3776 soft fine della platinumschnier ha scritto: ↑domenica 15 novembre 2020, 9:30Quella color Bourdeaux che penna è?Stfngrandis ha scritto: ↑lunedì 9 novembre 2020, 18:08 Dipende, ma almeno 3 o quattro, per arrivare a 6-7... tendenzialmente miste, con sezione in plastica o metallo, grandi e piccole, tratti fini o extrafini, ma almeno una elastica/flex c’è sempre.
Il problema non son tanto le penne che organizzo tra economiche, meno economiche, da lavare e da rimontare ( le lavo come fa qualcun altro quando ne ho almeno 3-4 da lavare), ma la carta, tutti i tipi diversi da provare con ink diversi ecc... ora me ne dovrebbe arrivare un po’ di riso...
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Io ne ho una ventina tutte inchiostrate. Per lavoro non ho bisogno di usare la penna quindi lo faccio per diletto e nel giro di 2 o 3 giorni di solito le uso tutte. Tra l’altro nel corso della mia, ancora breve, esperienza con le stilografiche ho fatto una selezione (iniziata in maniera spontanea e poi analizzata e confermata a ragion veduta ): praticamente tendo a non usare le stilo che non ripartono subito dopo 3 o 4 gg di inutilizzo. Per esempio ho una bellissima Pineider Avatar e una Leonardo Momento Zero nera satinata che ho lavato e riposto perché dopo 4 o 5 gg di inutilizzo (a volte per impegni vari posso non ricordarmi di far scrivere le stilo) non ripartivano subito. Niente di tragico, bastava qualche ghirigoro a vuoto, ma, se devo scrivere un appunto al volo e prendo una penna, voglio (sembra troppo categorico ma realmente lo esigo) che scriva immediatamente come la Lamy 2000, la Platinum 3776, la Capless, la Caréne, la Pilot Custom 74 e una incredibile penna cinese in legno senza nome che ho battezzato Woodpen più stante altre. Le uso, quasi tutte con inchiostri blu, qualcuna nero e almeno due con inchiostri indelebili il Souboku e il Nero bulletproof Noodler’s. Le altre le ho messe da parte, ogni tanto le uso per intinzione per un paio di pagine poi le lavo e le ripongo senza rimorsi tranne che per una. Una bellissima Aurora 98 che mi piacerebbe tanto usare di più ma dopo un paio di giorni ferma non riparte nemmeno con i ghirigori e devo bagnare il pennino in acqua. Penserete che sono esagerato ma tant’è
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Anch'io uso una decina di penne a rotazione, proprio per controllare che scrivano bene e sempre, ma a differenza tua, poso quelle che scrivono bene e quelle che hanno difetti come non scrivere subito dopo quattro cinque giorni vengono smontate, controllate e sistemate.Iridium ha scritto: ↑lunedì 16 novembre 2020, 8:53 Io ne ho una ventina tutte inchiostrate. Per lavoro non ho bisogno di usare la penna quindi lo faccio per diletto e nel giro di 2 o 3 giorni di solito le uso tutte. Tra l’altro nel corso della mia, ancora breve, esperienza con le stilografiche ho fatto una selezione (iniziata in maniera spontanea e poi analizzata e confermata a ragion veduta ): praticamente tendo a non usare le stilo che non ripartono subito dopo 3 o 4 gg di inutilizzo. Per esempio ho una bellissima Pineider Avatar e una Leonardo Momento Zero nera satinata che ho lavato e riposto perché dopo 4 o 5 gg di inutilizzo (a volte per impegni vari posso non ricordarmi di far scrivere le stilo) non ripartivano subito. Niente di tragico, bastava qualche ghirigoro a vuoto, ma, se devo scrivere un appunto al volo e prendo una penna, voglio (sembra troppo categorico ma realmente lo esigo) che scriva immediatamente come la Lamy 2000, la Platinum 3776, la Capless, la Caréne, la Pilot Custom 74 e una incredibile penna cinese in legno senza nome che ho battezzato Woodpen più stante altre. Le uso, quasi tutte con inchiostri blu, qualcuna nero e almeno due con inchiostri indelebili il Souboku e il Nero bulletproof Noodler’s. Le altre le ho messe da parte, ogni tanto le uso per intinzione per un paio di pagine poi le lavo e le ripongo senza rimorsi tranne che per una. Una bellissima Aurora 98 che mi piacerebbe tanto usare di più ma dopo un paio di giorni ferma non riparte nemmeno con i ghirigori e devo bagnare il pennino in acqua. Penserete che sono esagerato ma tant’è
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Vengono posate una volta risolto il problema.
