Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Il dilemma del principiante (di Aosta)
- Ghiandaia
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Il dilemma del principiante (di Aosta)
Tutte le penne con pennino d'oro che possiedo non le ho comprate io, e si contano sulle dita di una mano (con dita che avanzano). Mi attira a volte l'idea di comprarne altre, ma mancando i dindini i miei voli pindarici di giapponesi maki-e e/o pelikan raden vengono presto potati sul nascere. Tuttavia nell'angolo della mente restano sempre a vegetare, a cuocere sotto la cenere... Io personalmente partirei dal basso, dall Pilot custom 74, Platinum 3776, e poi Vanishing Point e Lamy 2000. La mia penna-graal, con un minimissimo di realismo, è la Pilot Custom 823.
- balthazar
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Il dilemma del principiante (di Aosta)
Suvvia, una Justus ti starebbe stretta?Ghiandaia ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 19:13 Tutte le penne con pennino d'oro che possiedo non le ho comprate io, e si contano sulle dita di una mano (con dita che avanzano). Mi attira a volte l'idea di comprarne altre, ma mancando i dindini i miei voli pindarici di giapponesi maki-e e/o pelikan raden vengono presto potati sul nascere. Tuttavia nell'angolo della mente restano sempre a vegetare, a cuocere sotto la cenere... Io personalmente partirei dal basso, dall Pilot custom 74, Platinum 3776, e poi Vanishing Point e Lamy 2000. La mia penna-graal, con un minimissimo di realismo, è la Pilot Custom 823.

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- Snorkel
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Lamy 2000. Gran bella penna. Affascinante. Stilisticamente minimale, linee perfette.Ghiandaia ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 19:13 Tutte le penne con pennino d'oro che possiedo non le ho comprate io, e si contano sulle dita di una mano (con dita che avanzano). Mi attira a volte l'idea di comprarne altre, ma mancando i dindini i miei voli pindarici di giapponesi maki-e e/o pelikan raden vengono presto potati sul nascere. Tuttavia nell'angolo della mente restano sempre a vegetare, a cuocere sotto la cenere... Io personalmente partirei dal basso, dall Pilot custom 74, Platinum 3776, e poi Vanishing Point e Lamy 2000. La mia penna-graal, con un minimissimo di realismo, è la Pilot Custom 823.
In effetti le giapponesi che hai citato (maki-e a parte) non sono poi così fuori portata. È quel non so che di noblesse della scrittura che mi affascina. Non tanto il lusso ostentato, anzi per nulla, ma l'idea di scrivere con un pezzo di storia. Qui si affaccia inebriante il vintage, o meglio l'antico, ma non credo di avere ancora quella letteratura sufficiente per osare tanto. Il lusso è oggettivamente soggettivo. Scusate il gioco poco riuscito, ma la vedo in parte così. Grazie mille Ghiandaia!
- lucawm
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Anche la mia esperienza di indifferenza riguardo al materiale del pennino. Ho molte penne con pennino in acciaio decisamente scorrevoli e gratificanti nella scrittura, buona parte anche economiche; sono adatte a scrivere velocemente e a prendere appunti con i loro pennini rigidi. Le uniche penne che ho acquistato con pennino in oro sono vintage che ovviamente lo montano perché così si faceva all'epoca e se opportunamente lavorati dotati di molta flessibilità; c'è da dire ché gli acciai allora non erano un gran che per resistenza alla corrosione(Esistono anche ottimi pennini in acciaio d'epoca come ottimi rigidi in oro)
Ultima modifica di lucawm il lunedì 20 aprile 2020, 20:44, modificato 1 volta in totale.
