schnier ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 11:49
Cioè?
Ottorino ha scritto: ↑venerdì 15 maggio 2020, 11:30
Trovo il concetto un po' oscuro. Puoi ampliare-dettagliare ?
La stilografica, usando inchiostro liquido, permette di fare cose molto belle ma incentrate sulla valorizzazione delle sue caratteristiche, cioè la nettezza del tratto; ha inoltre bisogno di carte adeguate a essa. E' una peculiarità che permette, ad esempio, il fumetto e la grafica in genere; tuttavia, se si vuole ottenere un effetto di sfumatura o pseudo tale, bisogna ricorrere al tratteggio più o meno fitto, affidandosi alla capacità dell'occhio umano di fare il lavoro di fusione durante l'osservazione.
La biro, invece, è sensibile alla pressione e può essere usata su qualsiasi carta (esempio, quotidiano, un supporto molto amato da alcuni artisti); con la stessa penna è possibile ottenere tratti molto intensi o appena visibili se si sfiora il foglio. Una carta appena strutturata (e ovviamente il necessario "manico") permette di "dipingere", letteralmente.
Esistono molti artisti che usano la biro in quel modo, e sono in aumento; al punto che le maggiori case stanno studiando inchiostri fotostabili, perché la resistenza alla luce è imprescindibile in un colore per uso artistico. Così come successo quando le matite colorate sono diventate reale strumento artistico (con lo standard D6901), la società ASTM sta elaborando, quindi, uno standard dedicato all'inchiostro biro. Non si sa ancora se la cosa vedrà la luce, ma il solo fatto di aver creato interesse spiega la situazione.
Dato che un'immagine val più di mille parole, metto un disegno di un artista che usa moltissimo la biro (certo, non solo quella), Nicolas V. Sanchez (per chi vuole, sul web c'è parecchio, anche di molti altri artisti);inizialmente le normali Bic a 4 colori (con un verde, un rosso, un blu e un nero si possono fare più cose di quanto si pensi, perché c'è la questione della pressione, come le matite), poi con una tavolozza più ampia.
Aprendo l'immagine si nota subito un tratteggio molto leggero e articolato sul volto (ottenuto con i famosi 4 colori, scegliendo con cura la tonalità della carta che funziona da quinto colore), ben diverso - ad esempio - da quello sui capelli, che in quel modo è possibile solo con matite o biro. Chi ha un occhio allenato e una certa conoscenza dei procedimenti di disegno/pittura classici, noterà anche l'incredibile gestione dei bordi cosiddetti "pesati" (specialmente zona mento e collo), anche questa possibile solo con la biro o le matite.
Ovviamente, anche se meno, si usa anche la stilografica, ma per ottenere determinate caratteristiche, semplicemente, non è lo strumento giusto.