Non voglio poi andare nel discorso altri produttori, perché 1) non la finiamo più; 2) diventa il classico argomento "quale stilo?" trito e ritrito; 3) una bella Sapporo di importazione? O una Heritage 912?
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E qui sono guai con le penne in celluloidePhormula ha scritto: Ho avuto invece parecchi problemi in automobile, soprattutto quando ho lasciato la borsa dei documenti nel baule e la macchina parcheggiata sotto il sole.
sic transit gloria mundi...Phormula ha scritto:Posso immaginare, la celluloide è delicatissima, oltre che estremamente infiammabile. Ricordo quando gli occhiali erano in celluloide, mia mamma lavorava in una fabbrica di occhiali e gli incendi erano all'ordine del giorno, praticamente ogni postazione di lavoro aveva un estintore a portata di mano. Da piccolo per accendere il camino usavo le stanghette di scarto degli occhiali, ne accendevo una con un fiammifero e la infilavo nel mucchietto di legna da ardere.
Sic revertit gloria mundi...Rampa ha scritto:sic transit gloria mundi...Phormula ha scritto:Posso immaginare, la celluloide è delicatissima, oltre che estremamente infiammabile. Ricordo quando gli occhiali erano in celluloide, mia mamma lavorava in una fabbrica di occhiali e gli incendi erano all'ordine del giorno, praticamente ogni postazione di lavoro aveva un estintore a portata di mano. Da piccolo per accendere il camino usavo le stanghette di scarto degli occhiali, ne accendevo una con un fiammifero e la infilavo nel mucchietto di legna da ardere.
Il design è soggettivo, a me ad esempio quella clip col rilievo a foglia che sporge sulla punta non piace per nulla.Rampa ha scritto: Tanto per ristabilire un pò di equilibrio vi aggiungerei anche la Bon Voyage della Stipula, che a praticità, design e qualità costruttiva fa le scarpe sia a Pelikan che a Twsbi.
Col tempo anche il PMMA (l'acrilico) se non trattato ingiallisce di brutto, anzi a quanto ne so (non molto, non essendo un esperto di materiali plastici mi limito a riportare quanto letto al loro riguardo) lo fa pure in maniera più consistente rispetto al policarbonato. Se non trattati lo fanno entrambi i materiali. Trattamento che deve essere fatto anche per la resistenza ai graffi delle superfici, che è molto bassa in entrambi i materiali, anche se qui è migliore il PMMA.Rampa ha scritto:Piccardi, sulla questione delle plastiche mi pare che si sia già discusso da qualche altra parte: la maggioranza delle materie plastiche con cui sono realizzate le penne, escludendo i derivati della cellulosa, è in resina acrilica. Il policarbonato è ottimo per la resistenza agli urti (veniva usato per le parti di veicoli e per i caschi motoclistici), non ha la stessa "nobiltà" del metacrilato perchè è più morbido (si graffia molto facilmente), e con il tempo ingiallisce che è una bellezza. Moltissime penne di rango sono realizzate in acrilico, non mi è mai capitato finora di vederne una realizzata in policarbonato. Se non mi sono sbagliato, un motivo ci sarà.
Ho almeno 3 penne di inizio 1900 a contagocce, e mi è bastato provarlo una volta per realizzare quanto sia scomodo. Prima devi caricare il contagocce e poi devi trasferire l'inchiostro nella penna. A questo punto ti tocca ripetere l'operazione varie volte perché la penna contiene molto più inchiostro di quanto il contagocce tira su, con il rischio di sgocciolamenti vari sul bordo o nel tragitto. Poi quando la penna è colna devi appoggiare il contagocce con la punta sporca richiudere subito la penna prima di versarti l'inchiostro addosso. Certo la procedura la fai meno spesso, con il tempo perso in quella volta un'altra penna la carichi 20 volte.Rampa ha scritto:In quanto al caricamento con il contagocce basta provare, è di una facilità esemplare e per di più una penna del genere contenendo una quantità di inchiostro di gran lunga maggiore a quelle a stantuffo (per non parlare di quelle a cartuccia/converter), non la si carica molto spesso nemmeno scrivendo moltissimo. Ovviamente è un sistema di caricamento che deve piacere, io me ne sono innamorato subito ed è uno dei miei preferiti, lo trovo geniale perchè oltre a contenere più inchiostro, non avendo parti in movimento non si verificheranno le note problematiche dell'uso dello stantuffo, quali perdite, inceppamenti, logorio delle parti in movimento e chi più ne ha più ne metta. Peraltro la Bon Voyage della Stipula è stata realizzata con eccellenti materiali in modo altrettanto eccellente, la tenuta è garantita, tuttalpiù in futuro ci sarà da cambiare un O-ring (facilmente reperibile in qualsiasi ferramenta). Quanto sopra per me che vado sempre alla ricerca di una penna pratica, affidabile e anche bella da vedere, è il massimo, come ho già detto in precedenza trovo quasi incredibile che a fronte di un design italiano di provata fede e qualità, si preferisca una brutta penna taiwanese. Ciò detto credo che se tu proverai una Stipula ed io una Twsbi, non credo che lo faremmo con la necessaria obiettività