Neapolis Pen Show - Mostra Scambio di Napoli
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Hanno ancora senso gli acquisti on line?

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Il problema è che il buon senso non è normato, quindi.....

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Messaggio da valhalla »

ASTROLUX ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 17:12 Sarebbe cosa buona poter usufruire di consegne nei giorni festivi (anche meno trafficati), questo non è assolutamente contro alcun diritto dei lavoratori.
Il lavoro nei festivi ha delle conseguenze sociali: impedisce alle famiglie di trascorrere assieme le giornate di riposo, favorendo isolamento e alienazione. Per non parlare delle conseguenze pratiche su chi ha figli e deve trovare un posto dove piazzarli ogni volta in cui ha un turno nei giorni in cui sono a casa da scuola.

Ci sono casi in cui è indispensabile (le mucche van munte tutti i giorni, le centrali elettriche devono continuare a girare…), casi in cui è molto importante (spegnere determinati macchinari per il weekend sarebbe possibile, ma ha costi non indifferenti), ma ci sono anche casi in cui il vantaggio è una minima comodità in più, e onestamente non credo che ne valga la pena; secondo me la maggior parte delle consegne (e aperture domenicali dei negozi) rientrano interamente in quest'ultima categoria.

Se l'obiettivo è poter ricevere le consegne nei giorni in cui si è a casa, piuttosto credo che il rappoto vantaggi/svantaggi sia a favore del potenziare i servizi di consegna presso punto di ritiro, sia dentro a negozi di quartiere che con cassette automatiche, a seconda delle situazioni.
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Messaggio da ASTROLUX »

valhalla ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 21:04
ASTROLUX ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 17:12 Sarebbe cosa buona poter usufruire di consegne nei giorni festivi (anche meno trafficati), questo non è assolutamente contro alcun diritto dei lavoratori.
Il lavoro nei festivi ha delle conseguenze sociali: impedisce alle famiglie di trascorrere assieme le giornate di riposo, favorendo isolamento e alienazione. Per non parlare delle conseguenze pratiche su chi ha figli e deve trovare un posto dove piazzarli ogni volta in cui ha un turno nei giorni in cui sono a casa da scuola.
Certo che non è comodo,te lo posso confermare per esperienza, ma con la fame di lavoro che c'è oggi si farebbe la fila per poter accedere a questi posti. Sinceramente tra la scelta della socialità familiare e i problemi che la mancanza di lavoro impone ad una famiglia, non avrei dubbi.
La sospensione delle consegne nei giorni festivi è dettata solo da un fattore di risparmio economico dei vettori, non dalla filantropia degli stessi.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da valhalla »

sussak ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 19:05 Ai tempi della contestazione c'era uno slogan "più salario, meno orario". Credo che quei tempi siano passati, almeno per il prossimo futuro.
Mah, la capacità degli esseri umani di mantenere concentrazione (e produttività) è limitata, ci sono studi che hanno osservato in molti tipi di lavoro un picco di produttività attorno alle 6 ore quotidiane, seguito da un netto calo della produttività media (e oltre un certo punto lavorare un'ora in più vuol dire diminuire la produttività totale della giornata, causando lavoro in più a se stessi — o ad altri — per compensare gli errori fatti quando si era troppo stanchi per concentrarsi veramente).

Con una distribuzione delle ricchezze prodotte più simile a quella del passato recente (negli ultimi anni il divario tra ricchi e poveri è aumentato in tutto l'occidente), sarebbe tranquillamente possibile far lavorare tutti qualche ora in meno allo stesso stipendio, o anche qualcosa di più per gli stipendi più bassi, con vantaggi sociali e senza perdite per l'economia.
sussak ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 19:05 Le lamentele oggi sono quelle della generazione del benessere e del miracolo economico. Chi nel 1950 ha mangiato le radici amare e le castagne secche se lo ricorda e non fiata. Dobbiamo ancora vedere quel che succederà, ed augurarsi di non dover rimpiangere amaramente il 2019.
generazione del benessere? stiamo parlando della generazione che ha finito gli studi e si è ritrovata senza la prospettiva un lavoro di durata maggiore di 6 mesi, che ha potuto permettersi il lusso di formare una famiglia solo se finanziata dai genitori?

