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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Carioca Stilo
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A 1.50€ mi sa che ne prenderò un'altra, nonostante la plasticaccia...
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Carioca Stilo
Sarò sincero, nonostante la mia laurea scientifica, faccio fatica a fare una classifica tra le varie plastiche. Valutarne la durezza, la resistenza, l'atossicità soprattutto.
Mi fido più dei marchi che di me stesso.
Lamy, Platinum, Pilot, Kaweco, Pelikan, ..., metteranno materiali via via migliori salendo di prezzo, mai atossici. Questo è quello che mi dico. Perciò sono molto contento che i miei figli usino le ABC.
Una cinese, una Carioca che alla fine di italiano oramai ha solo col nome, chissà?
Perciò nonostante ogni tanto ceda alle prove, credo che la cosa migliore sia puntare su una buona penna, senza fronzoli, di un brand affidabile. Se si va a sommare quello che spesso spendiamo in prove ci si compra una penna di una ventina d'euro che ci servirebbe in maniera affidabile per svariati anni!
Mi fido più dei marchi che di me stesso.
Lamy, Platinum, Pilot, Kaweco, Pelikan, ..., metteranno materiali via via migliori salendo di prezzo, mai atossici. Questo è quello che mi dico. Perciò sono molto contento che i miei figli usino le ABC.
Una cinese, una Carioca che alla fine di italiano oramai ha solo col nome, chissà?
Perciò nonostante ogni tanto ceda alle prove, credo che la cosa migliore sia puntare su una buona penna, senza fronzoli, di un brand affidabile. Se si va a sommare quello che spesso spendiamo in prove ci si compra una penna di una ventina d'euro che ci servirebbe in maniera affidabile per svariati anni!
Francesco
Carioca Stilo
Il discorso si farebbe ampio e lungo... a cominciare dal poter stabilire un criterio oggettivo col quale poter stabilire che la ditta o il marchio X è affidabile e invece il marchio Y no.
- Monet63
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Carioca Stilo
Qualsiasi penna prodotta in Europa deve sottostare a determinate norme che, da sole, sono un criterio sicuramente oggettivo. Qualsiasi penna cinese potrebbe, invece, ignorare quelle norme (non so comunque entro quali limiti), come succedeva peraltro regolarmente quando - ad esempio - nel tentativo di soddisfare quelle norme nella forma ma non nella sostanza - veniva apposto, in luogo del logo della Comunità Europea, quello "China Export", molto simile al nostro, che la Cina aveva ideato col preciso scopo di confondere i potenziali acquirenti. Ecco, un'industria che inizia il rapporto con la propria potenziale clientela su un tentativo di frode, non è che goda delle mie simpatie, e la boicotto volentieri.
Oggi, nel dubbio, preferisco comprare da industrie che seguono e rispettano determinate normative, non necessariamente europee (quelle americane e quelle giapponesi sono ok). Una volta che ho la certezza di non acquistare un oggetto che può nuocere, poi mi occupo del corretto funzionamento. In ogni caso, esistono penne da 3 euro che di certo rispettano la normativa europea (esempio, Schneider Voyage).
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Carioca Stilo
[OT]Monet63 ha scritto: ↑sabato 19 ottobre 2019, 0:18Qualsiasi penna prodotta in Europa deve sottostare a determinate norme che, da sole, sono un criterio sicuramente oggettivo. Qualsiasi penna cinese potrebbe, invece, ignorare quelle norme (non so comunque entro quali limiti), come succedeva peraltro regolarmente quando - ad esempio - nel tentativo di soddisfare quelle norme nella forma ma non nella sostanza - veniva apposto, in luogo del logo della Comunità Europea, quello "China Export", molto simile al nostro, che la Cina aveva ideato col preciso scopo di confondere i potenziali acquirenti. Ecco, un'industria che inizia il rapporto con la propria potenziale clientela su un tentativo di frode, non è che goda delle mie simpatie, e la boicotto volentieri.
Oggi, nel dubbio, preferisco comprare da industrie che seguono e rispettano determinate normative, non necessariamente europee (quelle americane e quelle giapponesi sono ok). Una volta che ho la certezza di non acquistare un oggetto che può nuocere, poi mi occupo del corretto funzionamento. In ogni caso, esistono penne da 3 euro che di certo rispettano la normativa europea (esempio, Schneider Voyage).
"potrebbe ignorare" non significa "ignora".
Trattandosi poi di aziende italiane che producono in Cina significherebbe dire che tali aziende violano la legge.
E' questo che dici, con cognizione di causa ?
Che poi ognuno sia libero di boicottare chicchessia mi pare abbastanza ovvio...
[fine OT]
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Carioca Stilo
La tossicità delle plastiche di solito è rilevante quando devono stare a contatto con il cibo, di plastiche tossiche o pericolose semplicemente al contatto mi pare sia difficile sentir parlare.
Se si ha a che fare con masticatori compulsivi di penne potrebbe effettivamente esserci il problema, ma che io sappia neanche la produzione europea deve sottostare alle norme sulla plastica per uso alimentare, quindi non è detto che le plastiche usate siano sicure in questo contesto.
