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Visconti Alchemy
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Re: Visconti Alchemy
Sono d'accordo , metterci la faccia e confrontarsi non è da tutti ed è anche molto fuori moda
, come la politica insegna.
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Re: Visconti Alchemy
Mi piace molto lo stile ricercato dell'arte Visconti, se non fosse per il loro prezzo, a me non accessibile,
ne avrei una discreta collezione. Alcune sono originalissime, come quella in discussione 'Alchemy', penne che vanno oltre il solo scrivere.
Possiedo 3 penne Visconti.
1) 'Ragtime 2°'
2) ' Van Gogh 2° serie' la mia preferita
3) 'Rembrandt calligrafico'.
Ho approfittato di uno sconto negozio per l'acquisto delle prime 2 e che uscisse solo il calligrafico per la 3.
Ammetto che secondo me, i pennini Visconti hanno bisogno di un buon periodo di rodaggio, li sento ruvidi, ma dopo scrivono bene.
Complimenti alle nostre aziende ITALIANE.
ne avrei una discreta collezione. Alcune sono originalissime, come quella in discussione 'Alchemy', penne che vanno oltre il solo scrivere.
Possiedo 3 penne Visconti.
1) 'Ragtime 2°'
2) ' Van Gogh 2° serie' la mia preferita
3) 'Rembrandt calligrafico'.
Ho approfittato di uno sconto negozio per l'acquisto delle prime 2 e che uscisse solo il calligrafico per la 3.
Ammetto che secondo me, i pennini Visconti hanno bisogno di un buon periodo di rodaggio, li sento ruvidi, ma dopo scrivono bene.
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Ultima modifica di kristy64 il mercoledì 24 ottobre 2012, 18:31, modificato 1 volta in totale.
Kristy64
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Re: Breve recensione Visconti Opera Typhoon
Ma scusate, allora perche venderle come penne? Fate un quadro, o uno scettro, se il designer e abituato a questa forma. Infatti a me sembrano scettri con un pennino attacato.dante ha scritto:L'errore più comune che tutti guardano una EL come una penna per scrivere mentre invece è una penna per esprimere un concetto.
Comunque capisco che fruttano molti soldi. E anche i miei complimenti a Dante per il confrontamento diretto.
Re: Breve recensione Visconti Opera Typhoon
Sono abituato a dire che utilizzo le penne come un regista la telecamera o il pittore la tela.sampei ha scritto:Ma scusate, allora perche venderle come penne? Fate un quadro, o uno scettro, se il designer e abituato a questa forma. Infatti a me sembrano scettri con un pennino attacato.dante ha scritto:L'errore più comune che tutti guardano una EL come una penna per scrivere mentre invece è una penna per esprimere un concetto.
Comunque capisco che fruttano molti soldi. E anche i miei complimenti a Dante per il confrontamento diretto.
La penna è la nostra tela dove dipingere il quadro.
Faccio il pennaio so no farei il pittore...
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Re: Visconti Alchemy
Se posso, esprimo anche io il mio parere.
Distinguerei le edizioni limitate in due categorie:
1 - quelle tipo questa Visconti, che sono limitate nel senso che sono opera di un artista e che richiedono una notevole perizia anche manuale per realizzarle. Come opere d'arte, possono piacere, lasciare indifferenti o essere aborrite, ma hanno una loro valenza artistica personale. Non mi scandalizza che possano costare un botto, in quanto renumerano le numerose ore di progettazione e realizzazione manuale del manufatto, oltre che i materiali preziosi utilizzati
2 - quelle tipo Montblanc e Co., che sono "autolimitate" nel senso che il costruttore decide quante farne, ma anzichè 100 ne potrebbe fare benissimo 1.000.000 in quanto non differiscono poi troppo dalle edizioni correnti. Sono penne seriali che non richiedono quasi niente di più rispetto alle penne normali - seppur di alta gamma.
Ecco, sono quest ultime quelle che mi infastidiscono. Chi ha vissuto come me l'avvento delle prime edizioni limitate Montblanc, ricorderà come tutti i produttori si siano buttati a corpo morto su queste penne, causandone una vera inflazione.
Chi ha investito dei gran soldi, a parte qualche rara eccezione, oggi si ritrova con penne che se va bene valgono la metà di quanto pagato....