Per carità, nel frattempo la produzione alimentare è diventata molto più economica ed è difficile che manchi da mangiare (adesso il lusso è potersi permettere di mangiare sano), ma non è l'unica cosa che serve alle persone per vivere.
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valhalla ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 21:19 generazione del benessere? stiamo parlando della generazione che ha finito gli studi e si è ritrovata senza la prospettiva un lavoro di durata maggiore di 6 mesi, che ha potuto permettersi il lusso di formare una famiglia solo se finanziata dai genitori?

Per carità, nel frattempo la produzione alimentare è diventata molto più economica ed è difficile che manchi da mangiare (adesso il lusso è potersi permettere di mangiare sano), ma non è l'unica cosa che serve alle persone per vivere.
Certo non hanno i soldi per mettere su famiglia ma tutte le sere partecipano ad un happy hour, vanno in vacanza alle Maldive, usano l’iPhone ultimo modello, la macchina tedesca per uscire la sera ed i vestiti firmati.
Se invece di finire gli studi inseguendo un posto dietro una scrivania si fossero rimboccati le maniche e fossero andati a lavorare sporcandosi le mani come i genitori forse avrebbero i soldi necessari.
La verità sta nel mezzo, come al solito, oggi molti giovani si sono abituati troppo bene e non vogliono rinunciare alle comodità ed ai privilegi ai quali sono abituati. Un tempo si metteva su famiglia anche senza soldi tanto a casa non venivi abituato ad avere tutto come oggi e in più eri controllato e non eri libero di far quel che volevi, quindi scappavi appena possibile.

Oggi non gli conviene vivono a casa hanno tutto e nessuno che li controlla.

Certo pensare di mettere su famiglia mantenendo il tenore di vita e le abitudini di quando si sta a casa diventa difficile in questo periodo che sotto certi punti di vista non è facile.

Però nostri nonni ma direi, almeno per quelli della mia età, i nostri genitori hanno comunque vissuto periodi peggiori!
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Messaggio da sussak »

generazione del benessere? stiamo parlando della generazione che ha finito gli studi e si è ritrovata senza la prospettiva un lavoro di durata maggiore di 6 mesi, che ha potuto permettersi il lusso di formare una famiglia solo se finanziata dai genitori?

Il lavoro non è solo quello dei colletti bianchi, in ufficio, otto ore al giorno.
Chi ha imparato la lezione è diventato impresa di se stesso: il mio idraulico vuol 40 euro/h., se lo chiami ti fa aspettare tre giorni, ha il pickup e la casa in montagna; il mio panettiere sei dipendenti, la casa in Sardegna e la barca. Un falegname non lo trovi manco a morire. Certo è che bisogna sporcarsi le mani. Settanta anni fa, od anche meno, a far questi lavori si faceva la fame.
Quanto ai finanziamenti dei genitori, credo dipenda anche un pochino dall'indole. Ho due figlie: ho pagato loro l'istruzione fino all'Abitur alla scuola germanica (quando mi hanno chiesto il perchè ho risposto: perchè imparassero la lingua del nemico). A 19 anni sono andate a lavorare subito, una si è laureata a spese sue, hanno risparmiato, si sono sposate ed hanno comprato casa con il mutuo, ed a me non hanno chiesto mai nulla, per loro era una questione di principio.
Certo, so di altri che ai figli han dovuto comprare l'auto, poi la casa, poi magari integrargli lo stipendio. Ma non mi pare che sia un diritto.
Questo ai tempi belli, per il futuro non so cosa succederà, a tutti, me compreso.
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Oh che bello!

Un'altra simpatica discussione completamente deragliata rispetto all'argomento di partenza.
Dunque dove siamo arrivati: giovani fancazzisti, aperture domenicali irrispettose dei sani principi e cibi non più genuini?
Benone! Preparo una delle mie repliche pungenti e torno.
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zoniale ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 21:53 Oh che bello!

