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Influencer Stilografici

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mircob
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Messaggio da mircob »

Buongiorno a tutti, in un mondo dominato dalla pubblicità vivente ovvero dagli influencer, quanto ritenete obiettiva la loro opinione?

Mi sto ponendo questo quesito in quanto da qualche settimana sto meditando l'acquisto di una penna importante, una penna di fabbricazione italiana e diciamo non proprio economica, girando in rete mi sono imbattuto su decine di recensioni sia italiane che estere ed il dubbio sulla loro obiettività mi sorge spontaneo.

Capisco che il brand giovane ed emergente ha bisogno di farsi conoscere ed ha disseminato le proprie penne a tutti gli influencer del web (on the world) piuttosto che acquistare pagine su giornali che difficilmente raggiungono il target delle persone interessate alle stilografiche.

Ma ..... essendo io un pragmatico che non si lascia condizionare esclusivamente dal brand ma tendo a valutare costi e benefici, che nel caso specifico di una stilografica sono del tutto soggettivi come faccio a superare le mie incertezze?

L'unica soluzione che mi viene in mente è di provare la penna ma è una cosa poco fattibile quel brand non è cosi facilmente disponibile vicino a me, devo come minimo farmi 150Km fra andata e ritorno.

Avete suggerimenti da darmi? grazie per il vostro contributo
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

Sarà che sono di parte, gestendo un forum, ma basarsi sulle opinioni di una persona sola è comunque limitante, e accostare opinioni diverse senza contraddittorio e/o discussione fra chi le esprime, è sicuramente meno immediato di quanto non sia leggere una discussione fra più persone che esprimono opinioni diverse.

Simone
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Messaggio da sanpei »

mircob ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 12:03

Avete suggerimenti da darmi? grazie per il vostro contributo
Yes, dici quale penna vorresti acquistare e attendi le opinini del forum, qui ci sono solo appassionati alcune centinaia, non influenzati od influenzanti, qualcuno che ti potrà auitare lo troverai di certo ;)
mircob
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Messaggio da mircob »

grazie Sanpei, mi riferisco a Leonardo Officina Italiana Momento Zero Grande Dark Hawaii

Ho perplessità sul gruppo scrittura, molti hanno avuto problemi risolti in parte con lavaggi supplementari e sul converter saldato - incollato

Esteticamente mi fa impazzire, ma a quel prezzo tutti mi dicono che trovo di meglio ma nessuno mi dice cosa è meglio.

Tu che sei un esperto mi dai la tua opinione o alternative sul quel budget, es. pelikan m1000
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analogico
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Messaggio da analogico »

mircob ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 12:03

L'unica soluzione che mi viene in mente è di provare la penna ma è una cosa poco fattibile quel brand non è cosi facilmente disponibile vicino a me, devo come minimo farmi 150Km fra andata e ritorno.
150 chilometri andata e ritorno non è affatto una distanza impossibile, conosco gente che percorre più o meno la stessa distanza tutti giorni per andare a lavoro.
Il mio consiglio è quello di fare una gita fuori porta e andare a vedere, e soprattutto a provare, la penna di persona, accertandoti previamente che il negoziante permetta di provare la penna in negozio.
Antonio

Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
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fab66
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Messaggio da fab66 »

Questa è la mia Leonardo officina italiana.... è la momento zero grande Copper.
Caricamento a converter fisso e non a pistone ma il blocco pennino si svita e quindi è chiarissima la cosa(in altre Marche dicono stantuffo ma il converter è affogato nel fusto ed il blocco pennino incollato).
Non è possibile utilizzare le cartucce, ma esiste la versione standard con doppio caricamento.
Appena caricata è partita subito senza problemi ed anche a distanza di giorni scrive subito. Ah, mai lavato il gruppo scrittura a nessuna penna moderna, forse sono stato fortunato? Non so ma non ne vedo proprio la necessità.
295 euro sono troppi? Forse si ma non sono nemmeno scandalosi, la penna è ben fatta, materiale solido e colori veramente belli. Ricordiamoci poi sempre che stiamo parlando di penne e non di beni di primaria necessità. Tornassi indietro sceglierei anche io il colore che piace a te, visto dal vivo è spettacolare.
Spero di esserti stato utile, ciao.
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Ultima modifica di fab66 il domenica 5 gennaio 2020, 16:27, modificato 1 volta in totale.
Fabrizio
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Messaggio da fab66 »

