piccardi ha scritto: ↑mercoledì 29 aprile 2020, 21:17
Hiver77 ha scritto: ↑mercoledì 29 aprile 2020, 12:45
Oggi siamo al punto che "basta che legga qualcosa"
Sul resto ti do ragione ma su questo invoco la quinta libertà del lettore.
E quindi si, trovo comunque positivo che si legga.
Simone
PS anche perché francamente il Siddharta è un "pappié" (veterologismo che prendo da mia nonna) noiosissimo (e risultatomi del tutto insulso), mentre 10 piccoli indiani resta semplicemente un capolavoro geniale.
Anch'io sono per la piena libertà del lettore, difendo anche il diritto (osteggiato da alcuni miei conoscenti diretti) di prendere un libro, leggerne qualche pagina o qualche capitolo e rimetterlo nella libreria senza ripensamenti (l'ho fatto in diverse occasioni, anche con il famigerato Ulisse di Joyce, e sempre senza rammarico).
Credo sarebbe bello che chi è "disposto" a prendere in mano un libro e leggerselo, non si fermi solo ad un tipo di testo (o addirittura ad un solo libro). Non so, è come ordinare sempre la cotoletta alla milanese in qualunque posto ti trovi e rinunciare ad "assaggiare" qualcosa d'altro, che poi magari non ti piace, ma come fai a saperlo se non provi?
Credo che questi ragazzi abbiano due grossi problemi:
1) ormai ci sono pochi "suggeritori" di libri, come il genitore che ha tolto di mano a Cesare quattordicenne l'Ulisse per dargli Salgari. Pochi forse leggono anche tra i genitori e quindi non c'è la "passione" per il libro... mi sono fatta questa idea.
2) gli smarphone: mia nipote, ora sedicenne, era una lettrice accanita (di libri per ragazzi, come giusto che sia) fino ai 13 anni, poi le hanno regalato il tanto desiderato smarphone. Adesso fa fatica a prendere in mano un libro... non ne ha il tempo.
Mi ci metto anch'io, ante smarphone leggevo molto di più, me ne sono resa conto durante questa quarantena.
Al momento ho risolto contingentando l'uso dell' "apparecchio" per riprendere i libri in certi momenti della giornata, ma mi ha fatto riflettere sul futuro, quando le mie piccole bimbe (di 8 e 6 anni) avranno il loro "apparecchio" (sarà ancora uno smartphone?) e da accanite lettrici, quali ora sono, rischieranno di perdere il gusto della lettura, perchè il tempo che resterà libero dallo studio sarà dedicato all' "aggeggio" di turno.
PS io il Siddartha l'ho letto 3 volte tra i 16 e i 24 anni (e l'ho adorato), sarebbe interessante riprenderlo in mano, magari a 43 anni fa un effetto diverso. Comunque vale sempre la massima "de gustibus non est disputandum"... magari, cercando bene ,riusciamo anche a trovare qualcuno che ha apprezzato l'Ulisse di Joyce
