"ingrassaggio" filettature con caricamento eyedropper
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- Vacumatic
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"ingrassaggio" filettature con caricamento eyedropper
Ciao a tutti, chiedo a qualche esperto lumi in merito a questo:
da alcuni giorni ho una Franklin Christoph 66p, acquistata da un utente del forum.
Questa penna ha due sole possibilità di caricamento: a cartuccia o con il sistema eyedropper. Infatti. il fusto della penna non è in grado di ospitare un normale converter.
La cartuccia mi mette in lieve difficoltà, poiché uso inchiostri che non prevedono la versione in cartuccia, dunque l'unica è usare una cartuccia vuota e con la siringa riempirla.
La 66p, però, può essere caricata con il sistema eyedropper. In un video pubblicato sul sito della Franklin Christoph, invitano, in tal caso, a ingrassare leggermente le filettature presenti tra sezione e fusto, e quelle presenti sul gruppo scrittura, che si avvitano nella sezione.
Domanda 1: è NECESSARIO fare questa operazione o se ne può fare a meno?
Domanda 2: perché la suggeriscono, a cosa serve?
Domanda 3: dovendolo fare, l'unico grasso che ho in casa è il silicone contenuto in quelle piccole boccette che vengono fornite nelle confezioni di molte TWSBI: può andare bene?
Grazie in anticipo a chi mi risponderà.
Claudio
da alcuni giorni ho una Franklin Christoph 66p, acquistata da un utente del forum.
Questa penna ha due sole possibilità di caricamento: a cartuccia o con il sistema eyedropper. Infatti. il fusto della penna non è in grado di ospitare un normale converter.
La cartuccia mi mette in lieve difficoltà, poiché uso inchiostri che non prevedono la versione in cartuccia, dunque l'unica è usare una cartuccia vuota e con la siringa riempirla.
La 66p, però, può essere caricata con il sistema eyedropper. In un video pubblicato sul sito della Franklin Christoph, invitano, in tal caso, a ingrassare leggermente le filettature presenti tra sezione e fusto, e quelle presenti sul gruppo scrittura, che si avvitano nella sezione.
Domanda 1: è NECESSARIO fare questa operazione o se ne può fare a meno?
Domanda 2: perché la suggeriscono, a cosa serve?
Domanda 3: dovendolo fare, l'unico grasso che ho in casa è il silicone contenuto in quelle piccole boccette che vengono fornite nelle confezioni di molte TWSBI: può andare bene?
Grazie in anticipo a chi mi risponderà.
Claudio
- Mightyspank
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Brevi risposte alle tue giuste domande.
È necessario per evitare il trafilamento dell'inchiostro che può capitare portandosi dietro le eyedropper, onde evitare spiacevoli incidenti.
Va benissimo il grasso siliconico Twsbi, altrimenti nelle ferramenta o nei negozi di nautica, per non dire in rete, si trovano facilmente idonei grassi siliconici.
Ne basta una quantità ridotta che puoi passare sulla filettatura con uno stuzzicadenti, cotton fioc o altro.
Buon divertimento con la tua FC.
Ciao
È necessario per evitare il trafilamento dell'inchiostro che può capitare portandosi dietro le eyedropper, onde evitare spiacevoli incidenti.
Va benissimo il grasso siliconico Twsbi, altrimenti nelle ferramenta o nei negozi di nautica, per non dire in rete, si trovano facilmente idonei grassi siliconici.
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- Vacumatic
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Veloce ed esauriente
. Grazie mille.
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"ingrassaggio" filettature con caricamento eyedropper
Come ti è stato detto, l'ingrassaggio serve ad assicurare la tenuta ed evitare di dover stringere il filetto alla morte, con il rischio di rovinarlo.
Va bene qualsiasi grasso siliconico, quello TSWBI o quello che si trova nei negozi già citati.
La cosa importante è metterne il minimo indispensabile. Il silicone è idrorepellente ed assicura la tenuta del filetto. Ne basta pochissimo, anche perchè se ne metti troppo, alla lunga può fare da plastificante e rovinare la penna. Prendi uno stuzzicadenti e mettine un pochino tra le gole del filetto.
Va bene qualsiasi grasso siliconico, quello TSWBI o quello che si trova nei negozi già citati.
La cosa importante è metterne il minimo indispensabile. Il silicone è idrorepellente ed assicura la tenuta del filetto. Ne basta pochissimo, anche perchè se ne metti troppo, alla lunga può fare da plastificante e rovinare la penna. Prendi uno stuzzicadenti e mettine un pochino tra le gole del filetto.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- MatteoM
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Ho letto in un forum anglofono che l'unico grasso idoneo è quello "puro" all 100%.Mightyspank ha scritto: ↑venerdì 9 ottobre 2020, 9:39 Va benissimo il grasso siliconico Twsbi, altrimenti nelle ferramenta o nei negozi di nautica, per non dire in rete, si trovano facilmente idonei grassi siliconici.
