Anche io studio ingegneria però come avrai letto l'ef non mi fa impazzire, spero di cavarmela con l'f alla fine ora me la cavicchio con un m. Ho iniziato l'università quest'anno, magari i simboli si complicheranno ma ora come ora tutto ok, almeno sotto quel punto di vista ahahha. Per l'inchiostro in realtà anche io in origine pensavo di fare cosi ma mi hanno detto che il converter non è fatto per essere tolto e rimesso, bah io mi fido.mic96 ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 14:28 Ciao, io per l' università ho coprato da circa un mese la lamy safari, mi trovo molto bene e te la consiglio!
Studiando ingegneria l' ho presa con pennino ef visto che ho a che fare con molti apici e pedici nelle formule. Se devi solo scrivere appunti secondo me il pennino f è quello che fà al caso tuo.
Per il caricamento dell' inchiostro io ho comperato il converter, tendo nell' astuccio anche una cartuccia di scorta nel caso restassi senza inchiostro a metà lezione. Nel scegliere l' inchiostro ti consiglio di prenderne uno che sia resistente all' acqua, perchè camminando in un giorno di pioggia un quaderno nello zaino si è bagnato e alcune righe di appunti sono diventate quasi illeggibili, adesso con le lezioni da casa causa covid questo tipo di problema non sussiste, ma quando si tornerà in presenza (spero presto) potrebbe ripresentarsi
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Nuova stilografica per università
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Ah beh se fai ingegneria, un F al massimo! Io sono stato tanti anni fa studente di fisica e so a cosa andrai incontro!
Ora scrivo calcoli tutto il giorno come prof quando correggo gli esercizi ed uso la Lamy ABC con pennino F, la Platinum Preppy con pennino F, la Carioca Stilo, la Kaweco Sport con il pennino EF o altre a seconda di come mi gira. Inchiostro assolutamente cancellabile per avere i calcoli precisi da inviare agli studenti. In genere Lamy Blue, Online Blue, Pelikan Violet.
Comunque ci sono F ostici e EF scorrevoli, ci sono differenze di tratto importanti tra marca e marca e anche tra pennino e pennino.
Ad esempio ho un EF della Kaweco Sport che fila liscio, ma di EF ha poco. Ho un M della Faber Castell School che è più fine.
Comunque i migliori pennini tra quelli economi sono quelli Platinum. Ti prendi per pochi euro una Preppy, una Plaisir o una Prefounte (quella che ti piace di più tanto hanno stesso gruppo di scrittura), scrivi fine, scorrevole, non innaffiano la carte perciò puoi utilizzare anche un blocco dei peggiori, la doti di converter e con una boccetta di inchiostro Pelikan 4001 ci fai un bel pezzo di università. L'inchiostro blu è cancellabile con l'eraser, importante per avere appunti in ordine.
Questo è il mio consiglio. Non è la scelta più figa, ma funziona bene ed è dotato di un rapporto qualità prezzo insuperabile.
Ora scrivo calcoli tutto il giorno come prof quando correggo gli esercizi ed uso la Lamy ABC con pennino F, la Platinum Preppy con pennino F, la Carioca Stilo, la Kaweco Sport con il pennino EF o altre a seconda di come mi gira. Inchiostro assolutamente cancellabile per avere i calcoli precisi da inviare agli studenti. In genere Lamy Blue, Online Blue, Pelikan Violet.
Comunque ci sono F ostici e EF scorrevoli, ci sono differenze di tratto importanti tra marca e marca e anche tra pennino e pennino.
Ad esempio ho un EF della Kaweco Sport che fila liscio, ma di EF ha poco. Ho un M della Faber Castell School che è più fine.
Comunque i migliori pennini tra quelli economi sono quelli Platinum. Ti prendi per pochi euro una Preppy, una Plaisir o una Prefounte (quella che ti piace di più tanto hanno stesso gruppo di scrittura), scrivi fine, scorrevole, non innaffiano la carte perciò puoi utilizzare anche un blocco dei peggiori, la doti di converter e con una boccetta di inchiostro Pelikan 4001 ci fai un bel pezzo di università. L'inchiostro blu è cancellabile con l'eraser, importante per avere appunti in ordine.