Distinguerei le edizioni limitate in due categorie:
1 - quelle tipo questa Visconti, che sono limitate nel senso che sono opera di un artista e che richiedono una notevole perizia anche manuale per realizzarle. Come opere d'arte, possono piacere, lasciare indifferenti o essere aborrite, ma hanno una loro valenza artistica personale. Non mi scandalizza che possano costare un botto, in quanto renumerano le numerose ore di progettazione e realizzazione manuale del manufatto, oltre che i materiali preziosi utilizzati
2 - quelle tipo Montblanc e Co., che sono "autolimitate" nel senso che il costruttore decide quante farne, ma anzichè 100 ne potrebbe fare benissimo 1.000.000 in quanto non differiscono poi troppo dalle edizioni correnti. Sono penne seriali che non richiedono quasi niente di più rispetto alle penne normali - seppur di alta gamma.
Ecco, sono quest ultime quelle che mi infastidiscono. Chi ha vissuto come me l'avvento delle prime edizioni limitate Montblanc, ricorderà come tutti i produttori si siano buttati a corpo morto su queste penne, causandone una vera inflazione.
Chi ha investito dei gran soldi, a parte qualche rara eccezione, oggi si ritrova con penne che se va bene valgono la metà di quanto pagato....
Roberto
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L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. (O. WIlde)
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Re: Visconti Alchemy
Chi ha investito dei gran soldi, a parte qualche rara eccezione, oggi si ritrova con penne che se va bene valgono la metà di quanto pagato....
Vero ma sono penne non investimenti.
Io li chiamo giochi da adulti, li usiamo per gratuificazione non per bisogno o investimento.
Io sono appassionato di moto , ne ho tre ma il loro valore appena comprata è sceso del 20 %.
Chissà fra 50 anni quelle penne potrebbero essere di valore o semplicemente testimoni di un'epoca
Vero ma sono penne non investimenti.
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Re: Visconti Alchemy
Mi trovi completamente d'accordo; che questa alchemy possa piacere o meno nessuno lo discute (a me ad esempio non fa impazzire, magari anche perche' di alchimia non so assolutamente nulla) ma che non nasca da un'ispirazione che poi e' stata trasferita sull'opera finale sarebbe errato non ammetterlo. In genere amo tutte quelle penne (anche le non limitate) che partono da un'idea e la trasferiscono concretamente nella realizzazione, insomma che abbiano un senso. Faccio un esempio per spiegarmi meglio: trovo molto piu' intrigante la recente serie Van Gogh e il suo tentativo di trasferire i colori di particolari tele (tentativo per altro ben riuscito) piuttosto che una penna dedicata ad un artista che non contenga nessuna caratteristica di quell'artista; ad esempio la recente Aurora Dante la trovo bellissima ma...cosa ci sia di Dante ancora non l'ho proprio capito e questo aspetto, questa dedica senza nessun approfondimento, secondo me, la "rovina". Altra penna che mi piace e' la Delta Amerigo Vespucci, che "monta" (a quanto dice Delta) elementi di legno della nave, ecc ecc...roberto v ha scritto:Se posso, esprimo anche io il mio parere.
Distinguerei le edizioni limitate in due categorie:
1 - quelle tipo questa Visconti, che sono limitate nel senso che sono opera di un artista e che richiedono una notevole perizia anche manuale per realizzarle. Come opere d'arte, possono piacere, lasciare indifferenti o essere aborrite, ma hanno una loro valenza artistica personale. Non mi scandalizza che possano costare un botto, in quanto renumerano le numerose ore di progettazione e realizzazione manuale del manufatto, oltre che i materiali preziosi utilizzati
2 - quelle tipo Montblanc e Co., che sono "autolimitate" nel senso che il costruttore decide quante farne, ma anzichè 100 ne potrebbe fare benissimo 1.000.000 in quanto non differiscono poi troppo dalle edizioni correnti. Sono penne seriali che non richiedono quasi niente di più rispetto alle penne normali - seppur di alta gamma.
Ecco, sono quest ultime quelle che mi infastidiscono. Chi ha vissuto come me l'avvento delle prime edizioni limitate Montblanc, ricorderà come tutti i produttori si siano buttati a corpo morto su queste penne, causandone una vera inflazione.
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Re: Visconti Alchemy
Il discorso di Dante non fa una piega. Anche a me certe penne troppo "artistiche" non piaciono ma è un discorso di gusto prettamente soggettivo. Nel caso delle Visconti, poi, dove è evidente ci sia una ricerca stilistica studiata e non casuale, giudizi negativi sull'estetica sono totalmente opinabili
.
