Manifattura nel mondo delle penne
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In Visconti ho visto io la signora / le signore che scrivevano righe di prova e riponevano le penne nei vassoi.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Nel mondo degli appassionati di orologeria, il calibro di "manifattura" è una vera ossessione. Il primo vero spartiacque tra l'Orologio con la O maiuscola e gli altri segnatempo. Pur apprezzando marchi come Leonardo, per il design delle loro penne, non posso paragonarli ad Aurora, Montblanc etc etc, in cui il savoir faire, si spinge davvero in tutti i dettagli del prodotto.
Questo non significa che non compro stilografiche con pennini commerciali, solo che preferisco quelle tutte "fatte in casa per voi".
Questo non significa che non compro stilografiche con pennini commerciali, solo che preferisco quelle tutte "fatte in casa per voi".
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Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Mi ricordo di aver letto, credo su FPN, che Waterman faccia tutto da sé. La discussione in particolare riguardava un artigiano che si serviva di una ditta francese specializzata in alimentatori e che ora non poteva più ordinare da loro perché questa è diventata una controllata di Newell-Rubbermaid, la quale non ha interesse a fornire a terzi. Immagino valga lo stesso per tutte le aziende del conglomerato NR.
Goldfink mi risulta faccia tutto ex novo ad eccezione dei pennini, di solito vintage.
Desiderata fa tutto, incluso l'alimentatore, meno che il pennino.
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Questo è anche il mio atteggiamento di massima.
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L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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+2ASTROLUX ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 14:13 Nel mondo degli appassionati di orologeria, il calibro di "manifattura" è una vera ossessione. Il primo vero spartiacque tra l'Orologio con la O maiuscola e gli altri segnatempo. Pur apprezzando marchi come Leonardo, per il design delle loro penne, non posso paragonarli ad Aurora, Montblanc etc etc, in cui il savoir faire, si spinge davvero in tutti i dettagli del prodotto.
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- piccardi
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Farsi le cose in casa da se è meglio se e solo se il risultato è migliore.
Frequento poco le moderne, ma ho comunque un caso (statisticamente non significativo) per cui non lo era per nulla.
L'EF della M400 regalo di laurea era una emerita ciofeca, ed ha sempre scritto male nelle tre settimane scarse che l'ho usato, ed anche l'F con cui lo dovetti sostituire non era certo un gran che. Gli EF Bock sulle penne del forum erano nettamente migliori e di parecchio. Non sto a parlare dell'EF (oro) della Lamy accent (anche questo dichiarato esser prodotto in casa). Mi interessa primariamente che un pennino sia scorrevole e preciso, dove lo fanno senz'altro meno.
Alcune aziende, che magari sono innovative su altri aspetti (sistemi di caricamento, materiali, design) spesso non hanno i fondi per potersi permettere di sviluppare anche una linea di produzione di pennini. Inoltre per quanto ne so Bock ha parecchi livelli di qualità, fa produzione specifiche su indicazione dei clienti e produce anche per nomi molto famosi che producono anche in casa da solo (dato che chi produce in casa i pennini, sovente non produce in casa tutti i suoi pennini). E questo non solo ora ma pure negli anni passati, a giudicare dai punzoni che c'erano nello scantinato in cui andai a vedere i macchinari della Globus.
Simone
Frequento poco le moderne, ma ho comunque un caso (statisticamente non significativo) per cui non lo era per nulla.
L'EF della M400 regalo di laurea era una emerita ciofeca, ed ha sempre scritto male nelle tre settimane scarse che l'ho usato, ed anche l'F con cui lo dovetti sostituire non era certo un gran che. Gli EF Bock sulle penne del forum erano nettamente migliori e di parecchio. Non sto a parlare dell'EF (oro) della Lamy accent (anche questo dichiarato esser prodotto in casa). Mi interessa primariamente che un pennino sia scorrevole e preciso, dove lo fanno senz'altro meno.
