Non sono d'accordo sulla twsbi. La eco la trovo più scorrevole, e con caricamento a pistone che garantisce parecchio inchiostro. Certo costa quasi il doppio.Lamy ha scritto: ↑lunedì 16 marzo 2020, 21:44 Pilot MR, stesso gruppo scrittura della 78G+ solo un po' più rifinito e curato meglio. Corpo in ottone e attacco standard. Unico difetto è che Pilot ha deciso di toglierla dal mercato. Finché si è in tempo consiglio di acquistarla a chi può. Io di penne ne ho provate e ne possiedo, anche di costose, eppure la Pilot MR per 20€ fa le scarpe alle Pelikan, alle TWSBI, alle Lamy e a tutte le altre che ho provato e avuto con qualche eccezione (Sailor 1911 & Aurora 88 vintage e poche altre di amici). Da non perdere.
La migliore penna economica per cominciare.
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- hobbit
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Le 78g e le MR sono penne che sarei tanto curioso di provare.
Della Pilot ho avuto un paio di Kakuno, ma ho avuto poca fortuna con i pennini, molto fini come piace a me, ma troppo poco scorrevoli.
Ultimamente mio figlio ha abbandonato la Lamy ABC, perché ne ha incrinato la parte di legno ed allora la sto usando io. Vi ho messo un pennino F colore nero e caricata attraverso il converter con il blue Lamy. Devo dire che è di una affidabilità e di una comodità incredibile. Non ha false partenze, è sempre pronta, il touch del legno è molto gradevole, l'impugnatura è fantastica. Un'ottima penna per scrivere normalmente. L'unico appunto è la grande rigidità che trasmettono i pennini Lamy.
Il blue Lamy con cui ho caricato la penna, può sembrare un inchiostro banale, scolastico, è in realtà un inchiostro di grandi caratteristiche. Scorre bene, è saturo, è insieme al Diamine scarlet quello che sanguina e spuma meno di tutti. Purtroppo su carta normale mi riduco ad usare solo il Lamy blue, il Diamine scarlet, il Montblanc bordeaux e l'Aurora nero. Tutti gli altri passano la normale carta e li vedo distintamente dal retro del foglio.
Della Pilot ho avuto un paio di Kakuno, ma ho avuto poca fortuna con i pennini, molto fini come piace a me, ma troppo poco scorrevoli.
Ultimamente mio figlio ha abbandonato la Lamy ABC, perché ne ha incrinato la parte di legno ed allora la sto usando io. Vi ho messo un pennino F colore nero e caricata attraverso il converter con il blue Lamy. Devo dire che è di una affidabilità e di una comodità incredibile. Non ha false partenze, è sempre pronta, il touch del legno è molto gradevole, l'impugnatura è fantastica. Un'ottima penna per scrivere normalmente. L'unico appunto è la grande rigidità che trasmettono i pennini Lamy.
Il blue Lamy con cui ho caricato la penna, può sembrare un inchiostro banale, scolastico, è in realtà un inchiostro di grandi caratteristiche. Scorre bene, è saturo, è insieme al Diamine scarlet quello che sanguina e spuma meno di tutti. Purtroppo su carta normale mi riduco ad usare solo il Lamy blue, il Diamine scarlet, il Montblanc bordeaux e l'Aurora nero. Tutti gli altri passano la normale carta e li vedo distintamente dal retro del foglio.
Francesco
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Un bel duello tra Lamy Safari e Pelikan Gran Prix.
Ho scelto la seconda perchè ha un prezzo molto abbordabile e può essere utilizzata anche da bambini piccoli data l'impugnatura molto ergonomica.
La Safari è già un piccolo oggettino di design, non una penna da intenditori, per carità , ma ha una personalità ben definita.
La Gran Prix invece è uno strumento di scrittura senza troppe velleità ma il pennino medio scrive, il flusso è abbondante, perdona impugnature e inclinazioni improprie, insomma un muletto. E se va persa , pace. Se perdo una Safari beh, ci rimango male.
Ho scelto la seconda perchè ha un prezzo molto abbordabile e può essere utilizzata anche da bambini piccoli data l'impugnatura molto ergonomica.
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La Gran Prix invece è uno strumento di scrittura senza troppe velleità ma il pennino medio scrive, il flusso è abbondante, perdona impugnature e inclinazioni improprie, insomma un muletto. E se va persa , pace. Se perdo una Safari beh, ci rimango male.
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In realtà, dipende dalle circostanze in cui si comincia.
