Quelli che preferisco per gli stili calligrafici “a penna appuntita”, a parte ovviamente i flessibili veri e propri, sono i pennini con una certa elasticità, che consentono - con un po’ di pressione - di variare la larghezza del tratto sulle linee verticali. Tra i tanti, il mio favorito è il pennino Fine della OMAS Grand Paragon. Nella foto si può osservare la mia Grand Paragon in celluloide Arco, ma ne possiedo di identici anche sulle versioni in resina nera, sia in finiture argento sia dorate.
Quest’ultima non l’ho ancora provata (mi aspetta, irraggiungibile per il momento, in Italia), ma il pennnino del modello in argento è ugualmente morbido e cooperativo.
Sulla pagina di sinistra si vedono le scritte eseguite con il pennino flessibile della Montblanc 149 Calligraphy (sopra) e con l’Extra-fine (piuttosto rigido) di una OMAS Grand Paragon (sotto).
Nell’ultima fotografia si può vedere, però, il risultato di un pennino extra/fine rigido e notare come anche questo si presti per il lavoro calligrafico, seppur con risultati differenti. In questo caso si tratta del pennino straordinario di una Montegrappa Extra 1930 nello stupendo (a mio avviso) modello in celluloide Tartaruga.