Una penna venduta da un'azienda italiana deve rispettare le norme di sicurezza europee, anche se è prodotta in Cina (o meglio, se le viola sanno dove andare a beccarli, e mi risulta che sulle grosse importazioni i controlli vengano fatti, anche come forma di protezionismo.
Una penna venduta al dettaglio dalla Cina in effetti ha molte più probabilità di passare inosservata.
- Monet63
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No, il mio concetto è molto più semplice e terra terra.StePen ha scritto: ↑sabato 19 ottobre 2019, 9:31 [OT]
"potrebbe ignorare" non significa "ignora".
Trattandosi poi di aziende italiane che producono in Cina significherebbe dire che tali aziende violano la legge.
E' questo che dici, con cognizione di causa ?
Che poi ognuno sia libero di boicottare chicchessia mi pare abbastanza ovvio...
[fine OT]
Qualsiasi azienda europea, in qualsiasi posto produca (ovviamente Cina compresa), è obbligata a sottostare a determinate norme comunitarie. Quindi, tornando alla tua osservazione iniziale, il discorso non è né ampio, né lungo: un prodotto europeo, anche se prodotto in Cina, soddisfa criteri ampiamente oggettivi per stabilire la sua affidabilità.
Esempi:
- Carioca produce in Cina, ma è azienda italiana: assolutamente affidabile, perché il produttore garantisce - certificandola - la rispondenza ai requisiti previsti dalla Comunità Europea (esempio ipotetico, la plastica di una penna rossa sarà stata colorata con un colorante innocuo, anziché col solfuro di mercurio).
- Faber Castell produce in Cina alcuni modelli (tra cui la Loom e derivate): assolutamente affidabile, per gli stessi motivi di cui sopra.
- Qualsiasi marca cinese: se furbi, e se vogliono vendere lecitamente in Europa, devono fornire determinate garanzie, e autocertificarne la conformità ad esse. Non tutti lo fanno, e in passato molte aziende hanno fatto ampio uso di un marchio (CE - China Export), creato con il preciso scopo di frodare il mercato europeo, perché quasi identico al marchio europeo. Tranne rarissimi casi, quindi, io tendo a non fidarmi, perché chi - per principio - cerca di fregarmi in casa mia, non gode della mia stima.
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Credo che il malinteso sia dovuto alla mia frase "Qualsiasi penna prodotta in Europa deve sottostare a determinate norme" dove, però, per "prodotta in Europa" non intendevo prodotta fisicamente in Europa, ma da parte di una ditta europea. Errore mio, il concetto non poteva essere chiaro perché scritto male.
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Umberto Saba
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Carioca Stilo
A chiarimento avvenuto... una domanda balzana:
e convertirla in Eye dropper ?!?
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Ti rispondo ovviamente dal mio personalissimo punto di vista: io non vedo senso nelle eye-dropper. Per sfizio ho provato a convertire un paio di penne (una Preppy e un'altra che manco ricordo), ne posseggo un paio (di cui un'indiana con un buon pennino fine e una Noodler's trovata in regalo in una confezione di inchiostro), ma continuo a non vederci convenienze. Per come uso io lo strumento, parlando di capienza e autonomia, trovo più comoda, sicura e capiente una qualsiasi (buona) penna a cartuccia con al seguito una scatolina piena di cartucce del mio inchiostro preferito (esempio, una Platinum qualsiasi con il suo nero, che non spiuma e non trapassa neanche sul peggiore dei Moleskine).
Questo in generale.
Per il resto, posso dirti che la conversione su alcune penne è parecchio efficace e sostanzialmente sicura, specialmente se fatta con accortezza e su un modello ben predisposto (come la Preppy) che, se accoppiata con un pennino fine e un flusso moderato (ancora una volta, come la Preppy...), ti dà un'autonomia da urlo.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Carioca Stilo
Rischio sgocciolamento a parte mi sembrava una soluzione gradevole esteticamente, economica nel realizzarsi e potenzialmente economa dal punto di vista del costo di inchiostramento.
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Se non considero le mie necessità ed i miei gusti, la soluzione è oggettivamente validissima. Posso dirti che, procedendo nel modo giusto e con le penne giuste, il rischio di sgocciolamente è prossimo allo zero. Alla Preppy aumentava moltissimo il flusso verso la fine, a causa dell'aria presente nel serbatoio, e poteva capitare che sputasse fuori una goccia, ma è un problema che si risolve evitando di farla restare semivuota, magari ricaricando quando la quantità di inchiostro è ancora a 1/4 di quella caricata in origine.
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Umberto Saba
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Però in caso di eye-dropper continuo a consigliare la Moonman M2:
viewtopic.php?f=8&t=18529
È veramente tanto più adatta della Preppy. Forniscono anche il contagocce per inchiostrare la penna!
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È veramente tanto più adatta della Preppy. Forniscono anche il contagocce per inchiostrare la penna!
Francesco
Carioca Stilo
Sul tipo di grasso da utilizzare... quello al silicone può essere sostituito da quello al litio ?
Carioca Stilo
Non sono particolarmente ansioso...