Come ve la state cavando?
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Come ve la state cavando?
Da oggi pomeriggio in smart working. Penso che scendere in cortile per portare l'immondizia nella raccolta differenziata diventerà una gita di piacere e l'occasione per prendere 3 metri di aria!
Ieri sera alle 21 l'evento collettivo con un lumino sui balconi è stato piacevole; crea senso di comunità e allevia la tensione. Nel mio caso mi sono anche accorto di avere dei vicini di casa che non avevo mai visto.
Ciao.
Gionni
Ieri sera alle 21 l'evento collettivo con un lumino sui balconi è stato piacevole; crea senso di comunità e allevia la tensione. Nel mio caso mi sono anche accorto di avere dei vicini di casa che non avevo mai visto.
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Gionni
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Come ve la state cavando?
Questa è una bella cosa
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In questi giorni gira una clip audio esilarante, in cui un tipo dice: "... e da lunedì sto in casa con la famiglia... che dire ... mi sembrano brave persone ..."
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Mauro
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Oggi un attimo di commozione.
Ho pensato a quando riabbraccerò mio figlio.
Non che ci si abbracci molto in questa famiglia, ma lui studia all'estero e d'improvviso tutto quello che era diventato vicino e a portata di volo low-cost ora è irraggiungibile.
Ho pensato a quando riabbraccerò mio figlio.
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Michele
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Ti capisco, il mio è a Modena, dovevamo vederci un mesetto fa, quando il virus ha iniziato ad allargarsi al Nord, ma ha rinunciato a venire a casa per evitare un possibile e deprecabile contagio.
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Molto preoccupato
Mia figlia fa l'infermiera a Milano per ora in un ospedale poco colpito da contagio ma mi preoccupo lo stesso perché è da sola
Mio figlio invece è in Inghilterra e dice che lì le autorità non si preoccupano per niente
Speriamo bene
Luigi
Mia figlia fa l'infermiera a Milano per ora in un ospedale poco colpito da contagio ma mi preoccupo lo stesso perché è da sola
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Luigi
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Come ve la state cavando?
Sono le 17.00- aspetto che fra un'ora quattro ragazzi nella casa di fronte portino gli amplificatori sul balcone e comincino a suonare prima l'inno nazionale poi il coro dei lombardi, o' sole mio ed infine Joan Baetz. Manderò loro un biglietto perchè chiudano con il silenzio fuori ordinanza.
E' l'eccesso di silenzio che mi rende nervoso. Da ragazzo mi piaceva andare per mare, con qualche amico e con un piccolo cutter, da S. Margherita fino a La Spezia, o più giù. Ho provato a cogliere dei momenti strani, quando l'acqua si calmava, cessava di colpo il vento e tutto pareva immobile. Poi arrivava la tempesta, e la paura.
E' l'eccesso di silenzio che mi rende nervoso. Da ragazzo mi piaceva andare per mare, con qualche amico e con un piccolo cutter, da S. Margherita fino a La Spezia, o più giù. Ho provato a cogliere dei momenti strani, quando l'acqua si calmava, cessava di colpo il vento e tutto pareva immobile. Poi arrivava la tempesta, e la paura.
Umberto
Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Come ve la state cavando?
Non so perchè, ma mi pare un incipit folgorante per un libro
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Anche la mia maggiore (gravidanza difficile ...) è a Modena, mentre la piccola è a Ravenna ed - ovviamente - è rimasta lì. E noi quifrancoiacc ha scritto: ↑lunedì 16 marzo 2020, 16:14 Ti capisco, il mio è a Modena, dovevamo vederci un mesetto fa, quando il virus ha iniziato ad allargarsi al Nord, ma ha rinunciato a venire a casa per evitare un possibile e deprecabile contagio.
Come ve la state cavando?
"Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio."
