Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Esperienza con gli Organics Studio
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Esperienza con gli Organics Studio
Ciao a tutti,
recentemente ho acquistato una confezione degli inchiostri Organics Studio, in particolare il colore Nitrogen. Essendo ancora piuttosto profano di penne stilografiche ed inchiostri, leggendo alcune opinioni di utenti su internet è stato evidenziato come alcuni inchiostri di questa casa tendano a creare nel tempo depositi solidi isolati nelle confezioni in cui sono contenuti, ma non sono riuscito a trovare informazioni più precise circa la specifica versione Nitrogen. Anche se probabilmente non si tratta di qualcosa di eccessivamente preoccupante, mi chiedevo se qualcuno di voi avesse avuto modo di sperimentare questo inchiostro e se avesse riscontrato qualche risvolto negativo sulla funzionalità della penna.
Grazie!
recentemente ho acquistato una confezione degli inchiostri Organics Studio, in particolare il colore Nitrogen. Essendo ancora piuttosto profano di penne stilografiche ed inchiostri, leggendo alcune opinioni di utenti su internet è stato evidenziato come alcuni inchiostri di questa casa tendano a creare nel tempo depositi solidi isolati nelle confezioni in cui sono contenuti, ma non sono riuscito a trovare informazioni più precise circa la specifica versione Nitrogen. Anche se probabilmente non si tratta di qualcosa di eccessivamente preoccupante, mi chiedevo se qualcuno di voi avesse avuto modo di sperimentare questo inchiostro e se avesse riscontrato qualche risvolto negativo sulla funzionalità della penna.
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Beh, insomma... se fa depositi nella boccetta, li farà anche nella penna.
Ho visto il colore sul web, sembra avere un marcato effetto bronzing, segno di un qualche squilibrio nella formulazione oppure di uso di determinati coloranti organici in concentrazione elevata (esempio, ftalocianine).
Potrebbe anche semplicemente essere un inchiostro progettato per avere quell'effetto.
Aspettiamo che arrivi qualcuno che li ha usati, purtroppo su quello non posso esserti di aiuto.
Una curiosità: quanto costano?