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inizio OFF TOPICmaxpop 55 ha scritto: ↑lunedì 16 novembre 2020, 10:27Anch'io uso una decina di penne a rotazione, proprio per controllare che scrivano bene e sempre, ma a differenza tua, poso quelle che scrivono bene e quelle che hanno difetti come non scrivere subito dopo quattro cinque giorni vengono smontate, controllate e sistemate.
Vengono posate una volta risolto il problema.
Capisco, io purtroppo non ho le conoscenze tecniche e l’esperienza per farlo.
Ma in alcuni casi non credo che dipenda da un problema vero è proprio (magari mi sbaglio e sto dicendo una sciocchezza). Tento di spiegarmi meglio: L’Aurora 98 probabilmente avrebbe bisogno di una bella pulizia approfondita del gruppo scrittura (e non escludo che prima o poi mi cimenti) infatti l’ho presa usata e quando scrive ha flusso un po’ troppo magro, ma per esempio la Leonardo Momento Zero quando scrive lo fa molto molto bene e se la usassi con regolarità diciamo almeno ogni 2 giorni non mostrerebbe alcuna incertezza. Secondo me è il cappuccio che, anche se a vite, non scongiura il passaggio d’aria al 100% e quindi ha una autonomia (passatemi il termine) di 2 o 3 giorni ma non lo imputo ad un malfunzionamento della penna o ad un difetto (Ti prego correggimi se sbaglio). Così anche la Pineider che ha una chiusura magnetica fighissima ma forse non totalmente a tenuta. Banalmente la TWSBI Eco trasparente mostra come avvitando il cappuccio, la sezione vada ad impattare con una gommina interna e la tenuta è assicurata. Stessa cosa con la Sailor Procolor e (vincitrici assolute da questo punto di vista) le due Platinum 3776 e Plaisir. Partendo da questo presupposto sono rimasto favorevolmente colpito dalla Lamy 2000 e dalla Caréne che pur avendo il cappuccio a pressione non perdono mai un colpo. Secondo te c’è modo di sistemare le cose con la Momento Zero e la Pineider Avatar?
Grazie
fine OFF TOPIC
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Oltre alle due Montblanc fisse nei loro stilofori (una Hemingway e una 149 Calligraphy), ho sempre almeno una quindicina di penne sparpagliate sulla scrivania, oltre alla “scatola delle penne” e qualche astuccio con relativo contenuto a portata di mano.
Ma il fatto peggiore è che il numero aumenta progressivamente e che, in verità, se potessi le userei tutte insieme!
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Professore, oltre che un eccellente calligrafo, si può proprio dire che Lei sia un possidente !
A parte un paio di piccoli desideri (leggonsi "Aurora"), da un mese ne uso una sola. Scrive che è una meraviglia.
E' di un blu intenso, screziata, imponente quanto basta, ha un morbidissimo pennino Jowo EF, che scrive sottile ma leggero e fluido come pochi.
Una veretta su cui spicca "5000". Grazie Massimo, ed anche Salvatore, siete stati dei maghi.
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Grazie per i complimenti, anche da parte di Salvatore, mi fai arrossire.sussak ha scritto: ↑lunedì 16 novembre 2020, 17:06 Professore, oltre che un eccellente calligrafo, si può proprio dire che Lei sia un possidente !
A parte un paio di piccoli desideri (leggonsi "Aurora"), da un mese ne uso una sola. Scrive che è una meraviglia.
E' di un blu intenso, screziata, imponente quanto basta, ha un morbidissimo pennino Jowo EF, che scrive sottile ma leggero e fluido come pochi.
Una veretta su cui spicca "5000". Grazie Massimo, ed anche Salvatore, siete stati dei maghi.