Per instradare i cuginetti, io ho sempre regalato loro una Pelikan Primapenna (ai più piccoli) o una Faber-Castell School+ (a quelli più grandicelli). Per i grandi, invece, direi una Parker Vector o il nuovo bellissimo modello della Jotter, magari nella versione interamente metallica.
Per instradare i cuginetti, io ho sempre regalato loro una Pelikan Primapenna (ai più piccoli) o una Faber-Castell School+ (a quelli più grandicelli). Per i grandi, invece, direi una Parker Vector o il nuovo bellissimo modello della Jotter, magari nella versione interamente metallica.
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Votato Lamy Safari perché è quella con cui ho cominciato io 2 mesi fa. In realtà è anche l’unica economica che ho provato, ma mi ha conquistato quasi subito. Preziosissime sue caratteristiche: 1) la possibilità di cambiare i pennini con una spesa relativa e in modo molto semplice aiutandomi a capire le differenze di tratto tra uno e l’altro. 2) la sezione triangolare che mi ha “imposto” una posizione precisa delle dita. Una volta abituatomi, l’ho ripresa con altre penne e più o meno sono sempre riuscito a farle scrivere senza provare il dispiacere dello skipping.
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mi meraviglia un po' vedere così poche citazioni per le Schneider, penne scolastiche che a fronte di un costo piuttosto basso scrivono veramente bene... con un'impugnatura classica che per quanto mi riguarda me le fa preferire assai anche rispetto alla rinomata lamy safari.
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Io ho una sola Schneider presa a poco e non ne sono rimasto colpito più di tanto, scrivono meglio le cinesi prese a poco.
Mia esperienza.
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Concordo, anche se io ho sempre comprato quelle dalla Base in su, lasciando stare quelle molto economiche, che hanno prezzi da penna cinese, pur essendo di fabbricazione tedesca. Sinora non ne ho trovata una che mi abbia deluso, e considero la Base una ottima alternativa alla Safari. Peccato non disporre di ampia scelta di pennini.StePen ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 19:50 mi meraviglia un po' vedere così poche citazioni per le Schneider, penne scolastiche che a fronte di un costo piuttosto basso scrivono veramente bene... con un'impugnatura classica che per quanto mi riguarda me le fa preferire assai anche rispetto alla rinomata lamy safari.
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E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Conosco molto bene le Schneider di fascia medio-bassa, che usano un gruppo scrittura molto efficiente e dal flusso costante ma misuratissimo. Parlo, per intenderci, del gruppo scrittura montato sulla Smart e analoghe, con punta iridio sul pennino (le più economiche, quelle da 4 euro per capirci, ottengono la punta ripiegando il metallo, e le ho sempre evitare).
Quel gruppo scrittura non perde una goccia neanche con sbatacchiamenti vari, ma ha bisogno di un inchiostro non troppo asciutto (guardacaso i vari blu royal sono perfetti, ma non solo quelli) e soprattutto è più soggetto di altri a far seccare l'inchiostro in punta. Io, quando uso quelle penne, le carico con inchiostri ben lubrificanti, come il Perle Noire, l'Aurora nero, gli EEL di Noodler's, il blu standard di Noodler's, e altri dal comportamento analogo, e allora quelle Schneider diventano davvero gradevolissime e adatte a sessioni di scrittura anche molto lunghe.
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Quel gruppo scrittura non perde una goccia neanche con sbatacchiamenti vari, ma ha bisogno di un inchiostro non troppo asciutto (guardacaso i vari blu royal sono perfetti, ma non solo quelli) e soprattutto è più soggetto di altri a far seccare l'inchiostro in punta. Io, quando uso quelle penne, le carico con inchiostri ben lubrificanti, come il Perle Noire, l'Aurora nero, gli EEL di Noodler's, il blu standard di Noodler's, e altri dal comportamento analogo, e allora quelle Schneider diventano davvero gradevolissime e adatte a sessioni di scrittura anche molto lunghe.
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L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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completamente d'accordo e faccio notare che schneider a meno di differenze estetiche nel corpo penna utilizza solo due tipi di gruppi di scrittura.Monet63 ha scritto: ↑giovedì 17 settembre 2020, 16:50 Conosco molto bene le Schneider di fascia medio-bassa, che usano un gruppo scrittura molto efficiente e dal flusso costante ma misuratissimo. Parlo, per intenderci, del gruppo scrittura montato sulla Smart e analoghe, con punta iridio sul pennino (le più economiche, quelle da 4 euro per capirci, ottengono la punta ripiegando il metallo, e le ho sempre evitare).