L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Ho acquistato da circa un mese il Nitrogen Royal Blue e il James Joyce Hunter Green e li sto testando. Prime impressioni. Il Nitrogen è un bluette con una componente verde che a me non dispiace (non mi fa impazzire comunque). E' fluido e coi pennini provati pare non avere problemi di sorta. Non trapassa la carta che sto usando in questi giorni (cartaccia per blocco note marcato Derby BM). Non ho ancora caricato nessuna penna con questa "tinta" temendo che possa comportarsi come il J.J.
L'Hunter Green dedicato a James Joyce è un verde oliva oscuro, a mio parere molto bello e che credo si possa usare in in qualsiasi situazione ( anche formale ). Scrive fluido (poco meno del Nitrogen). L'ho caricato su di una TWSBI ECO e su di una Pilot 78G entrambe con pennino F e su una Kaweco Perkeo con pennino M. E qui la sorpresa. L'inchiostro si asciuga in fretta sia sulla carta che ... nel pennino. Anche durante le pause di una normale scrittura dà problemi di ripartenza ed ovviamente stenta a ripartire anche dopo un breve riposo a capuccio calzato. Questo è successo su tutte e tre le penne da me provate. Inoltre dopo aver lasciato a riposo la TWSBI ho notato che sulla parete del serbatoio si formavano delle puntinature scure che, una volta agitata la penna, sparivano. Premetto che le tre penne di cui sopra non sono mai state affette da questi fenomeni, in particolare la TWSBI la tengo come penna a portata di mano in casa per scrivere occasionalmente e non mi ha mai dato problemi di false partenze. Purtroppo questo inchiostro mi ha fortemente deluso - ovviamente parlo della boccetta in mio possesso, non ho la possibilità di valutarne altre per capire se si tratta di un lotto difettoso - e la delusione è ancora più forte in quanto la tinta è davvero di mio gradimento. Per dare un'idea del colore, posso paragonarlo a quello dell'Evergreen di Diamine - altro inchiostro che a me piace molto - che a fronte di una tonalità poco poco più chiara non dà i problemi che ho riscontrato con il J.J.
L'Hunter Green dedicato a James Joyce è un verde oliva oscuro, a mio parere molto bello e che credo si possa usare in in qualsiasi situazione ( anche formale ). Scrive fluido (poco meno del Nitrogen). L'ho caricato su di una TWSBI ECO e su di una Pilot 78G entrambe con pennino F e su una Kaweco Perkeo con pennino M. E qui la sorpresa. L'inchiostro si asciuga in fretta sia sulla carta che ... nel pennino. Anche durante le pause di una normale scrittura dà problemi di ripartenza ed ovviamente stenta a ripartire anche dopo un breve riposo a capuccio calzato. Questo è successo su tutte e tre le penne da me provate. Inoltre dopo aver lasciato a riposo la TWSBI ho notato che sulla parete del serbatoio si formavano delle puntinature scure che, una volta agitata la penna, sparivano. Premetto che le tre penne di cui sopra non sono mai state affette da questi fenomeni, in particolare la TWSBI la tengo come penna a portata di mano in casa per scrivere occasionalmente e non mi ha mai dato problemi di false partenze. Purtroppo questo inchiostro mi ha fortemente deluso - ovviamente parlo della boccetta in mio possesso, non ho la possibilità di valutarne altre per capire se si tratta di un lotto difettoso - e la delusione è ancora più forte in quanto la tinta è davvero di mio gradimento. Per dare un'idea del colore, posso paragonarlo a quello dell'Evergreen di Diamine - altro inchiostro che a me piace molto - che a fronte di una tonalità poco poco più chiara non dà i problemi che ho riscontrato con il J.J.
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Io ho pagato la mia onesta confezione da 55 ml 13 dollari, al cambio circa 12 euro. Non tra i prezzi più bassi ma neanche un esborso impossibile. A dir la verità nei pochi video riguardanti gli organics studio che si trovano sono stati messi a fuoco i depositi solidi nell'intorno dell'imbocco della boccetta, piuttosto che nella boccetta in sé per sé. Ma per evitare qualche disastro, essendo nuova anche la penna, ho preferito chiedere.Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 18 settembre 2019, 20:07Beh, insomma... se fa depositi nella boccetta, li farà anche nella penna.
Ho visto il colore sul web, sembra avere un marcato effetto bronzing, segno di un qualche squilibrio nella formulazione oppure di uso di determinati coloranti organici in concentrazione elevata (esempio, ftalocianine).
Potrebbe anche semplicemente essere un inchiostro progettato per avere quell'effetto.
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Io ho riscontrato lo stessissimo difetto delle false partenze con il mio Nitrogen: premesso che l'ho testato solo oggi, l'inchiostro si asciuga rapidamente, ma passandoci sopra la mano la si sporca facilmente, e tenendo qualche decina di secondi il pennino all'aria la penna smette completamente di scrivere, salvo poi riprendere con un po' di sforzi. La penna con cui l'ho testato è la TWSBI Diamond 580 ALR.balthazar ha scritto: ↑mercoledì 18 settembre 2019, 20:23 Ho acquistato da circa un mese il Nitrogen Royal Blue e il James Joyce Hunter Green e li sto testando. Prime impressioni. Il Nitrogen è un bluette con una componente verde che a me non dispiace (non mi fa impazzire comunque). E' fluido e coi pennini provati pare non avere problemi di sorta. Non trapassa la carta che sto usando in questi giorni (cartaccia per blocco note marcato Derby BM). Non ho ancora caricato nessuna penna con questa "tinta" temendo che possa comportarsi come il J.J.
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Proverò a caricare una penna col Nitrogen e vediamo che succede (spero vivamente che non dia gli stessi risultati del J.J.Punishers ha scritto: ↑mercoledì 18 settembre 2019, 20:42
Io ho pagato la mia onesta confezione da 55 ml 13 dollari, al cambio circa 12 euro. Non tra i prezzi più bassi ma neanche un esborso impossibile. A dir la verità nei pochi video riguardanti gli organics studio che si trovano sono stati messi a fuoco i depositi solidi nell'intorno dell'imbocco della boccetta, piuttosto che nella boccetta in sé per sé. Ma per evitare qualche disastro, essendo nuova anche la penna, ho preferito chiedere.
Le due boccette le ho pagate 10,50£ (GBP) cadauna
Io ho riscontrato lo stessissimo difetto delle false partenze con il mio Nitrogen: premesso che l'ho testato solo oggi, l'inchiostro si asciuga rapidamente, ma passandoci sopra la mano la si sporca facilmente, e tenendo qualche decina di secondi il pennino all'aria la penna smette completamente di scrivere, salvo poi riprendere con un po' di sforzi. La penna con cui l'ho testato è la TWSBI Diamond 580 ALR.

