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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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L'Italia del Coronavirus
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L'Italia del Coronavirus
Queste sono le direttive mediche, in caso di insufficenza delle apparecchiature:
DARE la precedenza a chi ha “maggior speranza di vita” e non seguire necessariamente un criterio di accesso alle terapie intensive basato sul “chi arriva prima, viene curato prima”. La Siaarti, società scientifica degli anestesisti e rianimatori, ha pubblicato ieri delle raccomandazioni di etica clinica per tutti i professionisti che in questi giorni lavorano nei reparti più sotto pressione del Paese. Quando ci sono più pazienti per un respiratore, bisogna privilegiare chi è più giovane o comunque non ha patologie importanti.«Può rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in terapia intensiva».
Repubblica di questa mattina
DARE la precedenza a chi ha “maggior speranza di vita” e non seguire necessariamente un criterio di accesso alle terapie intensive basato sul “chi arriva prima, viene curato prima”. La Siaarti, società scientifica degli anestesisti e rianimatori, ha pubblicato ieri delle raccomandazioni di etica clinica per tutti i professionisti che in questi giorni lavorano nei reparti più sotto pressione del Paese. Quando ci sono più pazienti per un respiratore, bisogna privilegiare chi è più giovane o comunque non ha patologie importanti.«Può rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in terapia intensiva».
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Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Siamo alla frutta, quando l’ho letto non volevo crederci
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Sono le stesse direttive che hanno i vigili del fuoco ed il 118 in caso di incidenti multipli, quindi niente di nuovo, fa impressione leggerlo ma sono protocolli già in uso, preservare il capitale umano.sussak ha scritto: ↑domenica 8 marzo 2020, 7:25 Queste sono le direttive mediche, in caso di insufficenza delle apparecchiature:
DARE la precedenza a chi ha “maggior speranza di vita” e non seguire necessariamente un criterio di accesso alle terapie intensive basato sul “chi arriva prima, viene curato prima”. La Siaarti, società scientifica degli anestesisti e rianimatori, ha pubblicato ieri delle raccomandazioni di etica clinica per tutti i professionisti che in questi giorni lavorano nei reparti più sotto pressione del Paese. Quando ci sono più pazienti per un respiratore, bisogna privilegiare chi è più giovane o comunque non ha patologie importanti.«Può rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in terapia intensiva».
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I decreti prima si fanno...poi si annunciano.TeoJ ha scritto: ↑sabato 7 marzo 2020, 23:41 Il senso civico degli italiani:
https://www.fanpage.it/attualita/corona ... i-persone/
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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E' quello che cerco di dire dall'inizio di questa discussione.TeoJ ha scritto: ↑sabato 7 marzo 2020, 23:41 Il senso civico degli italiani:
https://www.fanpage.it/attualita/corona ... i-persone/
Il panico fa fare cose inconsulte, ma moltissimi nostri concittadini appaiono privi di ogni senso di responsabilità, oltre che degli elementari strumenti culturali (e forse intellettivi) per comprendere il concetto di bene comune (e di male comune, in questo caso).
Gente che tace dolosamente ai medici l'esposizione al virus (pensate alle Molinette ed al Sant'Orsola), gente che fugge nelle regioni di origine portando probabilmente con sè il virus (come ieri sera alla Stazione Centrale di Milano), gente che con sintomi respiratori iniziali se ne va allegramente a ballare e a mangiar fuori (come successo qui in Campania).
Io vedo tanti, troppi, mostrare non tanto e non solo perplessità per il blocco di attività produttive, commercio, lavoro (il che sarebbe del tutto comprensibile), ma anche semplicemente per la prospettiva di vedersi negato qualche mese di divertimento e spensieratezza, attraverso la rinuncia a ristoranti, cinema, partite di calcio e viaggi.
E devo dire con grande dolore che mi risulta che uguale incoscienza mostrino molti nostri ragazzi e giovani adulti, che più di tutti dovrebbero aver freschi i concetti di solidarietà e civismo, ma che pur non andando a scuola ed università la sera affollano con ottusa allegria i bar di tutto il territorio nazionale, pubblicando anche sui social orgogliosi messaggi di strafottenza.