Per quanto mi riguarda è lo stesso discorso di quando io guardo un Picasso ma non ci vedo la bellezza che invece riscontro in un Raffaello, Giotto, Caravaggio, Rembrandt. Ciò non toglie che non mi sognerei mai e poi mai di dire che un Picasso è "brutto" o simili giudizi.
In poche parole non stiamo più parlando di strumenti di scrittura ma di oggetti che comunicano qualcosa: questa è arte!
Ovviamente e come al solito questo è soltanto il mio modesto parere.
Saluti
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Per quanto mi riguarda è lo stesso discorso di quando io guardo un Picasso ma non ci vedo la bellezza che invece riscontro in un Raffaello, Giotto, Caravaggio, Rembrandt. Ciò non toglie che non mi sognerei mai e poi mai di dire che un Picasso è "brutto" o simili giudizi.
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Raffaele
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Re: Visconti Alchemy
Anche il fatto che io trovi la alchemy brutta e orribilmente pacchiana è il mio parere, Dante ovviamente la pensa in maniera totalmente diversa da me, come le persone che l'han comprata.RaffaeleD ha scritto:Il discorso di Dante non fa una piega. Anche a me certe penne troppo "artistiche" non piaciono ma è un discorso di gusto prettamente soggettivo. Nel caso delle Visconti, poi, dove è evidente ci sia una ricerca stilistica studiata e non casuale, giudizi negativi sull'estetica sono totalmente opinabili.
Per quanto mi riguarda è lo stesso discorso di quando io guardo un Picasso ma non ci vedo la bellezza che invece riscontro in un Raffaello, Giotto, Caravaggio, Rembrandt. Ciò non toglie che non mi sognerei mai e poi mai di dire che un Picasso è "brutto" o simili giudizi.
In poche parole non stiamo più parlando di strumenti di scrittura ma di oggetti che comunicano qualcosa: questa è arte!
Ovviamente e come al solito questo è soltanto il mio modesto parere.
Ed ovviamente il mio parere dipende dai miei gusti personali. Per me la forma segue la funzione, la funzione di una penne è scrivere e con quella lo troverei come minino scomodo. Inoltre trovo troppe decorazioni eccessive e questa è praticamente tutta una decorazione. Per di più da fisico (anche se non praticante) l'alchimia mi fa venire solo riminiscenze di conoscenza costruita per superstizione ed ipotesi mai sottoposte a verifica, è totalmente lontana dai miei interessi e pertanto anche dal punta di vista espressivo l'oggetto non ha nessuna attrattiva.
Ma come mi permetto di dire che trovo brutti vari quadri di Picasso, mi permetto di dire a maggior ragione che trovo brutta questa penna. Il fatto che Picasso abbia fatto capolavori e rivoluzionato la pittura e Visconti delle bellissime penne e interessantissime innovazioni tecnologiche non significa che io debba trovare sempre tutto bello e buono.
Non ho mai condiviso l'assunto che l'arte non sia giudicabile, per quanto mi riguarda è tranquillamente giudicabile in forma soggettiva ed in questo caso, posto che si tratti di arte, io giudico, soggettivamente, quella penna estremamente brutta. Dico posto che si tratti di arte perché il confine fra cosa è arte e cosa no è fin troppo vago. Ci sono un sacco di autoproclamati artisti, ma quanti lo sono davvero? Chi lo stabilisce? E con quale criterio?
Non vedo criteri oggettivi al proposito, per cui come non ritengo che si debba considerare il mio giudizio conclusivo sul tema di cosa sia arte e cosa no, altrettanto ritengo valga per quello dato da chiunque si proclami essere un artista.
Comunque è probabile che fra cent'anni il mio giudizio totalmente negativo sulla Alchemy resterà solo come indice dai miei gusti retrogradi e dalla distanza dalla materia su cui ci si voleva esprimere, e che la penna sarà considerata un capolavoro dell'arte del nostro tempo. Ma oggi sostengo il mio diritto di giudicarla per quel che mi appare: brutta e pacchiana.
