Basta un solo millimetro (spesso meno) di diametro a creare il problema.
Se uno di voi ha una Aurora Magellano, o una Marco Polo, provi a inserire una cartuccia (magari vuota) Parker: riuscirà a fatica a chiudere il corpo, che al momento di essere svitato porterà via anche la caruccia, che tende a incastrarsi dentro, perché la sua circonferenza è di un nulla superiore a quella delle cartucce Aurora. Le cartucce Lamy, invece, impediranno del tutto di riavvitare il corpo.
Tornando alle cartucce standard, non sono tutte uguali, ci sono minime differenze, anche negli innesti delle penne, che di fatto rendono ben poco standard il tutto.
Si tratta di differenze minime, non sempre visibili a occhio (ma con uno strumento di precisione, si) o di accorgimenti del produttore: ad esempio, la Lamy Aion ha l'interno del corpo sagomato in modo da bloccare adeguatamente in sede una cartuccia o un converter proprietari; quella sagomatura, una vera e propria cartuccia "in negativo", rende impossibile l'uso di altre marche, perché il corpo penna non può essere riavvitato. Quindi, pur con l'innesto teoricamente compatibile, se vuoi usare - per dire - il nero Aurora, non potrai farlo con una cartuccia Aurora, ma solo aspirando l'inchiostro in un converter proprietario.
Tornando alle Waterman: il diametro di una cartuccia corta standard ha un diametro maggiore, alla sommità, di circa 7,25mm, mentre le cartucce Waterman, nello stesso punto, misurano 6,50mm: una differenza di 3/4 di millimetro, sufficienti a impedire la chiusura se il produttore della penna ha disegnato l'interno del corpo (quello che si avvita) con tolleranze strettissime rispetto alle proprie cartucce. Non è detto che succeda in tutte le penne, ma può succedere.
Un esempio con cui mi scontro perennemente: nella mia Visconti Van Gogh Mini, che ha ovviamente attacco standard, posso usare cartucce Visconti, Kaweco e MontBlanc, ma non posso usare alcune cartucce Schneider; le Pelikan 4001 a volte entrano, altre volte no (se entrano restano incastrate), ma possono entrare se si smeriglia la circonferenza della sommità della cartuccia, in modo da diminuirne il calibro.
La mia conclusione: la compatibilità non è totale e oltretutto, nel caso delle cartucce, risente di piccole tolleranze di produzione che, in caso di spazi molto, molto ristretti, possono creare il problema.
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