- Ghiandaia
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Beh a Justus donata non si guarda nel cappuccio, ma non mi ispira così tanto da metterla nella mia lista... sono certo che sia una penna eccezionale e il suo meccanismo "a rigidità variabile" la rende un unicum tecnico... ma non fa per me
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- Snorkel
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Ultimamente seguo i video comparativi del canale di Marco Chiari. Trovo molto interessanti i confronti moderno/vintage. Credo che ci sia un abisso tra produzioni moderne e antiche. Mondo davvero affascinante. Ancora in fase di studio, molto studio da parte mia.lucawm ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 20:40 Anche la mia esperienza di indifferenza riguardo al materiale del pennino. Ho molte penne con pennino in acciaio decisamente scorrevoli e gratificanti nella scrittura, buona parte anche economiche; sono adatte a scrivere velocemente e a prendere appunti con i loro pennini rigidi. Le uniche penne che ho acquistato con pennino in oro sono vintage che ovviamente lo montano perché così si faceva all'epoca e se opportunamente lavorati dotati di molta flessibilità; c'è da dire ché gli acciai allora non erano un gran che per resistenza alla corrosione(Esistono anche ottimi pennini in acciaio d'epoca come ottimi rigidi in oro)
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Il pennino M Lamy lo trovo troppo abbondante. L’EF invece faccio fatica a trovarne uno che scorra senza grattare. Il giusto compromesso io l’ho trovato con L’F, che è sufficientemente fine è scorrevole dopo un po’ di rodaggio.Andre77 ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 18:53 Resto lontano anche io dal lusso, lo guardo senza attrattiva pur riconoscendone il giusto valore quando non scade nel pacchiano.
Ho apprezzato la lamy dal primo momento, Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è il tratto attuale medio, che è un filo troppo abbondante rispetto, ad esempio, alla Aurora. Dovrei orientarmi su di un fine o magari extra fine. Il fine Pilot regala belle soddisfazioni, nel piccolo come nel piccolissimo. Grazie Hobbit perle tue considerazioni!
Andrea
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Peccato che, Internet a parte, nei negozi fisici, almeno qui ad Aosta siano davvero difficili da reperire..hobbit ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 22:12Il pennino M Lamy lo trovo troppo abbondante. L’EF invece faccio fatica a trovarne uno che scorra senza grattare. Il giusto compromesso io l’ho trovato con L’F, che è sufficientemente fine è scorrevole dopo un po’ di rodaggio.Andre77 ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 18:53 Resto lontano anche io dal lusso, lo guardo senza attrattiva pur riconoscendone il giusto valore quando non scade nel pacchiano.
Ho apprezzato la lamy dal primo momento, Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è il tratto attuale medio, che è un filo troppo abbondante rispetto, ad esempio, alla Aurora. Dovrei orientarmi su di un fine o magari extra fine. Il fine Pilot regala belle soddisfazioni, nel piccolo come nel piccolissimo. Grazie Hobbit perle tue considerazioni!
Andrea
E i prezzi sono altini. Però un bel pennino in acciaio fatto bene.
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Sotto i 50€, si trovano tante penne usate degli Ottanta e Settanta, con pennino d'oro: platinum e pilot, geha, etc. Si tratta di penne a cartuccia, per lo più, e cmq senza troppe fragilità. Puoi cercare qualcosa che ti piaccia.
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Penne robuste, da usare tutti i giorni. O quasi. Ci vorrà pazienza..Prima. o poi la troverò.
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Salve, mi intrometto, da un po' di tempo sulla mia Safari Vista,penna quotidiana da lavoro, sto usando il pennino A, si colloca fra il fine e il medio mantenendo una buona scorrevolezza. Se avete l'occasione provatelo.
Mandi
Mandi
Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
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Se avrò la possibilità (chissà quando) proverò.
Intanto grazie della dritta!
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- hobbit
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Bella la Vista, ce l'ho!
I pennini A ce li ho perché sono quelli montati sulle scolastiche ABC, le penne che attualmente uso perché hanno un grip fantastico e mi piace il touch del legno. Però se si vuole un tratto non troppo abbondante bisogna andare per forza con il fine.
Francesco
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Il tratto Lamy medio è liscio sulla carta, ma decisamente abbondante per i miei gusti. Burro. Hanno un costo alto i pennini singoli, ed è un vero peccato. Per il tipo di scrittura che ho, che si fa via via più piccola, un tratto fine come la kakuno va molto bene. Si perde un po' di morbidezza, però i tratti risultano decisamente più leggibili. Sarei curioso di provare i Sailor per una comparativa con Pilot.