Simone
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Re: Visconti Alchemy
Piccardi, solo una notazione di carattere culturale/storica: l'alchimia non è stata solo l'antro degli stregoni e pentoloni magici (vedi Harry Potter e Maga Magò), ma anche e soprattutto un terreno di sperimentazione che hanno gettato le basi della scienza moderna. Tanto è vero che si parla di "proto scienza" e di "proto scienziati" tra i quali Paracelso, il già citato Kircher, Cagliostro, Pico della Mirandola, Bacone, Newton, solo per citarne alcuni. Agli scienziati moderni e alla Scienza moderna, a volte sembrano mancare le basi elementari della filosofia e della storia della Scienza, per cui anche la Scienza dovrebbe essere capace di conoscere se stessa.
Re: Visconti Alchemy
Vi siete resi conto che una brutta penna vi ha fatto parlare di arte e della sua critica, di scienza ed esoterismo, di nascita della chimica moderna ,gli alchimisti hanno inventato la povere da sparo, l'acido solforico e l'acua ragia che loro chiamavano REGIA, di grandi scienziati, aggiungete pure Leonardo.
Per essere una semplice penna .....mi sembra che ha generato un topic interessante e niente banale.
Da Simone invece vorrei sapere se a lui piace l'arte in senso lato e se si quale ?
Per essere una semplice penna .....mi sembra che ha generato un topic interessante e niente banale.
Da Simone invece vorrei sapere se a lui piace l'arte in senso lato e se si quale ?
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Re: Visconti Alchemy
Non vorrei andare fortemente OT, ma definire protoscienziato Newton sarebbe come definire protojazzista Charlie Parker, protocompositore Bach...Rampa ha scritto:Piccardi, solo una notazione di carattere culturale/storica: l'alchimia non è stata solo l'antro degli stregoni e pentoloni magici (vedi Harry Potter e Maga Magò), ma anche e soprattutto un terreno di sperimentazione che hanno gettato le basi della scienza moderna. Tanto è vero che si parla di "proto scienza" e di "proto scienziati" tra i quali Paracelso, il già citato Kircher, Cagliostro, Pico della Mirandola, Bacone, Newton, solo per citarne alcuni.
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Re: Visconti Alchemy
Mi piacciono molto pittura ed architettura. Sommamente Magritte ed Escher nel primo campo, Frank Lloyd Wright ed Alvar Aalto nel secondo.dante ha scritto:Da Simone invece vorrei sapere se a lui piace l'arte in senso lato e se si quale ?
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Re: Visconti Alchemy
Verissimo, l'alchimia ha gettato le basi della scienza, non ne metto in discussione il valore storico. E' oggi che l'alchimia mi dice assai poco. Specie se la si tira fuori come la risposta ai limiti della scienza.Rampa ha scritto:Piccardi, solo una notazione di carattere culturale/storica: l'alchimia non è stata solo l'antro degli stregoni e pentoloni magici (vedi Harry Potter e Maga Magò), ma anche e soprattutto un terreno di sperimentazione che hanno gettato le basi della scienza moderna. Tanto è vero che si parla di "proto scienza" e di "proto scienziati" tra i quali Paracelso, il già citato Kircher, Cagliostro, Pico della Mirandola, Bacone, Newton, solo per citarne alcuni.
Beh, la scarsa competenza in materie che non sono le proprie credo distingua chiunque. Se fai il fisico in genere non fai né il filosofo né lo storico, ci sta che ti manchino le basi.Rampa ha scritto:Agli scienziati moderni e alla Scienza moderna, a volte sembrano mancare le basi elementari della filosofia e della storia della Scienza, per cui anche la Scienza dovrebbe essere capace di conoscere se stessa.
Per cui detto così quello sulla Scienza che dovrebbe conoscere se stessa mi pare un discorso assai vago. Tanto più che se ricordo bene la Scienza, con la maiuscola, era un concetto ampiamente criticato proprio da chi ne filosofeggia. Ma le mie letture di Khun e Feyrabend sono del secolo scorso, potrei ricordare male.
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Re: Visconti Alchemy
Senza contare che ogni volta che qualcuno prova a dire cosa è Scienza e cosa non lo è, salta puntualmente fuori un caso particolare di "buona Scienza" che non rispecchia il criterio di demarcazione proposto!piccardi ha scritto: Per cui detto così quello sulla Scienza che dovrebbe conoscere se stessa mi pare un discorso assai vago. Tanto più che se ricordo bene la Scienza, con la maiuscola, era un concetto ampiamente criticato proprio da chi ne filosofeggia.
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