Dal monologo finale di The Big Kahuna
Anche questa è carina:
"In rerum naturà, " diceva, " non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser né l'uno ne l'altro, avrò provato che non esiste, che 'è una chimera. E son qui. Le sostanze sono, o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicché è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perché, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all'altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perché bagnerebbe, e verrebbe asciugata da' venti. Non è ignea; perché brucerebbe. Non è terrea; perché sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perché a ogni modo dovrebbe , esser sensibile all'occhio o al tatto; e questo contagio, chi l'ha, veduto? chi l'ha toccato? Riman da vedere se possa essere accidente. Peggio che peggio. Ci dicono questi signori dotti che si comunica da un corpo all'altro; ché questo è il loro achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all'altro. Che se, per evitar questa Scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, danno in Cariddi: perché, se è prodotto, dunque non si comunica, non si propaga, come vanno blaterando. Posti questi princìpi, cosa serve venirci tanto a parlare di vibici, d'esantemi, d'antraci ... ? " " Tutte corbellerie, " sparò fuori una volta un tale.
" No, no, " riprese don Ferrante: " non dico questo: la scienza è scienza; solo bisogna saperla adoprare. Vibici, esantemi, antraci, parotidi, bubboni violacei, furoncoli nigricanti, son tutte parole rispettabili, che hanno il loro significato bell'e buono; ma dico che non che fare con la questione. Chi nega che ci possa essere di queste cose, anzi che ce ne sia? Tutto sta a veder di dove vengano." … His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.
Dal monologo finale di The Big Kahuna
Anche questa è carina:
"In rerum naturà, " diceva, " non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser né l'uno ne l'altro, avrò provato che non esiste, che 'è una chimera. E son qui. Le sostanze sono, o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicché è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perché, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all'altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perché bagnerebbe, e verrebbe asciugata da' venti. Non è ignea; perché brucerebbe. Non è terrea; perché sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perché a ogni modo dovrebbe , esser sensibile all'occhio o al tatto; e questo contagio, chi l'ha, veduto? chi l'ha toccato? Riman da vedere se possa essere accidente. Peggio che peggio. Ci dicono questi signori dotti che si comunica da un corpo all'altro; ché questo è il loro achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all'altro. Che se, per evitar questa Scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, danno in Cariddi: perché, se è prodotto, dunque non si comunica, non si propaga, come vanno blaterando. Posti questi princìpi, cosa serve venirci tanto a parlare di vibici, d'esantemi, d'antraci ... ? " " Tutte corbellerie, " sparò fuori una volta un tale.
" No, no, " riprese don Ferrante: " non dico questo: la scienza è scienza; solo bisogna saperla adoprare. Vibici, esantemi, antraci, parotidi, bubboni violacei, furoncoli nigricanti, son tutte parole rispettabili, che hanno il loro significato bell'e buono; ma dico che non che fare con la questione. Chi nega che ci possa essere di queste cose, anzi che ce ne sia? Tutto sta a veder di dove vengano." … His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.
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Come ve la state cavando?
"all will be well" e' il corrente andra_tutto_bene. e' anche il nome della penna mostrata.
in una foto per il thread "come ve la cavate" mi pareva di avere allineato 4 o 5 pianeti, evidentemente il messaggio non e' passato
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Come ve la state cavando?
Anche a me! Umberto riesce a farmi vibrare l’anima...
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Come ve la state cavando?
francoiacc ha scritto: ↑lunedì 16 marzo 2020, 16:14 Ti capisco, il mio è a Modena, dovevamo vederci un mesetto fa, quando il virus ha iniziato ad allargarsi al Nord, ma ha rinunciato a venire a casa per evitare un possibile e deprecabile contagio.
Lotus56 ha scritto: ↑lunedì 16 marzo 2020, 16:36 Molto preoccupato
Mia figlia fa l'infermiera a Milano per ora in un ospedale poco colpito da contagio ma mi preoccupo lo stesso perché è da sola
Mio figlio invece è in Inghilterra e dice che lì le autorità non si preoccupano per niente
Speriamo bene
Luigi
Un abbraccio sincero a tutti voi (e alle vostre mogli) e, più in generale, a tutti coloro che in questo momento hanno un pezzo di cuore lontano da loro. Coraggio.
Laura
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Come ve la state cavando?
Le tue parole sono davvero efficaci, a comprendere tante cose, a farmi ripensare a quando ho deciso di rinunciare ad una carriera comoda, e a tornare al Sud a soffrire per lavorare e lavorare soffrendo. Ma sono a casa. I miei genitori 90enni (in perfetta forma) sarebbero rimasti davvero soli e isolati.zoniale ha scritto: ↑lunedì 16 marzo 2020, 16:09 Oggi un attimo di commozione.