Un'altra simpatica discussione completamente deragliata rispetto all'argomento di partenza.
Dunque dove siamo arrivati: giovani fancazzisti, aperture domenicali irrispettose dei sani principi e cibi non più genuini?
Benone! Preparo una delle mie repliche pungenti e torno.
Riporto il treno sui binari...saresti favorevole alle consegne, dei beni comprati online, nei giorni festivi? :mrgreen:
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Mi sembra un controsenso la consegna nei giorni festivi.
Non lo fa neppure Esselunga.
Umberto

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sussak ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 22:01 Mi sembra un controsenso la consegna nei giorni festivi.
Non lo fa neppure Esselunga.
Esselunga ...non fa testo, come supermercato non è neanche a diffusione nazionale. :lol:
Amazon si è organizzata con gli armadietti di consegna piazzati in giro, mentre le elefantiache poste italiane, che si ostinano a consegnare una raccomandata in 5 giorni, non consegna pacchi nei giorni festivi, di conseguenza i corrieri privati si accodano.
Se invece ci potesse essere il giorno concordato già alla spedizione (compresi i festivi), sarebbe un bel passo in avanti.
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come supermercato non è neanche a diffusione nazionale
Meglio così; mica è sponsorizzata dal Partito.
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ASTROLUX ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 21:59 ...saresti favorevole alle consegne, dei beni comprati online, nei giorni festivi?
Certamente.
Sarebbe un ottimo servizio.
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ASTROLUX ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 20:41
schnier ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 19:55

Il problema è chi stabilisce il buon senso.

Non sono ad esempio mai stato d'accordo ai centri commerciali aperti la domenica.
L'accordo tra le parti assieme ad una legislazione equa, dovrebbero stabilire il buonsenso.
Sui centri commerciali, la situazione è controversa, c'è chi ne auspica la chiusura e chi ne ha bisogno proprio la domenica, perchè non ha possibilità di andarci in altri giorni.
Inoltre, imporre la chiusura domenicale potrebbe comportare il licenziamento di molti addetti, adesso indispensabili per garantire le turnazioni.
Il vero problema è che l'automazione industriale ha tradito la sua missione, doveva far lavorare meno ore, non meno lavoratori.
Avere meno lavoratori permette la formazione di un esercito industriale di riserva con conseguente dumping salariale, è tutto perfettamente studiato. Nel caso contrario sarebbero fattibili altri discorsi come il lavorare anche la domenica. Allo stato attuale si è liberalizzato troppo e i dipendenti dei centri commerciali sono anni che protestano.

***

Quanto alla consegna nei festivi nel caso di beni necessari come la scrittura ma non urgenti non ne vedo l'utilità.
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Automedonte ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 21:35 Snip
Ed ecco il primo "oh che tempi signora Contessa" del thread. Il ggiovane con lo smartphone che non vuole fare nulla e non sa scrivere, mentre generazioni over50 occupano i posti pubblici dello stato italiano e delle istituzioni senza saper usare neanche il pc o scrivere due scartoffie. Quelli sì che si sono rimboccati le maniche. Che bello ragionare con i luoghi comuni... Che poi detto su un forum di penne di lusso è abbastanza il colmo.
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schnier ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 22:34

Quanto alla consegna nei festivi nel caso di beni necessari come la scrittura ma non urgenti non ne vedo l'utilità.
Forse parlo in maniera egoistica, avendo sacrificato negli anni tanti festivi in fabbrica, ma il discorso di "utilità" è estremamente soggettivo, estendendo il discorso si potrebbe allora dire che la domenica:
I bar non sono indispensabili, per cui l'aperitivo te lo fai a casa e il caffè lo prepari con la moka.
I ristoranti nemmeno, si mangia la lasagna preparata dalla gentile signora (anche da asporto :mrgreen: ).
I musei e i siti archeologici restano chiusi, se proprio vuoi, ci vai di sabato.
Rimangono chiusi anche parchi pubblici, cinema, teatri, luna park, stabilimenti balneari e stazioni sciistiche...
Sono tutti servizi e beni non di prima necessità, che però costringono tutti questi lavoratori a sottostare al giogo plutocratico.

Organizzqamo quindi delle belle domeniche con la tombola, il monopoli e (per i più anziani) il gioco dell'oca.
Siamo davvero disposti a rinunciare a tutto il superfluo che siamo abituati a consumare?
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Lao Tsu
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