Sono ragazzi, mi si dirà, e posso sforzarmi di capirlo.
Ma non vorrei che avessero realizzato incosciamente che, in fondo in fondo, il problema è solo di vecchi e malati.
Accanto a questi, ed è bene dirlo, ci sono le migliaia di medici, infermieri ed operatori sociosanitari e le centinaia di migliaia di comuni cittadini che nelle regioni del Nord, il più spesso nel grigiore dell'anonimato e per di più con una Sanità che decenni di austerity hanno ridotto all'osso, si stanno invece sacrificando per l'intero Paese e che fino ad oggi sono riusciti a contribuire a che il tasso di incidenza fuori dalle loro regioni stia salendo con maggiore lentezza.
Col tempo si potranno analizzare errori, lentezze o indecisioni che di sicuro potranno esserci state, ma per il momento secondo me è il caso di ringraziare.
Mauro
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Quoto anche le virgole.jebstuart ha scritto: ↑domenica 8 marzo 2020, 9:29E' quello che cerco di dire dall'inizio di questa discussione.TeoJ ha scritto: ↑sabato 7 marzo 2020, 23:41 Il senso civico degli italiani:
https://www.fanpage.it/attualita/corona ... i-persone/
Il panico fa fare cose inconsulte, ma moltissimi nostri concittadini appaiono privi di ogni senso di responsabilità, oltre che degli elementari strumenti culturali (e forse intellettivi) per comprendere il concetto di bene comune (e di male comune, in questo caso).
Gente che tace dolosamente ai medici l'esposizione al virus (pensate alle Molinette ed al Sant'Orsola), gente che fugge nelle regioni di origine portando probabilmente con sè il virus (come ieri sera alla Stazione Centrale di Milano), gente che con sintomi respiratori iniziali se ne va allegramente a ballare e a mangiar fuori (come successo qui in Campania).
Io vedo tanti, troppi, mostrare non tanto e non solo perplessità per il blocco di attività produttive, commercio, lavoro (il che sarebbe del tutto comprensibile), ma anche semplicemente per la prospettiva di vedersi negato qualche mese di divertimento e spensieratezza, attraverso la rinuncia a ristoranti, cinema, partite di calcio e viaggi.
E devo dire con grande dolore che mi risulta che uguale incoscienza mostrino molti nostri ragazzi e giovani adulti, che più di tutti dovrebbero aver freschi i concetti di solidarietà e civismo, ma che pur non andando a scuola ed università la sera affollano con ottusa allegria i bar di tutto il territorio nazionale, pubblicando anche sui social orgogliosi messaggi di strafottenza.
Sono ragazzi, mi si dirà, e posso sforzarmi di capirlo.
Ma non vorrei che avessero realizzato incosciamente che, in fondo in fondo, il problema è solo di vecchi e malati.
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Col tempo si potranno analizzare errori, lentezze o indecisioni che di sicuro potranno esserci state, ma per il momento secondo me è il caso di ringraziare.
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Nel tentativo di alleggerire l'atmosfera (senza togliere alla serietà della situazione, beninteso)...
...ma adesso che finisco in zona rossa mi conviene ordinare un botto di inchiostri nuovi con cui giocare no? no? NO?
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L'Italia del Coronavirus
Il problema in Italia sono i giornalisti. Che hai diffuso il decreto prima che venisse approvato che scoop hai fatto? Li approvano a tarda notte proprio per evitare caos, ma il giornalismo non è più un servizio alla collettività solo profitto con il clickbait. Punto il dito più su di loro che sugli italiani che cercano di rientrare in tempo.
Quanto ai giovani che si accalcano, se non li si vuole si prende e si mette l'esercito a chiudere o limitare i centri cittadini. Senza tanti fronzoli.
