pilot capless carbonesque
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pilot capless carbonesque
Ciao a tutti, oggi provo a cimentarmi nella mia prima recensione di una penna, e per iniziare partirei da una delle penne alle quali sono molto legato perchè mi ricordano un periodo della mia vita, la Pilot Capless blue carbonesque.
Quando vidi le prime recensioni e i primi video su di lei non mi piacque, e non mi piacque per molto tempo, fino al momento in cui per sbaglio non cliccai su di lei nel sito di un noto negozio fiorentino; non so cosa cambiò, ma la rivalutai quasi subito, mi ricordo ancora il momento, il luogo, il contesto, tutto: la volevo! In quel momento avevano solo il tratto medio e fine quindi optai per il fine, che però, è un fine europeo, poco diverso dal fine di una Lamy safari, dal fine di una Montblanc Rouge et noir, ma più spesso e corposo del fine dell'aurora 98. come dicevo è una penna per me importante ed è stata nelle mie tasche e nel mio zaino per diversi mesi dopo il suo acquisto, l'ho usata con molti inchiostri tra quelli che possiedo, e su molte carte e cartacce, è sempre stata un'ottima penna, non c'è mai stata una volta in cui pensassi: "ecco, con questo inchiostro/questa carta mai più, sempre molto affidabile e piacevole da usare.
Tutte le volte che la appoggio sulla carta sento il suo pennino con quel po' di feedback, leggerissimamente frenato ma mai "gommoso" e\o piantato, scorre benissimo ma non "scappa via", davvero molto piacevole, peccato appunto per la dimensione del tratto... lo vorrei più fine, più simile al fine della Justus 95 fine, e perchè no alla TWSBI eco ef; esistono per fortuna i ricambi, ma un pennino costa tra i 75 e gli 80€, che per il momento mi fanno pensare che il fine vada benissimo!
La penna è costruita interamente in metallo, il che la rende un po' pesantuccia:35 gr circa, il suo diametro non è eccessivo: 13mm circa, 16 con la clip, ma dati i materiali e la forma, aggiungendoci il fatto che per scrivere la vado ad impugnare esattamente sopra allo "scalino" che c'è tra la parte in metallo e la parte smaltata, e il fatto che per me la clip è un filino d'intralcio (diciamo un filino), non mi ritroverei a consigliarla a coloro che la vogliono usare per lunghe sessioni di scrittura (ho scritto la bozza di questa recensione con lei su carta rodia, a metà della seconda facciata stavo già accusando dolori alla mano), ma piuttosto per coloro che devono prendere appunti al volo, scrivere qualche riga, o fare firme, questo facilitato anche dal fatto che è una "penna a scatto" e non servono due mani per estrarre il pennino e scrivere.
Per fare un esempio lei è la penna che mi ha accompagnato nel momento in cui stavo cercando casa, nel momento in cui dopo aver trovato le mie quattro pareti mi ha accompagnato a cercare arredamento, e quindi piccoli appunti in velocità, poche parole o numeri alla volta, senza l'impiccio di un cappuccio.
Per avviarci alla conclusione, per me è un must have, nonostante i suoi difettucci si fa amare e. scrive. molto. bene!
Un'ottima compagna di viaggio.
Concludendo darei i miei voti a:
feedback: 10
flusso:10
bilanciamento\peso:8
dimensioni:10
estetica:9
rapporto qualità prezzo:9
Quando vidi le prime recensioni e i primi video su di lei non mi piacque, e non mi piacque per molto tempo, fino al momento in cui per sbaglio non cliccai su di lei nel sito di un noto negozio fiorentino; non so cosa cambiò, ma la rivalutai quasi subito, mi ricordo ancora il momento, il luogo, il contesto, tutto: la volevo! In quel momento avevano solo il tratto medio e fine quindi optai per il fine, che però, è un fine europeo, poco diverso dal fine di una Lamy safari, dal fine di una Montblanc Rouge et noir, ma più spesso e corposo del fine dell'aurora 98. come dicevo è una penna per me importante ed è stata nelle mie tasche e nel mio zaino per diversi mesi dopo il suo acquisto, l'ho usata con molti inchiostri tra quelli che possiedo, e su molte carte e cartacce, è sempre stata un'ottima penna, non c'è mai stata una volta in cui pensassi: "ecco, con questo inchiostro/questa carta mai più, sempre molto affidabile e piacevole da usare.