Questo è il mio consiglio. Non è la scelta più figa, ma funziona bene ed è dotato di un rapporto qualità prezzo insuperabile.
Ultima modifica di hobbit il venerdì 13 novembre 2020, 15:27, modificato 1 volta in totale.
Francesco
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A parte il Majestic Blue, che penso sia l'inchiostro più idrofobo che esiste (è sufficiente che le previsioni meteo diano pioggia perchè la pagina perda di leggibilità ), la vita è fatta di scelte e ognuno, giustamente, fa le sue.merloplano ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 13:21 scrivo con stilo da decenni anche io, ho i quaderni delle elementari ben leggibili. ma a scuola sul banco non avevo l'acqua. ho di recente perso una pagina di conti (1 oretta di lavoro) perche' ho fatto cadere un po' di acqua sul blocco e il majestic blue e' idrofobo. accade con lo smart working, quindi mi sono adeguato alle mutate condizioni al contorno
Qualsiasi scelta ha vantaggi e svantaggi.
Il peso degli uni e degli altri è relativo, quello che per qualcuno è un piacere per qualcun altro è una seccatura.
Quindi la miglior scelta è necessariamente individuale, fatta soppesando vantaggi e svantaggi in modo tale che i secondi siano superati dai primi.
Per me la resistenza all'acqua di un inchiostro (a meno che non sia il Majestic Blue, che ho provato ed abbandonato perchè sensibile persino all'umidità dei polpastrelli) è un vantaggio che porta più svantaggi che vantaggi. Per lavoro non mi è richiesto di usare inchiostri permanenti (per le firme sui contratti uso la biro). Non mi sono mai trovato nella situazione di perdere una pagina perchè ci era finita sopra dell'acqua o perchè ho girato sotto la pioggia senza ombrello con gli appunti nello zaino, mentre ho apprezzato poter lavare via l'inchiostro quando aveva macchiato vestiti o borse (i disastri pennistici come dicevo sono sempre in agguato). Se dovesse succedere, mi dispiacerebbe di più buttare una camicia nuova che una pagina di note. Per altri vedo essere il contrario e penso che in questo modo abbiamo fornito a chi ha aperto questa discussione gli elementi per decidere cosa sia meglio per lui.
Così come non mi è indispensabile usare inchiostro in calamaio quando sono in giro, per cui il sistema che uso da anni, cartucce di blu cancellabile quando viaggio e inchiostro in calamaio quando sono a casa o in ufficio, per me funziona benissimo. Infatti per i viaggi ho due astucci pronti alla bisogna che contengono penna, biro coordinata, matita, gomma, eradicatore e pacchetto di cartucce di ricambio. In questo momento uno contiene una Faber Castell Ambition e l'altro una Faber Castell e-motion. Potrebbe essere che fra qualche anno decida di cambiare, ma al momento non vedo la necessità di cambiare qualcosa che per me funziona benissimo. Ma, ancora una volta, comprendo benissimo che qualcun altro abbia esigenze e soluzioni diverse che per lui funzionano benissimo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Concordo sul fatto che il conventer non andrebbe tolto e messo, infatti lo toglieri per inserire la cartuccia solo in caso di emergenza e non mi è ancora capitato di doverlo fare. Sto vedendo che a converter carico riesco a scrivere senza problemi per due giorni alle volte sono arrivao a tre con un po' di timore di essere abbandonato da un momento all' altro, ma volevo testarne l' autonomia.Kiwi ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 15:03Anche io studio ingegneria però come avrai letto l'ef non mi fa impazzire, spero di cavarmela con l'f alla fine ora me la cavicchio con un m. Ho iniziato l'università quest'anno, magari i simboli si complicheranno ma ora come ora tutto ok, almeno sotto quel punto di vista ahahha. Per l'inchiostro in realtà anche io in origine pensavo di fare cosi ma mi hanno detto che il converter non è fatto per essere tolto e rimesso, bah io mi fido.mic96 ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 14:28 Ciao, io per l' università ho coprato da circa un mese la lamy safari, mi trovo molto bene e te la consiglio!