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A malincuore ho dovuto togliere l'inchiostro dal serbatoio, per quanto sia bello e vivo di riflessi violacei non posso pregare la penna di tornare a scrivere ogni 3x2 che mi fermo cinque secondi 

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Il Nitrogen e' uno degli inchiostri chiamati "Sheening Monstre", e' pensato per avere quell'effetto.Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 18 settembre 2019, 20:07Beh, insomma... se fa depositi nella boccetta, li farà anche nella penna.
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Potrebbe anche semplicemente essere un inchiostro progettato per avere quell'effetto.
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Una curiosità: quanto costano?
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“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
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Ciao! Ho alquanti inchiostri della Organics e ho avuto esperienze disparate. Partiamo dal peggio: Potassium e Vanadium mi sono arrivati completamente di un altro colore, tanto che il rivenditore mi ha immediatamente rimborsato l'acquisto. La presenza dei puntini "condensati" l'ho riscontrata nel L. Frank Baum Emerald City Green, che è un bellissimo verde chiaro, ma proprio a causa di quelle cosine che ho trovato attorno all'imboccatura della boccetta non mi azzardo a mettere in nessuna penna che non possa venire smontata fino al singolo componente elementare, e che sia economica. Per il resto è un inchiostro fantastico. Col Nitrogen mi sono trovato benino, nel senso che è un inchiostro estremamente d'effetto con suo "monster sheen", ma lasciandolo in una penna aperta dà problemi di false partenze molto in fretta. E' seccante se lo si una per scrivere correntemente, tanto che adesso lo uso praticamente solo per scrivere biglietti o cose che hanno bisogno di una qualche decorazione. Questo vale anche per gli altri "sheen monsters" come H.D. Thoreau o E. Hemingway. Le cose migliori invece vengono dagli inchiostri più "normali": Arsenic Gray, Manganese blue-black, Boron Brown, John Hancock black e Wedding Bell Blue. Sono tutti di ottima fluidità e si comportano impeccabilmente. Proprio adesso, per prendere appunti al telefono, ho preso una penna con Arsenic Gray che non usavo da più di 24h ed è partita appena ha toccato carta. Il John Hancock black è uno dei miei neri preferiti, è burroso come l'Aurora ma un poco meno saturo e meno incline ad attraversare la carta.
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Grazie della tua opinione, a quanto pare il problema delle false partenze non me lo sono sognato. Allo stesso modo credo che userò il Nitrogen per occasioni particolari da un tocco e via, piuttosto che per scriverci abitualmenteGhiandaia ha scritto: ↑giovedì 19 settembre 2019, 17:00 Ciao! Ho alquanti inchiostri della Organics e ho avuto esperienze disparate. Partiamo dal peggio: Potassium e Vanadium mi sono arrivati completamente di un altro colore, tanto che il rivenditore mi ha immediatamente rimborsato l'acquisto. La presenza dei puntini "condensati" l'ho riscontrata nel L. Frank Baum Emerald City Green, che è un bellissimo verde chiaro, ma proprio a causa di quelle cosine che ho trovato attorno all'imboccatura della boccetta non mi azzardo a mettere in nessuna penna che non possa venire smontata fino al singolo componente elementare, e che sia economica. Per il resto è un inchiostro fantastico. Col Nitrogen mi sono trovato benino, nel senso che è un inchiostro estremamente d'effetto con suo "monster sheen", ma lasciandolo in una penna aperta dà problemi di false partenze molto in fretta. E' seccante se lo si una per scrivere correntemente, tanto che adesso lo uso praticamente solo per scrivere biglietti o cose che hanno bisogno di una qualche decorazione. Questo vale anche per gli altri "sheen monsters" come H.D. Thoreau o E. Hemingway. Le cose migliori invece vengono dagli inchiostri più "normali": Arsenic Gray, Manganese blue-black, Boron Brown, John Hancock black e Wedding Bell Blue. Sono tutti di ottima fluidità e si comportano impeccabilmente. Proprio adesso, per prendere appunti al telefono, ho preso una penna con Arsenic Gray che non usavo da più di 24h ed è partita appena ha toccato carta. Il John Hancock black è uno dei miei neri preferiti, è burroso come l'Aurora ma un poco meno saturo e meno incline ad attraversare la carta.
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Aggiornamento sul Nitrogen. Non è un bluette e basta, questa impressione era stata dettata dall'uso con le penne con le quali l'avevo provato la prima volta. Poi ho deciso di usarlo su penne con un flusso più generoso (Waterman 52 con plennino flessibile e Noodler's Ahab) e si è aperto un mondo diverso. Le tonalità di scrittura vanno da un blu intenso al bluette di prima (sempre - mi pare - con una componente verdastra non spiacevole) a seconda della intensità del tratto lasciato sulla carta, ma quello che poi lascia piacevolmente stupiti è il marcato riflesso rossiccio che appare guardando il foglio da una angolazione più "radente". Insomma è quell'effetto che credo si chiami "shading" e che risulta molto, molto marcato e che rende il risultato della scrittura - a mio parere - molto soddisfacente.
Le note spiacevoli. E' un inchiostro che macchia. Non che macchi indelebilmente le penne come altri di nostra conoscenza, no, quando apri la boccetta credo che si spargano miriadi di puntini di inchiostro secco che a prima vista pare non interagiscano con l'ambiente, poi diventa un incubo: te lo trovi dappertutto e quando tenti di lavarlo via - ad esempio dal piano della scrivania - con una spugna umida il colore prende vita e si spande, si allarga e tu lavi più in là e lo trovi ancora oltre ed anche addosso! Questa mattina ho deciso di provarlo con una penna in vetro per verificare l'effetto "cangiante", ebbene si sono staccate incrostazioni secche dalla filettatura del tappo che si sono immediatamente sparse. Ho cercato di contenere il danno ma - come di solito - senza successo, poi ho lavato le mani che mostravano qualche macchietta di pochissimo conto e quando messe sotto il getto dell'acqua di nuovo il colore ha preso vita, apparendo quasi dal nulla e generando fontane di acqua bluette che "sgorgava" dalle mani, dagli avambracci ... Ora ci vorrà del bello per bonificare il tutto, anche se so per esperienza che ogni tanto salterà fuori nei luoghi in cui meno te l'aspetti. Alla fine il mio giudizio è, per dirla con un detto delle mie parti, è bello ma non balla