Alcune aziende, che magari sono innovative su altri aspetti (sistemi di caricamento, materiali, design) spesso non hanno i fondi per potersi permettere di sviluppare anche una linea di produzione di pennini. Inoltre per quanto ne so Bock ha parecchi livelli di qualità, fa produzione specifiche su indicazione dei clienti e produce anche per nomi molto famosi che producono anche in casa da solo (dato che chi produce in casa i pennini, sovente non produce in casa tutti i suoi pennini). E questo non solo ora ma pure negli anni passati, a giudicare dai punzoni che c'erano nello scantinato in cui andai a vedere i macchinari della Globus.
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Come immaginavo e dicevo sopra, i produttori di componenti producono su specifiche del cliente.piccardi ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 16:43 Farsi le cose in casa da se è meglio se e solo se il risultato è migliore.
Inoltre per quanto ne so Bock ha parecchi livelli di qualità, fa produzione specifiche su indicazione dei clienti e produce anche per nomi molto famosi che producono anche in casa da solo (dato che chi produce in casa i pennini, sovente non produce in casa tutti i suoi pennini). E questo non solo ora ma pure negli anni passati, a giudicare dai punzoni che c'erano nello scantinato in cui andai a vedere i macchinari della Globus.
Simone
Dire semplicemente Bock significa poco, dipende da cosa ha chiesto il cliente e da quali materiali usano per il prezzo stabilito.
In campo motociclistico, che conosco meglio di quello delle penne, alcune componenti come ammortizzatori e borse laterali sono prodotte da terzi per le varie case automobilistiche. Però un ammortizzatore Ohlins comprato after market sarà sempre migliore di uno montato di serie su una moto. Stesso discorso per i freni Brembo.
Cesare Augusto
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Mah, più che il savoir faire è avere la linea di produzione già disponibile.ASTROLUX ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 14:13 Nel mondo degli appassionati di orologeria, il calibro di "manifattura" è una vera ossessione. Il primo vero spartiacque tra l'Orologio con la O maiuscola e gli altri segnatempo. Pur apprezzando marchi come Leonardo, per il design delle loro penne, non posso paragonarli ad Aurora, Montblanc etc etc, in cui il savoir faire, si spinge davvero in tutti i dettagli del prodotto.
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Che la qualità dei loro pennini sia migliore di quella dei migliori Bock vorrei poterlo verificare.
E per stare in tema di savoir faire, a me risulta che corpo e cappuccio delle 146 e 149 escano a ritmo serrato da una bella macchina di stampo a iniezione. E' più o meno savoir faire di chi ha una produzione semiartigianale fatta tornendo materiali?
Una penna non è solo un pennino, anzi, quello che in assoluto conta più di tutto è l'alimentatore. Se un pennino gratta si corregge, correggere un alimentatore è parecchio più complicato (e tenderei a fidarmi poco delle soluzioni miracolistiche a base di "ho allargato i canali con un trincetto", che possono aumentare il flusso, come i gocciolamenti...)
Simone
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Per contro, pare ci siano parecchie penne con pennini Bock che scrivono una schifezza....piccardi ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 17:09Mah, più che il savoir faire è avere la linea di produzione già disponibile.ASTROLUX ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 14:13 Nel mondo degli appassionati di orologeria, il calibro di "manifattura" è una vera ossessione. Il primo vero spartiacque tra l'Orologio con la O maiuscola e gli altri segnatempo. Pur apprezzando marchi come Leonardo, per il design delle loro penne, non posso paragonarli ad Aurora, Montblanc etc etc, in cui il savoir faire, si spinge davvero in tutti i dettagli del prodotto.
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Che la qualità dei loro pennini sia migliore di quella dei migliori Bock vorrei poterlo verificare.
E per stare in tema di savoir faire, a me risulta che corpo e cappuccio delle 146 e 149 escano a ritmo serrato da una bella macchina di stampo a iniezione. E' più o meno savoir faire di chi ha una produzione semiartigianale fatta tornendo materiali?