Studiando ingegneria l' ho presa con pennino ef visto che ho a che fare con molti apici e pedici nelle formule. Se devi solo scrivere appunti secondo me il pennino f è quello che fà al caso tuo.
Per il caricamento dell' inchiostro io ho comperato il converter, tendo nell' astuccio anche una cartuccia di scorta nel caso restassi senza inchiostro a metà lezione. Nel scegliere l' inchiostro ti consiglio di prenderne uno che sia resistente all' acqua, perchè camminando in un giorno di pioggia un quaderno nello zaino si è bagnato e alcune righe di appunti sono diventate quasi illeggibili, adesso con le lezioni da casa causa covid questo tipo di problema non sussiste, ma quando si tornerà in presenza (spero presto) potrebbe ripresentarsi
Per quanto riguarda il pennino l' f può andare bene, ma mi sento di sconsigliarti di andare oltre
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Se vuoi pulire la Eco in tempi accettabili la devi smontare per forza! Hai voglia a caricare e scaricare l'acqua continuamente! Certamente è una penna da considerare ma la pulizia non è così immediata come per le Lamy, Kaweco e Pelikan. Le Pelikan pur essendo a pistone si puliscono in due secondi, basta svitare il gruppo scrittura e si ha accesso al serbatoio. Inoltre non è possibile cambiare pennino alla Eco a meno di non fare pasticci da grezzi smanettoni.schnier ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 12:59Perché dovresti smontare per pulirla? Metti sempre lo stesso inchiostro e ogni tot carichi con acqua per pulirla. Non trasmettiamo fisime ai niubbi.Lamy ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 11:00 La Eco scrive bene ma è meglio saltare a piedi nudi sui cactus che pulire questa penna. Viene venduta con una chiave inglese in plastica ma smontare la Eco non è una buona idea. Trovo le Lamy, e ancora di più le Kaweco dalla AL Sport in poi, molto più pratiche.
Quanto alla AL sport non parliamo più di penne entry level e per quanto mi piacciano puoi usare solo cartucce corte, neanche un converter standard ci va bene.
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Ciao,
io per appunti veloci (molto veloci) e appunti di interviste (diciamo 10/15 pagine fitte) uso una F-C Grip con punta EF.
Inchiostro Parker QUINK.
Regge benissimo su carta Amazon Basics, le risme economiche.
Con il converter faccio tranquillamente un paio di interviste. Ma sto pensando di "migrare" alle cartucce dello stesso inchiostro, per portarle appresso (anche se, ad esser sinceri, da marzo mi capita raramente di star fuori per più di due giorni).
La Sailor Professor con Diamine Holly rende meglio ancora, ma non va bene per gli appunti, secondo me: si secca se rimane ferma 5 minuti sul foglio, come mi capita se sto studiando.... (forse è solo colpa dell'inchiostro, eh!)
my 2 cents
io per appunti veloci (molto veloci) e appunti di interviste (diciamo 10/15 pagine fitte) uso una F-C Grip con punta EF.
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Con il converter faccio tranquillamente un paio di interviste. Ma sto pensando di "migrare" alle cartucce dello stesso inchiostro, per portarle appresso (anche se, ad esser sinceri, da marzo mi capita raramente di star fuori per più di due giorni).
La Sailor Professor con Diamine Holly rende meglio ancora, ma non va bene per gli appunti, secondo me: si secca se rimane ferma 5 minuti sul foglio, come mi capita se sto studiando.... (forse è solo colpa dell'inchiostro, eh!)