Non so bene cosa voglia dire (ne esistono di non puri?).
Avete un marchio o un prodotto di riferimento, che funzioni bene per la conversione del caricamento a contagocce, o per ingrassare pistoni e filetti delle nostre amate penne?
- Phormula
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Non scivolare nella paranoia.
Il grasso siliconico per assemblaggi plastica-plastica o plastica-metallo va bene.
Più che il tipo conta non esagerare.
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Più che il tipo conta non esagerare.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Io ho acquistato tempo fa il grasso siliconico puro al 100% McNett in un negozio di subacquea. Non sono un esperto di plastiche, però quando sono stato dall'obi molti grassi avevano altri derivati del petrolio, sicché, più per una sicurezza mentale, ho preferito la soluzione più raccomandata.
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Si, ne esistono anche "non puri", spesso addizionati con un qualche acido acetico (l'odore pungente che senti nei tubetti di silicone "per incollaggi", che ovviamente NON devi usare nelle evenienze di cui stiamo discutendo)MatteoM ha scritto: Ho letto in un forum anglofono che l'unico grasso idoneo è quello "puro" al 100%.
Non so bene cosa voglia dire (ne esistono di non puri?).
Avete un marchio o un prodotto di riferimento, che funzioni bene per la conversione del caricamento a contagocce, o per ingrassare pistoni e filetti delle nostre amate penne?
Matteo, Phormula ha pienamente ragione quando ti suggerisce "take it easy";Phormula ha scritto: Non scivolare nella paranoia.
Il grasso siliconico per assemblaggi plastica-plastica o plastica-metallo va bene.
Più che il tipo conta non esagerare.
d'altronde, quando tira in ballo concetti come "assemblaggi plastica-plastica o plastica-metallo" dimostra una formazione in campo chimico/meccanico che noi umani....

Quindi ti darò una ricetta per tranquillizzarti:
Silicone per lavori di orologeria (solo se nella tua città c'è un negozio di forniture per orologeria)
Silicone per guarnizioni di A.R.A. (Autorespiratore ad aria) (cfr. anche sciumbasci); qualsiasi negozio di forniture sportive marittime dovrebbe averlo; è sensibilmente più economico della versione "per orologiai".
una confezione da 5-10 grammi ti basterà per molto tempo.
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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Anche io in ferramenta mi sono imbattuto in quei "barattoloni" o "tuboni" di grasso tipo questo:sciumbasci ha scritto: ↑venerdì 9 ottobre 2020, 13:37 Io ho acquistato tempo fa il grasso siliconico puro al 100% McNett in un negozio di subacquea. Non sono un esperto di plastiche, però quando sono stato dall'obi molti grassi avevano altri derivati del petrolio, sicché, più per una sicurezza mentale, ho preferito la soluzione più raccomandata.
Ma non potendone verificare la composizione, ho evitato di comprarlo. Poi il formato era esagerato...
Purtroppo i negozi di forniture sub non sono molto comuni dalle mie parti, ma lo terrò a mente.
Grazie, buono a sapersi!rolex hunter ha scritto: ↑venerdì 9 ottobre 2020, 13:50 Silicone per lavori di orologeria (solo se nella tua città c'è un negozio di forniture per orologeria)
Silicone per guarnizioni di A.R.A. (Autorespiratore ad aria) (cfr. anche sciumbasci); qualsiasi negozio di forniture sportive marittime dovrebbe averlo; è sensibilmente più economico della versione "per orologiai".
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Se posso permettermi, il grasso al silicone può venire bene in più di un occasione, penne a parte; averne un tubo in casa non è quindi cosa negativa, visto che peraltro non mi risulta che si alteri col tempo.
Il punto, secondo me, è però un altro: perché usare la carica a contagocce anziché le ben più comode cartucce? Certo, la quantità d'inchiostro caricabile è di gran lunga maggiore, ma la medaglia non è detto che sia priva di rovescio: da sempre una grossa capienza porta con sé problemi di gestione del flusso da parte del conduttore una volta che il livello è sceso e comincia ad essere considerevole il volume di aria all'interno della penna, che col calore della mano si dilata e genera una pressione sull'inchiostro. Non parliamo poi se si dovesse portare la penna in aereo...
Non so quanto tu utilizzi la tua stilo, ma mi pare che nella stragrande maggioranza dei casi l'inchiostro contenuto in una cartuccia dia un'autonomia di diversi mesi, ed inoltre spesso si è presi dalla voglia di cambiare inchiostro di gran lunga prima che la carica sia finita...
