Io ho iniziato, nel 1969, con la biro. In Italia non c'era la stessa situazione ovunque, ma a Taranto (la città dove sono nato) le scuole adottarono le biro molto presto: nel 1966 so per certo che da noi già si usavano, forse prima, ma non ho dati.
In ogni caso, in terza elementare ebbi la prima stilografica, caricamento a stantuffo (molto semplice), cappuccio in lamierino leggero e pennino con punta ritorta. Ricordo che rimanevo quarti d'ora a guardare in trasparenza l'inchiostro blu nel serbatoio, che mi sembrava la cosa pìù bella del mondo. Di tanto in tanto mia mamma mi richiamava con un "finisci i compiti, sogni dopo".
Ho sempre avuto una grafia decente, assolutamente ben leggibile. Ho sempre alternato il corsivo con alcune varianti, quando l'ho ritenuto necessario o vantaggioso ai fini della lettura. Ho sempre scritto indifferentemente con inclinazione o diritto, anche lì a seconda di ciò che ritenevo opportuno, mischiando eventualmente le due cose per motivi estetici ed espressivi (esempio, titoli sottolineati in caratteri diritti, corsivo inclinato).
Pur amando moltissime le stilografiche, non disdegno altri tipi di inchiostro, che posso scegliere se la qualità della carta usata me lo suggerisce: personalmente trovo più gradevole una pagina scritta con inchiostro biro piuttosto che una fatta di carta non adatta sulla quale ci si ostina a usare la stilografica, snaturando tratto e resa dell'inchiostro. Per le biro e le gel ho le mie preferenze, ma sono piuttosto elastico: devono semplicemente scrivere bene, e apprezzo penne anche molto economiche.
Non uso i roller tradizionali: se posso permettermi un inchiostro liquido, allora mi serve una stilografica, non un roller.