Le note spiacevoli. E' un inchiostro che macchia. Non che macchi indelebilmente le penne come altri di nostra conoscenza, no, quando apri la boccetta credo che si spargano miriadi di puntini di inchiostro secco che a prima vista pare non interagiscano con l'ambiente, poi diventa un incubo: te lo trovi dappertutto e quando tenti di lavarlo via - ad esempio dal piano della scrivania - con una spugna umida il colore prende vita e si spande, si allarga e tu lavi più in là e lo trovi ancora oltre ed anche addosso! Questa mattina ho deciso di provarlo con una penna in vetro per verificare l'effetto "cangiante", ebbene si sono staccate incrostazioni secche dalla filettatura del tappo che si sono immediatamente sparse. Ho cercato di contenere il danno ma - come di solito - senza successo, poi ho lavato le mani che mostravano qualche macchietta di pochissimo conto e quando messe sotto il getto dell'acqua di nuovo il colore ha preso vita, apparendo quasi dal nulla e generando fontane di acqua bluette che "sgorgava" dalle mani, dagli avambracci ... Ora ci vorrà del bello per bonificare il tutto, anche se so per esperienza che ogni tanto salterà fuori nei luoghi in cui meno te l'aspetti. Alla fine il mio giudizio è, per dirla con un detto delle mie parti, è bello ma non balla



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Come volevasi dimostrare: comportamento da colorante organico, probabilmente ftalocianina. Una volta in giro è un incubo (non solo negli inchiostri stilografici).

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Come volevasi dimostrare: comportamento da colorante organico, probabilmente ftalocianina. Una volta in giro è un incubo (non solo negli inchiostri stilografici).

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Monet63 è così, è esattamente un incubo, spunta dappertutto ed i miei oramai mi guardano con più sospetto del solito
E' un inchiostro davvero bello ma che devo necessariamente riporre per le sue controindicazioni nell'uso pratico.
Come volevasi dimostrare: comportamento da colorante organico, probabilmente ftalocianina. Una volta in giro è un incubo (non solo negli inchiostri stilografici).

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Monet63 è così, è esattamente un incubo, spunta dappertutto ed i miei oramai mi guardano con più sospetto del solito

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Io continuo a pensare che un inchiostro così sia stato formulato banalmente male. Non è possibile che la scrittura con la stilografica, che dovrebbe essere un piacere, sia così problematica (succede qualcosa di analogo con Il MontBlanc Permanent Black e Permanent Blue).
Per quanto mi riguarda, un altro prodotto tutto chiacchiere e distintivo.

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ciao, l'effetto che descrivi e' noto come "sheen", non "shading", che indica invece la colorazione piu' scura (ombreggiata) di alcune parti (dove arresti il pennino se stampatello, o le zone inferiori se corsivo) rispetto al resto
sheen: https://www.mountainofink.com/blog/sheen-sheen-sheen
shading: https://www.mountainofink.com/blog/shading-inks
ho ordinato il walden pond, penso di doverlo diluire per addomesticarlo, vedremo. le review riportano il fatto che sbavi anche se asciutto e che macchi: https://www.mountainofink.com/blog/ink- ... dio-walden