La mia prima penna - dopo la Pilot V-Pen - è stata una Dollar 717i demo con accenti bordeaux.
Ne sono seguite tante, dopo quella. Dalle 717 Qalam alle SP-10, e devo dire che, nonostante il loro prezzo esiguo, mi hanno sempre soddisfatto.
Mi sono sempre chiesto, però, come fossero i loro inchiostri.
In rete si trovano pochissime informazioni a riguardo, come se si trattasse di un prodotto scarso o che non merita attenzione: la Dollar fa la 717 e basta. Non è così, ed il mio spirito hipster ha avuto la meglio su di me un paio di settimane fa, complice anche l'essere rimasto ad un livello pericolosamente basso dell'unico inchiostro che mi accompagna da Marzo 2019: il Waterman Noire.
Partiamo dal Waterman: sono un uomo semplice, mi basta un buon inchiostro ed una penna affidabile, senza pretese.
Il Waterman è, a mio avviso, l'inchiostro paragone; tutti i parametri di misura di un inchiostro che non sia ferrogallico li confronto col Waterman ed è normale arrivare a due conclusioni: o è simile, e quindi va bene, oppure non gli assomiglia per niente e quindi non va bene.
Il Parker Quink, ad esempio, vecchia formulazione c.d. Grigio topo, era simile, ancorché molto "secco" e con minore resistenza all'acqua. Aveva però un grande pregio: si lavava via dalla penna che era un piacere.
L'Hero Carbon Black, invece, non mi piaceva affatto; troppo diverso da quello a cui sono abituato, il tratto si spandeva su carta da fotocopie, spiumava e sbavava anche da secco. E poi non era un bel nero profondo, ma un nero opaco.
Ne avevo tessuto le lodi troppo presto in un altro post, per poi tornare sui miei passi dopo averne utilizzato l'equivalente di un paio di cartucce Lamy.
Da allora cerco di esprimere un parare solo dopo averne fatto abbondante uso.
Tanto premesso, è ora di parlare del Dollar Black!
L'inchiostro si presenta nella sua piccola scatolina dalla grafica semplice: non riporta molte informazioni a parte la dicitura Made in Pakistan ed i soliti consigli come lavare la penna settimanalmente e non lasciare la penna senza cappuccio per troppo tempo.
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La boccetta, invece, è larga e bassa, di forma ovale e che non può essere inclinata. Immagino sia studiata per essere lasciata sul banco di scuola. Nulla di eccitante, siamo lontani dalle forme utilitarie di Waterman o Sheaffer. Però è di plastica "infrangibile, a prova di perdita", recita la réclame sulla scatolina.
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Comunque, quel che importa ai fini della recensione è il contenuto della boccetta. L'inchiostro di per sé, appena aperto, ti avvampa con un odore molto forte, non sono sicuro di essere in grado di descriverlo a dovere. Forse è fenolo, forse no.
Al mio naso sa di intruglio chimico.
La superficie del liquido si presenta "schiumosa", con numerose bollicine che ne ricoprono la superficie.
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Caricato sia nella Dollar Qalam demo che nella Hero 616 Doctor e lasciato riposare un giorno non lascia aloni né si aggrappa alle pareti del sacchetto o del fusto.
Un buon segno.
Ma su carta da quattro lire, come si comporta?
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Scriverci è un piacere, se non si presta attenzione al tanfo - in senso positivo, dopo un po' ti ci abitui e diventa pure un odore dolciastro del tutto gradevole - che promana dallo scritto: la penna fila via che è un piacere, forse anche troppo per i miei gusti, anche quelle notoriamente meno scorrevoli come le penne utilizzate per la prova.
L'effetto WOW è assicurato, non sono andati certo al risparmio sui surfattanti, il Waterman in confronto sembra acqua.
Il colore, nero, per molti non è niente di che. Per me che sono pignolo di inchiostro nero, è esattamente quello che mi aspettavo, un bel nero profondo e brillante, degno sostituto del Waterman o del Pelikan 4001.
Ombreggiature zero. È tutto nero.
Trapassa la carta? Accidenti se lo fa... Ho provato a far cadere una goccia di inchiostro sul foglio e potete vedere da voi il risultato.
Ho fatto lo stesso con il Waterman, così tanto per. Non si vede molto bene, ma il primo non si separa nelle componenti base, mentre il secondo si vede che è formato da una forte componente arancione.
Resiste all'acqua?
E vista la vocazione fortemente scolastica, passerà la prova evidenziatore?
L'umile Dollar non delude, la prova di resistenza è stata fatta imbevendon un cotton fioc nell'acqua e passandolo sopra allo scritto: sbava appena, mentre non fa una piega sotto i colpi dell'evidenziatore!
Un inchiostro ingiustamente snobbato dai più, ma che merita il suo posto al sole. Le virtù che dimostra, almeno inizialmente, sono rimarchevoli. Due settimane però non sono abbastanza per valutare un inchiostro come si deve, se intoppa o non intoppa, se ha una shelf-life accettabile o diventa una porcheria impolmonita come le vernici dopo poco tempo.
Per me ha tutte le caratteristiche in regola per prendere il posto del Waterman, anche se non sono ancora riuscito a vederne il comportamento nel lungo periodo. La Dollar produce anche il blu (lavabile), rosso e verde (lavabile) che non mancherò di provare in futuro.