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una cartuccia tiene in genere il doppio del converter con lo stesso standard. ricaricare la cartuccia a casa invece di ricaricare un converter significa farci tutta la settimana a scuola/lavoro. restando su esempio lamy, puoi ricaricare cartucce a casa e portarne dietro una dello stesso colore (deve essere lamy, vogliamo gli appunti ordinati ) per l'emergenza. se capita di rado, hai risolto. se capita spesso, meglio attrezzarsi con cartucce piu' economiche. un fatto e' assodato: a meno di andare di eyedropper o di pistoni vintage, la capacita' di una cartuccia lunga e' comparabile a quella di un pistonemic96 ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 15:39 Concordo sul fatto che il conventer non andrebbe tolto e messo, infatti lo toglieri per inserire la cartuccia solo in caso di emergenza e non mi è ancora capitato di doverlo fare. Sto vedendo che a converter carico riesco a scrivere senza problemi per due giorni alle volte sono arrivao a tre con un po' di timore di essere abbandonato da un momento all' altro, ma volevo testarne l' autonomia.
Per quanto riguarda il pennino l' f può andare bene, ma mi sento di sconsigliarti di andare oltre
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La Eco la devi usare come muletto universitario. Se usi sempre lo stesso inchiostro e non lo fai incrostare grazie all'uso quotidiano, non vedo tutta questa esigenza di pulizie continue. E 2ml e passa ti durano un bel po'.Lamy ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 15:57
Se vuoi pulire la Eco in tempi accettabili la devi smontare per forza! Hai voglia a caricare e scaricare l'acqua continuamente! Certamente è una penna da considerare ma la pulizia non è così immediata come per le Lamy, Kaweco e Pelikan. Le Pelikan pur essendo a pistone si puliscono in due secondi, basta svitare il gruppo scrittura e si ha accesso al serbatoio. Inoltre non è possibile cambiare pennino alla Eco a meno di non fare pasticci da grezzi smanettoni.
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Sono del partito Lamy Safari (se piace). Ne ho avute due. Plastiche resistenti, penne "poco impegnative" da portare all'università, pennini che scrivono benissimo. Per poter scrivere sempre e ovunque avevo comprato il converter che caricavo con il Pelikan 4001 royal blue (si trovava senza problemi). Se tornassi all'università sarebbe la mia penna di prima scelta. Altrimenti le scolastiche sono ottime. La Pilot metropolitan se non ti dà fastidio lo scalino dicono sia buona (altrimenti c'è l'Explorer, in plastica). Se si vende ancora c'è la Pelikan Jazz. Tutta in metallo, cartucce standard, pennino M scolastico.
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Aggiungo che io ho avuto due penne MIA (Missed In Action) sino ad ora (sgrat sgrat).
La mai troppo rimpianta PaperMate (quando ancora la casa realizzava penne stilografiche di livello) con cui ho fatto le superiori e parte dell'università.
Caduta dal banco in un'aula a gradoni e mai più ritrovata nonostante dopo la fine della lezione abbia cercato ovunque.
Una Pelikan Pura che ho dimenticato sul tavolo di una riunione a 1500 km da casa e che non ho recuperato perchè avrei dovuto mandare qualcuno a cercarla e farmela spedire per corriere. Ho preferito ricomprarla.
La mai troppo rimpianta PaperMate (quando ancora la casa realizzava penne stilografiche di livello) con cui ho fatto le superiori e parte dell'università.
Caduta dal banco in un'aula a gradoni e mai più ritrovata nonostante dopo la fine della lezione abbia cercato ovunque.
