jebstuart ha scritto: ↑domenica 4 ottobre 2020, 7:19
Gargaros ha scritto: ↑giovedì 1 ottobre 2020, 16:31
I libri devono essere vissuti.
(Maurizio Costanzo)
Beh, l’ha detto Maurizio Costanzo, mica Umberto Eco...
Inoltre, ci sono tanti modi di vivere le cose... per me il libro è oggetto sacro.
Prendo appunti e note (e così hai voglia inchiostro che se ne va), ma mai scrivo o coloro un libro. Però rispetto le altre forme di "viverli", basta che non siano i miei.
Non ti è imposto di completare l'opera ma non sei libero di sottrartene.
(Rabbi Tarfón)
A lavoro: firme!
A casa: le uso per abbattere le foreste
(Scherzo sfrutto tutti gli angolini possibili, e utilizzo il retro di fogli usati!)
Mi piace molto scrivere frasi qua e la dalle canzoni che ascolto... o ascolta mia figlia...
donangelito ha scritto: ↑domenica 4 ottobre 2020, 18:14
... basta che non siano i miei.
Sono ovviamente d’accordo. Neanche io sottolineo mai i miei.
Guardo però serenamente gli altri farlo, senza pretendere di “convertirli”.
Detto senza polemica, Costanzo imperversò negli anni ‘90 spiegando ogni sera agli Italiani cosa fosse politically correct.
Non sapevo però che avesse sentito il bisogno di dire la sua anche su questo
jebstuart ha scritto: ↑lunedì 5 ottobre 2020, 8:32
donangelito ha scritto: ↑domenica 4 ottobre 2020, 18:14
... basta che non siano i miei.
Sono ovviamente d’accordo. Neanche io sottolineo mai i miei.
Guardo però serenamente gli altri farlo, senza pretendere di “convertirli”.
Detto senza polemica, Costanzo imperversò negli anni ‘90 spiegando ogni sera agli Italiani cosa fosse politically correct.
Non sapevo però che avesse sentito il bisogno di dire la sua anche su questo
Concordo... al massimo mostro il mio metodo, ma lascio seguire agli altri il proprio.
Ehehehe sembra che Costanzo non sia riuscito a trattenersi... ed è per questo che concordo sul fatto che non sia Eco
Non ti è imposto di completare l'opera ma non sei libero di sottrartene.
(Rabbi Tarfón)
jebstuart ha scritto: ↑lunedì 5 ottobre 2020, 8:32
donangelito ha scritto: ↑domenica 4 ottobre 2020, 18:14
... basta che non siano i miei.
Sono ovviamente d’accordo. Neanche io sottolineo mai i miei.
Guardo però serenamente gli altri farlo, senza pretendere di “convertirli”.
Detto senza polemica, Costanzo imperversò negli anni ‘90 spiegando ogni sera agli Italiani cosa fosse politically correct.
Non sapevo però che avesse sentito il bisogno di dire la sua anche su questo
Io la stilografica la uso per lavorare (una aurora ipsilon deluxe, una lamy safari e una kaweco sport). Questo grazie anche @jebstuart che a suo tempo mi diede preziosi consigli!
jebstuart ha scritto: ↑lunedì 5 ottobre 2020, 8:32
Sono ovviamente d’accordo. Neanche io sottolineo mai i miei.
Guardo però serenamente gli altri farlo, senza pretendere di “convertirli”.
Detto senza polemica, Costanzo imperversò negli anni ‘90 spiegando ogni sera agli Italiani cosa fosse politically correct.
Non sapevo però che avesse sentito il bisogno di dire la sua anche su questo
Io la stilografica la uso per lavorare (una aurora ipsilon deluxe, una lamy safari e una kaweco sport). Questo grazie anche @jebstuart che a suo tempo mi diede preziosi consigli!
Facendo lo sceneggiatore il mio lavoro consiste prevalentemente nello scrivere, quindi la penna stilografica non la uso praticamente MAI, perché lavoro al computer. E' triste, ma la scrittura al computer è decisamente più semplice, soprattutto quando devi rimaneggiare i testi.
Tuttavia, per fissare al volo le idee, mi circondo di quaderni e blocchi di vario genere, e in quel caso entrano in gioco le penne. A dire il vero entra in gioco qualsiasi strumento sia in grado di lasciare un segno più o meno indelebile e si trovi a portata di mano, ma negli ultimi mesi sto riscoprendo il piacere di utilizzare le stilografiche, quindi cerco di averne sempre una a portata di mano.
