Quindi cominciamo.
Mi consento di dissentire o per lo meno di porre un dubbio..un paradosso è qualcosa di apparentemente vero che però sembra contraddire la teoria oppure una cosa teoricamente corretta ma che realmente sembra falsa...spesso un paradosso è solo una comprensione sbagliata della teoria o un'interpretazione sbagliata della realtà attraverso di essa..Simone ha scritto: non è un risultato raggiungibile (essendo l'imperfezione parte della perfezione stessa... Paradosso):D
Esempio: noi viviamo in uno spazio localmente euclideo (ovvero che nell'"abbastanza piccolo" possiamo far finta di trovarci in uno spazio tridimensionale ortogonale..proprio come ci hanno insegnato essere le tre dimensioni..già a livello planetario le cose non tornano più con tali ipotesi..basti pensare alla superficie della terra che localmente, nel"abbastanza piccolo" abbiamo detto essere euclidea quindi trattabile come fosse piatta ..e in uno spazio piatto gli angoli interni di un triangolo sommano a 180°..come ci hanno sempre, giustamente insegnato..ma un triangolo (disegnato sulla superficie della terra..dove un segmento è, come ci si aspetta, "la linea più corta che congiunge due punti" che in questo caso diviene un pezzo di cerchio massimo sulla terra, ovvero un cerchio sulla terra di raggio pari al raggio della terra..come 'l'equatore o un qualsiasi meridiano)..dicevo..disegnando un triangolo congiungendo il polo N con l'equatore, spostandosi poi su di esso di un quarto di giro e poi tornando al polo N..avrebbe gli angoli interni a sommma 270° (infatti sarebbero tutti e tre angoli retti!!) ..ancora più in grande ovvero a livello spaziale (non serve andare lontani..basta voler far funzionare un GPS)..già bisogna tenere conto che il tempo nemmeno è ovunque come lo percepiamo noi..)..in ogni modo...tutta questa premessa per dire che c'è un bellissimo teorema (Tarski) che sostiene..anzi prova!..che è possibile in uno spazio come il nostro, prendere una sfera di dato volume, spezzarla in pezzi, spostare tali pezzi solo grazie a isometrie (ovvero trasformazioni che tengono inalterati sia le distanze che gli angoli) e poi ricomporre il tutto, un po' più in là, formando, con gli stessi pezzi, due sfere ognuna delle quali identica a quella di partenza... questo è un paradosso!! infatti (sembra) una realtà dimostrata correttamente da supposizioni vere che conduce a un risultato "realmente" assurdo ..e invece no! infatti con rotazioni e traslazioni soltanto si dimostra che è impossibile ottenere tale risultato..e queste due sono le uniche isometrie che siamo in grado di fare sulla terra (sfido chiunque a riflettere un'oggetto rispetto a un punto...o anche a ribaltarlo..la nostra immagine allo specchio è un bell'esempio di isometria..irrealizzabile..ovvero dubito che uno possa riuscire a "spostarsi" nella sua posizione simmetrica )
tornando a noi (dopo che mi sono divertito un po' divagando..spero con vostro gusto..)... se non dimostri che qualcosa di perfetto c'è contemporaneamente al fatto che per essere perfetto qualcosa deve avere un'imperfezione allo stesso momento in cui una cosa perfetta, per definizione, è qualcosa priva di imperfezioni..allora hai solo detto: perfetto=privo di imperfetto, se privo di imperfetto allora non perfetto, quindi se supponessi qualcosa perfetta sarebbe imperfetta. Contraddizione (e non assurdo..) quindi il perfetto non esiste (perché supporre che esista conduce ad un assurdo..e non a un paradosso)...se d'altro canto poi tu riuscissi a dimostrare l'esistenza di qualcosa di perfetto allora avresti solo dimostrato l'incoerenza della teoria che hai usato (e ancora non un paradosso..anche se sarebbe un risultato notevole comunque..e credo quasi certamente degno almeno di una pubblicazione.. ) in ogni caso comunque non sarebbe un paradosso:
Un paradosso lo avresti se tu "trovassi" (e non "dimostrassi") che esiste qualcosa di perfetto..allora sì..abbiamo dimostrato da ipotesi ritenute valide, con un ragionamento ritenuto coerente l'assenza di qualcosa che però esiste (e non posso dimostrare..se no torniamo all'incoerenza della teoria che riesce a dimostrare contemporaneamente qualcosa con la sua negazione..)Mark Sainsbury ha scritto:una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile
quindi non credendo sia inaccettabile l'assenza di qualcosa di perfetto (né avendo esperienza di qualcosa che lo sia)..e avendolo derivato da premesse accettabili (le definizioni) e da un ragionamento accettabile (che porta a un'accettabile contraddizione..con conseguente accettabile refutazione delle ipotesi)..direi che non siamo di fronte a un paradosso
..mah..ora è meglio che vado a dormire far tardi fa male
ps..spesso mi spacciano per pignolo e rompi zebedei..spero passi che questo è tutto tranne che polemica ma solo esercizio dilettevole di buon ragionamento (si spera )...una cosa è certa..sicuro io mio sono divertito a scriverla ..ora però, strano.., sono in coma..e domani ho la sveglia presto quindi vi saluto e vi abbraccio tutti
bacetto sogni d'oro d'argento e di diamanti..e che cavolo...anche di un mucchio di belle Penne
ciao ciao,