Ps: io ed i miei compagni di sventura ne facciamo 240 al giorno di km :mrgreen:
Ah, dimenticavo: visto il tuo riferimento alla pelikan 1000 presumo che tu sia interessato a quella con il pennino in oro. Non so quanto possa costare ma a parità di prezzo pelikan tutta la vita, anche se fosse la 800 invece della 1000. :wave:
Fabrizio
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balthazar
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Messaggio da balthazar »

La discussione probabilmente andrebbe traslata sotto altro titolo (Leonardo Officina Italiana?) in quanto quello attuale - almeno per quanto mi riguarda - è un vero e proprio campo minato :lol:
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jebstuart
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Messaggio da jebstuart »

Esprimo la mia personale opinione.
Credo nella categoria degli influencer si debba distinguere tra quelli che di mestiere fanno appunto gli influencer (pubblicitari, opinionisti, gestori di blog e siti sede di promozioni commerciali compiacenti, e così via) e quelli che invece esercitano al meglio la propria attività e diventano di fatto degli influencer esclusivamente nel proprio campo di competenza in virtù della competenza stessa.
Quest'ultima categoria andrebbe meglio categorizzata come degli "esperti".

Essere un esperto comporta di fatto la capacità di influenzare delle scelte (si pensi al medico che consiglia un certo farmaco o un certo comportamento dietetico), ma ha in sé - almeno in via teorica - un disinteresse sulle ricadute economiche di tali scelte ed una precisa responsabilità deontologica sulla eticità dei consigli forniti.

Dall'altra parte, la moderna globalizzazione ha prodotto gli "Influenzatori" di professione. Qui il discorso si fa minato, non essendo in alcun modo delineata una deontologia specifica, nè il percorso culturale necessario di volta in volta a validare l'azione influenzante.

Personalmente consulto quotidianamente decine di esperti (dal salumiere sotto casa che mi consiglia da una vita il miglior culatello, al mastro pennaio che mi dice come scegliere o riparare un pennino, al collega cardiologo che si occupa delle mie coronarie).
Contemporaneamete curo di aver scarsissimi o nulli rapporti con gli influencer di professione, che siano pubblicitari o blogger o testimonial vari, il cui parere tengo in infima considerazione.

:wave:


PS: Ammesso che ce ne sia bisogno, tengo a precisare di aver usato il termine blogger in una precisa accezione, credo chiarissima a tutti. Nulla a che vedere con comunità come questa, di cui mi onoro di far parte - attivamente - da anni.
Ultima modifica di jebstuart il domenica 5 gennaio 2020, 20:16, modificato 2 volte in totale.
Mauro
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balthazar
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Messaggio da balthazar »

Condivido l'analisi di Jebstuart ma nel contempo vorrei esprimere anch'io qualche opinione in merito. La persona competente, l'esperto, può diventare un influencer ed è cosa buona per la comunità che gli riconosce questa sua particolarità se il suo parere è disinteressato (con tutti i distinguo del caso) ed il suo contributo pertanto acquisisce un valore, un peso (anche nel senso etico del termine). Non è facile discernere chi fornisce pareri disinteressati e riferibili al solo dare aiuto a chi lo cerca, neanche tra i professionisti citati (medici inclusi, se parliamo di farmaci ed ovviamente qui non faccio di tutt'erba un fascio), però bisogna cercare di leggere tra le righe di quello che ci viene "propinato" per cercare di capire - qui torno un attimo nel campo degli influencer che "esaminano" prodotti commerciali - ad esempio chi paga il materiale, chi lo "presta" almeno per avere un'idea del peso che vogliamo attribuire al contenuto in esame. Certo è che se il materiale esaminato lo scelgo, lo compro di tasca mia e lo analizzo senza avere mire di futuri "incarichi" commerciali :) al solo scopo di fornire un mio parere sulla validità del materiale stesso, godo certamente di una libertà di espressione che potrebbe mancare in parte o del tutto al classico influencer che, nella peggiore delle ipotesi, è solo un vetrinista del commerciante di turno. Mi rendo conto che cercare di esaminare in poche righe una tematica così complessa è praticamente impossibile e certamente si potrebbe far torto a chi si sforza di fare le cose per bene, mettendoci impegno, tempo, passione, ma quello che chiedo soprattutto a queste persone è di non cadere nella trappola del circuito di vendita altrui, anche occasionalmente, per non intaccare la stima che si sono guadagnati con tanto sforzo.
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jebstuart
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Messaggio da jebstuart »

