunedì 16 novembre 2020, 19:23
Grande foto, come al solito, Franco, e grande penna!
Anch'io uso la mia tartaruga con un certo riguardo, e non ho una bambù (acc!
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).
Se le cose andranno nella direzione che già si profila, è più probabile che anziché una tartaruga in celluloide con vero pistone, Montegrappa farà una tartaruga in resina con captive converter...(e ce la farà pagare come fosse celluloide).
Per cui godiamoci la Extra 1930 senza lamentarci troppo...
Caro Enrico: ci conosciamo da tempo attraverso i forum di stilografiche e certo avrai notato che io non ho nulla contro le resine, sempre che abbiano la loro discreta eleganza. A volte, mi sembra addirittura che una penna in onesta resina mi tolga un sacco di preoccupazioni riguardo al futuro delle mie penne. Il triste finale della tua Galileo
docet ...
Se osservo il panorama attuale, trovo che ci sono molte marche storiche che fanno un onesto uso della resina, non camuffato da qualcos’altro, ma pulito, essenziale, elegante (penso a Montblanc, a Parker, a Pelikan, per citarne alcune), e anche alcune delle
newscomers (penso a Scribo e alle sue resine appena screziate; purtroppo non amo la forma della loro Feel da chiusa, e ancor meno da aperta).
Ho visto molte delle tue penne, Enrico, e so che mi capisci: non è necessaria la celluloide per fare una bella penna!
Invece, tra le marche italiane, sembra prevalere la tendenza ad usare resine acriliche che “si ispirano” o “imitano” la celluloide. Niente di male, ovviamente, ma non sono “la mia tazza di tè”.
Io spero che Montegrappa continui a usare le sue celluloidi bellissime, finché ce ne sono, e che poi, se fosse necessario, scelga la via sobria che già hanno adottato i migliori, con resine pulite e classiche. Non so se ricordi, ma alcuni anni fa (o lustri fa?) Montegrappa aveva presentato una edizione della “Classica” in resina rossa e resina blu, con due resine leggermente madreperlacee che erano veramente belle. Ovviamente, non avevano e non potevano avere la profondità della “Classica” in resina Rossa o Carbone, ma avevano una bellezza propria, senza scimmiottare nessuno.
Delle Extra 1930 in quello stile, con quella pulizia e classica sobrietà, le troverei accettabili e forse desiderabili anche in resina. E se fossero anche un
po’ più economiche delle attuali non sarebbe malaccio...