Una penna non è solo un pennino, anzi, quello che in assoluto conta più di tutto è l'alimentatore. Se un pennino gratta si corregge, correggere un alimentatore è parecchio più complicato (e tenderei a fidarmi poco delle soluzioni miracolistiche a base di "ho allargato i canali con un trincetto", che possono aumentare il flusso, come i gocciolamenti...)
Simone
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Appunto si giudica la penna, non il fornitore di un pezzo, per quanto importante possa essere, o quale che sia la sua produzione (interna o esterna).
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Ma un'azienda che produce il fusto con tornitura dal pieno punta ad un pubblico acquirenti per cui è rilevante che la penna non esca da una macchina con stampo ad iniezione. A mio parere, però, chi è attento ciò, guarda anche che anche pennino ed alimentatore arrivino da una lavorazione semiartigianale. Cioè, mi domando quale sia la strategia di un'azienda che sceglie di lavorare il fusto dal pieno, e poi compra da terze parti il pennino.piccardi ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 17:09Mah, più che il savoir faire è avere la linea di produzione già disponibile.ASTROLUX ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 14:13 Nel mondo degli appassionati di orologeria, il calibro di "manifattura" è una vera ossessione. Il primo vero spartiacque tra l'Orologio con la O maiuscola e gli altri segnatempo. Pur apprezzando marchi come Leonardo, per il design delle loro penne, non posso paragonarli ad Aurora, Montblanc etc etc, in cui il savoir faire, si spinge davvero in tutti i dettagli del prodotto.
Questo non significa che non compro stilografiche con pennini commerciali, solo che preferisco quelle tutte "fatte in casa per voi".![]()
Che la qualità dei loro pennini sia migliore di quella dei migliori Bock vorrei poterlo verificare.
E per stare in tema di savoir faire, a me risulta che corpo e cappuccio delle 146 e 149 escano a ritmo serrato da una bella macchina di stampo a iniezione. E' più o meno savoir faire di chi ha una produzione semiartigianale fatta tornendo materiali?
Una penna non è solo un pennino, anzi, quello che in assoluto conta più di tutto è l'alimentatore. Se un pennino gratta si corregge, correggere un alimentatore è parecchio più complicato (e tenderei a fidarmi poco delle soluzioni miracolistiche a base di "ho allargato i canali con un trincetto", che possono aumentare il flusso, come i gocciolamenti...)
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Occorrerebbe una analisi attenta dei costi di produzione ...
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Ne verrebbero fuori delle belle...
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Non necessariamente. E considera che i bilanci sono depositati presso la Camera di Commercio. Si tratta semplicemente di scelte commerciali che sono totalmente lecite. Se per un pennino/alimentatore pago 100 ad acquistarlo da terzi e 101 a farlo io (pensate all’economia in scala: una cosa è realizzare 1000 pennini altra e acquistarne da una ditta che ne produce 100.000), devo fare una scelta. E poi chi ci dice che il pennino proprietario non sia realizzato da terzi “fasonisti” come le borse o le scarpe delle marche di pregio ?
Penso che generalizzare sia un errore. Alla fine quello che conta è il risultato estetico/funzionale parametrato al prezzo di acquisto.
Penso che generalizzare sia un errore. Alla fine quello che conta è il risultato estetico/funzionale parametrato al prezzo di acquisto.
Ultima modifica di Polemarco il domenica 14 giugno 2020, 20:31, modificato 1 volta in totale.
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A mio parere la differenza vera la fa il conduttore. Omas (RIP) docet.Polemarco ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 20:22 Non necessariamente. E considera che i bilanci sono depositati presso la Camera di Commercio. Si tratta semplicemente di scelte commerciali che sono totalmente lecite. Se per un pennino/alimentatore pago 100 ad acquistarlo da terzi e 101 a farlo io (pensate all’economia in scala: una cosa è realizzare 1000 pennini altra e acquistarne da una ditta che ne produce 100.000), devo fare una scelta. E poi chi ci dice che il pennino proprietario non sia realizzato da terzi “fasonisti” come le borse o le scarpe delle marche di pregio ?