Ho pensato a quando riabbraccerò mio figlio.
Non che ci si abbracci molto in questa famiglia, ma lui studia all'estero e d'improvviso tutto quello che era diventato vicino e a portata di volo low-cost ora è irraggiungibile.
Non so se questa pandemia trasformerà e ridimensionerà il mondo globale, ma i cervelli servono in Italia, tra la propria gente, fanculo il debito pubblico e i patti di rientro!
Ciao
"L'umorismo non ha prezzo"
TOTO'
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Come ve la state cavando?
In realtà io sarei felicissimo se mio figlio avesse vita felice, fosse professionalmente appagato e potesse mantenere una famiglia ben prima dei trent'anni. Queste cose oggi sono più facilmente raggiungibili dove si trova che non qui in Italia.
Già quando aveva 8 anni gli promisi di metterlo fuori casa al raggiungimento della maggiore età e così ho fatto. Se adesso torna per i suoi genitori, gli sparo.
Michele
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Come ve la state cavando?
Non so e non posso giudicare, perché ho due figlie sposate che vivono a due km da casa nostra.
Però ho l’esempio di due coppie di genitori che abitano nel nostro condominio, e tutte con figli lontani. In entrambe gli esempi ingegneri che hanno fatto laureare i figli ed hanno lasciato che se ne andassero per fare carriera più o meno lontano.
Il mio dirimpettaio ha il primo figlio in campagna ad Orvieto, che ha intrapreso una attività agricola, il secondo a fare il dirigente in Brasile, con moglie e tre figli.
La seconda coppia ha una figlia medico di pronto soccorso, che, dopo anni ed anni di praticantato a Milano ed in Inghilterra si è stancata di lavorare con contratti a tempo determinato od a partita Iva, e se n’è andata in Francia in Dordogna, chiamata ad esercitare là dal sindaco di un paesino che ne era privo. Ha venduto l’appartamento a Milano ed ha comprato un “mas” in mezzo ai boschi. A quel punto l’ordine dei medici francese le ha impedito di esercitare la professione, non riconoscendo nè il titolo di studio e la specializzazione italiana nè quella inglese. Ora deve vivere esercendo un B&B, e per causa della epidemia in corso tutte le prenotazioni sono state disdettate. Quel che è peggio è che, anche volendo, non può più tornare indietro.
Non vi sto a descrivere la preoccupazione di tutti questi genitori, ormai ottantenni con i figli ed anche i nipoti lontani. Sarà anche giusto che i figli si scelgano la loro strada e vadano per il mondo, ma è dura.
Però ho l’esempio di due coppie di genitori che abitano nel nostro condominio, e tutte con figli lontani. In entrambe gli esempi ingegneri che hanno fatto laureare i figli ed hanno lasciato che se ne andassero per fare carriera più o meno lontano.
Il mio dirimpettaio ha il primo figlio in campagna ad Orvieto, che ha intrapreso una attività agricola, il secondo a fare il dirigente in Brasile, con moglie e tre figli.
La seconda coppia ha una figlia medico di pronto soccorso, che, dopo anni ed anni di praticantato a Milano ed in Inghilterra si è stancata di lavorare con contratti a tempo determinato od a partita Iva, e se n’è andata in Francia in Dordogna, chiamata ad esercitare là dal sindaco di un paesino che ne era privo. Ha venduto l’appartamento a Milano ed ha comprato un “mas” in mezzo ai boschi. A quel punto l’ordine dei medici francese le ha impedito di esercitare la professione, non riconoscendo nè il titolo di studio e la specializzazione italiana nè quella inglese. Ora deve vivere esercendo un B&B, e per causa della epidemia in corso tutte le prenotazioni sono state disdettate. Quel che è peggio è che, anche volendo, non può più tornare indietro.
Non vi sto a descrivere la preoccupazione di tutti questi genitori, ormai ottantenni con i figli ed anche i nipoti lontani. Sarà anche giusto che i figli si scelgano la loro strada e vadano per il mondo, ma è dura.
Umberto
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