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Ultima modifica di schnier il domenica 8 marzo 2020, 9:50, modificato 1 volta in totale.
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Accanto a questi, ed è bene dirlo, ci sono le migliaia di medici, infermieri ed operatori sociosanitari e le centinaia di migliaia di comuni cittadini che nelle regioni del Nord, il più spesso nel grigiore dell'anonimato e per di più con una Sanità che decenni di austerity hanno ridotto all'osso, si stanno invece sacrificando per l'intero Paese e che fino ad oggi sono riusciti a contribuire a che il tasso di incidenza fuori dalle loro regioni stia salendo con maggiore lentezza.
Col tempo si potranno analizzare errori, lentezze o indecisioni che di sicuro potranno esserci state, ma per il momento secondo me è il caso di ringraziare.
Hai perfettamente ragione.
Il problema è che 3/4 della popolazione, che vive, ed è nata e cresciuta nell'Italia del benessere, fa fatica a concepire un clima di privazioni e di guerra (anche se sanitaria, pur sempre una guerra è diventata). Per me è più facile, anche affrontando i malumori di mia moglie, che ieri voleva andare a tutti i costi in collina nell'oltrePo, e che invece ho costretto in casa. Forse oggi si è convinta che il giardino se la caverà da solo, bisogna vedere se ce la caveremo noi.
Col tempo si potranno analizzare errori, lentezze o indecisioni che di sicuro potranno esserci state, ma per il momento secondo me è il caso di ringraziare.
Hai perfettamente ragione.
Il problema è che 3/4 della popolazione, che vive, ed è nata e cresciuta nell'Italia del benessere, fa fatica a concepire un clima di privazioni e di guerra (anche se sanitaria, pur sempre una guerra è diventata). Per me è più facile, anche affrontando i malumori di mia moglie, che ieri voleva andare a tutti i costi in collina nell'oltrePo, e che invece ho costretto in casa. Forse oggi si è convinta che il giardino se la caverà da solo, bisogna vedere se ce la caveremo noi.
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"Signor agente! La consegna di detti inchiostri è esigenza vitale e indifferibile in sommo grado! La sfumatura di blu zaffiro è proprio quella che manca alla mia collezione di duecento e più bottiglie, e mi è indispensabile per sopravvivere!"
Ultima modifica di Ghiandaia il domenica 8 marzo 2020, 10:08, modificato 1 volta in totale.
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Ghiandaia ha scritto: ↑domenica 8 marzo 2020, 10:06 "Signor agente! La consegna di detti inchiostri è esigenza vitale e indifferibile in sommo grado! La sfumatura di blu zaffiro è proprio quella che manca alla mia collezione di duecento e più bottiglie, e mi è indispensabile per sopravvivere!"
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E' esattamente questo.
Ovviamente, pur condannando queste persone sul piano etico, non possiamo passarle per le armi, come si faceva in guerra coi disfattisti. Anzi, dovremmo aiutarli a capire.
Credo tu sia d'accordo sul fatto che Scuola e Società in generale dovrebbero cogliere questa occasione per prendere atto del problema e ricominciare finalmente a formare Cittadini, e non ballerini cretini.
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Passarli per le armi no...ma fargli passare la voglia di fare di testa propria, si.jebstuart ha scritto: ↑domenica 8 marzo 2020, 10:17E' esattamente questo.
Ovviamente, pur condannando queste persone sul piano etico, non possiamo passarle per le armi, come si faceva in guerra coi disfattisti. Anzi, dovremmo aiutarli a capire.
Credo tu sia d'accordo sul fatto che Scuola e Società in generale dovrebbero cogliere questa occasione per prendere atto del problema e ricominciare finalmente a formare Cittadini, e non ballerini cretini.
Avrei rimandato i treni partiti ieri al punto di partenza senza fermate.
Assodata l'italica refrattarietà al seguire delle regole, ci sono solo le punizioni.
Si sa, l'osservanza dei comandamenti è sostenuta non dalla promessa del paradiso, ma dalla minaccia dell'inferno.
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