Il punto, secondo me, è però un altro: perché usare la carica a contagocce anziché le ben più comode cartucce? Certo, la quantità d'inchiostro caricabile è di gran lunga maggiore, ma la medaglia non è detto che sia priva di rovescio: da sempre una grossa capienza porta con sé problemi di gestione del flusso da parte del conduttore una volta che il livello è sceso e comincia ad essere considerevole il volume di aria all'interno della penna, che col calore della mano si dilata e genera una pressione sull'inchiostro. Non parliamo poi se si dovesse portare la penna in aereo...
Non so quanto tu utilizzi la tua stilo, ma mi pare che nella stragrande maggioranza dei casi l'inchiostro contenuto in una cartuccia dia un'autonomia di diversi mesi, ed inoltre spesso si è presi dalla voglia di cambiare inchiostro di gran lunga prima che la carica sia finita...
Ultima modifica di PeppePipes il venerdì 9 ottobre 2020, 16:56, modificato 2 volte in totale.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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Vedo nel tuo avatar lo stemma di Ferrara. Su maps in centro ne vedo almeno due, più uno multisport molto famoso appena fuori Ferrara... Vale la pena fare un salto!
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Bravo! Ottimo occhio!sciumbasci ha scritto: ↑venerdì 9 ottobre 2020, 16:48 Vedo nel tuo avatar lo stemma di Ferrara. Su maps in centro ne vedo almeno due, più uno multisport molto famoso appena fuori Ferrara... Vale la pena fare un salto!

Sono originario di Ferrara... ma non abito più nella città delle biciclette da un po'...
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Infatti non sono ancora del tutto certo che userò il sistema eyedropper. Probabile che continui come ora, cioè con una cartuccia Diamine vuota che riempio con il P.R. Electric DC blue, che non mi risulta sia venduto se non in flacone.PeppePipes ha scritto: ↑venerdì 9 ottobre 2020, 16:44 Se posso permettermi, il grasso al silicone può venire bene in più di un occasione, penne a parte; averne un tubo in casa non è quindi cosa negativa, visto che peraltro non mi risulta che si alteri col tempo.
Il punto, secondo me, è però un altro: perché usare la carica a contagocce anziché le ben più comode cartucce? Certo, la quantità d'inchiostro caricabile è di gran lunga maggiore, ma la medaglia non è detto che sia priva di rovescio: da sempre una grossa capienza porta con sé problemi di gestione del flusso da parte del conduttore una volta che il livello è sceso e comincia ad essere considerevole il volume di aria all'interno della penna, che col calore della mano si dilata e genera una pressione sull'inchiostro. Non parliamo poi se si dovesse portare la penna in aereo...
Non so quanto tu utilizzi la tua stilo, ma mi pare che nella stragrande maggioranza dei casi l'inchiostro contenuto in una cartuccia dia un'autonomia di diversi mesi, ed inoltre spesso si è presi dalla voglia di cambiare inchiostro di gran lunga prima che la carica sia finita...
Però almeno una carica con eydropper la voglio fare, non mi cimento mai in operazioni tecniche, almeno avrò fatto l'esperimento...
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Se è per fare un'esperimento, risparmiati il grasso al silicone e metti un pelo di cera da candela ammorbidita sulla filettatura del puntale: avvitandolo la maggior parte verrà espulsa ma quella che resterà sarà più che sufficiente a sigillare e garantire la tenuta. Inoltre sarà facilissimo eliminarla con uno straccio o carta da cucina.subottini ha scritto: ↑venerdì 9 ottobre 2020, 17:42Infatti non sono ancora del tutto certo che userò il sistema eyedropper. Probabile che continui come ora, cioè con una cartuccia Diamine vuota che riempio con il P.R. Electric DC blue, che non mi risulta sia venduto se non in flacone.PeppePipes ha scritto: ↑venerdì 9 ottobre 2020, 16:44 Se posso permettermi, il grasso al silicone può venire bene in più di un occasione, penne a parte; averne un tubo in casa non è quindi cosa negativa, visto che peraltro non mi risulta che si alteri col tempo.
Il punto, secondo me, è però un altro: perché usare la carica a contagocce anziché le ben più comode cartucce? Certo, la quantità d'inchiostro caricabile è di gran lunga maggiore, ma la medaglia non è detto che sia priva di rovescio: da sempre una grossa capienza porta con sé problemi di gestione del flusso da parte del conduttore una volta che il livello è sceso e comincia ad essere considerevole il volume di aria all'interno della penna, che col calore della mano si dilata e genera una pressione sull'inchiostro. Non parliamo poi se si dovesse portare la penna in aereo...
Non so quanto tu utilizzi la tua stilo, ma mi pare che nella stragrande maggioranza dei casi l'inchiostro contenuto in una cartuccia dia un'autonomia di diversi mesi, ed inoltre spesso si è presi dalla voglia di cambiare inchiostro di gran lunga prima che la carica sia finita...
Però almeno una carica con eydropper la voglio fare, non mi cimento mai in operazioni tecniche, almeno avrò fatto l'esperimento...
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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Questa della cera non l'avevo mai sentita , interessante.