balthazar ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 20:16 Condivido l'analisi di Jebstuart ma nel contempo vorrei esprimere anch'io qualche opinione in merito. La persona competente, l'esperto, può diventare un influencer ed è cosa buona per la comunità che gli riconosce questa sua particolarità se il suo parere è disinteressato (con tutti i distinguo del caso) ed il suo contributo pertanto acquisisce un valore, un peso (anche nel senso etico del termine). Non è facile discernere chi fornisce pareri disinteressati e riferibili al solo dare aiuto a chi lo cerca, neanche tra i professionisti citati (medici inclusi, se parliamo di farmaci ed ovviamente qui non faccio di tutt'erba un fascio), però bisogna cercare di leggere tra le righe di quello che ci viene "propinato" per cercare di capire - qui torno un attimo nel campo degli influencer che "esaminano" prodotti commerciali - ad esempio chi paga il materiale, chi lo "presta" almeno per avere un'idea del peso che vogliamo attribuire al contenuto in esame. Certo è che se il materiale esaminato lo scelgo, lo compro di tasca mia e lo analizzo senza avere mire di futuri "incarichi" commerciali :) al solo scopo di fornire un mio parere sulla validità del materiale stesso, godo certamente di una libertà di espressione che potrebbe mancare in parte o del tutto al classico influencer che, nella peggiore delle ipotesi, è solo un vetrinista del commerciante di turno. Mi rendo conto che cercare di esaminare in poche righe una tematica così complessa è praticamente impossibile e certamente si potrebbe far torto a chi si sforza di fare le cose per bene, mettendoci impegno, tempo, passione, ma quello che chiedo soprattutto a queste persone è di non cadere nella trappola del circuito di vendita altrui, anche occasionalmente, per non intaccare la stima che si sono guadagnati con tanto sforzo.

Concordo a mia volta con te.
Nell'effettuare un acquisto come nell'aderire ad una terapia, c'è ovviamente una fase in cui il paziente o l'acquirente da oggetto dell'azione consulenziale deve farsi soggetto dell'aderenza alla stessa.
In quel momento - con tutti i limiti del suo minore expertise in materia - egli deve attivare obbligatoriamente qualche neurone e valutare autonomamente se il consiglio ricevuto ha i crismi dell'attendibilità o può nascondere insidie.
Ma come giustamente dicevi non può ridursi a due righe il bagaglio di esperienza e conoscenza necessario ad operare una cernita simile, che a volte richiede un'intera vita per esser messo faticosamente insieme.
Mauro
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Messaggio da mircob »

fab66 ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 16:22 Questa è la mia Leonardo officina italiana.... è la momento zero grande Copper.
Caricamento a converter fisso e non a pistone ma il blocco pennino si svita e quindi è chiarissima la cosa(in altre Marche dicono stantuffo ma il converter è affogato nel fusto ed il blocco pennino incollato).
Non è possibile utilizzare le cartucce, ma esiste la versione standard con doppio caricamento.
Appena caricata è partita subito senza problemi ed anche a distanza di giorni scrive subito. Ah, mai lavato il gruppo scrittura a nessuna penna moderna, forse sono stato fortunato? Non so ma non ne vedo proprio la necessità.
295 euro sono troppi? Forse si ma non sono nemmeno scandalosi, la penna è ben fatta, materiale solido e colori veramente belli. Ricordiamoci poi sempre che stiamo parlando di penne e non di beni di primaria necessità. Tornassi indietro sceglierei anche io il colore che piace a te, visto dal vivo è spettacolare.
Spero di esserti stato utile, ciao.
grazie mille sei stato gentilissimo !! avere un prodotto semi artigianale è per me una grande attrazione, è già nel cestino dello shop online convenzionato con il forum, quindi mi rimane solo un click per l'acquisto.
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analogico ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 15:17
mircob ha scritto: domenica 5 gennaio 2020, 12:03