Tutte le volte che la appoggio sulla carta sento il suo pennino con quel po' di feedback, leggerissimamente frenato ma mai "gommoso" e\o piantato, scorre benissimo ma non "scappa via", davvero molto piacevole, peccato appunto per la dimensione del tratto... lo vorrei più fine, più simile al fine della Justus 95 fine, e perchè no alla TWSBI eco ef; esistono per fortuna i ricambi, ma un pennino costa tra i 75 e gli 80€, che per il momento mi fanno pensare che il fine vada benissimo!
La penna è costruita interamente in metallo, il che la rende un po' pesantuccia:35 gr circa, il suo diametro non è eccessivo: 13mm circa, 16 con la clip, ma dati i materiali e la forma, aggiungendoci il fatto che per scrivere la vado ad impugnare esattamente sopra allo "scalino" che c'è tra la parte in metallo e la parte smaltata, e il fatto che per me la clip è un filino d'intralcio (diciamo un filino), non mi ritroverei a consigliarla a coloro che la vogliono usare per lunghe sessioni di scrittura (ho scritto la bozza di questa recensione con lei su carta rodia, a metà della seconda facciata stavo già accusando dolori alla mano), ma piuttosto per coloro che devono prendere appunti al volo, scrivere qualche riga, o fare firme, questo facilitato anche dal fatto che è una "penna a scatto" e non servono due mani per estrarre il pennino e scrivere.
Per fare un esempio lei è la penna che mi ha accompagnato nel momento in cui stavo cercando casa, nel momento in cui dopo aver trovato le mie quattro pareti mi ha accompagnato a cercare arredamento, e quindi piccoli appunti in velocità, poche parole o numeri alla volta, senza l'impiccio di un cappuccio.
Per avviarci alla conclusione, per me è un must have, nonostante i suoi difettucci si fa amare e. scrive. molto. bene!
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Sono un estimatore della Capless, possiedo il modello "standard", evidentemente più leggero. Per il mio modo di impugnare la penna, la clip non mi da' fastidio. Che la stanchezza, da te avvertita sia dovuta al peso del metallo ?
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Ciao, io la stessa identica penna, che mi piace moltissimo come colore.
Non ho ravvisato una eccessiva pesantezza o difficoltà nell’utilizzo, però sono abituato a penne piuttosto ingombranti e anche un po’ pesanti...
In ogni caso concordo con la recensione, davvero un’ottima penna che, peraltro, non passa inosservata se utilizzata alla presenza di terze persone.
Non ho ravvisato una eccessiva pesantezza o difficoltà nell’utilizzo, però sono abituato a penne piuttosto ingombranti e anche un po’ pesanti...
In ogni caso concordo con la recensione, davvero un’ottima penna che, peraltro, non passa inosservata se utilizzata alla presenza di terze persone.
Cesare
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non credo sia solamente dato dal metallo e dal peso, è anche una questione di forma della penna, ha una forma che va un po a rastremarsi senza nessuno svaso, inoltre ho notato che spesso e volentieri la impugno meglio mettendo addirittura l’indice sopra alla clip, per me è proprio messa nel posto sbagliato, come la presa forzata sulle safari, se la impugno come “richiesto dalla penna” la userei con il pennino inclinato sulla carta di tipo 45 gradi, e non è il mio stile.
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- Levetta
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pilot capless carbonesque
Oh non passa no inosservata, e attira l’attenzione perché anche se non è l’unica nel suo genere, è quasi come se lo fosse. Penso che sia la penna più pesante che ho, la penna con il peso perfetto per me è la pelikan 215, che però è un po’ sottile forse per il mio gusto. Penso che la decimo, che ho letto pesare poco più della metà sia un compromesso migliore, ho recentemente preso una capless in legno nera per un regalo di laurea, che onestamente mi ha dato delle impressioni migliori della mia, ma l’ho tenuta in mano troppo poco per poter giudicare con cognizione di causa.Cex71 ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 22:05 Ciao, io la stessa identica penna, che mi piace moltissimo come colore.
Non ho ravvisato una eccessiva pesantezza o difficoltà nell’utilizzo, però sono abituato a penne piuttosto ingombranti e anche un po’ pesanti...
In ogni caso concordo con la recensione, davvero un’ottima penna che, peraltro, non passa inosservata se utilizzata alla presenza di terze persone.
In questi giorni ho scritto una ventina di pagine a5, e ho dovuto alternarla con altre penne, sia per avere un confronto con altre, sia per l’affaticamento dopo i 10 minuti ininterrotti con lei.