Inoltre, quando penso ed elaboro storie, ho l'abitudine di fare schizzi più o meno elaborati e, anche in quel caso, la stilografica può rivelarsi utile.
Inutile dire che, in tutto questo, lo smartworking non aiuta...
Cantastorie65 ha scritto: ↑giovedì 8 ottobre 2020, 10:28
Facendo lo sceneggiatore il mio lavoro consiste prevalentemente nello scrivere, quindi la penna stilografica non la uso praticamente MAI, perché lavoro al computer. E' triste, ma la scrittura al computer è decisamente più semplice, soprattutto quando devi rimaneggiare i testi.
Tuttavia, per fissare al volo le idee, mi circondo di quaderni e blocchi di vario genere, e in quel caso entrano in gioco le penne. A dire il vero entra in gioco qualsiasi strumento sia in grado di lasciare un segno più o meno indelebile e si trovi a portata di mano, ma negli ultimi mesi sto riscoprendo il piacere di utilizzare le stilografiche, quindi cerco di averne sempre una a portata di mano.
Inoltre, quando penso ed elaboro storie, ho l'abitudine di fare schizzi più o meno elaborati e, anche in quel caso, la stilografica può rivelarsi utile.
Inutile dire che, in tutto questo, lo smartworking non aiuta...
Utilizzo anch'io il laptop per gran parte della giornata, sia per scrivere sia per programmare eppure non riesco a far meno di prendere appunti a penna, che mi sembra comunque il miglior modo per fissare nella mente ciò che si scrive.
Di lavoro "scrivo storie", come dice mia moglie: mi occupo di consulenza e ricerca, e passo 10h al giorno davanti al notebook.
Ma ho con me sempre almeno 2 blocchi per gli appunti: uno per "schizzare" le idee, diagrammi, schemi, flussi mentre parlo (con clienti, studenti, colleghi o... da solo); l'altro per ToDo list, commenti, appunti, riflessioni, note a me stesso, doodle vari.
A casa un diario (per anni l'ho tenuto su Evernote, ma dopo l'ictus sono passato al carteceo).
On top, l'agenda (una cheap QuoVadis 29, in formato A4+).. piena di commenti, task, etc etc.
Le penne le uso in continuazione, sono sempre aperte appoggiate sul blocco.
Ah... la Kaweco Sport è nella tasca della giacca, con un Rhodia A6 e qualche index card di cui ho fatto incetta a Londra.
Uso colori diversi per cercare di dare una semantica: il nero come base, arancio per mettere in evidenza qualcosa, il rosso durante le review, il cobalto per i commenti personali.
Prima scrivevo malissimo, e mi scusavo dicendo che i pensieri erano più veloci della mano.
Oggi scrivo male ( e direi che sono migliorato parecchio), ma almeno mi oriento negli appunti anche qualche settimana dopo averli scritti (per anni ho contato sulla mia memoria, per il recall più che il riconoscimento).
Io anche come mcanta scrivo malissimo... praticamente delle rune indecifrabili e invidio profondamente che è in gradi di fare quegli svolazzi incredibili e leggeri..
Seppure tenga diverse stilo inchiostrate di fronte a me sulla scrivania (ora una Aurora Magellano, una Twisbi Eco, una Stilus Eridania, una Momento zero) purtroppo le uso solo occasionalmente per mettere giù qualche appunto
Ho però iniziato ad usare le stilo con inchiostro water proof per creare i disegni per l'acquerello. Per questo ho anche comprato una economica Sailor con pennino fude (piegato all'insù a circa 45°). Curioso strumento che può variare lo spessore del tratto da fine a passaggio di pennellessa. Curioso strumento
Tribbo ha scritto: ↑giovedì 8 ottobre 2020, 14:03
Ho però iniziato ad usare le stilo con inchiostro water proof per creare i disegni per l'acquerello. Per questo ho anche comprato una economica Sailor con pennino fude (piegato all'insù a circa 45°). Curioso strumento che può variare lo spessore del tratto da fine a passaggio di pennellessa. Curioso strumento
valhalla ha scritto: ↑giovedì 8 ottobre 2020, 15:42
Cantastorie65 ha scritto: ↑giovedì 8 ottobre 2020, 10:28
Inutile dire che, in tutto questo, lo smartworking non aiuta...
non aiuta? a casa non è più semplice avere sottomano tutte le proprie penne senza preoccupazioni?
Non aiuta perché prima il brainstorming era in presenza, tutti intorno a un tavolo, col proprio blocco, a scribacchiare. Adesso la riunione è in videoconferenza e quindi al posto del quadernone hai direttamente la tastiera del computer.