L'unica soluzione che mi viene in mente è di provare la penna ma è una cosa poco fattibile quel brand non è cosi facilmente disponibile vicino a me, devo come minimo farmi 150Km fra andata e ritorno.
150 chilometri andata e ritorno non è affatto una distanza impossibile, conosco gente che percorre più o meno la stessa distanza tutti giorni per andare a lavoro.
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grazie probabilmente è quello che farò !!
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Messaggio da JetMcQuack »

L'argomento è duplice, sugli influencer non ho una precisa opinione...ne seguo un po' su Instagram e vedo le loro penne meravigliose e mi viene voglia di comprarle anche io, ma non mi fido ciecamente delle recensioni. Quasi tutte le recensioni del web -quelle in video o nei siti, molto meno nei forum- non fanno altro che sperticarsi in lodi per quasi ogni penna, io le prendo con beneficio d'inventario, mentre prendo molto più sul serio le opinioni degli utenti dei forum -più inclini a segnalare i possibili problemi.

Per la Leonardo invece ho un'opinione abbastanza precisa: hanno una livrea magnifica, io ho la Momento zero Hawaii, con pennino stub 1.5. E' una penna splendida esteticamente, con converter a vite e fondello che si svita per caricare la penna come se fosse a pistone (come fosse la copertura della dolce vita pistone, per intenderci). Unico neo, l'alimentatore in plastica non sta dietro del tutto al pennino stub dopo la prima pagina e mezzo, ma magari l'inconveniente è dovuto al fatto che erano le prime due cartucce e con ancora un po' di rodaggio potrebbe andare meglio. Essendo un pennino stub non la uso tantissimo, e vorrei comprarne un'altra con pennino fine o extrafine. La versione grande mi attira molto in certe colorazioni (tipo arlecchino), o magari in qualche versione limitata. La grande ha il vantaggio dell'alimentatore in ebanite, migliore di quello in plastica, e soprattutto il fatto che può montare pennino musicale o flessibile. Peccato che il pennino in oro speciale faccia lievitare di molto il prezzo. Questo è il principale fattore che mi sta facendo desistere dal nuovo acquisto, oltre al fatto che sto comprando tante penne e le risorse sono, per definizione, limitate. Il converter incollato della grande inoltre è un alto motivo che non mi soddisfa del tutto: preferivo un converter normale, sincero, con la possibilità di montare anche eventualmente una cartuccia. Probabilmente in Leonardo sono srati fin troppo sinceri, il mondo è pieno di penne con converter nascosto che si spacciano a pistone per cui invece non ci facciamo troppi problemi.

Dovessi scegliere, restando su penne di moderna produzione, agirei così: con 300 euro di budget prenderei una Pilot 823, con pennino FA. Specie se si vuole un tratto fine o extrafine. Se invece preferisci un tratto più bagnato e abbondante, vai di Pelikan, una 800 si trova su un noto sito a offerte vantaggiose. con una spesa minore, la lamy 2000 makrolon, tratto bagnato ma apertura a pressione e materiale favoloso. Poi, se hai poca esperienza, nulla fa come vedere le cose dal vivo. Una spedizione stilografica è impagabile ;-)
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sciumbasci
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Messaggio da sciumbasci »

Mboh, sarò tacciato di eresia ma alla fine quel che conta di una penna è come scrive. Le Leonardo, per carità belle benne eh, ma sono pennini Bock. Provata una, provata tutte. Io mi butterei su Aurora o Santini.
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