- codibugnolo
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Ho una carbonesque come la tua, ma rossa.
Per il mio lavoro, sovente fatto di riunioni o di momenti di formazione, è una penna imprescindibile, una delle poche che non metto mai a riposo.
Ho una f che è proprio giapponese, cioè più fine di una Lamy f ad esempio, un pennino che non è flex, ma che ha una morbidezza che non ho riscontrato in altre penne. Trovo anche pratica la possibilità di cambiare il suo gruppo penninno in oro 18k con grande facilità e ad un costo che non è comparabile con analoghi pennini in oro di marche europee
Per il mio lavoro, sovente fatto di riunioni o di momenti di formazione, è una penna imprescindibile, una delle poche che non metto mai a riposo.
Ho una f che è proprio giapponese, cioè più fine di una Lamy f ad esempio, un pennino che non è flex, ma che ha una morbidezza che non ho riscontrato in altre penne. Trovo anche pratica la possibilità di cambiare il suo gruppo penninno in oro 18k con grande facilità e ad un costo che non è comparabile con analoghi pennini in oro di marche europee
- maxpop 55
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E' una penna da cui sono stato sempre attratto, ma non so perchè c'è un qualcosa che mi frena dal comprarla, non saprei dire cos'è ... prima o poi la prenderò, mi affascina il suo meccanismo. 
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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- Levetta
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Per me il freno iniziale grosso era nella forma non "tradizionale" e nel pennino dato che a me piacciono i pennini con le ali molto grandi e larghe, motivo per cui non apprezzo molto i pennini Lamy o simili, e questo è anche proprio piccolo, corto. Andrea il mio nipotino di 3 anni l'ha vista sul tavolo e l'ha chiamata "pesce" la prima volta

è comunque consigliata, magari le versioni più leggere o con finitura opaca.
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Anch'io amo le penne con i pennini dalle grandi ali, ma trovo la Capless estremamente comoda e pratica, certo se e quando la prenderò sarà la versione base che mi pare di capire sia la più leggera.Stfngrandis ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 17:54Per me il freno iniziale grosso era nella forma non "tradizionale" e nel pennino dato che a me piacciono i pennini con le ali molto grandi e larghe, motivo per cui non apprezzo molto i pennini Lamy o simili, e questo è anche proprio piccolo, corto. Andrea il mio nipotino di 3 anni l'ha vista sul tavolo e l'ha chiamata "pesce" la prima volta, forse la sua fantasia è stata aiutata dalla clip in quella posizione dal colore e dalla forma ogivale, non saprei.
è comunque consigliata, magari le versioni più leggere o con finitura opaca.

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l'handicap di questa penna è l'autonomia di inchiostro limitatissima, buona solo per firma od appunti sposadici.
a me che scrivo molto a lungo è di limitatissima utilità.
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Umberto
Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Che intendi per autonomia limitata, secondo te è minore di quella data da una cartuccia standard (Pelikan)?
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Nella mia, il primissimo tipo comparso nei primi anni 90 in italia, senza dubbio.
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Se non si usa il converter (di capacità molto limitata, convengo con Umberto), usa la cartuccia standard Pilot; quello è.
Ne ho alcune, tutte acquistate prima del 1998, quindi hanno forma e dimensioni sovrapponibili alla "decimo" di oggi;
forma e dimensioni me la fanno preferire alla Capless odierna (che ho provato ad usare, molto brevemente: non mi piacque l'impugnatura);
Genericamente parlando, va usata, diciamo così, "con discernimento", ma nel suo campo di impiego, secondo me, fa la differenza.
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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Ciao
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Concordo che i converter di cui la Capless può essere equipaggiata (ovvero il CON20, il CON40 ed il CON50) siano dotati di scarsa capacità o quantomeno di una funzionalità discutibile se parliamo del CON40; tuttavia la capacità della cartuccia (che uso riempita a siringa) non mi sembra così scarsa.
Aggiungo che per la sua natura e per la sua conformazione la trovo adattissima a prendere appunti, un po' meno per lunghi scritti: a maggior ragione, dunque, trovo la sua capacità del tutto soddisfacente. Rimane opinione personalissima legata alle mie modalità di utilizzo.
Aggiungo che per la sua natura e per la sua conformazione la trovo adattissima a prendere appunti, un po' meno per lunghi scritti: a maggior ragione, dunque, trovo la sua capacità del tutto soddisfacente. Rimane opinione personalissima legata alle mie modalità di utilizzo.