analogico ha scritto: ↑sabato 29 febbraio 2020, 19:24
In tutti i casi , spero che i cinesi si “limitino” ad imporci le loro cianfrusaglie e non i loro “stili di vita” , se devo però giudicare dal numero degli “estimatori” diffusi qui ed un po’ dappertutto ho qualche motivo di preoccupazione.
Sono assolutamente d'accordo, ma forse c'è anche un malinteso di fondo.
E' evidente che i cinesi abbiano il diritto di mangiar quel che gli pare, così come i vietnamiti, gli inglesi, gli italiani, e quanti altri.
Tuttavia, in un mondo globalizzato, in cui si va o si viene dalla Cina o dall'India in meno di un giorno, comportamenti che determinino situazioni epidemiologiche particolari non sono più un problema del singolo Stato, ma del pianeta.
Quindi ci si interessa dello street food di Mumbai o dei pipistrelli di Wuhan non per farsi i fatti loro, e meno che mai per censire o disprezzare la loro cultura, ma solo per evitare che situazioni luttuose, fastidiose e dispendiose come questa abbiano a ripetersi.
E' un problema di salute pubblica, non di razzismo né di intolleranza.
E la cosa che sarebbe esilarante, se non fosse drammatica, è che le autorità cinesi sono ugualmente del parere che la loro gente debba smetterla di mangiare cose che definirò "sopra le righe", per non sollevare vespai.
Gli unici che resistono nel loro integralismo antropologico sono paradossalmente proprio gli Occidentali, eternamente impauriti di avere nel proprio DNA scorie di colonialismo.