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Complimenti, per la foto e per quello che si vede. Questa è una Collezione degna di tale nome!fufluns ha scritto: ↑lunedì 16 novembre 2020, 15:49 Oltre alle due Montblanc fisse nei loro stilofori (una Hemingway e una 149 Calligraphy), ho sempre almeno una quindicina di penne sparpagliate sulla scrivania, oltre alla “scatola delle penne” e qualche astuccio con relativo contenuto a portata di mano.
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Mi associo ai complimenti ma... vogliamo includere anche la splendida medio formato che si vede in alto a destra?edis ha scritto: ↑venerdì 20 novembre 2020, 15:06Complimenti, per la foto e per quello che si vede. Questa è una Collezione degna di tale nome!fufluns ha scritto: ↑lunedì 16 novembre 2020, 15:49 Oltre alle due Montblanc fisse nei loro stilofori (una Hemingway e una 149 Calligraphy), ho sempre almeno una quindicina di penne sparpagliate sulla scrivania, oltre alla “scatola delle penne” e qualche astuccio con relativo contenuto a portata di mano.
Proprio come le stilografiche, uno splendido attrezzo di altri tempi ricco di fascino e di storia e che regala emozioni quando lo si usa
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Assolutamente sì, ricercatezza degli oggetti e penombre delle immagini di Fufluns sono proustiani.Iridium ha scritto: ↑venerdì 20 novembre 2020, 20:26
Mi associo ai complimenti ma... vogliamo includere anche la splendida medio formato che si vede in alto a destra?
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Scusa sono curioso in merito alla Mozart, nell’utilizzo quotidiano come ti trovi ? E troppo piccola da risultare scomoda per lunghe sessioni o è usabile? Il tratto è più corposo della misura nominale o è coerente? Grazie
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È una penna molto molto piccola, per me senza cappuccio è inusabile, per la mia ragazza è “giusta” (io guanti in lattice misura 8 1/2 lei 6 1/2, guanti da lavoro lei 8 io 11, come riferimento alla dimensione delle mani)
È una penna che si fa usare volentieri, il pennino M del mio esemplare è l’unico montblanc coerente con la taglia indicata. Per capirci è corposo quanto un EF della pineider la grande bellezza, come un F della pelikan M205. Un buon tratto, avevo paura, avendo delle 146 e 149 che dovrebbero essere F ed EF ma sono M abbondanti, che con un M mi sarei trovato un BB, invece no. Presa usata, ne son contento. Metterò una recensione se riesco.
È una penna che si fa usare volentieri, il pennino M del mio esemplare è l’unico montblanc coerente con la taglia indicata. Per capirci è corposo quanto un EF della pineider la grande bellezza, come un F della pelikan M205. Un buon tratto, avevo paura, avendo delle 146 e 149 che dovrebbero essere F ed EF ma sono M abbondanti, che con un M mi sarei trovato un BB, invece no. Presa usata, ne son contento. Metterò una recensione se riesco.
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Non so se a tutti é noto che la Mozart, anche se alla vista e al tatto sembra identica alle sue sorelle maggiori, non é fatta in resina... Per lasciare lo spazio alla cartuccia, lo spessore della resina sarebbe stato troppo sottile, rischiandone una facile rottura.
La Mozart é perciò una penna in metallo, laccata di nero. Io la trovo una soluzione incredibilmente ben riuscita, che mi ha fatto molto apprezzare l'idea della Mozart.
Quanto all'uso, sono d'accordo con chi mi ha preceduto: per una persona con mani di dimensioni normali, la Mozart é troppo piccola per essere usata senza calzarla. Con il cappuccio calzato, però, é lunga quanto una 146 senza calzare; ovviamente piú sottile, ma ci si puó scrivere agevolmente. Il pennino della mia Mozart é un Medio morbido e docile, molto piacevole per scrivere e per disegnare.
La Mozart é perciò una penna in metallo, laccata di nero. Io la trovo una soluzione incredibilmente ben riuscita, che mi ha fatto molto apprezzare l'idea della Mozart.
Quanto all'uso, sono d'accordo con chi mi ha preceduto: per una persona con mani di dimensioni normali, la Mozart é troppo piccola per essere usata senza calzarla. Con il cappuccio calzato, però, é lunga quanto una 146 senza calzare; ovviamente piú sottile, ma ci si puó scrivere agevolmente. Il pennino della mia Mozart é un Medio morbido e docile, molto piacevole per scrivere e per disegnare.