Se la penna è in ordine, la depressione che crea è notevole, e quando l'allargamento della camera la libera, il richiamo all'interno è decisamente violento ed anche se il passaggio tra le pareti ed il diaframma è angusto, l'inchiostro viene richiamato all'interno.kircher ha scritto: ↑giovedì 18 gennaio 2018, 21:15sì, infatti, penso di essermi sbagliato. il link all'articolo di FPN mostra una penna quasi uguale a quella di zoniale con l'alimentatore uguale a quello che ha trovato lui. Però si vede anche il dentino che hai mostrato tu e che zoniale dovrebbe ricostruire. Nelle penne vac-fill più vecchie, il dente è cruciale per il funzionamento della penna, perché forza l'asta a inclinarsi e a aprire la via verso la depressione. In quelle come le vostre però il dente sembra molto sottile e non sono sicuro che funzionino ancora come quelle precedenti. Se il meccanismo fosse lo stesso, non potrebbero caricare senza quel dente. E zoniale ha una sheaffer vac-fill coll'alimentatore completo del suo dente!PeppePipes ha scritto: ↑giovedì 18 gennaio 2018, 20:29 Non so che dire, se non che ho una Sheaffer identica a quella di Zoniale che ha un alimentatore identico a quello della penna di Zoniale.
Non si può poi escludere che nel corso della produzione Sheaffer abbia apportato piccoli aggiornamenti e modifiche alle sue penne.
Sono convinto che la deviazione del diaframma da parte dell'appendice sul diffusore abbia molta più utilità nel garantire l'afflusso d'inchiostro verso il pennino, poiché in assenza di pressione la tensione superficiale dell'inchiostro ne ostacolerebbe il passaggio nel ridotto spazio tra diaframma e parete.