Una Pelikan Pura che ho dimenticato sul tavolo di una riunione a 1500 km da casa e che non ho recuperato perchè avrei dovuto mandare qualcuno a cercarla e farmela spedire per corriere. Ho preferito ricomprarla.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Ferme restando le opinioni personali (e ognuno con le cose sue ci fa quello che vuole lui), vorrei solo fare un memo ai novellini (no, novellini è brutto; "primoarmigeri", citando Gianni Giaccaglini):Lamy ha scritto: ↑venerdì 13 novembre 2020, 15:57
Se vuoi pulire la Eco in tempi accettabili la devi smontare per forza! Hai voglia a caricare e scaricare l'acqua continuamente! Certamente è una penna da considerare ma la pulizia non è così immediata come per le Lamy, Kaweco e Pelikan. Le Pelikan pur essendo a pistone si puliscono in due secondi, basta svitare il gruppo scrittura e si ha accesso al serbatoio.
non è necessario smontare la penna ad ogni piè sospinto (cambio inchiostro, lavaggio periodico, ispezione da nuovo acquisto);
primo, la penna è un utensile destinato a contenere inchiostro, quindi una pulizia da "sala operatoria" è spesso e volentieri superflua;
secondo, i componenti di una stilografica NON sono progettati/costruiti per operazioni di smontaggio/assemblaggio frequenti (salvo diverse, esplicite istruzioni del costruttore); una rottura può accadere senza preavviso,
e non sarebbe colpa del produttore, ma dell'operatore (l'utente, TU)
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la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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L'unico caso in cui una penna può richiedere un lavaggio approfondito è quando la si deve riporre (pulita) per mesi.
In tutti gli altri casi per la penna a cartucce è consigliata la classica sciacquata sotto il rubinetto ogni qualche mese o quando si cambia inchiostro e per una penna a stantuffo/converter, una doccia del pennino sotto il rubinetto per togliere eventuali residui di carta e sudore dal pennino prima di immergerlo nell'inchiostro per la ricarica, con il rischio di contaminare il calamaio. Se non si cambia inchiostro, una penna a stantuffo non ha bisogno di essere lavata internamente tra una ricarica e l'altra e se si cambia inchiostro, è sufficiente qualche carica e scarica con acqua per eliminare il grosso dei residui.
In tutti gli altri casi per la penna a cartucce è consigliata la classica sciacquata sotto il rubinetto ogni qualche mese o quando si cambia inchiostro e per una penna a stantuffo/converter, una doccia del pennino sotto il rubinetto per togliere eventuali residui di carta e sudore dal pennino prima di immergerlo nell'inchiostro per la ricarica, con il rischio di contaminare il calamaio. Se non si cambia inchiostro, una penna a stantuffo non ha bisogno di essere lavata internamente tra una ricarica e l'altra e se si cambia inchiostro, è sufficiente qualche carica e scarica con acqua per eliminare il grosso dei residui.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Fatto salvo in caso di utilizzo di inchiostri a nanopigmenti o comunque waterproof
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Se non la lasci seccare tra una ricarica e l'altra è una precauzione inutile.stanzarichi ha scritto: ↑lunedì 16 novembre 2020, 11:24Fatto salvo in caso di utilizzo di inchiostri a nanopigmenti o comunque waterproof
Tanto l'inchiostro che ci metti è uguale a quello che c'era.
Infatti la regola con gli inchiostri di quel genere è metterli in una penna e continuare ad usarla.
Altrimenti ogni volta o smonti la penna (e alla lunga la butti, perchè le penne non sono fatte per essere smontate e rimontate continuamente) o fai un lavaggio con uno degli appositi prodotti per pulire le penne.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Vi ringrazio ancora una volta per la vostra disponibilità e le vostre risposte. Ormai la decisione è presa prenderò una lamy safari mango f e la utilizzero con inchiostro Diamine Midnight ricaricando una cartuccia lamy con la siringa. Quando dovrò andare in presenza mi adattero ai blu più chiari che ci sono nelle cartucce compatibili, se conoscete una marca che fa anche cartucce blu scure compatibili con le lamy ve ne sono grato. Inoltre è saltato fuori che anche la mia ragazza è stata contagiata e forse prenderà una lamy safari aquamarine con pennino m e utilizzerà cartucce originali lamy con relativo cancellino. .