Quel gruppo scrittura non perde una goccia neanche con sbatacchiamenti vari, ma ha bisogno di un inchiostro non troppo asciutto (guardacaso i vari blu royal sono perfetti, ma non solo quelli) e soprattutto è più soggetto di altri a far seccare l'inchiostro in punta. Io, quando uso quelle penne, le carico con inchiostri ben lubrificanti, come il Perle Noire, l'Aurora nero, gli EEL di Noodler's, il blu standard di Noodler's, e altri dal comportamento analogo, e allora quelle Schneider diventano davvero gradevolissime e adatte a sessioni di scrittura anche molto lunghe.
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largamente da preferirsi quello con la punta in iridio che oltre a un aspetto affusolato e "simpatico" risulta scorrevole e per niente scratchy.
con prezzi che partono da 3/4 euro.
purtroppo il modello base, probabilmente quello esteticamente migliore, non dovrebbe essere più prodotto.
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Si, ma le penne da 3 o 4 euro non hanno l'iridio. Contando i gruppi, a me ne risultano almeno 4: quello con le punte ripegate presente sulla Voyage (terribile, non all'altezza di Schneider), quello con le punte ripiegate presente sulla Easy (di forma analoga e alimentatore identico al gruppo delle Smart), quello con iridio montato su Smart e compagne (esempio, Inx-Sportive, Ceod, le penne stilografiche marcate Buffetti, etc.) che va benissimo e del quale parlavo nel post precedente, quello montato sulla Base. Dato che la mia Base non la ricordo più bene, non so se il gruppo è uguale a quello delle ID (che ho avuto, pennino B, eccezionale), se diverso i gruppi sarebbero addirittura 5.
In ogni caso, io ho sempre considerato le Schneider (e molte altre scolastiche di qualità, non solo tedesche) il motivo per cui non vedo un senso nell'acquisto delle solite cinesi di pari prezzo: oggi, nei negozi e nei tabaccai, si trova ancora la Smart, bianca o nera, a 6 euro, massimo 7.
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Easy, voice, ceod e glam, stesso gruppo scrittura, si trovano a partire da 4 euro... anche sul famoso store on line.Monet63 ha scritto: ↑giovedì 17 settembre 2020, 18:32Si, ma le penne da 3 o 4 euro non hanno l'iridio. Contando i gruppi, a me ne risultano almeno 4: quello con le punte ripegate presente sulla Voyage (terribile, non all'altezza di Schneider), quello con le punte ripiegate presente sulla Easy (di forma analoga e alimentatore identico al gruppo delle Smart), quello con iridio montato su Smart e compagne (esempio, Inx-Sportive, Ceod, le penne stilografiche marcate Buffetti, etc.) che va benissimo e del quale parlavo nel post precedente, quello montato sulla Base. Dato che la mia Base non la ricordo più bene, non so se il gruppo è uguale a quello delle ID (che ho avuto, pennino B, eccezionale), se diverso i gruppi sarebbero addirittura 5.
In ogni caso, io ho sempre considerato le Schneider (e molte altre scolastiche di qualità, non solo tedesche) il motivo per cui non vedo un senso nell'acquisto delle solite cinesi di pari prezzo: oggi, nei negozi e nei tabaccai, si trova ancora la Smart, bianca o nera, a 6 euro, massimo 7.
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Ed hanno punta in iridio.
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La ID monta un gruppo scrittura diverso dalla Base.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Concordo. Per una penna scolastica il non perdere una goccia anche se la sbatacchi in giro è un pregio.Monet63 ha scritto: ↑giovedì 17 settembre 2020, 16:50 Quel gruppo scrittura non perde una goccia neanche con sbatacchiamenti vari, ma ha bisogno di un inchiostro non troppo asciutto (guardacaso i vari blu royal sono perfetti, ma non solo quelli) e soprattutto è più soggetto di altri a far seccare l'inchiostro in punta. Io, quando uso quelle penne, le carico con inchiostri ben lubrificanti, come il Perle Noire, l'Aurora nero, gli EEL di Noodler's, il blu standard di Noodler's, e altri dal comportamento analogo, e allora quelle Schneider diventano davvero gradevolissime e adatte a sessioni di scrittura anche molto lunghe.
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Poi il 99,9% di quelle penne viene caricato con le cartucce di royal blue Pelikan o equivalente, non sorprende che sia ottimizzata per quello. Io mi sto trovando bene anche con i misceloni di inchiostri Octopus, che come caratteristiche sono molto simili al Royal Blue di Pelikan.
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