
Ciao
Marco
calunnie
Indigo was totally just added to the rainbow so it would have 7 colors and make that “ROY G. BIV” acronym work, just like you always suspected. It should really be ROY GBP, with maybe a C or T thrown in there between G and B depending on how the spectrum was converted to RGB.
Non in pittura (con una sola eccezione, normalmente non considerata); dove per "indaco" si intende un preciso colore, che si rifà direttamente e strettamente all'estratto (indigotina naturale - Color-index NB1.75780) ottenuto dalla macerazione/lavorazione delle foglie di indigofera tinctoria. In campo pittorico vengono chiamati a ragione "indaco" anche pigmenti organici sintetici come il PB66.73000 (la versione sintetica dell'indaco naturale, più pura e più stabile alla luce).
Beh si, ci sta. Nell'ambito artistico si è sempre piuttosto precisi con le nomenclature, e si evitano quelle che magari, in altri ambiti, andrebbero benone (esempio, rosa shocking per un restauratore significa niente), mentre in contesti che richiedono meno precisione vedo che spesso si usa il nome che suona meglio (tra gli inchiostri stilografici ci sono moltissimi esempi in proposito). Ma in questo caso la parola stessa "indaco" si riferisce alla sostanza colorante in sé (indigotina), con un timbro e un tono ben precisi, e quindi è fortemente descrittiva sotto quell'aspetto. Nell'ambito nostro, con quel nome ho trovato piuttosto plausibile il Diamine (forse ancora chiaro, ma il timbro è giusto), e una variante di Parker Sonnet (che possedetti per tanti anni) che si chiamava proprio "lacca indaco", e le cui parti più scure erano esattamente di quel colore.
Si, è vero. Diciamo che le foto sul web non vanno prese troppo sul serio, in nessun caso: io ho visto foto di paesaggi dai colori improbabili ed esagerati, sono molte le variabili che possono stravolgere un'immagine.
La mania di esaltare i colori nelle foto sul web a volte raggiunge livelli assurdi.